Imago Templi /6.18

MassoneriaIl Numero Otto, dal Segno di Chaos.

Abbiamo incontrato la Stella ad otto punte come Segno di Chaos. Ma fermarsi semplicemente a quella prima e fin troppo sintetica affermazione, non consentirebbe certamente al ricercatore d’appropriarsi completamente ed esaurientemente, del significato occultato in quella forma.

Imago Templi/6.18

di Athos A. Altomonte

Il Numero Otto, dal Segno di Chaos.

Pur avendo elaborato i significati di questo Numero applicato ad altri argomenti a partire dalla base della Menorah, su di esso resta ancora qualcosa da dire di significativo, anche se rimanendo nei limiti della Regole minime.
In questo Numero, 4+4, è velato il significato occulto del Pavimento Quadrilungo del Gabinetto di Riflessione e del Pavimento del Tempio Massonico, con l’esclusione in quest’ultimo del Terzo Quadrato, il Santa Sanctorum del Tempio, valore 12, dove è installato il Maestro Venerabile che, Luce d’Oriente (il Sole) opera simbolicamente sotto la Perpendicolare (il Filo a Piombo o Ponte Iniziatico) del Grande Architetto Dell’Universo.
Abbiamo incontrato la Stella ad otto punte come Segno di Chaos. Ma fermarsi semplicemente a quella prima e fin troppo sintetica affermazione, non consentirebbe certamente al ricercatore d’appropriarsi completamente ed esaurientemente, del significato occultato in quella forma.

L’Archetipo dell’Otto è il Numero Due, ed in esso si ritrova come per il 2, il concetto di dualità connessa alla coppia d’opposti che, attraverso la mediazione dell’uomo (della mente dell’uomo) divengono complementari e per questo, suoi alleati.

La medesima condizione la ritroviamo nella complementarità di Rombo e Quadrato. Il Quadrato rappresenta la Forma della Personalità e tutte le sue tendenze egocentriche al soddisfacimento delle emotività sviluppatesi nella sua piccola sfera del “presente personale” e raggiungibili attraverso la percezione della sola controparte fisica dei sensi.

Questo comporta un totale abbandono e disinteresse, da parte del proprio Ego, per tutte quelle attività nate in quella piccola sfera, personale e cieca, alla presenza del mondo esterno.
Perché l’Ego “risuoni in risposta” (Legge di Attrazione Magnetica) è necessario che quella Personalità, sia almeno saltuariamente allineata nella linea verticale del “Filo a Piombo” che li collega. Il Ponte di cui spesso si parla.

Sino ad allora possiamo dire che le loro vite, non solo vivono due piani diversi di coscienza talmente diversi da renderli incomunicabili tra loro, ma potremmo aggiungere, che le loro vite hanno obiettivi a volte tanto diversi da renderli opposti.
Queste due Entità tanto vicine ma pur tanto diverse tra loro ed ambedue assai determinate verso fini all’inizio apparentemente inconciliabili, creano quello scompiglio nella coscienza sensibile così come in quella ancora insensibile dell’uomo, da manifestare quell’effetto Chaos a cui la sua mente è sottoposta, sino ai momenti delle scelte che l’attendono ai nodi cruciali del Sentiero della sua evoluzione.

Se quelle scelte, frutto inizialmente della somma delle influenze esterne, tanto quanto di quelle interne, saranno dirette al Sentiero verticale, prima o poi saremo afferrati dalla sfera d’influenza energetica della Triade, come una capsula spaziale dalla massa d’un pianeta.
Se questo non dovesse avvenire dopo varie opportunità, allontanandosi sempre più anche dal campo rarefatto di quell’influenza superiore, che io chiamo istinto animico, quella “piccola sfera di vita intelligente” cadrebbe perdendosi nel vuoto e nero spazio, della Via della Mano Sinistra.

Per comporre quelle diverse tensioni in un tutto armonico il Fratello deve attraversare superandole positivamente, quelle due fasi che abbiamo già incontrato e chiamate Orientamento (nel braccio orizzontale) e Ri-Orientamento Iniziatico (nel braccio verticale), sino a formare in sé stesso quello che conosciamo come il Segno di Hiram.
Con termini attuali, quei due passaggi potremmo ridefinirli con: depolarizzare l’attenzione dal labile e dal provvisorio, per concentrarsi coscientemente nell’effetto magnetico ed attrattivo del polo del proprio Ego.
Il Segno di Hiram

