
dedicato al lavoro d'istruzione di Athos A. Altomonte
Sommario: «Conosci te stesso» - I Raggi che si manifestano in Massoneria - Il Quadro di Loggia - «Colui che ha riconosciuto la triplicità» - Il Tre nei Tre
«Conosci te stesso»
La tradizione iniziatica ha tramandato del Tempio la rappresentazione che vede sul frontone l’iscrizione Conosci Te Stesso. Questo è retto da quattro colonne, che allegoricamente rappresentano quattro sistemi di comprensione e divisione del Sapere, che non può essere mai appreso totalmente. Inoltre, queste quattro colonne le troviamo anche come allegoria nel catechismo dell’iniziazione a Compagno, nel quale sono indicati i canoni di riferimento e gli strumenti che il massone deve imparare ad utilizzare, per aspirare a diventare Architetto e Costruttore del suo Tempio interiore.

Ponendoci al di fuori del tempio, noi abbiamo di fronte tre cose: una porta, un’indicazione - Conosci Te Stesso - ed un metodo, le quattro colonne, i quattro sistemi.
La confusione apparente che può derivare da una presentazione di argomenti e materie apparentemente distanti tra loro, sta nel fatto che bisogna prendere confidenza con i quattro "livelli" contemporaneamente (v. Le Quattro Chiavi d'interpretazione dell'Umanità), prendendo porzioni da ognuno dei quattro sistemi; qui sta la difficoltà di un percorso che da largo (le quattro colonne) diventa stretto (la porta), perché è solo l’insieme dei quattro a consentire un allineamento capace d’introdurci all’ingresso del Tempio, cosa altrimenti improbabile.
Poi, una volta introdotti, si potrà cominciare a guardarsi attorno, accompagnati da un Fr. Esperto in una "visita guidata".
Dobbiamo capire, per quanto riguarda noi occidentali, cos’è la Massoneria e soprattutto la Massoneria che ha come cuore il Tempio. Al suo interno non ci sono date (1400, 1700, …), ma c’è uno spazio di conoscenza immobile, senza tempo, poiché il concetto speculativo non ha date. Quindi entrando in questo spazio immobile ci si chiederà: "cosa sono le cose che vediamo, a cosa servono e come si usano". Perciò dobbiamo chiederci cos’è la Massoneria, a cosa serve e come si usa; solo allora potremo costruire il Massone. Ovvero imparando a capire il sistema e come si usa, comprenderemo come usarla su di noi, riconoscendo l’interazione tra il sistema e noi e viceversa, al fine dell’evoluzione reciproca.
L’obiettivo finale, però, non è quello di creare Massoni e tanto meno creare una Loggia di Massoni, perché se fosse solo questo, saremmo di fronte ad un risultato separativo, esclusivo (nel senso che esclude). L’obiettivo è quello di portare il Massone in armonia con la Loggia come sistema, ma soprattutto in armonia con tutti gli altri sistemi che stanno al di fuori del Tempio, gli altri Templi. Quindi se il gruppo è un punto ed il Tempio un cerchio, finalizzare il lavoro a tale realizzazione è comunque separativo, perciò falso; lavorando, invece, al reciproco riconoscimento con altri Templi, elevando il proprio lavoro al punto da renderlo armonico e concorde spiritualmente con l’altrui livello, conferisce la possibilità di legarsi ad una logica di servizio operativo molto più grande. Infatti, ci sono altri gruppi che lavorano da anni, pur operando tutti sui tre livelli (fisico, psichico e spirituale).
Questo è il proposito della Loggia Massonica, creare una struttura, che risponda alle prerogative del Tempio, mirando a che questo, essendo costruito su una serie di modelli uguali, poi possa produrre un suono, un’armonia, un lavoro, un servizio, tali da potersi tenere legato ad altri Templi in una "chorda fratres", fratellanza, che è la vera potenza degli istituti iniziatici; Loggia che deve essere legata non ad uno spazio ridotto, ma ad uno spazio, che sarà tanto più espanso quanto più espanse sono le coscienze dei fratelli che lo compongono. Quindi il proposito di costruzione del Tempio è costruire, sì gli uomini, ma costruirlo secondo l’armonica del Tempio che è armonizzato con altri Templi, che sono armonizzati con il Pianeta. La potenza storica degli ordini iniziatici era fondata in questo abbraccio totale, anche se non visibile all’occhio profano.
