D: …ho trovato molto interessante e bello questo scritto. F.
«L'Essenza si rivela soltanto nella forma della predisposizione dell'individuo che riceve tale rivelazione e non accade mai cosa diversa. Quindi il soggetto che riceve la rivelazione essenziale vedrà unicamente la propria “forma” nello specchio di Dio; non vedrà Dio, è impossibile che Lo veda, pur sapendo di non vedere la propria “forma” se non in virtù di quello specchio divino. Ciò è del tutto analogo a quanto avviene in uno specchio materiale: contemplandovi delle forme, non vedi lo specchio pur sapendo che vedi quelle forme o la tua propria forma solo in virtù dello specchio.
Dio è dunque lo specchio nel quale vedi te stesso, come tu sei il Suo specchio nel quale Egli contempla i Suoi Nomi. Ebbene, questi non sono nient'altro che Lui stesso.» - Ibn al ‘Arabî
R: Caro Amico, lo specchio è una metafora senz'altro interessante. A mio giudizio, riporta al dovere di “conoscere se stessi”.
Ma come? Cos'è, dove sta e come si usa lo “ speculum iniziatico”? È questa la domanda che si pone il ricercatore. La mia ricerca mi ha portato a conoscere nello “specchio” la metafora di mente e coscienza. Le antiche tracce portano tutte in questa direzione.
Però, “Viaggiatori” che vi si rivolgono sono davvero pochi. Forse perchè, vivendo noi tutti in un mondo oscuro, spaventa l'idea di realizzare la “luce interiore” che non è solo luce di verità (e la verità è dolore) ma presenza di anima e spirito. Raggiungerla non è impossibile, e sono convinto che di quanto è possibile “fare” di se stessi e con se stessi, quello d'imparare a produrre “luce” (luce d'amore, luce intellettuale, luce creativa e luce spirituale) sia il massimo auspicio.
Un augurio di luce, allora, Athos 
