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DialoghiFilosofici > Educazione Esoterica Per un nuovo Umanesimo ariano | Chiunque sia un poco al corrente della cultura contemporanea avrà certamente notato negli ultimi anni i segni di un generale crescente interesse per le antiche civiltà orientali e specialmente per quella indiana. Infatti ora le traduzioni di scritti indiani si moltiplicano e sono accolte avidamente, e si pubblicano numerose opere che studiano i vari lati di quella grande civiltà.
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DialoghiFilosofici > Educazione Esoterica La Linea della conoscibilità platonica | Considera, pertanto, come dicevamo che due sono le realtà e una domina sul genere e sul mondo intelligibile, l'altra sul visibile, . . .
Prendi una linea divisa in due parti disuguali e dividila ulteriormente sia in una parte che nell'altra – ovvero nel genere visibile e in quello intelligibile – secondo la stessa proporzione.
Platone – Repubblica VI
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DialoghiFilosofici > Il ''capitale del vero'' e l'allevamento del genio | Osservazioni sugli Scritti filosofici di Ernest Renan
Essere liberi corrisponde a un atteggiamento di rifiuto della responsabilità verso i propri sogni. Questa nota corrisponde ad una perfetta radiografia dell'uomo-Renan, ossia dell'uomo comune che presenta l'avvento di un immane eroismo collettivo da formicaio. Se il tempo dei sistemi assoluti è finito, restano gli uomini massa che "sognano" uno scopo ideale dell'universo, che credono in un fine divino, nel trionfo della ragione. Ernest Renan, che ha dimostrato di amare l'uomo-massa con una filosofia pseudo-aristocratica, ha amato raffigurarsi come l'uomo delle differenze, perché credeva che la creazione di masse "organiche" fosse una legittima reazione all'ineluttabile durezza della natura.
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DialoghiFilosofici > Per una cartografia dell'immaginario /3 | In questa prospettiva l'idea di «Tradizione» è pensata più come una trasmissione cognitiva, che come una dottrina primordiale ed incorruttibile, monade metafisica che si mantiene nella sua inalterabile purezza cristallina dinanzi alla relatività dei singoli adattamenti storico-contingenti.
La nozione di trasmissione cognitiva – mutuata dalle scienze religiose e recentemente rielaborata dal grande storico delle religioni rumeno Ioan P. Culianu – presenta l'inconfutabile vantaggio di sottrarre l'intuizione di un nucleo strutturale, afferente all'attitudine antropologica verso la recezione del sacro, a qualunque impostazione dogmatica ed autoritaria.
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DialoghiFilosofici > Per una cartografia dell'immaginario /2 | La riscoperta delle immagini da parte della cultura occidentale è recente. Soltanto nel XX secolo con la nascita delle nuove arti della fotografia e del cinema si costituisce la moderna civiltà delle immagini. Come mostra Gilbert Durand, il percorso culturale che porta a questa rivalutazione è lungo e tortuoso.
L'iconoclastia, il tabù dell'immagine, si sviluppa a partire dal secondo comandamento della legge mosaica, anche se si deve ricordare come la stessa grecità – attraverso la filosofia platonica e quella aristotelica – ha soprattutto privilegiato la logica binaria e il processo razionale del conoscere.
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DialoghiFilosofici > Per una cartografia dell'immaginario /1 | La fine del primo decennio del nuovo millennio sta per chiudersi sotto il segno di un maître a penser inaspettato e insospettabile. Stiamo parlando di Elémire Zolla, il teorico del nuovo sincretismo. Il nuovo secolo non sarà deleuziano, heideggeriano o lacaniano, anche se questi pensatori continueranno ad esercitare una grande influenza. Ciò che sta accadendo è qualcosa di più radicale rispetto alle prospettive tratteggiate dal lascito poststrutturalista ed heideggeriano, che senza dubbio ha il merito di avere preparato il terreno alla nuova episteme. Siamo già oltre la fase della fine della metafisica «della presenza» e dell'identità.
