Chiesa e Massoneria. Il filo segreto

MassoneriaPrima trattazione di pensieri delle antiche origini

Il filo segreto – Una Fratellanza fuori dal “gregge” – Ateismo e principio universale – Da spirito a spirito

Santa Romana Chiesa poggia il proprio assunto, su radici che identificano anche altre due religioni monoteiste provenienti dalla Tribù di Abramo, l’ebraica, la più antica e l’islamica. A rendere meno assoluto il suo primato, ci sono le origini rituali e simboliche che ripropongono più antichi catechismi pagani. Ma gli articoli di fede appartengono all’ambito religioso, e non alla ricerca laica. Con l’eccezione del filo segreto che lega Chiesa e Massoneria. Come segreti sono i significati dei simboli e delle allegorie.

Chiesa e Massoneria. Il filo segreto

di Athos A. Altomonte

Prima trattazione di pensieri delle antiche origini

Il filo segretoUna Fratellanza fuori dal “gregge”Ateismo e principio universaleDa spirito a spirito

Il filo segreto

Santa Romana Chiesa poggia il proprio assunto, su radici che identificano anche altre due religioni monoteiste provenienti dalla Tribù di Abramo, l’ebraica, la più antica e l’islamica. A rendere meno assoluto il suo primato, ci sono le origini rituali e simboliche che ripropongono più antichi catechismi pagani. Ma gli articoli di fede appartengono all’ambito religioso, e non alla ricerca laica. Con l’eccezione del filo segreto che lega Chiesa e Massoneria. Come segreti sono i significati dei simboli e delle allegorie.

Apparentemente associate solo da un sentimento di reciproca antipatia, Chiesa e Massoneria (notare come entrambi i soggetti siano di genere femminile), in realtà hanno numerosi punti in comune, come la Bibbia, ed un grande numero di simboli e allegorie, prese a piene mani dal più antico misticismo ebraico.

Entrambe promuovono iniziazioni, di carattere religioso la prima, apparentemente laiche la seconda. Apparentemente, si diceva, perchè, come vedremo in seguito, l’iniziazione a Maestro Massone rappresenta la risurrezione spirituale dell’iniziato. Anche se le forme, laica e religiosa, sono differenti, la sostanza resta quando si parla di cerimonie battesimali, matrimoni e funerali, che entrambe officiano, la Chiesa rivolgendosi al Dio d’Israele, l’antica Massoneria ad un punto geometrico che chiama Grande Architetto dell’Universo. Tutto questo concorre a confermare il filo che lega Chiesa e Massoneria, attraverso simboli e ideali come quello di una fratellanza universale fatta di cuori uniti dall’amore reciproco (chorda Fratres), che opera per restaurare un principio di bene comune, come ci si aspetta da una religione spirituale, che non sia dedicata all’Uomo ma alla gloria di Dio, comunque lo si chiami.

Nel nome di Dio, però, si dissolvono tutti i buoni propositi delle religioni plebee. A cui basta ch’Egli venga precipitato dentro un nome diverso, Yahwèh o Allah, perchè il principio prima ineffabile, imperscrutabile e privo d’un qualsiasi attributo materiale diventi causa di separatività e conflitto. Ma non è Dio a scatenare i “credenti” verso propositi bellicosi che li rende protagonisti di terribili commedie religiose, nemmeno le diversità dei linguaggi, ma un sentimento devozionale ossessivo e scriteriato (v. “Pericoli del devozionalismo”).

Nonostante il divario dottrinale, le posizioni di Chiesa e Massoneria non sono mai troppo distanti. Nell’una l’aspetto spirituale diviene uno “strumento salvifico”, nell’altra diventa “Luce della Gnosi”. Così, l’una lo riduce a percorso di fede e l’altra a percorso simbolico. Ma quello che avvicina di più Chiesa e Massoneria, non è tanto quello che c’è ma quello che ancora non c’è.

Si può ben dire che nella Chiesa moderna c’è tanta spiritualità quanta luce iniziatica nelle Logge massoniche. È sconosciuto l’uso dei simboli, che non sono solo rappresentazioni statiche, ma contenitori di energia-pensiero particolarmente dinamica. È sconosciuto l’uso operativo dei Riti, ridotti a fascinose, vuote rappresentazioni. È sconosciuto l’uso del «Suono», della «Luce» e della «Parola» pensata e pronunciata. Accomunate dall’essere diventate portatrici sane di materialismo, nutrito da uomini che usano l’accezione spirituale come strumento di potere per affermare le proprie gerarchie.

I Massoni negano ogni attinenza con l’Ordinamento religioso. E c’è da credergli, altrimenti la Massoneria andrebbe considerata una Chiesa laica. Ma se i Massoni negano, la Massoneria agevola pensarlo. Dov’è la verità? Per saperlo non basta distinguere il significato dei simboli, degli arredi e dei cerimoniali, ma bisogna capire l’uso del sacro. Sono gli uomini che sanno usare il sacro, a rendere speciali Istituzioni altrimenti materiali. Come sempre, la verità impercettibile all’esterno può essere raggiunta dalla coscienza di chi l’osserva. Smettendo di ascoltare chi cerca di dare forme diverse alla verità, non è difficile riconoscere negli antichi “Misteri mediterranei”, il denominatore comune che influenza le Istituzioni iniziatiche.