I Raggi che si manifestano in Massoneria
Tenendo presente il metodo raffigurato dalle quattro colonne, procediamo penetrando di poco i concetti; questo ci consente di collegarli alle "altre colonne" del sapere, ed una volta fatti i collegamenti si procede ancor più in profondità e ci si ferma di nuovo per collegare. Così ci si muove su un fronte di "quattro colonne".
Con questo criterio, cominciamo a dare indicazioni sul tema dei Raggi (ovvero il movimento delle energie) che si manifestano in Massoneria, senza penetrare troppo l’argomento ma per cominciare a farsene un’idea (v. La Scienza dei Raggi).
Partendo dalle domande che ci siamo posti all’inizio avremo:
La Massoneria |
Raggio |
Che cos’è |
Ordine Cerimoniale |
VII |
Come si lavora |
Ritualmente |
VII |
Opera per mezzo di |
Massoni, Uomini, Umanità |
III |
Cosa si fa |
Istruzione |
II |
Ed il fine è |
Iniziazione |
V |
La Massoneria |
I |
Avevamo già avuto modo di dire che non è la Massoneria di VII Raggio, ma il sistema, i cicli, i ritmi e le cadenze sono il VII Raggio: l’Ordine Cerimoniale, sostanza che si muove attraverso la ritualità, che è composta di cicli cadenze e ritmi, con movimenti, tempi e parole precise, studiate per avere degli effetti precisi. Perciò, la Massoneria non è di VII Raggio, ma opera sul VII Raggio.
La Massoneria è composta da Massoni, ma questa definizione non è esaustiva; i Massoni sono uomini e donne, ovvero l’Umanità che manifesta il III Raggio.
Per rispondere alla domanda cosa si fa nel Tempio guardiamo al catechismo massonico, dove si afferma che gli "aumenti di paga", possono essere ottenuti solo con il Sapere (leggenda di Hiram), ma non si può sapere senza ricevere Istruzione e questa non è possibile se non ci sono Istruttori. L’Istruzione è finalizzata all’Iniziazione. Sicuramente l’istruttore lavora sul II Raggio. Colui che produce l’Istruzione, che lavora sul II Raggio, il cui fine è l’Iniziazione, deve saper trasmettere il sapere, mediante il mentale di V Raggio, che poi deve riversare ai fratelli utilizzando il III Raggio, che è Intelligenza (l’attività di III Raggio si esprime a livello planetario attraverso l’Umanità, che invece come regno di natura è dominata dal IV Raggio). Tutto ciò è contenuto in un movimento energetico, che è il VII Raggio, il Rituale. Il movimento è su ogni piano: fisico, psichico e spirituale.
Chiedendosi la Massoneria di che Raggio sia possiamo dire che: la volontà procura tensione, che causa l’effetto. Se non c’è tensione l’iniziazione non può avvenire, quella che nei differenti linguaggi è stata indicata come il salto, il superare l’abisso, il passare la porta, tutti simboli che rappresentano l’iniziazione; inoltre sappiamo che la porta non esiste poiché siamo noi la porta. Questo per dire che tutto nasce dalla volontà e la volontà è il I Raggio.
A livello sistemico (con tale termine s’intende il nostro sistema solare), l’origine e l’energia da cui emana la struttura, viene dalla G.L.di S. ed è di I Raggio, che canalizzata dalla G., che esprime energia di II Raggio, arriva attraverso Questa, all’Umanità che manifesta il III Raggio.
I Raggi, ovvero le energie che ad essi corrispondono, non sono mai in manifestazione a livello planetario contemporaneamente. La Massoneria, come si diceva, opera sul VII Raggio ed il pianeta è dal 1625 sotto l’influsso di tale Raggio; in questa ragione risiede l’importanza che assume oggi l’Ordine del Tempio (leggi anche Chiesa); fino a quella data fu attivo il VI Raggio (dell’Idealismo astratto), che si manifestò come temperamento devozionale, molto cuore che laddove fu governato con poca mente assunse i connotati del misticismo fanatico (esempio ne fu l’Inquisizione), o delle guerre di devoti militari (v. Crociate).
