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IstruzioniMassoniche: Se noi siamo l'Ordine, questo deve essere in noi
Argomento:Massoneria

MassoneriaL'Ordine in noi - Conosci Te Stesso - Avviarsi alla piccola iniziazione - L'energia nel pentalfa microcosmico

Quando si parla di Ordine, si afferma come naturale, il concetto che noi siamo l'Ordine, il più delle volte dandolo per acquisito. Ma se noi siamo l'Ordine, questo deve essere in noi.
Fin quando non prenderemo coscienza che noi siamo già il "sistema", ma di esso non abbiamo coscienza, rimane il conflitto. Il "sistema", nei suoi vari livelli esiste già in noi, dobbiamo solamente prenderne coscienza attraverso l'istruzione e non serve attivarlo perché esso è già attivo.

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Se noi siamo l'Ordine, questo deve essere in noi

di Adriano Nardi

© copyright by Esonet.it


dedicato al lavoro d'istruzione di Athos A. Altomonte

 

Sommario: L'Ordine in noi - Conosci Te Stesso - Avviarsi alla piccola iniziazione - L'energia nel pentalfa microcosmico

 

L'Ordine in noi

Quando si parla di Ordine, si afferma come naturale, il concetto che noi siamo l'Ordine, il più delle volte dandolo per acquisito. Ma se noi siamo l'Ordine, questo deve essere in noi.

In altre occasioni, facendo riferimento alla fisiologia occulta, si è già affermato che l'individuo è un "sistema ordinato", che esiste di per sé, al di là della consapevolezza (coscienza di sé) ch'egli ha del "sistema".

Parlando di Ordine, allora, dobbiamo considerare che ognuno è un Ordine nel proprio microcosmo, da ciò deriva il fatto che l'Ordine è in noi. Perciò se l'Ordine è in noi, l'azione di prenderne consapevolezza per saperlo manifestare in coscienza, è susseguente alla propria emanazione di Ordine. Quindi, si deve cominciare da sé stessi, la pietra; non possiamo lavorare sulla pietra, se non la conosciamo.

 

Conosci Te Stesso

Questa è una delle porte per entrare nel labirinto iniziatico, immagine archetipale, un simbolo rappresentato sin dall'antichità. Il Minotauro (metà uomo, metà animale) che sta al centro rappresenta la personalità, il filo d'Arianna è l'anima e Teseo colui che sta andando per liberarsi del Minotauro, cerca l'iniziazione. Il labirinto ha solo entrate e l'unica uscita è verticale ed è al centro, dove aspetta il Minotauro. Il nostro labirinto è un po' più preciso di quello del Minotauro; il nostro sono le Sephiroth.

Quest'Ordine, che Ordine è? E poi: Conosci Te Stesso, per lavorare su noi stessi, dobbiamo lavorare nel "sistema", ma lo conosciamo il sistema?

Il nostro è un Ordine Cerimoniale, che ha come scopo l'Iniziazione operando ritualmente.

Che nelle sue sfere periferiche operi al benessere dei fratelli, al sostegno, all'aiuto, questo fa parte della morale ed è normale dal momento che si lavora in una catena, la «chorda fratres», dove ogni anello è legato all'altro. Ma il nocciolo del corpo massonico sta nel fatto ch'esso è un Ordine Cerimoniale, che ha come scopo l'Iniziazione ed opera ritualmente, lavorando sotto quella particolare energia, da cui prende il nome (dell'Ordine Cerimoniale o della Magia), che ha come attività principale la spiritualizzazione della forma.

Come ogni realtà vivente, le energie che entrano in gioco sono diverse, così accade per la Massoneria, che per esprimersi come Ordine Cerimoniale deve essere compresa ed ha bisogno dell'Azione Intelligente, quella che organizza le forze attive dei Costruttori coerentemente al proposito del Grande Architetto. Ciò deve avvenire su canoni di Armonia e Bellezza, che scaturiscono dal corretto equilibrio tra vita e forma, superando il conflitto che nasce dal contatto tra l'energia creativa ed intelligente e il caos della materia da ordinare.

 

Fin quando non prenderemo coscienza che noi siamo già il "sistema", ma di esso non abbiamo coscienza, rimane il conflitto. Il "sistema", nei suoi vari livelli esiste già in noi, dobbiamo solamente prenderne coscienza attraverso l'istruzione e non serve attivarlo perché esso è già attivo.

Nell'ingresso rituale nel Tempio, ci sono tre cose da imparare: il Ritmo, la Cadenza e la Respirazione.

