Cavalleria Templare, Teutonica e l'esaltazione crociata
Prologo
Nel mito cavalleresco la spada è simbolo d'onore, di coraggio e di spiritualità guerriera.
Ponte tra cielo e terra, la spada congiunge lo spirito divino a quello del combattente fino a diventare uno strumento di gloria o di giustizia divina.
Fuor di metafora, però, la spada è un efferato strumento di morte. E sia che venga usata per difesa che per attacco è quanto mai contraddittorio, perlomeno nella visione cristiana, associarne l'uso a precetti quali «ama e perdona il prossimo tuo» e «non uccidere».
Pertanto, è difficile capire razionalmente il punto di contatto tra l'anima del mistico e l'animo del combattente. Questo saggio nasce dalla ricerca del convincimento che ha condotto un religioso a brandire la spada ed usarla contro un altro uomo.
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Religioni belligeranti
Per antico vezzo le religioni militanti hanno sempre cercato di “arruolare” Dio nei propri eserciti. Facendone cadere la dignità in dimensioni assai poco divine, i cui principi vengono offuscati dalla ragion di stato. Così, religioni prive di spiritualità, rappresentano solo se stesse ed il proprio potere. E quando bellicosamente si confrontano tra loro, finiscono per trasformarsi in ideologie intrise di morte.
«Per tenere a freno gli animi rozzi e per distoglierli dall'ingiustizia e dalla crudeltà non serve la verità, poiché essi non sono in grado di comprenderla. C'è bisogno dell'errore, di una favola, di una parabola. Da ciò, la necessità delle dottrine religiose materiali.» - Arthur Schopenahauer 
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