L’impulso fondamentale alla liberazione e alla libertà

Letture d'Esoterismo

La libertà ha una qualità notevole; se davvero esiste, nulla può limitarla. Il corpo può essere incatenato, ma nulla può diminuire la coscienza, se non la bruttezza. Quando ci innalziamo nella libertà, dobbiamo difenderci da ciò che è brutto. Se vogliamo esaltare la materia, dobbiamo pensare al bello con saggezza.

L’impulso fondamentale alla liberazione e alla libertà

a cura di Adriano Nardi

«La libertà ha una qualità notevole; se davvero esiste, nulla può limitarla. Il corpo può essere incatenato, ma nulla può diminuire la coscienza, se non la bruttezza. Quando ci innalziamo nella libertà, dobbiamo difenderci da ciò che è brutto. Se vogliamo esaltare la materia, dobbiamo pensare al bello con saggezza.

L’Infinito si manifesta nella Bellezza. Essa illumina gli insegnamenti dei Cercatori dello spirito. Nel Bello esprimiamo senza timore la verità della libertà. Con la Bellezza accendiamo splendori in ogni goccia d’acqua; trasformiamo la materia in un arcobaleno. Qualsiasi bruttura si perde nei raggi dell’arcobaleno. Tutte le catene si dissolvono nella libertà della Bellezza.» (Collana Agni Yoga – Illuminazione § 322)

Definizione di Libertà

La “Libertà”, come i Signori di Liberazione l’intendono, è in realtà il riconoscimento dei giusti rapporti umani, liberamente adattati, intrapresi volontariamente e motivati dal senso di responsabilità che agirà da parete di protezione; questo non avverrà mediante misure coercitive, ma grazie all’interpretazione corretta e al pronto apprezzamento da parte delle masse, che sono portate a confondere la licenza (la libertà personale di agire come decide la natura inferiore) con la libertà dell’anima e della coscienza. Tuttavia questa libertà è l’aspetto della volontà divina che l’umanità può comprendere più facilmente. In realtà è la prima rivelazione fatta all’uomo della natura della Volontà di Dio e della qualità di Shamballa. (Alice A. Bailey – Esteriorizzazione della Gerarchia /271-2)

Chi sono i Signori di Liberazione? 

Tutte le idee e tutti i concetti che governano la vita umana e hanno dato origine alla nostra civiltà hanno avuto inizio come emanazione di certe grandi Vite, che sono esse stesse l’espressione di un’Idea divina. La nota che fanno risuonare e la qualità che emanano si estendono ed esercitano un potente influsso sui figli degli uomini più evoluti che si trovano sulla Terra in un dato momento. Questi allora fanno propria l’idea percepita e rendono i concetti formulati accessibili ai pensatori del loro tempo. In questo modo, grandi propositi divini motivanti diventano fattori dominanti del progresso umano. È in questo modo che l’impulso fondamentale alla liberazione e alla libertà ha lentamente e consistentemente dominato lo sforzo umano, conducendo prima di tutto alla lotta per la libertà e la liberazione individuali (con l’ideale inevitabilmente connesso del cielo, dell’iniziazione e del conseguimento spirituale) e modellando progressivamente il pensiero umano in misura tale, che l’ideale maggiore prende forma. La libertà dell’umanità e la liberazione della sua capacità d’autodeterminazione (che è un aspetto della libertà) è divenuto l’ideale più caro e il pensiero migliore dei pensatori di tutte le nazioni. 

[…] Tutte le grandi idee hanno perciò le proprie Sorgenti di vita da cui emanano, e queste […] sono chiamate i “Signori di Liberazione”. Essi sono tre, ed uno di essi è più vicino alla Terra ed all’umanità degli altri due, ed è quello che può essere raggiunto da coloro che comprendono la natura della libertà e che desiderano sopra ogni cosa di essere liberati e di veder pure liberati tutti i popoli oppressi e schiavi. Ogni mossa di una coscienza illuminata (come quella di un Signore di Liberazione) verso l’umanità provoca uno spostamento corrispondente da parte degli uomini. Ciò costituisce di per sé un problema ben preciso, perché nessuna mossa del genere può essere compiuta da un Signore di Liberazione se l’umanità non è pronta per elevare il suo ideale di libertà ad un livello di espressione più alto. 

[…] Queste Vite rappresentano il servizio e possono essere raggiunte dai veri servitori con il richiamo del servizio. Tenetelo presente.

[…] Perciò i Signori di Liberazione possono essere raggiunti dall’appello dei servitori del mondo, ed allora potranno avanzare, tramite uno di loro che unificherà le energie di tutti e tre, producendo così le condizioni che creeranno una libertà effettiva e riconosciuta. Non sta a me dire in che modo lo faranno, il metodo più probabile sarà l’adombramento di qualche gruppo di uomini in modo ch’essi saranno ispirati a realizzare la vittoria della libertà. (Alice A. Bailey – Esteriorizzazione della Gerarchia /266-68)

Liberazione nota fondamentale della vita

Un’incarnazione particolare non è un evento isolato nella vita dell’anima, ma parte e aspetto di una successione di esperienze che mirano a un solo scopo, chiaro e preciso: la libera scelta, il ritorno deliberato dalla materia allo spirito e il conseguimento della liberazione finale.

