Un Amico di Esonet ha scritto: «... ho trovato tante affinità di pensiero nella corrente massonica. A dire il vero lessi un libro di Epiphanius tempo fa che non metteva certo in luce la bellezza della Massoneria. Ma ovviamente esistono diversi angoli di lettura per ogni cosa. Partivo però scettico sui propositi della Massoneria stessa.
Strada e studio facendo la Massoneria è finita con l'essere lo specchio di tutte le mie idee, almeno per quanto ne so. Un modello di democrazia, mondialismo, Chiesa Universale, Libertè, fraternitè, egualitè. La mia domanda è dunque semplice: come potrei io, tabula rasa ma con tutti gli ingredienti per fare "una bella torta", avvicinarmi alla Massoneria? Sento il Rosacrucianesimo la forma di linguaggio migliore per me, ma poi in fondo, ribadisco, ne so veramente poco...»
La domanda postami dal lettore mi offre l'occasione di porre in discussione alcuni tra gli elementi attorno ai quali alte s'innalzano le nebbie dell'incomprensione. Anche da parte di molti massoni.
Per ragioni che non ritengo d'affrontare in questo brevissimo commento, mi limiterò a dire che: la Massoneria contiene ri-velati (velati due volte) in chiave simbolica o allegorica i principi dell'Iniziazione del Sistema misteriosofico. Questo tipo d'Iniziazione, nato in oriente, s'afferma nel linguaggio delle antiche Scuole Misteriche Mediterranee. La Massoneria si basa su un Principio spirituale che, alcuni massoni illuminati, per non "ostentare" una fede particolare, chiamarono il Grande Architetto dell'Universo. Però, altri massoni hanno poi posto sulla loro Ara, la Bibbia. Così facendo, però, essi hanno prodotto un paradosso.
Volendo prima dimostrare l'universalità della propria posizione nei confronti della molteplicità religiosa hanno finito poi per bandire ogni loro "differenza" ammettendo nei propri Templi solo la loro preferenza particolare.
La Massoneria è una Scuola di pensiero ad indirizzo iniziatico: ma questo non sembra interessare ogni massone. D'altronde, nemmeno le Chiese riescono a coinvolgere l'interesse del popolo devozionale verso un Principio spirituale che, paradossalmente, è dimostrato solo fuori dalle strutture ufficiali delle sue gerarchie. Se ne evince che nessuna buona Scuola riesce a fare un "buon alunno" se costui non vuole. Anche il "popolo massonico" è fatto, come ogni altro popolo, di uomini: ottimi, bravi, meno bravi e assai meno bravi.
Ma senza dubbio, tutto considerato il popolo massone ha ottenuto in passato "ottimi voti". Solo negli ultimi anni, però, è accaduto un momento di "stanchezza e rilassatezza" iniziatica. Forse, perchè in molte altre faccende affaccendato.
È innegabile che da lungo tempo, ormai, i massoni passano troppo tempo a rimirarsi allo "specchio" per piacere e per piacersi di più. Il popolo massonico è in una crisi di crescita che, come quella di ogni altro adolescente, è segnata da una profonda e narcisistica attenzione su sé. Con un edonismo che non gli permette, per il momento, di vedere che la proiezione di sé stesso e delle "proprie immagini", a cui vuole credere, a stento consente di riconoscere che la realtà che lo circonda assomiglia a qualcos'altro.
Ho già scritto in altri articoli dei limiti che s'impone un sistema chiuso. Ebbene, oggi, il popolo misteriosofico e ancor peggio quello devozionale, soffrono della sindrome da sistema chiuso. I limiti, non permettono a chi resta all'interno del sistema di autoaffermarsi in maniera determinante, né al proprio interno, né all'esterno. Molti sono i tentativi messi in atto per superare l'empasse, ma ognuno di questi, come ogni attento osservatore può rilevare, sono "appesantiti" da elementi profani come la spettacolarità.
La ricerca appassionata dell'effetto spettacolare e attrattivo che convogli su sé l'approvazione, la simpatia ed il consenso d'una omologazione di massa è il sintomo estremo di caduta di tono che insorge per una grave carenza di idee ed è anche il segnale evidente di una perdita di autostima. L'Iniziazione d'altronde non è più un "fatto" tangibile che distingue immancabilmente chi ce l'ha e chi ne è privo. L'iniziazione è diventata inattendibile perchè virtuale sia al di qua che al di là delle due sponde. Piuttosto è il segnale esteriore di una "carriera" elargita per "gentile concessione" da un potere, che sembra lontano dal possedere e dimostrare un'essenza iniziatica o spirituale. Anzi, in certe fasce "d'interesse iniziatico", l'iniziazione è lo strumento della propria potenza; potenza ed infallibilità entrambi sostenuti solo dal conformismo e dall'ovvietà dialettica che è quel "flatus vocis", con il quale Bernardo da Chiaravalle, ideatore della Regola Templare, audacemente "correggeva" i malcostumi dei poteri temporali e chiesastici.
