Istruzioni Segrete per Probandi – Istruzione III (Parte 4)

Letture d'Esoterismo OrientaleTavole Esoteriche e Tantra dei Tattvas

Principi Esoterici, Tattvas o Forze e le loro Corrispondenze con il Corpo Umano, Stati della Materia e il Colore.

Come ben descritto nell’opera suddetta, “I Tattvas sono modificazioni Svara”. Svara è la radice di tutto il suono, il substrato della musica Pitagorica delle sfere. Svara è oltre lo spirito, nella moderna accezione del termine – lo spirito dello spirito, o come è stato propriamente tradotto la “corrente dell’onda di vita”, l’emanazione della Vita Una. Il Grande Soffio, di cui si parla nel Vol. I della Dottrina Segreta, è Atma, la cui etimologia è “Moto Eterno”.

Istruzioni Segrete per Probandi di una Scuola Esoterica Arcana

di Helena Petrovna Blavatsky

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(continua) Istruzione n°III

Tavole Esoteriche e Tantra dei Tattvas

Principi Esoterici, Tattvas o Forze e le loro Corrispondenze con il Corpo Umano, Stati della Materia e il Colore.

Tattvas (Forze)

Principi

Stati della materia

Parti del corpo

Colori

a. Adi

Uovo Aurico

Sostanza Primordiale Spirituale; Substrato Akasa dello Spirito dell’Etere.

Avvolge il corpo intero e lo penetra. Emanazione reciproca, endosmotica ed exosmotica

Contiene tutti i colori nell’Essere Umano. Blu.

b. Anupadaka

Buddhi

Essenza Spirituale o Spirito. “Acque primordiali degli Abissi”

Terzo occhio o Ghiandola Pineale

Giallo

c. Alaya o Akasa

EGO Manas

Etere dello Spazio, o Akasa nella sua 3° differenziazione. Stato Critico di Vapore

Testa

Indaco

d. Vayu

Kama-Manas

Stato Critico della Materia

Dalla Gola all’Ombelico

Verde

e. Tejas

Kama-Rupa

Essenza della materia grezza; corrisponde al GHIACCIO

Spalle e Braccia fino alle Cosce

Rosso

f. Apas

Linga Sharira

Etere grezzo della Vita. Aria

Dalle Cosce alle Ginocchia

Violetto

g. Prithiviin

Corpo vivente Prana o vita animale.

Stato Solido e Critico

Dalle Ginocchia ai Piedi

Arancio-Rosso

I colori, ripeto, qui non seguono la scala prismatica – rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco, violetto – perchè (1) questo è un riflesso falso, un vero Maya; e (2) l’ordine della nostra scala è quello delle sfere spirituali o sette piani del Macrocosmo.

Tantra Tattvas e le loro Corrispondenze con il Corpo Umano, gli Stati della Materia ed i Colori.

Tattvas

Stati della materia

Parti del corpo

Colori

a. Omesso

Omesso

Omesso

Omesso

b. Omesso

Omesso

Omesso

Omesso

c. Akasa

Etere

Testa

Nero o Incolore

d. Vayu

Gas

Ombelico

Blu

e. Tejas

Calore (?)

Spalle

Rosso

f. Apas

Liquido

Ginocchia

Bianco

g. Prithivi

Solido

Piedi

Giallo

Già ad un primo sguardo si può vedere come i colori dei Tattvas, riflessi nella Luce Astrale, siano al contrario; troviamo l’Indaco chiamato Nero; il Verde, Blu; il Violetto, Bianco e l’Arancio, Giallo.

Questa è la Scienza Occulta su cui l’estetica moderna e gli Yogi indiani basano lo sviluppo e i poteri della loro anima. Essi sono noti come gli Hatha Yogi. La Scienza dell’Hatha Yoga si basa sulla “soppressione del soffio”, o Pranayama, alla cui pratica i nostri Maestri si oppongono unanimamente. Perchè, cos’è il Pranayama? Tradotto letteralmente, significa la “morte del soffio (vitale)”. Prana, come già detto, non è Jiva, la fonte eterna di vita Immortale, né è in alcun modo connesso con Pranava, come alcuni pensano, poiché Pranava è un sinonimo di AUM nel senso mistico.

