Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e
del Maestro D. K.
La Fondazione della Gerarchia
L’aspirante ripete in se stesso lo sviluppo della razza e
rivive il dramma collettivo; per meglio comprendere occorre
conoscere alcuni fatti riguardanti quel dramma e l’opera della
Gerarchia. Sono i seguenti:
l. Il movimento per diffondere la Dottrina Segreta dura
da
diciotto milioni di anni.
2. Soltanto due dei Promotori originali sono ancora con
noi. Il compito (di dare impulso e controllare) è ora nelle
mani di tre gruppi di vite, se così ci si può esprimere:
a. Nelle mani degli appartenenti alla nostra Umanità
terrena dotati delle capacità necessarie per servire.
b. Nelle mani di alcune Esistenze giunte nel nostro schema
evolutivo da altri schemi planetari.
c. Nelle mani di numerosi deva dell’evoluzione superumana.
L’insieme di questi tre gruppi costituisce la Gerarchia
occulta del pianeta, che opera in tre divisioni principali e
in sette gruppi, come delineato in molti libri teosofici e
riassunto in Iniziazione umana e solare.
3. Nei primissimi stadi questa Gerarchia ebbe diversi
nomi, fra gli altri quello di Tempio di Ibez.
4. Parliamo ora della fondazione del Tempio di Ibez e per
farlo è necessario risalire al periodo in cui la Fratellanza
Bianca giunse sulla Terra e considerare il problema immediato
che dovette affrontare; ciò porterà a riconoscere alcuni fatti
che non sono mai stati adeguatamente presi in considerazione.
È un fatto riconosciuto nell’occultismo che, per la nostra
umanità terrena, l’avvento della Gerarchia occulta fu
caratteristico di un’epoca. Esso produsse due effetti:
La definita cristallizzazione del gruppo di anime ora
chiamato quarto regno o umano. Il sorgere di manas o mente
nell’uomo animale, in tre modi:
a. Con l’incarnazione diretta di alcuni membri della
Fratellanza Bianca; in tal modo essi introdussero i nuovi
fattori necessari trasmettendoli ai figli.
b. Instillando quella che nelle Scritture occulte è detta
“Ia scintilla della mente” nell’uomo animale. Questo non è che
un modo pittoresco di descrivere la creazione, con un atto
diretto, della necessaria unità mentale o apparato mentale del
pensiero, nel corpo causale o spirituale.
c. Con la graduale stimolazione della facoltà mentale
nell’uomo animale e la costante vivificazione del germe
latente della mente, fino al suo dischiudersi come mente
manifesta.
Questo
processo si estese su un ampio periodo di tempo e, sebbene la
Fratellanza Bianca avesse
preso stanza a Shamballa da dove poteva dirigere le sue
attività, durante la prima sottorazza della
Razza Madre Atlantidea si resero necessari determinati sforzi
affinché la evoluzione potesse procedere secondo il piano. Gli studenti che s’interessano a questi
misteri tengano presente
che sebbene si parli di Shamballa come esistente in materia
fisica e situata in un preciso luogo
nello spazio, la materia fisica cui si fa riferimento è
eterica, in quanto il Signore del Mondo
e i suoi assistenti dei gradi superiori occupano corpi
costituiti di materia eterica.
5. Circa diciassette milioni di anni fa (l’avvento della
Gerarchia e la fondazione di Shamballa risalgono a circa
diciotto milioni e mezzo di anni fa) si decise di avere una
organizzazione e un Quartier Generale dei Misteri sul piano
fisico denso e di disporre di una schiera di Adepti e Chohan
operanti in un corpo fisico, in modo da venire incontro ai
bisogni dell’umanità che si stava rapidamente risvegliando.
6. Il primo avamposto della Fraternità di Shamballa fu il
tempio di Ibez originale, situato al centro dell’America del
Sud. Molto più tardi vi fu una sua diramazione nelle antiche
istituzioni Maya e nella fondamentale adorazione del Sole come
sorgente di vita nel cuore di tutti gli uomini. Ancora più
tardi venne stabilita una seconda diramazione in Asia, i cui
rappresentanti sono gli Adepti dell’Himalaya e dell’India
meridionale, sebbene il lavoro sia materialmente cambiato. In
futuro si faranno scoperte che riveleranno la realtà della
vecchia forma dell’opera della Gerarchia; si ritroveranno
testimonianze e monumenti, alcuni sulla superficie del suolo
altri celati nel sottosuolo. Dato che i misteri dell’Asia
Centrale, nella fascia che si estende dalla Caldea e dalla
Babilonia, attraverso il Turkestan fino alla Manciuria
includendo il deserto di Gobi sono rivelati, è stato deciso
che gran parte della storia primitiva degli Ibezani venga
rivelata. Potremmo far notare che la parola Ibez è
letteralmente un acrostico che vela il vero nome del Logos
planetario della Terra, uno dei cui principi opera in Sanat
Kumara, facendo di lui un’incarnazione diretta del Logos
planetario e un’espressione della sua coscienza divina. Queste
quattro lettere sono le iniziali dei veri nomi dei quattro
Avatar sui quattro globi della nostra catena terrestre, che
hanno incorporato quattro principi divini. Le lettere I B E Z
non sono le vere lettere Sensar, se si possono chiamare
lettere i simboli di un linguaggio ideografico, ne sono
soltanto una corrispondenza approssimativa nella nostra
scrittura. Il vero significato viene comunicato soltanto alla
quarta iniziazione, quando la natura del Logos planetario
viene rivelata e, grazie all’opera mediatrice diretta di Sanat
Kumara, si viene in contatto con i suoi quattro Avatar.
