Imago Templi/6.20

MassoneriaIl Numero Dieci, l’Armonia ed il raggiungimento dello stato completo di “Essere”.

Entriamo con questo paragrafo nel contesto del 3º Livello d’interpretazione, quello dell’iniziato Maestro Costruttore.

Imago Templi/6.20

di Athos A. Altomonte

Entriamo con questo paragrafo nel contesto del 3º Livello d’interpretazione, quello dell’iniziato Maestro Costruttore.

Individuazione concettuale di Scienza Sacra ed Arte profana.

Ho sempre tenuto a differenziare la classificazione arcaica e sacra di: Scienza della Forma, Scienza dei Numeri, Scienza del Suono,

da quella profana di: Geometria, arte dei Numeri o Aritmetica, Musica.

Termini questi ultimi che ritroviamo anche nelle Arti dei Catechismi minori, che si rivolgono però alla parte meno evoluta e quindi, per paradosso, semi-profana della Massoneria speculativa o per meglio dire, a quella parte di non-ancora-Iniziati-ai-Misteri-della Massoneria Bianca.

Non che con questo lavoro s’intenda pretendere d’iniziare il Fr a quella Massoneria, è certo però che si abbia la pretesa di indicarne la Porta d’accesso.

Una volta discriminate le due classificazioni, la sacra e la profana, non ci rimane che chiederci l’elemento che le differenzia e dipanare così, con la risposta, un altro problema d’interpretazione del linguaggio esoterico. La differenza è velocemente individuata nella separatività, presente in tutto ciò che è di uso profano.

E questa è una Regola generale valida per tutti gli argomenti come per l’uomo stesso. Quindi l’Arte di costruire “Ponti”, che consentono il fluire della “Luce” di conoscenza e di vita del III Aspetto d’Attività Intelligente, consapevolmente, attraverso tutti gli oscuri livelli della “Materia Mentale”, in realtà è la Scienza dell’Iniziazione vista come processo (volontario) d’accelerazione d’un fenomeno evolutivo altrimenti rispondente, in migliaia di anni, a cicli-cadenze e ritmi, affidati alla spinta della Natura, presente autonomamente, nell’essenza interiore d’ogni uomo.

Scienza di Forma-Numero-Suono è ritenuta Sacra dagli Iniziati perché inseparabile nelle sue tre controparti.

Non è possibile considerare una controparte senza al medesimo tempo dover includere i riflessi delle altre due. Diversamente, geometria, aritmetica e musica, sono entità inferiori, perché vivono d’una propria identità separata dalle altre due, ed allora anche separate dall’Archetipo Uno. Quell’Archetipo Uno, che troviamo contenuto nella sintesi della triplice essenza della Sacra Scienza, nella quale giace la conoscenza dei tre aspetti trinitari del Grande Architetto.

Gli Antichi erano usi a trasmettersi i significati della Loro Scienza attraverso il linguaggio degli ideogrammi.

Tentiamo anche noi questo metodo di trasmissione con l’uso “ragionato” d’una sequenza d’immagini (su cui riflettere) per esprimere i concetti di Forma-Numero-Suono che dall’Archetipo Uno, operano ed agiscono contemporaneamente nel Mondo di manifestazione, ed il cui studio avviene attraverso quella che viene definita la Scienza Sacra degli Iniziati o Massoneria Bianca.

Per iniziare, si ripropone il simbolo caratteristico dell’emanazione dall’Archetipo Uno, dei Suoi tre Aspetti: Volontà-Moto-Forma. L’“immedesimarsi” nei livelli inferiori di quella triplice manifestazione, crea successivamente: il Corpo Monadico, il Corpo Animico ed il Corpo di Desiderio.

Questi attraggono e costituiscono le materie della Forma concreta dell’Uomo, la cui perfezione o difetto, è la conseguenza della forza e della capacità d’allineamento tra loro, della diversa qualità d’energia manifestate da quelle Entità.

