La meritocrazia come unico elemento di selezione e avanzamento
«Riconoscendo sarai riconosciuto»
L'idea di un sistema di avanzamento basato su tre cerchi (o livelli sensibilità) non è un'invenzione, ma un metodo di selezione basata sul riconoscimento adottato dalle più antiche scuole iniziatiche. O anche di testi antichi come il Timeo di Platone, o il Mahabharata, che riproducevano il dialogo tra un postulante ed un Maestro, o una Divinità.
Essere ammessi nel primo cerchio è un prima iniziazione, basata sul riconoscimento di ciò che si è stati e sull'accettazione di ciò che ci si propone di diventare. E così anche nei passi successivi. Il riconoscimento e l'accettazione reciproco: da parte di chi domanda e da parte di chi risponde.
Anche se il tempo cambia i linguaggi il metodo resta lo stesso, perchè, sempre uguale è il tratto che dalla penombra conduce la mente alla piena luce della coscienza.
Prima di arrivare all'autodeterminazione, la cosiddetta scelta iniziatica, bisogna condurre un periodo di educazione basato sull'applicazione pratica dei concetti appresi. E il “fare” è ciò che distingue le scuole iniziatiche dal “dire” delle scuole exoteriche, che enunciano principi senza la capacità di applicarli.
La pratica ha come effetto la meritocrazia, ch'è l'unica selezione concepibile in campo iniziatico. Infatti, la vera iniziazione non può essere né comprata, né conquistata, ma solo meritata.
Praticando il metodo domanda&risposta, un tempo chiamato bocca-orecchio, il contatto tra ricercatore e istruttore si affina. E si affina la capacità di fare domande sempre più profonde che non avrebbero altra via di risposta.
In altre parole, questa è la cosiddetta “scuola dei perchè”, dove la bravura consiste nel fare domande sempre più ingegnose che sollecitino risposte sempre più raffinate. Se la domanda lungimirante libera la risposta efficace la domanda senza valore la blocca: questo è il senso dell'insegnamento segreto di cui tanto si parla. Segreto perchè la chiave della risposta è la sensatezza della domanda.
Questo ripropone la meritocrazia come unico strumento sia per la selezione che per l'avanzamento. Che fa rima con pagamento, in termini di applicazione intelligente.
L'applicazione intelligente è il merito intellettuale d'innalzare i significati di un concetto centrale attraverso l'interazione di mentalità diverse, che usano la propria diversità non per contendere, ma per far crescere la qualità dell'argomento, arricchendolo di nuovi collegamenti. Un alleanza intellettuale, si potrebbe dire, tra la visione dell'allievo, che mentre sperimenta domanda, e l'esperienza dell'istruttore che osserva, guida e risponde.
Il giusto atteggiamento dello sperimentatore sarà quello di disporsi all'ascolto ed aprirsi ad ogni tipo di domanda, per l'osservatore sarà quello di disporsi all'ascolto ed aprirsi ad ogni tipo di risposta: che non travalichi l'entità della domanda. Ascoltare, perciò, è tanto importante quanto rispondere.
L'interazione di entrambi genera un'atmosfera d'intensa fiducia che unirà i loro sforzi verso il traguardo di portare il ricercatore sino alla soglia del secondo cerchio, dove qualcuno lo riconoscerà e l'accoglierà, per condurlo nel successivo processo.