Quelli che abbiamo considerato, sono solo alcuni dei fattori che investono un passaggio molto delicato del movimento iniziatico. E da soli non possono sicuramente fare luce sulla fase di estrema exotericità che attraversa tutte le Società iniziatiche. Ma l'exoterismo che tinge confusamente gran parte dell'ambito iniziatico è, però, riconducibile ad altre ragioni. Alcune di queste, ci dicono, siano molto complesse. Si cercherà, allora, in linea di massima di riportarne il senso scegliendo per il caso un'allegoria dall'impronta devozionale.
«Una lampada sospesa nell'oscurità della notte, con la sua luce attira sia il viandante che ogni genere d'insetto, anche molesto. Il viandante "usa" la luce per "aggiustare" la direzione del proprio viaggio. Gli insetti, invece, volano disordinatamente "verso" la luce e, ronzando, alcuni finiscono per girarvi inutilmente attorno senza meta né scopo. Ma girando, girando, altri finiscono per bruciarsi con il "calore" della sua fiamma». Un'allegoria questa, che credo non richieda interpretazione.
Un'altra motivazione, più occidentale, è quella di figurarsi il Sistema iniziatico, misteriosofico o devozionale che sia, come una "finestra" che è rivolta verso l'esterno: un'uscita dalla ristretta prigione del modo profano.
È allora proprio attorno a quei pochi, pochissimi "varchi" che si concentrano tutti gli sforzi di quelle forze "contrarie all'iniziazione"; perchè questa è un viatico di libertà dalla loro influenza.
Questa affermazione, però, non va letta come una lotta tra democrazia e dittatura o un conflitto tra potere illiberale ed un sistema invece liberale. La chiave di lettura più corretta è quella (e chiedo scusa per l'espressione un po' forte) di un contrasto, tra le forze iniziatiche che lottano per illuminare la coscienza dell'umanità e liberarla dalle illusioni dell'ignoranza e le forze contro-iniziatiche che da sempre lottano per mantenere gli uomini sotto il giogo del potere dell'oscurità materiale. Una lotta che si traduce nel contrasto tra conoscenza e superstizione, tra realtà ed illusione, tra conquista e perdita, tra concreto ed effimero.
In realtà, allora, l'Armageddon, il conflitto tra "bianco e nero", tra "bene e male" non è di là da venire ma, come ogni iniziato sa, da lungo tempo è già tra noi.
A questo punto, appare con chiarezza l'importanza che riveste la "scelta" che ognuno fa: la grande importanza di scegliere di restare "al di qua", nella profanità e nella cecità materiale o passare "al di là", nella chiara-visione della facoltà iniziatica. Questa scelta, che parrebbe individuale ed isolata, in realtà rafforza uno o l'altro dei due fronti. Ecco perchè viene detto che su quei "territori di frontiera" dove sono presenti le vie di fuga (i sistemi iniziatici), molto forte e virulenta è l'opposizione di quanti vogliono "trattenere ed imbrigliare" la volontà degli aspiranti e degli adepti, mantenendo le loro coscienze in uno stato di confusione, indecisione e di torpore. Tutto purché il "risveglio" mentale (illuminazione) che segue l'iniziazione venga ostacolato o anche solo rallentato.
Come si ricorda in Massoneria, i cattivi Compagni che uccidono lo Spirito dell'iniziazione (il Maestro Hiram), sono sempre presenti "dentro" le mura del Tempio e non all'esterno: frammischiati e, apparentemente, simili ad ogni altri adepto.
Basta "sapere" le Regole dell'insegnamento iniziatico, sia che venga espresso nel linguaggio sapienziale d'oriente che in quello d'occidente (meglio se, per analogia, li si riconosca entrambi), perchè il linguaggio exoterico, anche se posto in "forma"dotta e ricca di nozioni, tradisca rivelando la "inoperatività iniziatica" del cattivo Compagno, di fronte al quale ogni Iniziato saprà come comportarsi. Saprà infatti, evitare i suoi attacchi con leggeri colpi di fioretto intellettuale o lo respingerà con i forti colpi di spada della propria volontà.
Gli occidentali parlano molto dei propri Sistemi iniziatici, ma cosa dicono e come prospettano l'avvenire iniziatico della Massoneria chi l'osserva da Oriente?
Se la domanda suscita interesse nei lettori di Esonet, vorrei offrire per il gusto della ricerca e della comparazione, una panoramica di pensieri ed auspici sul futuro massonico dal punto di vista orientale (vedi La Massoneria vista da un Maestro orientale). Forse, ciò che s'evidenzia in quei commenti, d'altro canto molto lusinghieri, potrebbe essere utile a chi è alla ricerca di una Massoneria posta in una visione meno exoterica, pubblica e accattivante di quella costruita per piacere alle masse. 
