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Urusvati sa che il grande Maestro soleva tracciare segni sulla sabbia, che poi cancellava.
I discepoli ne stupivano e un giorno domandarono perché non scrivesse in modo più duraturo. Egli allora tracciò una linea nell’aria e rispose: "Questa è la legge permanente. Nulla potrà distruggere questo segno". Così insegnava il potere del pensiero.
Si diceva che i segni nello spazio sono luminosi come lampi. Il Maestro non lo negava, ed ebbe a dire che un giorno si sarebbe imparato a trasmettere segni a grande distanza: ma i discepoli non poterono capirne il senso.
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Disse anche: "Attenti ai pensieri negativi. Si rivolteranno contro di voi e vi copriranno di una lebbra orrenda. Quelli buoni invece salgono e vi innalzano. Dovete capire che l’uomo porta in sé luce salutare e tenebra mortale".
Altre Sue parole: "Ora ci lasciamo, ma torneremo a riunirci, vestiti di Luce. Nel regno della Luce gli abiti non si comprano, poiché li si crea a volontà. E non vale la pena restare troppo attaccati alla Terra, se gli Amici migliori ci attendono colà con gioia".
Disse: "Non lagnatevi di ciò che presto perisce, poiché abiti immortali vi attendono".
Disse: "Ecco perché avete paura della morte: nessuno vi ha detto che si passa in un mondo migliore".
E anche: "Sappiate che i veri amici continuano a lavorare assieme là come prima in Terra".
Così il grande Pellegrino insegnava continuamente i valori eterni e il potere del pensiero, ma i Suoi Precetti erano compresi da pochi. Parlava in modo semplice e conciso eppure pochi tenevano a mente ciò che diceva.
Nella Nostra Dimora la concisione è apprezzata: i suoi geroglifici si incidono netti nello spazio.
da Sovramundano I 