Per comprendere, con un esempio naturale, l’effetto sul nostro mentale “concreto-astrale” dell’influenza iniziale dell’Ego, basterebbe osservare l’attrazione alla risalita dei salmoni. Sotto quell’influenza si percepisce molto di più di una semplice “vocazione verticale” all’Iniziazione, essa diviene una necessità per l’uomo sul Sentiero.
A quel punto del suo percorso, l’uomo ha la necessità di concentrare tutte le sue forze nel forzare i passaggi tra le circonferenze che trattengono le sfere di coscienza, rappresentate nelle 10 Sephirot dell’Albero della Vita.
Ecco perché potendo concentrare tutte le sue spinte dinamiche, inferiori e superiori, in un unico punto, esse divengono sue alleate ed appare nell’Uomo la capacità d’esteriorizzare l’Atto di Volontà che trascende ogni ostacolo.
Ma sarà bene per il Fratello che “vuole” quell’Iniziazione, considerare sin d’ora che non basta conoscere l’aspetto formale d’ogni parte dell’Ordine, per raggiungerla.
Ne tantomeno può determinarsi per altro fattore che non sia il raggiungimento da parte dell’Adepto dell’Aspetto Moto ed Attività Intelligente (III Aspetto) che solo, lo condurrà all’Abisso della Trasformazione,espresso nell’Albero della Vita con la Sephirà Da@@@###CARET@@@###ath.
Questo potrà avvenire, disciplinando tutte le proprie tensioni, sotto la direzione d’una sola visione mentale. Il Progetto dell’Iniziato.

Per questo, servirà adattarsi all’uso di quelle che oggi vengo chiamate “psicodinamiche” e che ritroviamo nei termini di:

Meditazione fase 1 uso della mente nella razionalizzazione del pensiero.
Concentrazione fase 2 focalizzazione d’ogni forma pensiero, come entità separata da Chaos.
Visualizzazione fase 3 tensione creativa tra Canoni e Mente superiore. L’uso dell’Occhio della Mente.
Volontà fase 4 proiezione dinamica dell’immagine (progetto) tra Archetipo, Mente e creatività esteriore.
Il Ponte tra “Volere” e “l’Atto di Servizio all’Umanità”.

Impensabile credere di superare la soglia della mediocrità senza il sostegno di quei mezzi psichici superiori a cui dobbiamo educarci a rispondere.

Giordano Bruno

Giordano Bruno è un ricercatore d’occidente per il quale non nascondo di provare grande affetto e grande rispetto.
La grande determinazione e la lucida coerenza con cui egli ha sempre sostenuto sino alla fine, le proprie realizzazioni intellettuali e spirituali, tanto da non accettare alcun compromesso con la stoltezza del potere profano, come invece ebbero a fare tanti altri “eminenti scienziati”, ne fa ai miei occhi, un Fratello molto speciale.
Lo ricordo in questo paragrafo perché individuò “nell’Arte della Memoria”, un sicuro ingresso per il raggiungimento del pensiero metafisico.
Quell’Arte se sviluppata, portava “il Viandante” lontano dal mondo di Chaos, verso la vera libertà e realizzazione dell’Uomo nella concettualizzazione in sé, dell’Archetipo.
Una nota interessante di quanto aveva realizzato Giordano Bruno la rileviamo dalla sola analisi del titolo di un’altra Sua Opera: “Le Ombre delle Idee”.
L’Oscurità rappresenta i pensieri, le riflessioni e i desideri, di quella mente che vive distaccata dalla Triade, la Personalità.
Le Ombre delle Idee.
La implicita luminosità delle Idee a cui si riferisce l’Autore con questo titolo, è per quelle di esse che provengono dal regno metafisico della Triade, in cui ha sede il Ponte di collegamento con gli archetipi universali.

Quando la Triade viene a collegarsi con il cervello, fisico ed oscuro della Forma dell’Iniziato, lo illumina proiettandovi la propria Luce d’Intelligenza creando così di sé stessa, nei mondi inferiori delle forme pensiero, delle Ombre.
L’Iniziato Minore.
Quando quella “illuminazione” (aumento dell’attività vibratoria dell’energia mentale) avrà formato un “Canale stabile di pensiero” tra Triade e cervello, quella Personalità non sarà più l’Ombra, ma il Riflesso dell’Anima.
L’Iniziato Maggiore.

Il massone che volesse istruirsi sugli insegnamenti di Giordano Bruno, pur senza mai dimenticare la chiave esoterica di lettura con cui deve avvicinarvisi, non potrebbe evitare di riscontrare l’analogia, nello spirito dell’insegnamento esoterico contenuto nel XVII grado di Rito Scozzese, con la necessaria fusione tra due forze.
Dell’attività occidentale (centrifuga) nel simbolismo dei “Cavalieri d’Oriente e d’Occidente” (nota la precedenza), dell’Arte della Memoria di Giordano Bruno e dell’introspezione orientale (centripeta) del Potere della Mente, espresso negli insegnamenti del Raja Yoga (i Siddhi degli Iniziati Orientali).
A quel massone che fosse in grado di rilevare pienamente quell’analogia, si aprirebbero di conseguenza la porta segreta di due piccoli misteri.

Primo piccolo mistero; Raja significa re, sovrano, ma posto in quel contesto iniziatico, Raja Yoga significa il Potere Reale della Mente. L’equivalente dell’Arte Reale, per gli Adepti occidentali che l’avessero davvero capita.
Appare così in tutta la sua evidenza, il significato che si è voluto velare nell’uso del nome di quel personaggio Biblico che sicuramente Grande Iniziato non era, Re Salomone.

