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È diffusa l'errata opinione che lo yogi goda di una salute perfetta, nel senso comune.
Ma come fare uno strumento sensibile con un tronco vigoroso? Le corde della vina* non valgono forse in quanto rispondono al minimo intervallo tonale? Altrettanto risonante è l'apparato senziente dello yogi.
In verità egli solo conosce le indescrivibili sofferenze fluttuanti che, come per accordare la vina, trasformano l'essere suo.
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È chiaro pertanto che Noi non diciamo mai che la via dello Yoga sia senza pericoli. Come evitare il dolore mentre si trasformano i propri centri? Il fuoco della cognizione arde con veemenza.
Ma ormai sapete che quanto dico non è solo simbologia astratta. La solita terminologia non serve per questi dolori, finché la scienza non si deciderà a riconoscere l'importanza basilare dell'energia psichica o spiritualità. Meno si comprendono i pericoli dello Yoga, tanto più si è distanti dall'unione con la Coscienza Suprema.
A tal fine non bastano voli occasionali della coscienza, occorre un canto che sale incessante. La vina non sempre è suonata, ma la sua accordatura è sempre mantenuta armoniosa.
Chi tenta lo Yoga per avere salute robusta farebbe meglio ad accontentarsi di discutere idee elevate, senza applicarle, bevendo con gli amici. Poiché la salute dello yogi è scossa come le ali dell'aquila che sale in volo. Il suo occhio vede come quello dell'aquila, che già conoscete. La sua calma è come la tesa potenza dell'oceano.
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* Vina – strumento musicale indiano simile ad un liuto o ad una cetra – n.d.r.
da Agni Yoga 
