Postulato sul significato di esoterismo di superficie ed esoterismo del profondo
L'esoterismo viene considerato, per comodità d'esposizione, sotto forma di due modalità operative. La prima è quella di un esoterismo di superficie l'altra, invece, è l'esoterismo del profondo.
Con l'esoterismo di superficie si ricercano i collegamenti, i punti d'unione e sintesi, tra le diverse forme di ricerca volte al perfezionamento dell'uomo al cui apice vi è l'Iniziazione.
Questo genere di ricerca si volge principalmente alla concettualizzazione degli spazi interiori della coscienza, perciò, risulta invisibile alla concezione di una visione fisica e superficiale. Per questo, approfondire questo genere di ricerca era definito un'opera occulta. Il termine di occulto in campo iniziatico definisce un preciso metodo di ricerca. Ma il termine fu tanto abusato da dirigerne il significato al negativo, sino a renderlo inviso a quanti si limitavano ad una superficiale conoscenza di sé e dei propri simili.
Ma la ricerca occulta protratta attraverso il tempo e lo spazio, sviluppa la chiave d'accesso del Tempio interiore, dove ha il suo inizio la via della volta celeste. La chiave d'accesso è l'uomo stesso e colui che cerca la via del proprio cielo interiore è il Pellegrino, o il Viandante, che procede ad Oriente.
La soglia della via interiore è l'ingresso dell'esoterismo del profondo. La ricerca, questa volta, del punto d'unione e sintesi di tre elementi che formano, nella coscienza dell'uomo, una nebulosa indistinta di pensieri, impulsi ed emozioni.
Con l'uso del discernimento il ricercatore apprende l'arte del discriminare. Per separare il sottile dal grossolano, ovvero, distinguere il reale dall'illusorio, il permanente dall'effimero. Ciò consente di distinguere, in quella che sembrava un'indistinta nebulosa, tre elementi essenziali. La coscienza di sé come essere fisico e senziente, il subconscio, che è la parte di coscienza che omologa, velandolo, il proprio passato. Infine il superconscio, che è la parte ancora involuta del nostro domani.
La coscienza di sé nel momento di veglia è il punto dove il ricercatore crede di essere nel proprio presente. Il subconscio è il ricordo, o l'impressione, di dove il ricercatore è stato mentalmente focalizzato in un presente ormai lontano. Ma la parte più velata di sé è la superconscia. Questa è la sfera di coscienza dove il ricercatore giungerà a focalizzarsi in un presente ancora futuro.
Comunemente, di questo eterno presente si ha coscienza solo di quello più immediato. Ma prima o poi progredendo nello sviluppo della coscienza individuale sorge il desiderio di sapersi riconoscere non solo nel proprio presente, ma anche per ciò che si è stati e ci si comincia a porre delle questioni su ciò che si diventerà.
Chi sono e chi sono stato? da dove vengo e dove vado? e perché accade tutto questo? Sono domande ancora attuali per il pensatore e sono le prime domande che spingono alla ricerca del senso della vita. Domande sulla vita che, però, troveranno risposta solo quando si giungerà a concepire il senso dell'esistenza.
Passato, presente e futuro della vita sono divisi dalla mente dell'uomo ma, nonostante ciò, agiscono all'unisono nella sua coscienza: influenzandola in maniera il più delle volte conflittuale. Tenendo conto dell'importanza di essere esposti a continue pressioni inconsapevoli l'esoterismo del profondo diventa un prezioso strumento per indagare sull'opera delle forze che vivono nascoste dalla luce della percezione fisica.
Ma con l'esoterismo del profondo non ci si propone solo un'opera di pacificazione interiore, ma il ricomporre i tre presenti (ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà) in un'unica sintesi per potervi, poi, operare all'uni-sono, come un unico suono.
L'esoterismo di superficie (speculativo) e quello del profondo (coscienziale) si uniscono nella metamorfosi che trasmuta le parti emotive, desuete o indesiderate in altrettanti elementi di coscienza volitiva, consapevole ed intelligente.
Con l'Opera detta, della Trasmutazione metallica (ove per metalli volgari s'intendono le passioni dell'uomo), la Massoneria preserva, nella sua memoria, il ricordo di come sia necessario per un iniziato mutare gli egoismi ed i sentimenti comuni sublimandoli in forme raffinate, sensibili e quindi più consone alle proprie aspettative. Ma terminata la metamorfosi delle parti più grossolane della personalità la trasmutazione continua. L'Iniziato dovrà continuare ad esaltare la proprie qualità sino ad elevarle ai livelli della coscienza spirituale. L'esaltazione delle parti migliori della coscienza umana fa insorgere la Luce che illumina la mente. E questa illuminazione interiore costituisce la Ragion pura. Cioè una mente chiara ed una coscienza senza restrizioni con cui esprimere un pensiero privo di passioni inferiori. Una mente pronta a recepire senza preclusione ogni parte della realtà che l'attornia e la compenetra. L'illuminazione è la capacità di recepire ogni brano di realtà interiore ed esteriore, al di fuori ed al di sopra di quella personale: e questa è la visione gnostica.
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«Secondo la vera conoscenza, lo studio dell'uomo deve svolgersi parallelamente allo studio del mondo e lo studio del mondo parallelamente a quello dell'uomo. Le leggi sono dappertutto le stesse. Nel mondo come nell'uomo.
Una volta giunti a comprendere i principi d'una legge, si ricercheranno al contempo la sua manifestazione nel mondo e nell'uomo. Alcune leggi sono più facilmente osservabili nel mondo, mentre altre si osservano più facilmente nell'uomo. Per tale ragione, in certi casi è preferibile cominciare dal mondo e passare poi all'uomo, in altri invece, sarà più agevole cominciare dall'uomo e passare poi al mondo. Questo studio parallelo dell'uomo e del mondo dimostra l'unità fondamentale di tutto ciò che esiste e aiuta lo studioso a scoprire le analogie tra fenomeni di ordine differente.
Il numero delle leggi fondamentali che regolano tutti i processi del mondo e nell'uomo è molto esiguo. Differenti combinazioni numeriche di poche forze creano tutta l'apparente varietà dei fenomeni. Per comprendere la meccanica dell'universo è necessario ridurre i fenomeni complessi a queste forze». - Gurdjieff