Il Quadro di Loggia
Il centro focale, che è anche la chiave di passaggio nel Tempio, è lo speculum, lo specchio, dove è possibile vedere realmente qualcosa; in quel punto speciale la saggezza tradizionale ha voluto porre per ogni grado un’immagine, ed ogni immagine simbolica rappresentava un grado di coscienza: stiamo parlando dei Quadri di Loggia nei gradi di A., C. e M.
La saggezza di chi decise di lasciare dei messaggi ai posteri, scelse di porre un quadro simbolico nel cuore del Tempio; nessuno però, scorge nel quadro uno specchio, lo speculum, dove qualcosa si riflette. Lo speculum è il cuore del cuore, attraverso il quale noi possiamo scorgere la Realtà, che sarà opposta alla nostra.
In una sua lettera ai Corinzi San Paolo dice: "…è nello specchio del cuore che si trova l’immagine di Dio".
Il Massone è legato al massone microcosmico e planetario che sdraiato sul pavimento del Tempio, ha in corrispondenza del cuore il Quadro di Loggia, lo specchio (Hiram, che deve risvegliarsi in ognuno di noi); in quello specchio, allora, noi vediamo l’Uomo Celeste.
Ci sono molti riferimenti allo specchio, infatti, l’unità mentale è definita lo specchio, tanto che l’uomo che pensa più intensamente riflette; la Massoneria moderna non è solo morale, ma speculativa: attraverso lo specchio si passa in altre dimensioni, quelle del mentale astratto e del piano intuitivo. Quindi il Quadro di Loggia contiene qualcosa di molto profondo ed una buona chiave.
«Colui che ha riconosciuto la triplicità»
Negli Antichi Commentari la definizione di Aspirante è: «colui che ha riconosciuto la triplicità»; se ci si chiede dove, la risposta è: in ogni cosa. Solo a colui, che è padrone di questa chiave, può essere riconosciuto come sigillo, il simbolo rappresentato nell’immagine che segue. È importante riflettere su questo come sugli altri simboli planetari che seguono, affinché si possa con modestia capire dove collocarsi nella scala evolutiva, soprattutto per chi afferma di lavorare in ambito iniziatico. Non basta ripetere Padre-Madre-Figlio, Spirito-Materia-Coscienza, Fuoco-Spazio-Ordine, ma riconoscere in ogni ambito questo triplice aspetto.
Da sempre negli antichi templi d’oriente questo simbolo è stato rappresentato.
A livello simbolico i Commmentari dell’Antica Saggezza trasmettono come linguaggio iniziatico universale i seguenti ideogrammi:
Senza entrare nello studio speculativo dei simboli raffigurati è bene cominciare a cogliere assonanze, piccole armoniche, notando dove e quanto spesso questi simboli sono stati rappresentati ovunque nel mondo. A titolo d'esempio prenderemo due immagini a noi più vicine culturalmente.
Ad uno sguardo superficiale, è la struttura che attrae l’attenzione, mentre l’interesse sta nello spazio lasciato aperto, perché è attraverso quello spazio che passa la luce, infatti, ciò che bisogna capire è la luce. Lo spazio contiene la luce e noi sappiamo che Luce è uguale a Mente universale, quindi, la luce è sapere, conoscenza: tutto viene dalla Luce.
La mente che riflette è la mente illuminata; ciò che riflette lo specchio, l’unità mentale, è la luce superiore verso il buio inferiore; ecco che "io animale" capisco, e capisco me stesso, "io psichico".
Il segreto dell’Iniziazione è nell’Elettricità. Elettricità è Energia, Energia è Luce; che poi è colore, ma il colore è una realtà riduttiva della Luce che è unica, sintetica. Usiamo i colori, perché siamo limitati noi. Questo perché ci fermiamo all’effetto; ma è la luce bianca il frutto dell’iniziazione, come conseguenza dell’illuminazione dello spazio che noi conteniamo come coscienza, come apertura.
Il Tre nei Tre
Se parliamo di Fuoco-Spazio-Ordine, o Padre-Madre-Figlio, non è facile ed immediato intendersi. Questo perché, si rimane ad uno stadio superficiale di conoscenza. La conoscenza, è come uno specchio, o vi si entra dentro, oppure lo sguardo rimane in superficie, generando così un riflesso, quindi Illusione, Maya per gli orientali. O è trasparente tanto da consentire di penetrare ciò che osservo, oppure crea il mio riflesso e confondendomi non capisco più.
