Imago Templi /5.3

MassoneriaLe qualità dei Logoi della Menorah /Parte prima – «Nella Forma del Simbolo è rivelata la Verità» – Il Monocordo e l’Armonia delle Sfere della Scuola Pitagorea

Poco è dato di capire alla mente dell’uomo delle qualità (spirituali) delle Sette Vite che reggono il Sistema Solare rappresentate in questo grande Luminare del Tempio.
Anche perché, come altre volte indicato, ogni simbolismo nel Tempio è rivelato dalla sua forma esteriore, nel senso ch’essa lo vela due volte.

Imago Templi/ Libro V

di Athos A. Altomonte

Sommario: Le qualità dei Logoi della Menorah / Parte prima«Nella Forma del Simbolo è rivelata la Verità»Il Monocordo e l’Armonia delle Sfere della Scuola Pitagorea

Le qualità dei Logoi della Menorah / Parte prima

Poco è dato di capire alla mente dell’uomo delle qualità (spirituali) delle Sette Vite che reggono il Sistema Solare rappresentate in questo grande Luminare del Tempio.

Anche perché, come altre volte indicato, ogni simbolismo nel Tempio è rivelato dalla sua forma esteriore, nel senso ch’essa lo vela due volte.

Molti conoscono quanto appena detto ma per i Fratelli minori vorrei poter esemplificare il concetto. Che i più competenti abbiano pazienza.

«Nella Forma del Simbolo è rivelata la Verità».

Mai altra frase, trafugata dal Tempio, ha causato tanto caos nelle menti profane.

La forma che manifesta un simbolo è facilmente raggiungibile dai sensi fisici di chi vi si rivolge, ma sappiamo, nonostante ciò, quale ridda di contrastanti interpretazioni questa pur semplice operazione fa scattare nella mente dell’uomo comune, per la mancanza di reali punti di riferimento interpretativi legati a tutta la Tradizione. E per tutta, va inteso il complesso della Tradizione nei due linguaggi, l’orientale e l’occidentale, sino al raggiungimento di quel Punto intermedio, in cui i due si sommano e si sintetizzano in un unico linguaggio, comprensibile ad un solo uomo: l’Iniziato.

Costui avrà accesso alle prime due chiavi interpretative. La prima, legata alla forma stessa del simbolo o del concetto, mentre la seconda nell’interpretazione esoterica della prima chiave, che per usare un termine attuale potremmo definire la chiave psicologica. A questo punto potremmo affermare d’aver raggiunto la verità velata nel simbolo. Sapendo però, che il primo velo nasconde un altro significato (rivelato), dovremo procedere in un’altra operazione.

Nello sviluppo tridimensionale d’ogni Forma recepiremo i significati dello Spazio interiore. La Geometria invisibile (occulta), velata all’interno della Forma del Simbolo. L’Anima del Simbolo (della Geometria del Simbolo) è il Numero,ed esso può considerarsi una nota musicale o Suono (occulto). Ogni Suono fondamentale manifesta una qualità cromatica (il colore occulto delle Forme) così come ogni Colore manifesta una caratteristica (Aspetto psichico reagente a quell’energia).

Questa è la Scienza Sacra che legata al Suono manifesta i Numeri, quelli manifestano i Colori della Geometria d’ogni Forma.

In un prossimo lavoro approfondiremo lo sviluppo di un simbolo, il Pentalfa, dalla Forma al Suono, nell’Uomo. Con quell’esempio tutto quanto detto sin qui dovrebbe risultare assai più semplice da assimilare.

Trovo verosimile che qualunque ricercatore con lavoro, pazienza ed intelligenza, possa avere accesso al processo Iniziatico, applicando quanto appena espresso. Credo altresì inverosimile che lo si possa raggiungere nell’area dei concetti e cioè nella costruzione delle Forme pensiero. Per coloro che volessero tentare di confrontarsi col problema, vorrei fornire qualche riferimento.

Approfondendo ogni (qualsiasi) pensiero si raggiunge la Dimora (l’Archetipo) del Padre.

Dall’esempio portato potremo valutare in “infinito” il valore di questo argomento e comprendere, perchè non l’approfondiremo né lo potremmo nel contesto dell’argomento attuale.

