La Dottrina Catara
I Catari avevano dunque ereditato dai Manichei e dai Bogomili la pietra angolare della loro dottrina. Il Dualismo, cioè l’affermazione che esistono due principi opposti e contendenti: Lo Spirito, nel quale si concentra il “Bene”; La Materia nella quale si concentra il “Male”. Al primo corrisponde Dio; al secondo corrisponde Lucifero.
I Catari non pensavano tuttavia che questi due principi fossero di pari forza. Per essi la realtà primordiale era lo Spirito, forma suprema dell’Essere dal momento che è eterno; la Materia, al contrario, aveva solo una sembianza di realtà e tendeva verso il nulla, perchè deperibile.
Ne conseguiva un’originale concezione della caduta e redenzione: l’uomo si dibatte nel “mondo della mescolanza” in cui la Materia, come la pietra pesante, è continuamente attirata verso il basso, e lo Spirito, come l’aria sottile, tende verso l’alto. La via della salvezza è la risalita dello Spirito che si libera progressivamente dalla Materia. Quindi, alla fine dei tempi, la vittoria avrebbe cambiato campo: il mondo materiale cattivo, prigione vuota di esseri, avrebbe raggiunto il termine della sua ascesa, avrebbe ritrovato la sua angelica natura primordiale di scintilla della luce divina.
Ma la caduta e la redenzione si svolgono nel giro dell’eternità; il catarismo insegnava quindi che ogni uomo percorre, nel mondo materiale, varie vite successive: non una “reincarnazione” ma una “trasmigrazione” in forma diversa e su diversi piani del suo “universo”.
Dopo la caduta nel mondo della mescolanza, l’uomo è un essere composito; è formato da tre elementi che sono, in ordine di perfezione crescente: il corpo, prigioniero della materia; l’anima, sede delle affettività e quindi soggetta alle passioni e infine lo spirito, pura intelligenza, solo elemento rimasto intatto nel suo stato primordiale. Il catarismo insegnava che l’uomo può aspettarsi la salvezza soltanto dallo Spirito, cioè dalla Conoscenza, o più precisamente dalla Gnosi che gli avrebbe consentito di ridiventare una particella della Intelligenza Divina. La dottrina completa [?] del catarismo era contenuta in un trattato che veniva comunicato ai “Perfetti” ed alle “Perfette” Anziani, errato attribuirgli il rango di “Vescovo” [oggi diremo tutt’ al più presbitero] e si intitolava “La Cena Segreta”. Di questo trattato ne rimangono tre copie custodite in altrettante Biblioteche Pubbliche.
Preciso che non vi era alcuna tracotanza in quella denominazione in quanto, nella lingua d’oc, il termine “Perfèit” intende “ordinato” (sacerdote).