Tutto quello che è stato insegnato pubblicamente e chiaramente su quest’argomento può essere trovato nel testo Le Forze più Sottili della Natura. Se tali indicazioni vengono seguite, comunque, possono solo portare alla Magia Nera e al medianismo. Diversi Chela impazienti che abbiamo conosciuto personalmente in India, si dedicarono alla pratica dell’Hatha Yoga, ignorando i nostri avvertimenti. Due di loro svilupparono la tisi ed uno di questi morì; altri diventarono quasi dementi; un altro si suicidò; ed uno diventò un Tantrika regolare, un mago nero, ma la sua carriera, fortunatamente per lui, fu stroncata dalla morte.

La scienza dei cinque soffi – di liquido, di fuoco, di aria, ecc. ha un doppio significato ed una doppia applicazione. È accettato letteralmente dai Tantrika, legato alla regolazione del respiro vitale dei polmoni; gli antichi Raja Yogi, però, lo considerano connesso con il respiro mentale o di “volontà”, che da solo porta ai poteri chiaroveggenti supremi, alla funzione del Terzo Occhio e all’acquisizione dei veri poteri occulti del Raja Yoga. La differenza tra i due è enorme. I primi, come dimostrato, usano i cinque Tattvas inferiori; i secondi cominciano ad usare i tre superiori soltanto – per lo sviluppo mentale e di volontà – ed il resto quando hanno completamente acquisito l’uso dei primi tre. Quindi usano solo uno (Akasa Tattva) dei cinque Tattvas Tantrici.

Come ben descritto nell’opera suddetta, “I Tattvas sono modificazioni Svara”. Svara è la radice di tutto il suono, il substrato della musica Pitagorica delle sfere. Svara è oltre lo spirito, nella moderna accezione del termine – lo spirito dello spirito, o come è stato propriamente tradotto la “corrente dell’onda di vita”, l’emanazione della Vita Una. Il Grande Soffio, di cui si parla nel Vol. I della Dottrina Segreta, è Atma, la cui etimologia è “Moto Eterno”.

Mentre il chela-esteta della nostra scuola, per il suo sviluppo mentale, segue attentamente il processo di evoluzione dell’Universo, dunque procede dall’universale al particolare, l’Hatha Yogi capovolge questa condizione e comincia sedendosi per sopprimere il suo soffio (vitale). E se, come insegna la filosofia Hindu, all’inizio dell’evoluzione cosmica “Svara si gettò nella forma di Akasa”, e poi di seguito nelle forme di Vayu (aria), Agni (fuoco), Apas (acqua) e Prithivi (Materia solida) (v. Theosophist, Feb. 1888, p. 276), sembra ragionevole supporre che dobbiamo cominciare dai Tattvas superiori Supersensuali.

Il Raja Yogi non scende sui piani della sostanza oltre Sukshma (materia sottile); mentre l’Hatha Yogi sviluppa ed usa i suoi poteri solo sul piano materiale. Una buona prova di questo si trova nel fatto che i Tantrika pongono i tre “Nadi” nel modo seguente: Sukshumna, Ida e Pingala nel midollo allungato, la cui linea centrale chiamano Sushumna e le sezioni a destra e sinistra, Pingala e Ida – ed anche il cuore, nelle sezioni a cui attribuisce gli stessi nomi.

La Scuola Trans-Himalayana degli antichi Raja Yogi Indiani, con cui i moderni Yogi Indiani non hanno nulla a che vedere, pongono Sushumna a capo di questi tre Nadi, nel cavo centrale della colonna vertebrale, ed Ida e Pingala alla sua sinistra e destra. Sushumna è il Brahmadanda. È il canale (uno dei due lungo la colonna vertebrale) sulla cui fisiologia ed uso, non si sa più di quello che si sa sulla milza o sulla ghiandola pineale.

Ida e Pingala sono semplicemente il diesis e il bemolle del Fa (della natura umana) la nota fondamentale e la nota mediana nella scala dell’armonia settenaria dei princìpi – quando toccata in modo corretto essa sveglia le guardie su entrambi i lati delle Manas Spirituale e del Kama fisico, e sottomette l’inferiore con il superiore. Ma questo effetto deve essere prodotto dall’esercizio della forza di volontà e non attraverso la soppressione scientifica o esercitata del respiro. Prendete una sezione trasversale della spina dorsale; troverete che le parti in ombra mostrano sezioni attraverso i cavi, un lato del quale cavo trasmette gli ordini “volitivi” e l’altro una corrente vitale di Jiva – non di Prana, mandata giù per animare le estremità inferiori dell’uomo – durante quello che viene chiamato Samadhi e stati simili.