A chi vede e non solo guarda, la simbologia del Catechismo massonico è un contenitore colmo di sapere occulto; anche in questo caso il messaggio celato nella forma della leggenda, viene recepito solo da chi riesca ad allineare contemporaneamente i significati esoterici di Re Salomone, il Re seduto sul trono posto tra gli occhi, come recitano i Commentari che parlano dell’Iniziazione, ed i Sette Maestri Segreti, che sono nel corpo dell’Iniziato i sette centri energetici, che quando attivi, trasmettono nel suo microcosmo, la Vita dei Sette Pianeti Sacri,per ritrovare così nella rinascita interiore il Maestro Hiram, allegoria dello Spirito Iniziatico dell’Umanità.

Se questa verità prendesse corpo nella mente del Fratello massone, allora gli apparirebbe il significato ormai svelato, del secondo piccolo mistero.
Unire la saggezza dei “Cavalieri d’Oriente” alla dinamicità dei “Cavalieri d’Occidente” è l’allegoria usata dai Maestri dell’Ordine degli Alti Gradi, per velare l’insegnamento occulto, che stabilisce nella fusione delle capacità e delle prerogative del lato sinistro (attivo) del cervello, l’Occidente dell’uomo, a quelle del lobo destro (passivo), il suo Oriente, per ottenere l’illuminazione della mente.
Portando alla mente dell’Iniziato il contributo attivo d’ambedue i lati del cervello (questo è il significato occulto della Corona posta sul capo dell’Iniziato e dei Re), si determina l’anello d’una mente completa, perché sia percettiva (femminile), che intuitiva (maschile).

Quella Corona (l’anello della mente) accesa dalle pietre preziose, che simboleggiano i colori irradianti nella testa dell’Iniziato dall’energia dei Sette Pianeti Sacri (i 7 Aspetti), consente l’accesso alla:GNOSI della Rosa + Croce contenuta velatamente, negli insegnamenti del XVIII grado del Rito Scozzese.

Per completare la nostra visitazione nel Numero Otto, dovremo prima sviluppare concettualmente tutti gli elementi simbolici ed i loro significati, che sono contenuti in questa immagine.

La scelta dei pesci e non di un altro animale, dimostra che il Creatore di questo Simbolo (il Cristo lo disegnò sulla sabbia ai propri discepoli) voleva indicare in maniera inequivocabile l’Era dei Pesci (della durata di 2500 anni) appena trascorsa, che rappresentava il ciclo minore dell’Età del Ferro, l’Era Volgare o Era senza Luce, chiamato nella Filosofia d’Oriente Kali Yuga, mentre i due Pesci a similitudine del Segno di Chaos rappresentano il sé inferiore ed il Sé superiore che si muovono in contrapposizione, sino a che non diverranno complementari con un atto di amore e di pace. La medesima simbologia il Fr. la potrà rilevare quando, al Numero 12, comprenderà il perché delle opposizioni tra lo Zodiaco annuale, l’illusione della materia e la realtà dello Zodiaco Maggiore.
Come vedremo, nella Ruota dello Zodiaco Maggiore l’Anima dell’uomo si muove da Aries verso Pisces, mentre la sua Personalità ruota all’opposto, nello Zodiaco che non esiste, da Aries verso Taurus.
Ed il non considerare questo rende assolutamente inattendibili i “moderni” astrologi.

La Saggezza Antica dice che:
«… l’Iniziato ferma la Ruota e spenta la sua ombra rimane solo un Segno, quello Superiore.»
Non credo che ci sia bisogno d’ulteriori commenti per un significato così evidente.

Ma quello che forse potrebbe sfuggire all’occhio del Fratello più giovane, è il particolare più importante del Simbolo, la corda che unisce i Due Pesci è il Numero Otto.

Simbolo presente in tutte le decorazioni sacre inscritte nei pavimenti dei Templi, rappresenta il concetto di infinito nella manifestazione, quindi molto diverso da quello di Infinito assoluto.
Infatti l’8 è un infinito looping (circonduzione) nella tridimensionalità materiale, ecco perché viene definita un’Eterna Opera.

Uscire da questo muoversi sul posto, significa poter fermare la Ruota dell’Illusione (della Materia). E questo accade solo a chi realizza (rammentandosi da dove viene) di non essere quella Materia, ma di stare solo usandola (rammentandosi così dove andare).

L’Iniziato che sciolga l’Enigma della sua Vera Natura nascosta nel suo Primo Centro Occulto, viene liberato dalla necessità della Rinascita (nella Materia) perché, parafrasando un Maestro, comprende di non essere suddito di un Regno di questa Terra.
E le Iniziazioni proseguono ad altri livelli.

888, il Sigillo Iniziatico del Moto Infinito nei 3 livelli della manifestazione dell’Universo.
Il ricercatore guardi nuovamente i due Sigilli d’Apprendista e di Maestro al Numero 4 e comparandoli con questo, ne studi l’evoluzione.

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