Ciò detto, ci ricongiungiamo al Precetto Iniziatico Universale, che non appartiene a nessuna Dottrina perché da Esso tutte traggono origine, che recita:

«…e l’Uno manifesta il Due ed essi costituiscono il Tre. Il Tre riconoscendo (in sé) il Due, vi si riunisce, riconoscendo allora l’Uno Loro Creatore. E il Tre e il Due e l’Uno divengono una cosa sola.»

Questo è l’Archetipo della Grande Opera nel Segno «U» della discesa e della risalita “cosciente” dalla materia, “redenta” dallo spirito. Archetipo raffigurato allegoricamente con “la discesa negli inferi”, “la discesa nei sotterranei del Tempio”, “con l’ingresso nel Gabinetto di Riflessione massonico”,che pur con simbologie dissimili, premettono tutte alla medesima cosa: risalendo, l’accesso all’Iniziazione e l’uscita dal mondo di Chaos.

Questa seconda immagine contiene il Simbolo della Grande Opera, che si svolge manifestandosi nelle caratteristiche dei tre Livelli che abbiamo or ora considerati. Al centro, il simbolo del suono che manifesta irradiando quelle geometrie (Forme).

Se il 6 6 6 è la caratteristica della Materia e della Forma, che vivono di Vita propria (moto sul piano orizzontale), ma prive (separate) del Suono occulto che esprime il divino Uno (moto sui piani verticali); il 7, rappresentato dal Punto, quando sia presente visibilmente in ogni esagramma, simbolizza per l’Iniziato l’avvenuta creazione del Ponte ed attraverso quello, la presenza di quell’Uno in tutti i Livelli del proprio Dominio Naturale: il Cosmo, macro e micro e tutto ciò che vi è sopra e sotto di essi.
La scienza ed in particolare modo la fisica del suono, apprezza e conferma la presenza nella materia di quei tre elementi, pur non essendo ancora in grado d’utilizzarne per i suoi scopi presenti, la simultaneità ed i suoi effetti, tra i vari livelli di materia. Questo avviene solo in rari casi di studi particolarmente avanzati, come quello sulla “sincronicità del moto dei neuroni e delle particelle atomiche”. Ad ogni modo è solo da considerare prossima, l’evoluzione di questa Scienza nei Corpi superiori dell’uomo.

Il Numero Dieci, l’Armonia ed il raggiungimento dello stato completo di “Essere”.

Per quanto detto nel paragrafo precedente, rinunciamo ai giochi aritmetici dell’arte dei Numeri per indirizzarci immediatamente alla scoperta della sacralità di questo Numero, attraverso un piccolo artifizio.

Ponendo il numero nella circonferenza, avremo una visione sintetica di quello che viene ritenuto sacro nel Numero10, per la simultaneità delle tre espressioni divine:

della Scienza dei Numeri
della Scienza della Forma
e della Scienza del Suono

Ma naturalmente si possono considerare anche le implicazioni metafisiche di questo Numero senza cadere ancora dall’esoterica, nella parte “concreta” dell’interpretazione.

Questo avviene analizzando i valori di 9+1.

Se il Fr. fosse in grado di formarsi un ricordo sintetico di quanto esposto nel Numero 9, non avremmo che da introdurre, aggiungendolo, il significato che riveste in questo caso l’Uno.

Un Punto di Sintesi, che introduce nella nostra ri-costruzione del processo iniziatico un nuovo elemento, la Coscienza dell’Uomo.

Ma avanziamo come nostra abitudine in maniera graduale e ragionata, rispondendo alla prima domanda da porsi.

Quanti sono e dove sono questi Punti sintetici o di coscienza, nell’universo uomo?

La Scienza Sacra dà a quella domanda una risposta adeguata all’uomo: i Punti sono tre.

Ma questa è appunto una risposta adeguata all’uomo, perché grossolana.

Adeguata infatti, alla comprensione di una mente che non riesce ad afferrare nessun concetto che non giaccia immobile d’innanzi ad essa.