In Occidente si conosce poco la respirazione, la forza del fisico, ciò che produce calore, fuoco. Fin quando non s'impari che cos'è la vera respirazione, non potremo mai emettere il suono, ed il suono può essere rituale, geometrico e produce degli effetti ben precisi. Se noi impariamo, usando il corpo fisico, ad entrare in Tempio con Ritmo, Cadenza e Respirazione, avremo come risultato la massima concentrazione focalizzata sul piano mentale, che è già una buona soglia dalla quale partire. Il lavoro nel Tempio poi, grazie all'attività rituale aiuta a rimanere su quel piano ed anche ad elevarsi spiritualmente (da ciò deriva la particolare sensazione di benessere che molti vivono con l'attività rituale). Ciò accade perché lo psicodramma che si ripete con l'attività rituale nel Tempio, conduce chi vi opera in uno stato di allineamento coscienziale non consueto nella propria quotidianità. Anche fuori dal Tempio è possibile permanere in un allineamento interiore, e di solito chi ne ha acquisito facoltà è uno Yogi o un Iniziato, che ha imparato a vivere in uno stato di continua attenzione vigile per lunghi periodi, anche oltre lo stato di veglia, e può mantenere il proprio allineamento coscienziale anche nella confusione o comunque in ambienti apparentemente non consoni.

Ogni lavoro iniziatico o che almeno tende all'iniziazione, deve essere allineato interiormente. Esiste una tecnica precisa che si chiama Tecnica della Presenza, la Presenza dell'Ego superiore per ottenere un allineamento interiore.

Entrare, allora, con un certo ritmo, con una certa cadenza, con una certa respirazione è l'inizio di quell'Ordine Cerimoniale che permette la ritualità. Interiormente la nostra ritualità è proprio data da ritmo, cadenza e respirazione, l'allineamento fisico.

Questa piccola chiave abbinata alla ciclicità – nel Tempio le dodici colonne rappresentano la ciclicità, quindi dobbiamo imparare oltre alla ciclicità, i ritmi e le cadenze nei cicli – la ritroveremo nei lavori (il rituale, ad esempio, va letto rispettando certi tempi) e seguendo l'ordine ciclico rituale del pianeta, che – aspetto rilevante – è già allineato. Ecco il senso degli studi di Fulcanelli, ecco il senso dei segreti dell'alchimia nelle cattedrali, ecco il senso delle linee che unendo cattedrali formano delle costellazioni.

Tutto ciò però, ancora non basta per entrare nel Tempio, poiché per l'ingresso virtuale nel Tempio, bisogna prima averne la necessità e la necessità essendo spersonalizzata, può essere ricercata nella catena d'unione, nella catena d'intenti, senza la quale si entra separati, contravvenendo ai tanti suggerimenti che ci hanno dato, non ultimo quella famosa corda che unisce con nodi tutte le colonne, che a livello energetico, tante sono quanti sono i suoi appartenenti, e tutte importanti.

 

La catena d'unione, crearla, diventarla, quindi esserla, si chiama la piccola iniziazione. L'unione sta nei riferimenti comuni e qui emerge il concetto di gerarchia, che è una scala di valori. Il primo riferimento che noi dovremmo trovare in Massoneria è una catena morale, costituita di buoni intenti, buon contributo e disponibilità. La seconda è una catena d'intenti etici, non solo di giusti rapporti, o morale, ma con lo scopo di fare ed operare al bene all'umanità. Poi c'è la Massoneria speculativa con intenti filosofici, comunione di saggi che si interroga sui perché. Salendo di livello può esserci una catena psichica – per esempio i maestri Esseni così come i Lama (berretti gialli e non rossi) si contattavano telepaticamente, senza la necessità d'incontrarsi. Poi la catena può essere energetica e infine animica. Gli ultimi tre livelli costituiscono il vero lavoro dell'Ordine.

Per cominciare a lavorare alla costruzione di questa catena è necessario entrare in Tempio visualizzando dentro e fuori la costruzione della stessa. Con questo viene indicata la qualità della catena, ma non come si può arrivare ad ottenerla. Per lavorare a livello psichico bisogna sviluppare la capacità di lavorare sul piano mentale e come per ogni altra facoltà dell'uomo è necessario applicarsi con impegno continuo e costante, per ottenere dei risultati.

 

Avviarsi alla piccola iniziazione

Nel livello iniziatico occulto, i sensi sono dodici e ad ogni senso è legata una qualità virtuale effetto di questo senso. I sensi con le qualità, elencati nelle tavole che seguono, non sono in un ordine corrispondente; ciò è voluto, per dare ad ognuno modo di riflettere e di associare gli uni alle altre.

 

I Dodici Sensi dell'Iniziato

Dodici Qualità Virtuali

Senso dell'Udito

Coraggio

Senso della Vista

Devozione

Senso dell'Olfatto

Distacco

Senso del Gusto

Contentezza

Senso del Calore

Discrezione

Senso del Tatto

Equilibrio

Senso del Movimento

Compassione

Senso della Vita

Pazienza

Senso dell'Equilibrio

Magnanimità

Senso del Linguaggio

Perseveranza

Senso del Pensiero

Cortesia

Senso dell'Io

Controllo del Pensiero

 

Ci sono poi le Otto Posizioni dell'Iniziato, che come i sensi e le qualità, si riferiscono alla piccola iniziazione (i Misteri Minori).