Colui che ha studiato entrambi sistemi, l’Hatha e il Raja Yoga, trova un’enorme differenza tra i due. Uno è puramente psico-fisiologico, l’altro puramente psico-spirituale. I Tantristi non sembrano andare più in alto dei sei plessi visibili e noti, con ciascuno dei quali essi collegano i Tattvas. Ed il grande risalto che pongono sul capo di questi, il Muladhara Chakra (il plesso sacro) mostra la tendenza materialista ed egoista dei loro sforzi per l’acquisizione dei poteri. I loro cinque soffi e cinque Tattvas sono principalmente legati ai plessi prostatico, epigastrico, cardiaco e laringeo. Quasi ignorando l’Agneya, sono decisamente all’oscuro del plesso faringeo sintetizzante. Noi cominciamo con la conoscenza profonda di quest’organo che è situato alla base del cervello, nella faringe, e chiamato dagli anatomisti occidentali il Corpo Pituitario. Nella serie degli organi oggettivi carnali, corrispondenti ai Princìpi Tattvici soggettivi, sta al “Terzo Occhio” (Ghiandola Pineale) come Manas sta a Buddhi. Il risveglio e la stimolazione del Terzo Occhio devono essere effettuati dall’organo vasculare, quel piccolo corpo insignificante di cui, ancora una volta, la fisiologia non sa nulla. Uno è l’Energizzatore della Volontà, l’altro della Percezione Chiaroveggente.

Quelli tra gli studenti della S.E.T. che sono medici, fisiologi, anatomisti, ecc., mi comprenderanno meglio degli altri nella seguente spiegazione: per quanto riguarda le funzioni della Ghiandola Pineale, o Conarium, e del Corpo Pituitario, non abbiamo una spiegazione certificata da fonti autorevoli competenti. Anzi, se guardiamo alle opere di grandi specialisti, è curioso osservare quanta confusa ignoranza sull’economia umana vitale, sia fisiologica che psicologica, venga apertamente ammessa. In realtà quel che segue è tutto ciò che può essere raccolto da autorità del campo su questi due importanti organi.

• La Ghiandola Pineale, o Conarium, è un corpo rotondo, oblungo, da tre a quattro linee lungo – una linea è 1/12 di pollice – grigio rossastro scuro, connessa con la parte anteriore del terzo ventricolo del cervello. È attaccata alla base da due sottili corde midollari che si dipartono dal Talamo Ottico (o il ganglio cerebrale posteriore). Ricordate che questi ultimi sono considerati dai medici autorevoli gli organi di percezione e condensazione più sensibili agli stimoli sensoriali dalla periferia del corpo (secondo l’Occultismo, dalla periferia dell’Uovo Aurico, che è il nostro punto di comunicazione con i Piani supremi universali). Inoltre ci viene detto che le “due bande del Talamo Ottico, che si flettono fino ad incontrarsi, si uniscono nella linea mediana, dove diventano i due Peduncoli della Ghiandola Pineale”.

• La Ghiandola Pituitaria, o Hypophysis Cerebri, è un corpo piccolo e duro, largo circa sei linee, lungo tre ed alto tre. È sempre formato da un lobo anteriore a forma di fagiolo ed uno posteriore più rotondo, che sono uniti uniformemente. Le sue parti componenti, ci dicono, sono quasi identiche a quelle della Ghiandola Pineale; eppure non si può trovare nemmeno la più piccola connessione tra le due. Su questo, però, gli Occultisti fanno eccezione; sanno che una connessione c’è perfino anatomicamente e fisicamente.

I sezionatori, d’altra parte, hanno a che fare con cadaveri; e come loro stessi ammettono, di tutti i tessuti ed organi, la materia cerebrale è la prima ad essere soggetta a collassi e cambiamenti – infatti, pochi minuti dopo la morte. Quando la vita pulsante, che aveva espanso la massa del cervello, riempiendo tutte le cavità ed energizzando tutti i suoi organi, svanisce, la massa cerebrale si restringe in una specie di consistenza pastosa ed i passaggi che erano aperti si chiudono. Ma la contrazione ed il mescolamento di parti in questo processo di restringimento, e il susseguente stato di pastosità del cervello morto, non implicano che non ci siano connessioni tra queste due ghiandole prima della morte. Per essere precisi, come il Prof. Owen ha dimostrato, una connessione oggettiva tra canale e cavo esiste nel cranio del feto umano e di certi pesci. Quando un uomo è nella sua condizione normale, l’Adepto introspettivo può vedere l’Aura dorata pulsare in entrambe le ghiandole, un pulsare simile a quello del cuore che non si ferma mai durante la vita.