Per una mente più sviluppata la risposta adeguata rischierebbe d’apparire confusa: i Punti di coscienza sono tanti quanti possono essere i punti che compongono una retta, cioè infiniti. Ma chi potrebbe avanzare una propria analisi con un’introduzione cosi “mobile”? Ed allora, torniamo per la comodità del Fr. meno avvezzo al moto nel mondo del Pensiero, alla sincronicità appunto, alla quantità di tre, determinata in precedenza.

All’interno del Cubo che nella simbologia massonica simboleggia la Forma, esiste un Punto invisibile al Profano, che gli rende possibile l’essere manifesto. Nel Cubo, valore numerale 12 (3), quel Punto è il Quinto.

Nell’Esagramma, valore numerale 6 (Due 3, Aspetto II sui due III) simbolo di ciascun livello nella Forma dell’uomo, quel Punto invisibile che ne consente l’esistenza è il Settimo.

Nel Numero 9 è il Decimo.

Traslando quei concetti esatti ma simbolici nell’Uomo, quale entità vivente e non come pura astrazione, incontreremo i tre Punti fondamentali (rammenta quanto detto sopra a tale proposito), come la Tradizione Iniziatica indica nel tragitto evolutivo.

Nel primo segmento evolutivo legato alla Forma concreta (effetto dell’Attività del III Aspetto) il Numero 5 appare al centro del Corpo Astrale o di Desiderio, s’esprime attraverso la mente razionale inferiore, e si evolve attraverso lo studio “concreto delle scienze” (Energia di V Aspetto).

Nel secondo segmento quello del pensiero, il valore numerale è 6 che corrisponde all’Aspetto dell’aspirazione o desiderio e questo vale, per la Legge Mosaica “della scelta”, alla devozione per il Bianco come per il Nero (rispondenza passiva al Bianco o al Nero).

In questo secondo caso il Punto di “ritrovato” equilibrio, avviene nell’espandersi della presenza del Numero 7 (Energia del VII Aspetto), che costituisce, anche se ancora individuale, la giusta sequenza “armonica” di Cicli-Cadenze e Ritmi.

Quei tre aspetti, uniscono l’Universo Uomo al Rituale di vita del Gran Libro di Natura del Pianeta (il Liber Mundi della filosofia R+C) e di conseguenza rendono “armonici” al Moto della Energia dell’Uno (Triplice), che trattiene e manifesta il Sistema Solare: l’Universo del microcosmo.

Il Punto di sintesi in tutto il Mondo della Manifestazione di Dio, espressa con una simbologia adeguata alla mente dell’uomo nel Numero 9 (Tre volte 3 il cui sviluppo e però il 9 9 9), è nel significato sacro del Dieci. Ma sempre visto nell’unione dei tre elementi, Forma-Moto-Suono.

Sto dicendo che la completezza d’Essere dell’Uomo, al vertice del suo percorso evolutivo nei 5 Regni di Natura, risiede nell’emanazione attraverso di Lui della espressione dell’Uno, Volontà-Azione-Moto Creativo.

Il Dieci esprime il Potere del Suono primordiale e Aspetto Volontà dell’Uno, I Aspetto cosmico del G.A.D.U., Volontà e Potere.

Medesimo sentiero d’espressione energetica dell’Istituto Rituale Massonico, cosa di cui molti Adepti Minori non hanno ancora piena coscienza.

Quella presenza di Potere avviene nell’uomo col completamento del Ponte tra Personalità-Anima-Spirito ovvero, Forma-Anima-Monade. In modo naturale, ed al di sopra d’ogni dottrina, credo o linguaggio profano.

A questo punto al Fr. che ritenesse quanto esposto, troppo complicato per le sue attuali necessità di ricerca, cercherò di fornire una interpretazione semplificata della filosofia di questo Numero. Fermo restando però, che dovrà operare con pazienza a collegare quanto detto sulle caratteristiche delle 7 Energie d’Aspetto, nel capitolo precedente dei Pianeti ed in questo, nell’esposizione dell’argomento sui linguaggi naturali dell’Adepto minore. Sarà altrimenti arduo per lui penetrare nella Volta Stellata che sovrasta il Tempio, quando quest’argomento gli sarà proposto.

