Anche se comune è la tendenza a sommare i significati dei due principi, sino a renderne simile l’apparenza, è necessario saper distinguere e separare i significati di libertà di scelta e di libero arbitrio.
Libertà di scelta e libero arbitrio sono frutti di due diversi livelli di coscienza, che non andrebbero mai frammischiati né circoscritti in un unico precetto.
I dettami esoterici concordano nell’affermare la differenza di coscienza che distingue chi è sottoposto alla libertà di scelta, che genera scelte inconsapevoli, da chi usa coscientemente le potenzialità del libero arbitro per “animare” le proprie azioni. La libertà di scelta è frutto di una visione mentale fisica che, per sua natura, negli stadi più elementari, è emotivamente offuscata ed intorbidita, se non addirittura accecata, dalle passioni. Anche una visione fisica volitiva e ben determinata, resta pur sempre uno strumento poco preveggente ed efficace. Perché la libera scelta è generata dall’emozionalità del caso e si fonda sull’intenzionalità fortuita. Entrambe, sono determinazioni ancora distanti dalle chiare proposizioni del libero arbitrio. Il Libero Arbitrio è, di fatto, il generatore dell’Atto di volontà iniziatica che appare in una visione mentale ampia ed illuminata e che si distingue nettamente da quella concepita dalla sola mente fisica. Una visione che, non è più solo ragionevole (ratio) o logica ma, di più. Illuminata com’è, dalla coscienza dell’Ego superiore e dall’anima. Si potranno più facilmente distinguere i due elementi ricordando che la libera scelta è figlia dell’animo umano, mentre il libero arbitrio è frutto dell’anima e della spiritualità illuminata. E accettando questo postulato, se ne potranno paragonare alcuni elementi con il concetto karmico di causa-effetto. La libera scelta è il limite imposto dalla mente comune. È la via empirica che manifesta la coscienza dell’essere fisico ed è lo strumento di tutto il suo sperimentare peregrinando di esperienza in esperienza. Il Libero Arbitrio, invece, manifesta le potenzialità di una coscienza avanzata. Collegata, cioè, con un ponte di sensibilità sottile, all’Ego sup. Il Libero Arbitrio, allora, è lo strumento della volontà completamente destata e consapevole che si esprime fisicamente nella coscienza iniziatica. È anche la via del potere creativo e consapevole, che viene posto al servizio del Bene Comune. La via empirica è la via dell’esperimento ma anche del “doloroso errore”, del cadere e del risollevarsi, della speranza e dell’illusione. La consapevolezza ed il libero arbitrio, invece, sollevano sempre più l’iniziato dai propri errori, ma non lo salvaguardano, però, dagli errori e dalla fatalità degli altri. Perciò, una fatalità comune associa in definitiva l’uomo comune all’iniziato. Ed è per questa fatalità che la via segnata dall’impersonalità e dal libero arbitrio deve diventare anche la via della comprensione e della compassione per i dolori e le pene provocati dagli errori della via empirica. |