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Sull'Iniziazione: Modernismo, paradosso di antichi misteri
Argomento:Massoneria

MassoneriaL'Iniziazione (reale) è il Punto d'Unione universale

Credo che ci possano essere più convergenze tra la crudezza del realismo e la verve polemica del perennealismo. Soprattutto se si esprimono con un rigore prossimo a quello scientifico, piuttosto che a quello passionale e compromissorio d'incolti cicisbei dalle sgargianti sciarpe.
Dire “pane al pane e vino al vino” è un atteggiamento sgradito nei “salotti bene” di certo consociativismo massonico.

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Modernismo, paradosso di antichi misteri

di Athos A. Altomonte

© copyright by Esonet.it


Credo che ci possano essere più convergenze tra la crudezza del realismo e la verve polemica del perennealismo. Soprattutto se si esprimono con un rigore prossimo a quello scientifico, piuttosto che a quello passionale e compromissorio d'incolti cicisbei dalle sgargianti sciarpe.

Dire “pane al pane e vino al vino” è un atteggiamento sgradito nei “salotti bene” di certo consociativismo massonico. Ma per quanto mi riguarda, ho smesso da molto tempo di frequentare salotti e cicisbei.

Per questo, preferirò sempre un'esposizione cruda e rigorosa, ai vuoti sofismi di chi esaspera accezioni, d'ipotetiche virtù di nobiltà virtuali.

Tra le tante affermazioni del “dotto Signore francese”, scelgo quella della “modernizzazione” del sistema iniziatico. Un'ipotesi che tanto irritava Guenon.

 

Ritengo che la “modernizzazione” di Sistemi legati al misticismo, come le Chiese, o agli Antichi Misteri, come la Massoneria, sia solo un paradosso oppure una menzogna. E non convince affatto, chi pretende di poter intervenire a modificare un'antica tradizione (il sistema mistico e misteriosofico dapprima erano una cosa sola), basata sulla continuità iniziatica e sull'eternità dell'afflato spirituale, per modernizzarla. Al massimo se ne possono modernizzare i termini, rimettendoli in sinonimi più adatti alle culture correnti. Niente di più.

Allora, modernizzare i significati di un'antica tradizione è inverosimile, a meno che non si tratti di un'artata menzogna, per fini che debbono essere messi in dubbio, con sospetto.

Cosa ci può essere di “moderno”, in una Massoneria che fa rivivere crismi che affondano nella notte dei tempi. Prendiamo ad esempio uno dei tanti simboli rituali che, come esperienza insegna, vengono usati senza cognizione nelle Camere Rituali degli alti gradi.

La «Pramantha»* (parola sanscrita che indica la scintilla di Fuoco Freddo della Divinità) è l'emblema rituale del XVIII grado (Capitolo dei Principi Rosa+Croce , P. Massoni e cav. dell'Aquila e del Pellicano), e discende dalla tradizione degli antichi Rig-Veda (la tradizione orale pre-brahminica). Come si può modernizzare questo, come altri simboli di antica tradizione?

__________

* Pramantha - Uno strumento per generare il fuoco sacro mediante frizione. Il bastoncino usato dai Brahmini per produrre il fuoco attraverso frizione. Pramantha ed Arani (la svastika ) sono i genitori di Agni, il Fuoco. Si tratta di due legni che per sfregamento, o attrito, generano il fuoco: il pramantha nell' arani . Prometeo, il portatore di fuoco, è Pramantha personificato ed ha il suo prototipo in Matarishvan, un personaggio divino legato ad Agni. L'interpretazione fallica è superficiale e banale. - H.P.B . Dottrina Segreta
__________

 

È presto detto, ignorandone la provenienza cessando di trasmetterne i significati, così, che diventi un orpello d'arredo, e lasciando che il tempo cancelli le tracce dei suoi significati iniziatici. Infatti, anche il senso di questo simbolo, assieme a tante altre cose, è svanito nel nulla.

L'eclissi della Conoscenza e non solo della Parola, ha lasciato un vuoto intellettuale riempito dalla magniloquenza d'inutili titoli e di “abbondanti” Agapi a 5 stelle. Allora, oltre al paradosso, di cosa sono fatti i moderni massoni? Chi sono i discendenti del “grande imbroglione”: il rev. Anderson, pastore presbiteriano al soldo dell'aristocrazia inglese, progenitore della “moderna” Massoneria?

Nelle mie ricerche non ho mai accettato limiti di spazio o di tempo, né mi sono mai compiaciuto di seguire gli “episodi” di una storia scritta da chi è in costante connubio con nostalgie nazional-patriottiche, tutt' altro che “universali”. Né posso aderire allo spirito di soffuso nazionalismo che ispira i moderni massoni, anche se lo si camuffa da illuminato internazionalismo.