L’uomo di media evoluzione è considerato settuplice + un Punto di Sintesi, perché sette + uno sintetico sono i Principi Sistemici (i Logoi Planetari) che agiscono in lui attraverso le sette Energie d’Aspetto che li manifestano + la loro sintesi. Dal più basso dei piani dell’uomo, quello della Madre Terra (Quadruplice), che ne costituisce la Forma concreta, al più alto (in vibrazione) quello del Sole (Triplice), che ne costituisce il Corpo della Monade. Quest’ultima, sintetica e solare è da ritenersi la vera immagine di Dio nel microcosmo.

Per ciò che riguarda i sette livelli di manifestazione espressi dall’uomo, anche il più giovane esoterista ne conosce il significato; allora possiamo mettere da parte questo concetto come accettato pacificamente e non rimane che chiarire il significato di Punto di sintesi.

Questo è il Punto focale dove l’intelligenza dell’uomo si riconosce di essere.

Questo è il punto focale dell’evoluzione perché come recitano gli Antichi Commentari della Tradizione …l’Uomo è ciò che pensa.

Ma potremmo aggiungere che se all’apice del Sentiero dell’evoluzione, l’uomo diviene ciò che vuole, nelle fasi iniziali, confuso da una coscienza permeata d’astralità, egli diviene solo ciò che crede di voler essere. Questo ingenera l’errore e l’illusione o per usare un termine massonico, la perdita del Filo a Piombo. È evidente che ci si riferisca ad un punto di coscienza nella mente dell’uomo ed essendo quei punti in continua evoluzione essi sono infiniti.

Ecco che con un intervento artificioso si limitano a tre quei punti di confine, evitando di considerare almeno nella teoria, le molteplici sfumature di colorazione mentale che si susseguono inanellandosi nell’uomo, formando così ” il Ponte di coscienza”, dalla Personalità sino alla Monade.

La coscienza focalizzata sul Piano Astrale crea attorno a sé, nel Chaos, “il Mondo del Desiderio” spesso riconosciuto come il Purgatorio che l’uomo, giudice e braccio secolare di sé stesso, si crea attorno con le proprie spinte irrazionali e con le proprie scelte spesso errate.

– Il Figliol prodigo della parabola biblica oltre che l’uomo-Personalità di cui stiamo parlando è anche il Terzo Aspetto trinitario, che perde temporaneamente parte di sé unendosi all’incoscienza della Forma uomo in cui è immersa per operare nel Mondo fisico.

La condizione di quei Fratelli viene definita: di prigionieri del pianeta (va inteso della Forma animale-vegetale-minerale).

La coscienza focalizzata sul Piano della Mente, tende ad adombrare in maniera sempre più definitiva l’istinto astrale ed il Chaos ch’esso suscita all’interno dell’uomo, e spazia in questa crescita sui propri domini, dal razionale al logico sino all’intelletto, per poi raggiungere l’intuizione pura e la saggezza dell’Ego. È quindi la “coscienza”, l’anello che coniuga l’uomo-personale all’uomo-individuale, la Personalità separata all’Ego.

L’uomo crea ed emana il Mondo del Pensiero, la cui sfera più alta è la sede dell’Anima.

Dante si riferiva alla propria Anima nella sua ricerca di Beatrice; ricerca nella quale si avvaleva dell’indispensabile guida del Suo primo Maestro occulto, allegoricamente raffigurato nell’immagine di Virgilio (vedi gli insegnamenti dei Fedeli d’Amore). E così come Arianna lo fu di Teseo, e sempre Anime erano le Muse che ispiravano i cuori (intuizione del Centro Cardiaco) ed illuminavano le menti (adombramento dei 7 Centri della Testa) dei nostri Padri del passato.