Questo moto, comunque, nelle normali condizioni di sforzo atto a sviluppare facoltà chiaroveggenti, si intensifica, e l’Aura assume un’azione vibratoria e pulsante o oscillatoria più forte. L’arco della Ghiandola Pituitaria sale sempre più in alto verso la Ghiandola Pineale, fino a che la corrente la colpisce, come una corrente elettrica colpisce alcuni oggetti solidi, e l’organo dormiente viene svegliato e risplende del Fuoco Akasico. Questa è l’illustrazione psico-fisiologica dei due organi sul piano fisico, che sono i simboli concreti dei concetti metafisici chiamati Manas e Buddhi e che rispettivamente li rappresentano. Il secondo ha bisogno di un fuoco che si differenzi da Manas per poter essere cosciente su questo piano; ma una volta che il sesto senso ha risvegliato il settimo, la luce che irradia da esso illumina i campi dell’infinito. Per un breve periodo di tempo l’uomo diventa onnisciente; il Passato ed il Futuro, lo Spazio ed il Tempo scompaiono e diventano il suo presente. Se è un Adepto, conserverà la conoscenza così acquisita nella sua memoria fisica e niente – tranne il crimine di abbandonarsi alla Magia Nera – può cancellare il suo ricordo. Se è solo un Chela, solo parti della verità completa si imprimeranno sulla sua memoria e dovrà ripetere il processo per anni, evitando sempre che anche la minima impurità lo macchi mentalmente o fisicamente, prima di diventare un Adepto completamente iniziato.

Potrà sembrare strano, quasi incomprensibile, che il maggior successo nel Gupta Vidya, o Conoscenza Occulta, dipenda da tali lampi di chiaroveggenza e che questi ultimi dipendano nell’uomo da due insignificanti, quasi impercettibili escrescenze nella sua cavità cranica, “due verruche cornute coperte di sabbia grigia (acervulus cerebri)”, come descritte da Bichat nel suo “Anatomic Descriptive”; eppure è così.

Questa sabbia, però, non è da disprezzare; anzi, è solo questa caratteristica dell’eterna e indipendente attività del Conarium (Ghiandola Pineale) che impedisce ai fisiologi di classificarla con gli organi del tutto inutili-atrofizzati, vestigia di un’evoluzione precedente ed ora completamente sconosciuta. Questa “sabbia” è molto misteriosa e confonde le ricerche di tutti i materialisti. Nella cavità della superficie anteriore di questa ghiandola, solo nelle persone giovani, e nella sua sostanza in persone di età avanzata, si trova una “sostanza giallastra, semi-trasparente, lucente e dura, il cui diametro non supera mezza linea”. (Soemerring, De Acervulo Cerebri, Vol. II, p. 322). Così è l’Acervulus Cerebri.

Questa sabbia lucente è la concrezione della ghiandola stessa, come dicono i fisiologi. Forse no, rispondiamo noi. La Ghiandola Pineale è ciò che gli Occultisti Orientali chiamano Devaksha, “l’Occhio Divino”, o il “Terzo Occhio”. A tutt’oggi, è l’organo maggiore e fondamentale di spiritualità nel cervello umano; la sede del genio, il Sesamo Magico pronunciato dalla Volontà purificata del mistico, che apre tutte le strade di verità per colui che sa come usarlo.

La Scienza Esoterica insegna che Manas, la Mente Ego, non compie la sua unione completa con il bambino fino a che questo non ha compiuto sei o sette anni; prima di questa età anche secondo i Canoni della Chiesa e della Legge nessun bambino si considera responsabile. (Nota – Nella Chiesa Greca Orientale ad un bambino non è permesso di confessarsi fino all’età di sette anni, dopo la quale si ritiene abbia raggiunto l’età della ragione). Il Manas diventa un prigioniero, tutt’uno con il corpo, solo a quell’età.