Poiché l’Aspirante vero è colui che ha riconosciuto la triplicità, andiamo a vedere qualche tre nei tre, nelle cose che conosciamo.
Per esempio, la Massoneria è divisa in tre "ceppi": a) l’Umana, quella che combatte contro l’istinto, l’astrale, l’emotività e l’illusione, con fini morali - dove la morale è una sorta di disciplina per colui che non capisce; di per sé stessa la morale non da comprensione (una persona evoluta se un’azione danneggia qualcuno, non la compie, non per una morale che condannerebbe il gesto, ma perché spontaneamente si rifiuta), ma regola un comportamento che ancora non viene sostanzialmente naturale; b) il secondo filone è quello Mentale, si rivolge alla mente superiore, lavora sul Pianeta ed in particolare sui centri del pianeta; c) poi c’è quella Universale, che si rivolge alle stelle e con esse studia le connessioni.
In questa unità divisa in tre, se esaminiamo la Massoneria che t’insegna la morale (per morale qui s’intende condizionare la mia diseducazione, che genera caos, attraverso una regola) a nostra volta potremo osservare altre tre suddivisioni, nei gradi di A. C. M. Infatti, perché l’individuo possa esprimere la regola deve prima apprenderla, per poi praticarla e quindi incarnarla.
La triplicità è fatta di tanti tre nei tre.
Volendo scendere ancor più nel piccolo, anche ogni grado ha la sua triplicità, costituita dall’ingresso nel grado, dalla sua conoscenza, fino a raggiungerne il dominio, per passare poi al successivo.
Questo è interessante per fissare l’attenzione su quante volte il sistema si triplica. Nel Rito Scozzese dal IV al XXXIII grado, a livello filosofico vi sono tre divisioni: Massoneria Rossa, Nera e Bianca, allegoriche dei tre stadi di focalizzazione dell’uomo: dapprincipio nella sua personalità, laddove il sangue ne rappresenta il veicolo, esprimendo nel rosso la natura del desiderio che viene sublimata nel XVIII grado; poi nel piano psichico, il piano "fosoforico", dove l’anima lascia cadere l’ultima illusione della natura fisica, rappresentata dall’abbattimento delle colonne del Tempio del XXX grado (il nero della morte, ma anche la condizione perché nella piena concentrazione appaia la luce); infine nel piano spirituale, simboleggiata dal bianco, la luce della Verità spirituale. È così che si compie la Grande Opera ancora in tre stadi, che poi sono un ampliamento dei tre gradi Simbolici, su una voluta maggiore della spirale che porta all’unica Origine.
Un’altra triplicità nota in Massoneria nella sua manifestazione ma assai meno nel significato è riposta in un simbolo familiare, che trova un riscontro sonoro nei tre gradi di A. C. M.
L’uomo sulla soglia del sentiero della prova, simbolicamente rappresentato dall’Apprendista introdotto nel Tempio all’esordio del suo percorso inziatico, comincia a penetrare nel mondo della qualità e dei valori, comincia a scoprire la natura dell’anima e a trasferire l’importanza dall’apparenza alla qualità della Vita che l’ha prodotta.
L’identificazione della qualità con l’apparenza cresce costantemente sul sentiero finché la fusione di qualità e apparenza, di energia e ciò che essa pervade, è tanto perfetta che l’apparenza non vela più la realtà e l’anima predomina; ora la coscienza s’identifica con se stessa (o con il proprio raggio) e non con la propria apparenza fenomenica. Più tardi, l’anima stessa è sostituita dalla Monade che diviene, in verità, proposito incarnato.
Questo processo può essere espresso da un simbolo molto semplice come segue: O O O, oppure OO … O, oppure O … OO, raffigurando la separazione dei tre aspetti, poi l’unione degli aspetti di apparenza-qualità-vita o proposito produce l’astrazione dall’apparenza e quindi la fine dell’esistenza fenomenica.
Apprendista |
O O O |
apparenza, qualità, vita. |
Compagno |
OO … O |
apparenza-qualità ... vita |
Maestro |
O … OO |
apparenza ... qualità-vita |
Finalmente |

|
entro il cerchio dell’infinito |
La semplice disposizione di questi segni, descrive la vita e il progresso dell’individuo e dei gruppi sulla via iniziatica.