Una Fratellanza fuori dal “gregge”

La Massoneria è un contenitore di simboli provenienti da una sapienza antica, rimasta la stessa nonostante abbia attraversato epoche socialmente e culturalmente diverse. La prima funzione della sapienza antica è di rispondere alle domande che ognuno si pone ad un certo punto del proprio cammino evolutivo: «chi sono, da dove vengo, qual’è lo scopo della mia vita?». Rispondere, presume un certo grado d’istruzione, e il saper utilizzare la facoltà chiamata introspezione, per approfondire la ricerca della realtà interiore. Ciò dà corpo ad una Fratellanza diversa, fatta di anime e non solo di corpi, giacché il centro del pensiero iniziatico è la divinità ch’è connaturata nell’uomo e non al di fuori, come insegnano religioni fatte ad immagine del popolo, da cui il Massone si tiene a debita distanza.

Nessuno può indicare la via del progredire, ma la Massoneria insegna ad assumersi l’onere del proprio destino, diventando “pastori di se stessi”. Così, fuori dal “gregge”, il Massone può prendere ragione di sé stesso, liberandosi dal giogo di un desolante vassallaggio morale e spirituale.

La prima opera a cui si dedica un “costruttore” è rivolta al proprio carattere che, come «Pietra grezza», va levigato liberandolo dalle imperfezioni. Per diventare “operai” bisogna imparare a “costruire” le condizioni propizie al grande cambiamento interiore. E se gradi, utensili, emblemi e simboli non corrispondessero poi ad un genuino oro interiore, allora sarebbero soltanto inutili usanze ed il massone solo un fantoccio elegantemente vestito. La migliore decorazione per un costruttore è il lavoro disinteressato svolto a favore dell’Umanità, non importa se grande o piccolo.

Diventare “operai” del Grande Architetto dell’Universo non significa genuflettersi ai simboli, o ai manufatti di pietra. L’operaio spirituale s’ispira all’Opera del Grande Architetto, lavorando all’elevazione dell’Umanità. Ma di tutta e non di una parte soltanto.

Non essendoci una esclusività sul “diritto divino” questi è di tutti e per tutti, per cui la spiritualità non ha bisogno né di intermediari, né di amministratori. E l’autorità spirituale non è quella fissata dalle regole degli uomini per gli uomini, ma quella che viene dall’anima.

“Dio è in ogni luogo ed in ogni cosa”, profetizzò il Cristo, quindi Dio per il cristiano è anche nell’uomo, in quella porzione di coscienza non ancora ben identificata che lo rende a “Sua immagine e somiglianza”. Quella somiglianza è la «Pietra» per ogni iniziato che cerca se stesso in se stesso, trovandosi in una dimensione successiva a quella materiale. Raggiungere questo traguardo significa imparare a confidare nella propria spiritualità, senza badare a chi per interesse induce i suoi simili allo smarrimento.

Ateismo e principio universale

La Massoneria è una Istituzione iniziatica che accoglie appartenenti a razze e nazionalità diverse. L’accostamento di culture diverse esige rispetto e tolleranza reciproca, cosicché, passando dall’ideale generale che accomuna tutti i massoni, a quello individuale, ognuno possa seguire il proprio sentimento religioso, senza imposizione. Ma qualcuno accusa la Massoneria di ateismo. Per capire se sia vero basta ricorrere al significato della parola, ch’è la negazione dell’esistenza di Dio, in qualsiasi forma, anche in quella di Dio personale.

Difficile immaginare che l’ateismo possa spirare tra le Colonne dei Templi massonici, visto che ogni cerimonia si apre e termina «Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo»; che ogni documento ufficiale reca impresso quella frase, che poi suggella il giuramento di ogni grado, funzione e dignità.

Non rimane che ritenerlo un pregiudizio, di quanti giudicano ateo chiunque provi un sentimento diverso dal proprio. Per la Massoneria non esiste ateismo laddove il sentimento si fonda sui principi di amore, fratellanza ed eguaglianza. Allora quali sono i pericoli delle differenze religiose? Gli orientali credono nell’esistenza di Esseri divini, che amano e temono, come gli occidentali amano e temono Esseri spirituali che abitano il pianeta e lo spazio. Entrambi credono nell’esistenza di intelligenze disincarnate, esseri superiori ed inferiori, angeli e fantasmi, per cui sembra insensato accusare di essere miscredente chi esprime la sua religiosità in termini diversi, e apparentemente incomprensibili.

Da spirito a spirito

Chi confida nella spiritualità la trova in quella parte di coscienza che non si lascia condizionare dalle sensazioni maniacali e dai timori. Chi sottomette la spiritualità alla propria condizione materiale non è in grado di riconoscere l’intelligenza spirituale, né può comunicare da “spirito a spirito”.

L’intelligenza spirituale può raggiungere la mente dell’uomo solo attraverso la sua coscienza (superiore). Ma non è tanto l’io dell’uomo a cercare la propria eccellenza quanto l’Ego superiore, che dotato di libero arbitrio, è consapevole del progetto divino a cui l’uomo è chiamato, nella sua interezza di mente e spirito. È sempre la coscienza che spinge l’uomo a perfezionarsi, e quando la ricerca d’eccellenza e di perfezionamento coincidono, la coscienza diventa il maggiore alleato dell’uomo, facendosi ponte verso la Divinità, comunque la si chiami.

La coscienza spirituale non nasce dalla devozione ma da religere, che significa unire nei cuori ciò che all’esterno è diverso. La religione spirituale, allora, è quella che unisce gli uomini come “fratelli” senza riguardo di razza o linguaggio religioso, contando sull’amore e sulla buona volontà.

La religiosità, invece, produce le ossessioni che dividono gli uomini in tanti «Caino e Abele», separati secondo classi di fede, dove credenti di uno stesso principio dai nomi diversi, si scagliano in Suo nome gli uni contro gli altri armati. Cosicché, più che dal rispetto e dalla tolleranza i “veri credenti”, le razze elette di Dio, sembrano unite dalla necessità di giudicare, punire e sopraffare i deboli.

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