Molto si è discusso fra gli esoteristi della liberazione (specie nella presentazione orientale del Sentiero della Realtà). La meta additata al neofita è liberazione, emancipazione; questa, in fondo, è la nota fondamentale della vita. Si tratta di passare dalla sfera puramente egoistica e dall’idea di affrancamento personale a qualcosa di molto più vasto e importante. L’uso moderno della parola “libertà” ha in sé il germe dell’idea di liberazione, che però è molto più saggia, migliore e profonda nelle sue implicazioni.

Oggi, nelle menti di molti la parola libertà significa scrollarsi da qualsiasi norma imposta dall’uomo, poter fare ciò che si vuole, pensare e vivere secondo le proprie scelte. Ciò è auspicabile, purché i desideri, le decisioni e i pensieri non siano egoistici, ma rivolti al bene comune. Ciò è invero rarissimo.

La liberazione è ben più di tutto questo; significa libertà dal passato, libertà di avanzare secondo direttrici predisposte (dall’anima), libertà di esprimere il meglio possibile il divino, sia come individui che come nazione. (Alice A. Bailey – Guarigione Esoterica /259-60)

Servizio ed obbedienza come mezzi di liberazione

Sottostante all’intero problema psicologico dell’umanità nel suo insieme sta la fondamentale attitudine verso l’esistenza che indichiamo come desiderio. Tutte le complessità minori sono basate su questo impulso fondamentale, o vi sono subordinate o ne derivano.

[…] Ogni cosa è dominata da qualche forma di necessità pressante di soddisfazione, caratteristica dell’uomo a qualsiasi livello di sviluppo, sia essa l’impulso istintivo di conservazione, visibile nel selvaggio in caccia di cibo, quanto nei problemi economici dell’uomo civile moderno; sia l’impulso alla riproduzione e all’appagamento dell’appetito che oggi causa la complessa vita sessuale dell’umanità; sia la brama di essere popolare, rispettato e stimato; sia il desiderio di godimento intellettuale e di conquista mentale del vero, o quel bisogno profondamente radicato di paradiso e di pace che è proprio del cristiano, o l’aspirazione all’illuminazione del mistico, o l’anelito a identificarsi con la realtà che è il “desiderio” dell’occultista. Sono tutte forme di desiderio, che governano e dominano l’umanità; direi proprio che la dominano in modo totale, poiché è una constatazione di fatto.

L’aver compreso questa tendenza fondamentale, questo fattore dominante dell’uomo è implicito nell’insegnamento impartito dal Buddha, contenuto nelle Quattro Nobili Verità della filosofia buddista…

[…] Fino a quando l’uomo non poggia sul Sentiero della Perfezione non può veramente comprendere la perentoria richiesta dell’anima di essere liberata dalla ricerca di soddisfazioni esterne, tangibili e materiali, e dal desiderio. Per questa ricerca essa dovette incarnarsi e vivere, per un certo periodo, secondo la Legge della Rinascita. Procedendo sul Sentiero della Purificazione, la richiesta di liberazione si fa però più forte e distinta, e quando l’uomo allunga il passo sul Sentiero del Discepolato, la Legge di Ripulsa può, per la prima volta, cominciare a controllarne le reazioni. Dapprima ciò avviene inconsciamente, ma in seguito si fa più forte ed è percepito dalla coscienza a mano a mano che il discepolo consegue le varie iniziazioni, con comprensione sempre più acuta.

Due cose determinano la rapidità con cui, sul Sentiero del Discepolato, l’uomo può far agire la Legge di Ripulsa. Una è la qualità del movente. Soltanto il desiderio di servire è adeguato a determinare il necessario riorientamento e sottometterlo a un nuovo metodo di vita. L’altra è la ferma volontà di obbedire a tutti i costi alla luce che è in lui e attorno a lui. Servizio e obbedienza sono grandi mezzi di liberazione e sono le cause fondamentali che mettono in gioco la Legge della Ripulsa, aiutando l’aspirante a conseguire la liberazione tanto sospirata.

 Il servizio lo libera dalla preoccupazione per sé stesso e dall’autodeterminazione.

L’obbedienza alla propria anima lo integra nel tutto maggiore dove i suoi desideri e impulsi sono negati a favore della vita più ampia dell’umanità e di Dio stesso. Dio è il Grande Servitore ed esprime la Sua vita divina con l’Amore del Suo cuore per il genere umano.