Quella sfera più alta di percezione, d’Intelletto e sede dell’Anima, è da molti riconosciuta come il Paradiso che l’uomo raggiunge purificandosi dal Male e dall’Errore (degli istinti della Bestia).

Quella coscienza focalizzata sul Piano dell’Anima (il Figlio presso la Casa del Padre della parabola biblica), manifesta nell’Uomo Rigenerato un alto grado d’Iniziazione (uomo la cui Personalità separata era inizialmente il Figliol prodigo) e lo conduce all’accesso nella triade Monadica (la Casa in cui attende il Padre per sacrificare oggi, al ritorno di Suo Figlio lo Spirito Santo, essenza spirituale dell’uomo carnale, l’Agnello simbolo di Pace Cosmica, della Sfera d’Amore assoluto che è l’essenza stessa del Padre) al di sopra d’ogni Forma materiale. Ecco il Senza Veste simbolizzato nel Numero 9.

Sommando a quest’ultimo livello d’Iniziazione (cosmica) il proprio Punto di Sintesi, la “coscienza d’Essere” nell’affermazione della Parola di Potere dell’Iniziato Maggiore, «Io sono questo!», avremo il trionfo dell’Opera nel Numero 10.

Siamo giunti ormai nel campo d’interesse speculativo del maestro massone. Ritengo allora doveroso, segnalare la presenza della tetraktys pitagorea in questo Numero, ma inutile ricordarne la filosofia, certo che il maestro che abbia operato con diligenza nell’Ars Muratoria e che indossa degnamente il gioiello del suo grado, ben conosce.

La Piramide di Pitagora, valore numerale 10, dimostra l’unità d’un Ciclo più il suo punto essenziale rappresentato dall’unità.

Per fare ciò usa una sequenza essenziale di Numeri. Il 4, il 3, il 2, l’1, i cui significati abbiamo già scorso in questo capitolo.

Sempre restando nel pensiero matematico della Scuola Pitagorea il Ciclo di 9+1 poteva essere sviluppato all’infinito se alla “Piramide” fissa, veniva aggiunto l’idea di spirale mobile (che abbiamo trattato parlando del Suono). Ed ecco la sua raffigurazione.

Un altro elemento d’estremo interesse per lo studio del Numero 10, possiamo raccoglierlo dalla Simbologia Massonica dei Gradi Bianchi, trasmessa ai Maestri riconosciuti Quattuor Coronati, dalla Gran Loggia Madre.

Appare in tutta la sua evidenza il significato occulto velato nella formula dei Misteri Minori:

6 + 4 = 10 (= ad Uno, Aspetto di Volontà e di Potere),

infatti dobbiamo apprezzare al centro del Quadrato e dell’Esagramma la presenza di quel Punto radiante (l’Unità) di cui ben riconosciamo ormai l’esistenza invisibile.

Il primo significato d’attribuire a questo piccolo mistero è la presenza, invisibile, di un numero che nel Sistema (apparentemente) non esiste.

E questo è il Numero 11 ( = a Due, Aspetto d’Amore e di Saggezza).

Inesistente all’occhio del non iniziato, semplicemente perché Punto geometrico metafisico e confine di trasformazione, la Sephirà Da@@@###CARET@@@###ath; la Conoscenza, che riceve la Luce da Chokmah la Saggezza e con quella, rifrangendola, illumina Tiphereth la Bellezza.

Potremmo anche scoprire, volgendo lo sguardo ad Oriente, che questi tre centri sono assimilabili ai tre Chakra più evoluti del Corpo energetico dell’Iniziato.

La Testa, la Gola ed il Centro Cardiaco.

Nell’immagine: il Quadrato ed i due Triangoli dell’esagramma.Le 10 Sephirà dell’Albero della Vita e l’undicesima invisibile se pur presente, perchè metafisica.

Useremo un’ultima immagine per lasciare il Numero 11 e varcare la soglia che ci introduce al prossimo numero, il 12.

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