Dunque, una cosa strana fu osservata, in diverse migliaia di casi, dal famoso anatomista tedesco Wengel: “Tranne poche rare eccezioni, questa ‘sabbia’ o concrezione color oro, si trova solo in soggetti che hanno compiuto i sette anni; è completamente assente nella testa di bambini al di sotto dei sei anni”. Nei casi di idiozia congenita, questi calcoli sono completamente assenti.

Morgagni (de Caus. Ep. Vol. XII), Grading, (Advers. Med. Vol. I; p 32.2) e Gum (de Papillae Glandulae Pinealis in Quinque Ment Alien, 1753) erano uomini saggi per il loro tempo, e lo sono tuttora, visto che sono gli unici fisiologi che abbiano finora collegato questi calcoli con la mente. Infatti, sommando i fatti, cioè che sono assenti in bambini piccoli, in persone molto vecchie e negli idioti, l’inevitabile conclusione è che debbano essere connessi con la mente.

Dato allora che ogni minerale, vegetale ed altro atomo è solo una concrezione di Spirito cristallizzato, o Akasa, l’Anima Universale, l’Occultismo si chiede perché, il fatto che queste concrezioni della Ghiandola Pineale risultino, dalle analisi fatte, composte di materia animale, fosfato di calce e carbonato, dovrebbe essere un’ostacolo al fatto che siano il risultato del lavoro di elettricità mentale sulla materia circostante?

I nostri sette Chakra sono tutti situati nella testa, poiché sono questi Chakra Principali che governano e dominano i sette (poiché sono sette) plessi principali nel corpo, oltre ai quarantadue minori per i quali la fisiologia rifiuta questo nome. Il fatto che nessun microscopio possa rilevare tali centri sul piano oggettivo non dimostra nulla; nessun microscopio ha ancora rilevato, né lo farà mai, la differenza tra i nervi-cavi “motori” e “sensori”, i conduttori di tutte le sensazioni fisiche e psichiche; eppure la logica da sola basterebbe a dimostrare che tale differenza esista. E se la parola plesso, in quest’applicazione, non rappresenta nella mente occidentale la stessa idea che il termine indica per l’anatomista, chiamiamoli Chakra, Ruote o Cuori e Petali del Loto.

Ricordate che la Fisiologia, imperfetta com’è, mostra gruppi settenari per tutto il corpo, esterno ed interno; i sette orifizi, i sette “organi” alla base del cervello, i sette plessi (il faringeo, il laringeo, il cavernoso, il cardiaco, l’epigastrico, il prostatico ed il plesso Sacrale, ecc.). Quando sarà il momento, ai membri della S.E.T. saranno dati i dettagli sui Chakra principali e verrà loro insegnato come usarli; fino a quel momento si dovranno imparare soggetti meno difficili. Se mi si chiede se i sette plessi, o centri Tattvici di azione, siano i centri dove i sette raggi del Logos vibrano, rispondo di sì, semplicemente sottolineando che se è per questo i raggi del Logos vibrano in ogni atomo.

Nella Dottrina Segreta è quasi rivelato che i “Figli di Fohat” sono le forze personificate note, in generale come Moto, Suono, Calore, Coesione Luminosa, Fluido di Elettricità (o Elettrico) e Forza Nervosa (o Magnetismo). Questa verità, comunque, non può insegnare allo studente ad armonizzare e moderare la Kundalini del Piano Cosmico con la Kundalini vitale, il Fluido Elettrico con la Forza Nervosa; e se non lo sa fare, è sicuro che finirà per uccidersi. Infatti l’uno viaggia alla velocitá di circa 90 piedi e l’altro di circa 115.000 leghe al secondo.

I sette Sakti chiamati rispettivamente Para Sakti, ecc., sono sinonimo dei “Figli di Fohat”, poiché sono i loro aspetti femminili. Allo stato attuale, comunque, dato che i loro nomi creerebbero solo confusione allo studente occidentale, è meglio ricordare gli equivalenti in italiano come tradotto sopra. Siccome ogni forza è settenaria, la loro somma è, naturalmente, quarantanove.