 

 

Otto Posizioni dell'Iniziato

 

Sabato

Retta Opinione

Saturno

Domenica

Retto Giudizio

Sole

Lunedì

Retta Parola

Luna

Martedì

Retta Azione

Marte

Mercoledì

Retta Posizione

Mercurio

Giovedì

Rette Abitudini

Giove

Venerdì

Retta Memoria

Venere

 

Retta Contemplazione

 

 

Per senso del Calore si intende quello energetico, così come il Tatto non è solo fisico, ma anche metafisico. Il Movimento non è solo quando deambuliamo, ma è quel senso che ci porta alla coscienza lucida nel sonno. Il Linguaggio fa parte della grammatica, simbolizzata in uno dei quattro pilastri che stanno fuori dal Tempio; per grammatica dobbiamo intendere l'emissione geometrica e volontaria di una forma pensiero, di un suono particolare. Il Pensiero è la percezione e l'analisi, ovvero il guardare prima di emettere un prodotto; dal momento che il pensiero è un prodotto nostro e il linguaggio è l'emissione totale di questo prodotto finito, che comunque crea degli effetti, è necessario osservare se tale senso è mancante, in eccesso, squilibrante, amoroso, generoso, ecc... .

Questo è il vero lavoro sulla pietra. Associare i sensi alle qualità riscoprendoli in sé stessi. Il senso della Vita se non avesse la compassione come virtù, sarebbe di puro egoismo, quindi un Ego centripeto e non centrifugo.

Per quanto riguarda le posizioni, la Retta Contemplazione non è riferita ad un giorno o ad un pianeta poiché dovrebbe sussistere a ciclo continuo. La Retta Contemplazione è la retta osservazione concentrata con l'occhio della coscienza, attraverso la mente; per coscienza non va intesa la morale, ma quel complesso che attornia ed è il vero e proprio corpo del sistema; la coscienza è quella che ci viene dall'anima. Con la contemplazione di un oggetto, se ne ottiene la compenetrazione, e la vera conoscenza è la compenetrazione del problema e non l'osservazione. Bisogna entrare dentro la cosa per capirla; ed entrare dentro è il senso dell'iniziazione, poiché finché si resta fuori, si è nel mondo profano.

* * *

Abbiamo perciò toccato il centro del problema, dicendo che dobbiamo conoscere il sistema in cui siamo per poterlo usare, d'altra parte non possiamo usare il sistema fino a quando non abbiamo coscienza di quelle che sono le regole. Non basta quindi entrare in Tempio pur avendo coscienza di ritmo, cadenza e respirazione, ma bisogna avere una ragione. Questa è la catena, e tra i vari livelli, a noi interessa partire almeno da quella psichica, per affrontare la quale dobbiamo aver coscienza almeno delle nostre percezioni. Per aver coscienza delle nostre percezioni, dobbiamo mettere in moto la mente, senza enfatizzarla e addestrarla, ma usandola come strumento al servizio dell'iniziazione, al servizio del Servizio. I sensi sono delle percezioni e bisogna prenderne coscienza attraverso la mente; finché la tengo occupata in cose utili, non può danneggiarmi. È uno strumento prezioso di lavoro, di comprensione e soprattutto uno strumento prezioso di comunicazione, ma non è il re seduto nel trono d'oro.

 

L'energia nel pentalfa microcosmico

L'energia di base nel nostro microcosmo, che è poi l'uomo racchiuso nel pentalfa, circola nel seguente ordine (vedi figura sotto).

Testa, piede destro, mano sinistra, mano destra, piede sinistro, testa (veicolo eterico). Dalla testa passando per l'occhio destro, arriva al piede destro, intendendo caviglia e pianta interiore, così come per la mano si tratta di polso e palmo, da dove poi si dirige verso l'altra mano, passando per il cuore e dopo aver toccato il piede sinistro, torna a salire passando per l'occhio sinistro giungendo alla testa.

Esistono tre posizioni: supina, a pancia sotto, oppure in piedi. In piedi si ha forza, vigore e soprattutto si centra il centro cardiaco. In posizione supina si ha rilassamento, benessere. In posizione prona si ha compostezza nel sonno ed è una posizione molto introspettiva.

La forza che ho portato dopo un giro completo nella testa, la trattengo nella mente se penso che mi potrà servire prima di studiare, prima di entrare in Tempio, prima di pensare; oppure la scarico nel centro che può risultare in alternativa il più utile. Potremmo scaricare questa forza anche in un concetto metafisico, o in una virtù come la tolleranza, o nel ritmo.

Prendere coscienza utilizzando i propri sensi interiori, è l'unica via che porta l'energia come focalizzazione dal plesso solare al centro cardiaco (Piccola Iniziazione).

 

 

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