7. Una parola sull’opera degli adepti del Tempio di Ibez e
sui loro misteri; è bene notare che tutta la tendenza della
loro opera era necessariamente diversa da quella degli adepti
della nostra epoca. Il loro obiettivo era di stimolare il
misticismo ed il regno di Dio nell’atomo umano. L’uomo comune
moderno ha difficoltà a comprendere la natura della loro opera
a causa dello stato di coscienza differente. Gli adepti di
Ibez avevano a che fare con un’umanità ancora nella sua
infanzia, la cui polarizzazione era per lo più instabile e la
coordinazione alquanto imperfetta. Il fattore mente era ben
poco sviluppato e gli uomini erano praticamente e
completamente astrali; essi erano persino più coscienti sul
piano astrale che su quello fisico. Parte del compito di
quegli adepti, che operavano sotto istruzione di Shamballa,
era di sviluppare l’energia dei centri dell’unità umana,
stimolarne il cervello e renderla pienamente autocosciente sul
piano fisico. Il loro obiettivo era di far realizzare il regno
di Dio interiore e, nell’istruire i loro discepoli, prestavano
poca attenzione alla realizzazione di Dio nella natura o nelle
altre unità. A quei tempi era necessario impiegare metodi più
specificamente fisici di quelli permessi oggi; vennero usati
questi metodi fisici e furono insegnate le leggi dell’energia
che operano attraverso i centri fino al momento in cui i
metodi della Gerarchia subirono un altro grande cambiamento,
la porta tra il regno animale e quello umano venne chiusa e
venne aperta la porta dell’iniziazione. Si ritenne che l’uomo
fosse sufficientemente accentrato in se stesso e
individualizzato da permettere un drastico cambiamento di
metodo e pratica. Tutto questo richiese molto tempo e i
residui delle pratiche primitive del Tempio sono giunti fino a
noi in un insegnamento fallico degradato, nella magia tantrica
e negli esercizi dell’Hata Yoga. All’umanità bambina
dell’epoca della Lemuria ed agli inizi di quella
dell’Atlantide si dovette insegnare a rendersi conto di ciò
che fosse per mezzo di simboli e metodi che per noi sarebbero
grossolani, impossibili e di una natura tale che la razza
dovrebbe aver trasceso da milioni di anni.
8. Quando
la porta dell’iniziazione venne aperta, molti milioni di anni
fa, la Loggia prese due
decisioni: L’individualizzazione doveva cessare fino a quando l’uomo non soltanto fosse
giunto a coordinare il
corpo fisico e quello astrale e a pensare in modo
autocosciente, ma avesse anche trasceso
il fisico e l’astrale. Quando fosse poi giunto alla coscienza
di gruppo, la porta al regno dell’autocoscienza
sarebbe stata aperta di nuovo. Il sentiero del misticismo, col
tempo doveva condurre al sentiero occulto; si dovevano quindi preparare i piani per
impartire l’insegnamento e
organizzare i misteri che avrebbero rivelato la natura di Dio
in tutto ciò che è visibile e non soltanto
nell’uomo. All’uomo si doveva insegnare che, pur essendo un
individuo, egli non è che
una parte del grande tutto e che i suoi interessi devono
essere subordinati a quelli del gruppo. L’insegnamento venne riorganizzato progressivamente e ne fu
aumentato il contenuto; i
misteri vennero sviluppati via via che gli uomini erano pronti
a riceverli, finché non si ebbero le
mirabili Scuole dei Misteri di Caldea, Egitto, Grecia e molte
altre.
9. Si possono citare tre punti:
a. Il grado d’evoluzione relativamente basso di molti
uomini e la loro polarizzazione naturalmente fisica.
b. L’opera degli adepti neri e dei seguaci del sentiero
della mano sinistra. Quando gli adepti di Ibez (secondo le
istruzioni dei Maestri di Shamballa) cominciarono a ritirarsi
nei Templi per rendere più difficile l’accesso ai misteri e
per evitare abusi e distorsioni, un certo numero dei loro
primi seguaci, molti dei quali in possesso di grande potere e
conoscenza, li combatté, determinando una delle cause della
comparsa della magia bianca e nera e una delle ragioni per cui
si ritenne necessario l’intervento delle acque purificatrici
del diluvio.
c. Le potenti forme pensiero costruite all’inizio del
periodo dei misteri dell’Ibez e che (soprattutto in America)
non sono ancora distrutte. Questo gigantesco “Guardiano della
Soglia” di tutti i veri Misteri dovrà essere abbattuto prima
che l’aspirante possa andare oltre.
10. L’opera degli Adepti ibezani e i misteri del Tempio di
Ibez persistono tuttora e sono proseguiti dai Maestri e Adepti
in incarnazione fisica sparsi in tutto il mondo. Essi
insegnano il significato della psiche, l’Ego o anima e
dell’unità umana, affinché l’uomo possa essere invero ciò che
è, un Essere divino che cammina sulla Terra, avendo posto la
natura inferiore (fisica, astrale e mentale) sotto il totale
dominio dell’anima o aspetto amore, non soltanto in teoria ma
di fatto. 
