A chi mi chiede il motivo dell'empasse esistenziale della Massoneria, rispondo «in mancanza di idee, oggi abbondano le parole».
Con ragione Guenon scriveva che in occidente, la Massoneria è l'unica Istituzione in grado di trasmettere iniziazioni. Ma il tempo passa e oggi la Massoneria è influenzata da “tre cattivi compagni” che ne stanno eclissando il principio di esistenza. Che sono le scelte sul proselitismo, il rovesciamento dei ruoli e l'analfabetismo iniziatico.
Rovesciamento dei ruoli
La politicizzazione dei ranghi istituzionali tiene impegnati i componenti in carica nei tatticismi per mantenere (o conquistare) posizioni e seggiole. Le strategie eclissano l'interesse speculativo spegnendo lo spirito intellettuale che distingueva il massonismo. Mentre gli ultimi esponenti dell'intellighenzia massonica stanno passando “all'Oriente eterno”, le nuove generazioni preferiscono un proselitismo di utilità, facendo commercio delle relazioni cosiddette “profane”.
Il risultato è che le Colonne dei Templi sono affollate di ottimi professionisti che, pensando da professionisti, trovano naturale fare proselitismo tra chi usa lo stesso linguaggio. Succede così che l'intellettualismo non goda più di particolari attenzioni. Anche in considerazione del fatto che pochi sanno ormai distinguere tra intellettualismo (creatività intelligente) e ordinaria cultura (nozionismo).
Il risultato di una mentalità manageriale è la particolare attenzione di cui gode il carrierismo. Che gratifica, pure essendo del tutto inutile ad educare coscienze iniziatiche.
Le maschere pubbliche non s'interessano del binario esistenziale per una Istituzione iniziatica, fatto di Cultura massonica (le materie inerenti i misteri degli Architetti) e di Cultura iniziatica (le materie inerenti i misteri della metafisica umana).
Al processo di semplificazione culturale in atto, è corrisposto il disimpegno culturale, corrente e generalizzato, che ha ridotto le prospettive sociali della Massoneria. Eppure, l'illuminismo iniziatico è stato la “patente nobiliare” della Massoneria.
Penso alla forza di pensiero di uomini come Diderot, D'Alambert, D'Holbach, fino a Voltaire che l'ha protetta dalla decadenza sociale che, in Europa, ha ucciso gli altri Ordini iniziatici. Mi domando come si può sperare di sopravvivere senza rispondere al rinnovamento sociale e tecnologico. La risposta giusta non è quella di moltiplicare gli eventi autocelebrativi che certa liturgia massonica ri-produce come unico segno di novità.
Davanti alla decadenza Nietzsche scrisse “umano troppo umano!”. Un lamento che non è una soluzione. Perchè, si sa, la soluzione di ogni problema sta nell'individuarne la causa. E quello che opprime la Massoneria è il rovesciamento dei ruoli.
Nel Corpus Massonicum, da tempo la testa (l'intellighenzia che produce idee) è stata sostituita dalla pancia (l'amministrazione che distribuisce risorse). Facendo della pratica politico-amministrativa il suo aspetto dominante.
La Massoneria iniziatica viene soffocata dalla visione “notarile”, che eccede in burocrazia e pubbliche relazioni, dimenticandosi che l'anima della Massoneria non sono le celebrazioni ma l'intelligenza degli uomini. Energie che un tempo venivano spese sulla cultura iniziatica, oggi puntano sulle regole, sui codici e codicilli. Il massonismo politico, poi, ama uomini «affidabili e gestibili». Senza accorgersi che le sue richieste di assertività alienano l'essere «uomini liberi e di buoni costumi», perchè, trasformare il massone in “seguace” non sviluppa certo il Libero Arbitrio.
Una buona amministrazione è essenziale quanto un buon sistema digerente è fondamentale per la salute di un corpo. Ma se la visione di «pancia» diventa esclusiva, allora, agli aumenti di paga e di Luce, non possono che corrispondere ai quattrini, che eclissano ogni idea di “luce”.
Le Obbedienze e le loro rappresentanze costano molto, si sa. Ma questo non deve giustificare che la distribuzione di titoli diventino delle operazioni di marketing per pareggiare il bilancio. Gli intellettuali fuggono, perchè la “pancia” composta di ragionieri, commercialisti, medici e avvocati pensa a far cassa col proselitismo dei grandi numeri, dimenticandosi lo spirito elitario.
Per logica il significato di “elite” è antitetico a quello di moltitudine. E moltitudine è sinonimo di conformismo che, sempre per logica, è la chiave di volta dell'essere profano.
Allora, ci si domanda, saprà la “pancia” trovare la quadratura del cerchio tra la coscienza elitaria (iniziazione) e le spinte a commercializzare il sistema (carrierismo massonico)? Saprà trovare il giusto mezzo tra necessità di cassa e qualità degli associati? Difficile, a meno che “testa e addome” non tornino a lavorare assieme, riparando i danni commessi.
Analfabetismo iniziatico
L'evanescenza intellettuale comporta una graduale incapacità di produrre nuove idee. Cosa assai grave per una Istituzione che si vuole iniziatica. Oltretutto pensando che l'antico prestigio della Massoneria stava nella forza delle idee che propugnava. La cultura massonica più genuina non è quella che si può leggere nei libri commerciali. Ma sono i significati dei quadri simbolici, dei paramenti e degli arredi rituali di ogni ordine e grado. Su questo concetto il massone decide del proprio destino. Diventare o no un iniziato non è una questione di anzianità e di grado, ma di educazione e di pratica. Penetrare il mutismo dei “misteri simbolici” per diventare (dentro) ciò che s'impara (fuori).
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Il Libro dell'iniziato non è di carta ma è fatto di pietra. Il Tempio, le Tre colonne (di cui una invisibile, perchè spirituale), il mosaico del pavimento, il cielo e tanti altri segni, per chi sa coglierne il nesso, sono le immagini del libro segreto, che parla della reintegrazione spirituale (ri-nascita di Hiram).
Mi chiedo quanti massoni sappiano leggere la Volta stellata. Quanti sappiano leggere (dentro) i simboli, quanti capiscano che il significato dei colori sono suoni, quanti conoscano appieno la filosofia dei quadri simbolici, delle parole rituali e dei catechismi. Quanti, ad esempio, alle parole “condurre i Fratelli dal lavoro alla ricreazione e dalla ricreazione di nuovo la lavoro”, per ri-creazione intendono la ri-generazione spirituale, e non la fine di una merenda. E che il “nuovo lavoro” che riprende dopo la ri-creazione, ha forse a che fare con l'immortalità dell'anima.
Sono tanti i segni di analfabetismo iniziatico. È un problema grave. Che si dovrebbe pensare a come debellare, prima di parlare di iniziazione. 
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