Eppure, quando si enunciano queste semplici verità e si esorta a servire i nostri fratelli e obbedire all’anima, tutto ciò sembra così comune e di scarso interesse che non suscita risposta. Se si dicesse che seguendo una certa forma di meditazione, praticando una precisa tecnica di respirazione e con la concentrazione su un centro determinato ci si libera dalla ruota della vita per identificarsi con il sé spirituale e il suo mondo, le istruzioni verrebbero seguite volentieri, con gioia e fedeltà. Ma l’esortazione a servire e obbedire, in termini di occultismo, non suscita interesse. Eppure il servizio è il metodo per eccellenza per risvegliare il centro del cuore, e l’obbedienza è ugualmente potente nell’evocare la risposta dei due centri della testa all’influsso della forza dell’anima e unificarli in un solo campo di riconoscimento egoico. Gli uomini capiscono così poco la potenza dei loro impulsi! Se l’impulso a soddisfare il desiderio è fondamentale della forma umana, quello a servire è altrettanto fondamentale dell’anima. Questa è una delle affermazioni più importanti di questo studio.

[…] Servi e obbedisci! Sono le parole d’ordine del discepolo.

[…] Sono state presentate all’uomo in termini di devozione personale e obbedienza ai Maestri e ai capi, anziché di servizio e obbedienza all’anima in ogni cosa. La verità si fa comunque strada e il suo trionfo è inevitabile. Quando l’aspirante sul Sentiero della Prova ne percepisce una visione, anche soltanto vaga, lentamente ma con certezza la legge del desiderio che lo ha governato per età intere viene sostituita da quella di Ripulsa che, col tempo, lo libererà dalla schiavitù del non-sé. Essa lo guiderà alla discriminazione e all’atteggiamento imparziale che distinguono l’uomo in procinto di liberarsi. (Alice A. Bailey – Psicologia Esoterica II /154-9)

Liberazione attraverso 4 vie 

In cosa consiste ciò che cerchiamo di fare? Percorriamo la Via della Liberazione, e ogni cosa ci cade dalle mani; ogni cosa ci è tolta e siamo inevitabilmente costretti al distacco dal mondo della vita fenomenica e dell’individualità. Seguiamo la Via della Solitudine per imparare infine che essenzialmente non siamo né ego né non-ego. Il distacco completo e la discriminazione debbono portarci a una condizione di solitudine così totale che infine saremo avvolti dall’orrore della grande tenebra. Ma quando quel manto oscuro si alza e la luce risplende di nuovo, il discepolo vede che tutto ciò che fu afferrato e accumulato, e poi perduto e tolto, viene restituito, ma con questa differenza, che non imprigiona più la vita con il desiderio. Marciamo sulla Via che porta sulla vetta dell’Isolamento e la troveremo piena di terrore. Su quella cima combatteremo la battaglia finale con il Guardiano della Soglia, solo per scoprire che anch’esso è un’illusione. Quel culmine di isolamento e la battaglia stessa non sono che illusioni e finzioni; sono l’ultima fortezza dell’antico annebbiamento e della grande eresia di separazione. Allora noi, i Beati, ci fonderemo infine con tutto ciò che esiste, in amore e comprensione. L’isolamento, stadio necessario, non è che illusione. Percorriamo la Via della Purificazione e poco alla volta ci viene tolto tutto ciò che ci è caro: brama di vivere nella forma, desiderio di amore e il grande miraggio dell’odio. Tutto scompare e siamo purificati e vuoti.

L’angoscia del vuoto è il primo effetto; ci afferra e ci pare che il prezzo della santità sia troppo elevato. Ma, persistendo sulla Via, d’improvviso tutto l’essere è inondato di luce e amore, e il vuoto appare come ciò che permette alla luce e all’amore di fluire in un mondo che ne ha bisogno. Il purificato può allora dimorare dove risiedono i Benedetti e da quel luogo procede a “illuminare il mondo degli uomini e delle divinità”.

Quattro vie si aprono dinanzi ai discepoli del Signore del Mondo. Devono essere percorse tutte prima che l’Essere interiore sia liberato e il Figlio di Dio, ormai libero, possa varcare a volontà quelle che sono simbolicamente chiamate “le quattro porte di Shamballa”, la città dell’Altissimo, eternamente percorsa dalla Vita di Coloro che hanno raggiunto la libertà attraverso la solitudine, il distacco, l’unità isolata e la purificazione. Comprendere la meta e la via per giungervi è oggi opportuno e gli istruttori dell’umanità cercano di stimolare i Figli di Dio verso questa realizzazione. (Alice A. Bailey – Psicologia Esoterica II /34-5)

«Non si attraversano le tenebre senza una luce. Pensate com’è nuovo questo monito! Ma voi non accendete i vostri fuochi. Non cercate neppure dove sia la sorgente del fuoco. Non deridete forse quelli che l’hanno trovata? Non sapete neppure che il fuoco rinvenuto non è per sé stessi, ma per l’umanità. Ma a coloro che l’hanno trovato Io dico: «tutto è consentito!». Sapete attraversare un abisso. Il pericolo è una gioia per voi. Fra le parole dell’Insegnamento, segni di fuoco, che contengono l’inespresso, sfavillano per voi. Gran cosa è che il fuoco non sia un’astrazione, ma sia percettibile all’occhio. Esso è la misura della libertà totale. È il segno della fiducia totale.» (Collana Agni Yoga – Agni Yoga § 393)