L'internazionalismo massonico mi pare tutt'altro che universale. Con una fratellanza minore interessata più ai disconoscimenti che ai “fraterni abbracci”. Che tra le pieghe conserva, senza nasconderlo troppo, l'antico orgoglio nazionalista con cui fratelli inconsapevoli vengono divisi, da mille colori di bandiere nazional-profane e da altrettanti inni di eguale natura. Incongruenze che non vengono colte da chi resta appiattito sul ventre molle di una Massoneria fatta di amministratori di titoli e di onori interni, occupati nella rapidità delle carriere, piuttosto che nel conoscere precetti iniziatici.

Da una posizione un po' reazionaria, colgo che il risultato della modernizzazione (non del tutto riuscito grazie a pochi anticonformisti) di una tradizione iniziatica ormai riservata a pochi eletti, sia stato quello di cassare le radici dell'Iniziazione, nascondendone il significato interiore tra le scene di una rappresentazione esteriore, al prezzo di pochi denari e causa di orgogli tutt' altro che puri.

 

L'Iniziazione (reale) è il Punto d'Unione universale

L'iniziazione avviene in un punto invisibile della coscienza umana, dove il Principio mistico (spiritualità) ed il Principio misteriosofico (scienza e coscienza) si uniscono e dove Oriente (natura femminina) ed Occidente (natura mascolina) si sommano. Dunque, l'Iniziazione (reale) è da ritenersi universale quando coinvolge sia sostanza che essenza dell'essere umano, e così per tutti.

Cancellando l'unicità del Principio Iniziatico, la modernizzazione ne ha di fatto perpetuato la scissione, volgarizzandone i significati ai propri fini.

Anche la Massoneria anglo-europea dimentica la primogenitura delle proprie simbologie rituali. Oscurando una primogenitura mediorientale e poi mediterranea. Che pure traspare nettissima dai segni, dai simboli, dai miti e dalle parole rituali.

La volgarizzazione dei “Misteri” ha posto al centro della rappresentazione il candidato e l'iniziatore.

Questo avviene da molto tempo, e ci fa capire come la scissione tra realtà ed immaginazione, abbia avuto luogo in tempi lontani. In realtà l'Iniziazione è un fenomeno d'espansione e di contatto, che avviene tutto all'interno della coscienza, con una graduazione di sforzi e di guadagni, che ricorda la scalata di una Montagna (sacra), conquistata di volta in volta con traguardi, che vengono rappresentati da una Piramide (iniziatica) o da una Scala (gerarchia di valori). Ma la rappresentazione cerimoniale, la Piramide e la Scala, sono metafore di avvenimenti interiori: e non vanno confuse con le loro rappresentazioni exoteriche , che costituiscono la Massoneria simbolica. Per chiarirmi meglio, farò un paragone con una rappresentazione exoterica molto conosciuta. Quella del presepe.

Al pari della Massoneria simbolica e delle sue iniziazioni, anche il presepe è solo una rappresentazione exoterica di una realtà immateriale. Nessuno cercherebbe di capire il mistero della natività nelle forme del presepe, che serve solo a mantenerne vivo il ricordo. Ecco, la Massoneria simbolica ha lo stesso scopo. Quello di ricordare nozioni metafisiche che vanno fatte rivivere nella coscienza dell'iniziato. Fino a raggiungere il massimo dell'espansione di coscienza, che ha luogo al vertice del contatto tra la parte fisica e quella metafisica. Simbolicamente ciò significa il contatto tra la terra della sua fisicità ed il cielo della spiritualità interiore.

Questo è quello che cercano di ricordarci le “tradizioni” di Oriente ed Occidente. Naturalmente ognuna usando il proprio linguaggio.

Con un linguaggio psicologico dinamico ed estroflesso , adatto al temperamento mascolino: che non è quello dell'apparato genitale, ma è dato dalla prevalente attività del lobo cerebrale sinistro. L'altro linguaggio, più intimistico ed introflesso, consono al temperamento femminino, anch'esso è dato dalla prevalente attività del lobo cerebrale destro.

Se si concorda con questo, il punto d'incontro, cioè, il centro regolare iniziatico, non può essere un posto fisico ma siamo noi stessi, dentro di noi: è l'incontro tra sé impermanente e vero Sé, anche detto il contatto tra io personale ed Ego superiore, oppure, l'unione tra personalità ed anima.

Scegliamo pure il termine che più ci aggrada, il significato resterà lo stesso.

L'Iniziazione, allora, è un traguardo interiore, che può anche essere riconosciuto esteriormente, ma che nessuno può darci se non noi stessi, nello “spazio che risuona”.

 

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