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DialoghiFilosofici > Socrate a confronto: la lettura di Hegel e Nietzsche | Ogni epoca ha ricostruito una propria immagine di Socrate, talvolta insistendo, come nel caso emblematico di Nietzsche, sulla complessità e sulle ombre che caratterizzano la sua figura. Nel caso di Hegel, la storia dell'Occidente si configura come storia dello spirito che vive nella soggettività cosciente; il passaggio dalla concezione orientale dello spirito a quella occidentale è simboleggiato dal mito di Edipo e in particolare dalla figura di Socrate, che, con la sua indipendenza morale, rappresenta il ritorno dello spirito nell'interiorità.
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DialoghiFilosofici > Percezione, rappresentazione immaginativa ed emozione | Alla luce della natura speciale dei sentimenti (tra cui quello di piacere) attinenti all'esperienza estetica, legata non solo alla fruizione dell'opera d'arte, alla sfera delle emozioni e dei sentimenti ma anche alla "rappresentazione" di se stessi nel mondo e alla carica retorica di tale "rappresentazione", in questa sede si intende discutere il concetto di coscienza immaginante che ha trovato nel Sartre studioso di Bergson, Husserl e Heidegger, un motivo efficace di analisi.
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DialoghiFilosofici > Il ''multiverso'' psichico di William James | Cercherò di mostrare come il concetto di un mondo psichico unitario, totale ed armonico (res cogitans), indipendente dal corpo, sia stato articolato, moltiplicato e frammentato nel pensiero filosofico tra Ottocento e Novecento. Cercherò di spiegare come nel pensiero del William James dei Principles of Psychology, oggetto della presente discussione, tale concetto abbia tuttavia conservato una certa forma di unità sotto altri profili.
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DialoghiFilosofici > Alienazione urbana: dall'amour de soi alla volontà generale | Il tentativo di costituire un dispositivo politico capace di difendere la modernità dai suoi stessi pericoli, ovvero di regressione plebiscitaria e trionfo degli interessi particolari su quelli generali, trova nel Contrat di Rousseau un motivo efficace di discussione. Ed è proprio alla luce di questo assunto di chiara matrice normativa che intendo discutere il problema della legittimità nell'opera del filosofo ginevrino. Come efficacemente osserva Alberto Burgio nell'introduzione al Contratto sociale, scopo e criterio di riferimento normativo dell'opera è "proteggere la modernità da se stessa", mediante l'individuazione di un antidoto al suo male più caratteristico: il costante degenerare a gretto egoismo dei membri del corpo politico.
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DialoghiFilosofici > Filosofia del denaro | Nella vita "ritmica" dell'uomo contemporaneo, il mondo dei sensi e dei significati attribuibili intenzionalmente alle o riscontrabili obiettivamente nelle "cose", è il prodotto esclusivo di un intelletto, inteso sia come una rappresentazione più o meno completa del contenuto del mondo, sia come un mezzo disponibile universalmente per poter rinviare, in una moltiplicazione infinita, il raggiungimento del fine, oggetto dell'azione deliberata. Con il dominio esclusivo delle funzioni intellettuali di calcolo sull'emotività e sul sentimento, questi ultimi cessano di essere quel medium simbolico-semantico che conferisce alle esperienze il loro valore di "cose in sé", irriproducibili ed insostituibili.
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DialoghiFilosofici > Il senso della filosofia | Per le nostre società democratiche, afflitte da una incontenibile crisi conoscitiva, e dalla relativizzazione della maggior parte dei loro credo, il carattere storico e trascendente della conoscenza della verità può essere un fattore di notevole stimolo. Al di là del problema del suo portatore storico, in un filosofo acuto come Herbert Marcuse la trascendenza resta il senso della filosofia.
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DialoghiFilosofici > Internet come proscenio della libera soggettività? | Internet come proscenio della libera soggettività?
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DialoghiFilosofici > «Second Life» | Utopia del secondo millennio o nuovo centro commerciale globalizzato?