La domanda, ora posta nell’ambito della Scienza, se un suono sia in grado di creare impressioni di luce e colore oltre alle sue naturali impressioni di suono, ha avuto una risposta dalla scienza occulta secoli fa. Ogni impulso o vibrazione di un oggetto fisico che produca una certa vibrazione dell’aria, causando la collisione di particelle fisiche, il cui suono è in grado di raggiungere l’orecchio, produce, allo stesso tempo, un lampo di luce corrispondente, che assumerà un colore particolare. Infatti nel regno delle forze occulte, un suono udibile è solo un colore soggettivo ed un colore percettibile è un suono non udibile; entrambi derivano dalla stessa sostanza potenziale, che i medici usavano chiamare etere ed è ora indicata con vari altri nomi. Noi però la chiamiamo Spazio plastico, sebbene invisibile. Questa potrà sembrare un’ipotesi paradossale, ma i fatti la dimostrano. La completa sordità, per esempio, non preclude la possibilità di discernere i suoni; la scienza medica registra diversi casi che provano che questi suoni sono ricevuti da e trasmessi all’organo della vista del paziente attraverso la mente, sotto forma di impressioni cromatiche colorate. Proprio il fatto che i toni intermedi della scala musicale cromatica fossero originariamente scritti in colori mostra una reminiscenza inconscia dell’antico insegnamento occulto che colore e suono siano i due aspetti sul nostro piano, tra i sette correlativi, di una stessa cosa: la prima sostanza differenziata della Natura.

Ecco un esempio della relazione tra colore e vibrazione che val bene l’attenzione degli Occultisti. Non solo gli Adepti ed i Chela avanzati, ma anche l’ordine inferiore di psichisti, come chiaroveggenti e psicometristi, possono percepire un’Aura psichica di vari colori intorno ad ogni individuo, corrispondente al temperamento della persona al suo interno. In altre parole, percepire le misteriose tracce nell’Uovo Aurico non è una prerogativa dei soli Adepti esperti, ma a volte anche degli Psichisti naturali. Ogni passione umana, ogni pensiero e qualità sono indicati in quest’Aura, tramite una corrispondenza di colore e sfumatura di colore, ed alcune di queste sono intuite e sentite, più che percepite. I migliori tra questi psichisti, come dimostrato da Galton, possono anche percepire i colori prodotti dalle vibrazioni degli strumenti musicali, dove ogni nota suggerisce un colore.

Come una corda vibra ed emette un suono udibile, così i nervi del corpo umano vibrano e fremono in corrispondenza di varie emozioni, sotto l’impulso generale della vitalità circolante di Prana, producendo quindi ondulazioni nell’Aura psichica della persona, che risultano in effetti cromatici. Il sistema nervoso umano nell’insieme, dunque, può essere considerato come un’Arpa Eolica che risponde all’impatto della forza vitale (che non è un’astrazione, ma una realtà dinamica) e manifesta le sfumature più sottili del carattere individuale nei fenomeni cromatici. Se queste vibrazioni nervose sono sufficientemente intense e sono portate in relazione vibratoria con un elemento astrale, il risultato è il suono. Orbene, può esserci dubbio sulla relazione tra le forze microcosmiche e macrocosmiche?

Ho dimostrato quindi che le Opere Tantriche, come sono spiegate da Rarna Prasad ed altri trattati di Yoga dello stesso genere che sono apparsi di tanto in tanto nei Giornali Teosofici – notate che quelli di vero Raja Yoga non sono mai stati pubblicati – tendono alla Magia Nera e sono le più pericolose da intraprendere per un autodidatta; ora spero che gli esoteristi Americani stiano in guardia. Considerando che non ci sono due fonti autorevoli, a tutt’oggi, che siano d’accordo sulla reale posizione nel corpo di Chakra e Padma e visto che i colori dei Tattvas così come diffusi sono al contrario, cioè:

• Akasa è mostrato nero o incolore, mentre corrispondente a Manas è Indaco;

• Vayu è reso blu, mentre corrispondente a Manas è verde;

• Apas è reso bianco, mentre è violetto, il colore del Corpo Astrale, con un substrato argenteo, colore della luna;

• Tejas, rosso, è l’unico colore dato correttamente – da tali considerazioni, quindi, è facile vedere che questi disaccordi sono cortine pericolose.

Inoltre, la pratica dei Cinque Soffi ha come esito ferite mortali, sia fisiologiche che psichiche, come già dimostrato. È infatti chiamato Pranayama, o la “morte del soffio”, poiché diventa sempre, per il praticante, morte morale e spesso morte fisica.

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