Si parla molto di Second Life e della libertà espressiva che garantisce ai suoi utenti. Ma questa «libertà» è veramente tale o, al contrario, rimane sottoposta ai vincoli socio-economici che regolano la coscienza dell'uomo contemporaneo? Second Life è un multiverso virtuale della libera soggettività o piuttosto si deve vedere in essa l'ennesimo simulacro della volontà di massificazione della società globalizzata? L'autore tenta di dare una risposta, indicando la strada per un cyberspazio veramente «libero» e non sottoposto soltanto alle strategie di marketing delle multinazionali.
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DialoghiFilosofici > L'oblio della Tradizione e il nichilismo della Tecnica | L'orizzonte che abitiamo si presenta a noi, spauriti uomini del nascente millennio, totalmente avvolto nelle trame autoreferenziali del nuovo ordine mondiale. La tecnica, elevatasi a dimensione planetaria, si presenta come un motore immoto che dirige le ragnatele di comando e di dominio. Come un Moloch macrocosmico, essa inerisce al sonno dei cuori e delle menti. Nell'era della “desertificazione spirituale” – della messa in scena dell'intimità di fronte a telecamere che spiano morbosamente i nuovi animali dello zoo umano – il nichilismo celebra l'apogeo della sua potenza.
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DialoghiFilosofici > Metafisica e cibernetica /1 | Pochissimi individui, oggi, mostrerebbero interesse per la metafisica. Siamo ormai abituati ad etichettare la metafisica come una sorta di pensiero inattuale, anacronistico, superato nella sua pretesa di universalizzare la «verità».
La filosofia non può più ambire a rinverdire i fasti del passato, ma deve limitarsi a essere considerata una delle tante «voci» del mondo che articolano l'interpretazione, ad operare una scelta tra il presentare se stessa come una sorta di tuttologia dilettantesca o, viceversa, a subordinare il suo ruolo ed il suo antico prestigio al servizio ancillare nei confronti delle scienze umane, meglio qualificate per indagare con metodologie aggiornate le sfaccettature della società o i comportamenti individuali.
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DialoghiFilosofici > Michel Foucault e la «morte dell'uomo» | Michel Foucault è stato con Deleuze l'esponente principale degli studi francesi sulla Nietzsche-Reinassance che hanno contrassegnato l'avvio del post-strutturalismo. Il termine indicava uno svariato gruppo di studiosi provenienti dalle più diverse discipline, influenzati dallo strutturalismo linguistico di Saussurre e da quello antropologico di Lèvi Strauss.
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DialoghiFilosofici > Heidegger e l'«ultimo metafisico dell'Occidente» | Heidegger recupera l'eterno ritorno nietzscheano e lo pone in correlazione con la volontà di potenza, pensandolo come tentativo metafisico di effettuare il controllo del divenire nel circolo eterno: preludio al dominio della tecnica contemporanea. Il superuomo nietzscheano diventa così il signore della terra – che orfano di un Dio, ormai morto – con le armi della tecnologia si avvia a dispiegare il vecchio sogno baconiano di dominio totale sulla natura.
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DialoghiFilosofici > Derrida e l'essenza della «verità-donna» | A differenza di altri filosofi francesi, Jacques Derrida è stato influenzato più da Heidegger che da Nietzsche. Derrida ha posto le basi della sua analisi decostruzionista prendendo spunto dalle rocciose meditazioni heideggeriane, reinterpretando il referente ontologico stesso del pensiero del filosofo tedesco: l'essere.
Il nucleo centrale della decostruzione derridiana si fonda sull'idea che al centro del progetto di oltrepassamento della metafisica deve essere pensata una radicale Differenza.
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DialoghiFilosofici > Deleuze, interprete dell'eterno ritorno | Gilles Deleuze era dotato di una febbrile ed esaltata capacità dialettica, nelle sue lezioni spaziava tra argomenti differenti con estrema facilità. Tuttavia la sua trasgressività si limitava al piano intellettuale, dato che la sua vita privata era quella di un normale insegnante sposato e padre di famiglia. Lo sforzo di pensare l'Impensato assunse sovente toni deliranti e parossistici nella scrittura deleuziana come nella Logica del senso, un testo del 1969.
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