Usando la medesima procedura dell’investigazione precedente sui simboli, arriveremo a concludere che il pensiero sviluppato dalla mente concreta dell’uomo, per quanto ben articolato, risulterà avere caratteristiche tutte bidimensionali, finanche quelle musicali.

È quella che gli artisti o i mistici definiscono, ispirazione, a condurre l’afflato del pensiero dell’Ego sul pensiero concreto, ottenendo quella tridimensionalità naturale che nel suo Spazio interno, dall’immaginazione conduce alla vera originalità del pensiero creativo.

Se un uomo avesse il vantaggio di poter operare di già sul piano elevato del piano mentale astratto, otterrebbe con quel primo afflato naturale dell’Ego, il potere di sintesi, che nelle espressioni esoteriche viene tradotto in maniera figurata con “la Luce nella Mente“. Se la mente è l’Uomo ancora separato in se stesso, la Luce è certamente l’Ego o Anima dell’Uomo che tende ad unire ciò che è ancora separato nella materia.

Il concetto di sintesi è incomprensibile per il linguaggio proprio del piano mentale concreto, che erroneamente lo traduce col concetto di “breve riassunto” di quanto detto o pensato, udito o visto.

Quel primo naturale afflato dell’Ego sulla mente astratta, se l’uomo ne volesse cogliere il reale valore, lo considererebbe il germoglio dell’Ars Pontificia sul Piano della Mente reale. L’espansione nel verticale (nel piano metafisico o sovramundano) del Ponte lo conduce, segmento dopo segmento e col limitare sempre più l’utilizzo delle ottusità degli strumenti inferiori, a realizzare quel Ponte Arcobaleno che abbiamo già conosciuto in Mercurio.

Se volessimo forgiare un motto per noi stessi, scrittore e lettore, potremmo dire: il Sentiero che conduce “dall’intuizione all’Intelletto puro”.

Nell’abitudine alla tridimensionalità del pensiero, l’uomo saprà cogliere la consuetudine a rilevare la presenza dei pensieri finiti e delle loro qualità attraverso l’uso spontaneo dei sensi interiori. Vista, Tatto, Gusto, Odorato ed Udito divengono organi di percezione estremamente più duttili dei loro “confratelli” sul piano fisico e capaci, oltre tutto, di proiettarsi lontano dal punto di presenza fisica, in “Ponti” sempre più altamente qualificati.

Per ora ci fermeremo qui, ma riprenderemo l’argomento Mente e Psiche quando in fine al trattato visiteremo quelli che sono i tre strumenti occulti del Maestro Iniziato alla Massoneria Bianca. Di questi il primo è proprio l’uso delle capacità occulte della Psiche. Il Compasso massonico, nell’interpretazione più esoterica.

Ora spero, potremo appieno comprendere il vero significato di quanto affermava l’Iniziato Platone nell’istruzione ai suoi discepoli più avanzati.

Concentrandovi, diceva Platone, a vedere (metodo della visualizzazione interiore) la Stella Polare al centro del vostro petto (il Centro Cardiaco sede dell’Intelletto), potrete comprendere i misteri dell’Universo.

Questa è la dimostrazione esemplare dell’uso dell’Ars Pontificia nell’Iniziato.

Dal canto suo l’Iniziato Pitagora, istruiva i suoi discepoli, tra l’altro, alla scienza del suono silenzioso (Interiore) ch’egli definiva l’Armonia delle Sfere (dei Logoi planetari). Con l’uso del Monocordo poteva far comprendere loro i Suoni dell’Armonica Universale. Anche di questo parleremo quando affronteremo lo sviluppo esoterico del Pentalfa.

Sono consapevole che né l’Armonica, né il Monocordo sono argomenti adeguati a questa trattazione, ma ritengo importante che almeno si prenda atto dell’esistenza dell’argomento per poi essere pronti a ricollegarvisi quando assieme o singolarmente verrà raggiunto.

Quindi con un piccolo sforzo d’assimilazione faremo un brevissimo excursus nell’argomento.

Il Monocordo e l’Armonia delle Sfere della Scuola Pitagorea

Poco è stato trasmesso della Scuola Pitagorea dopo la sua distruzione e la persecuzione dei suoi Adepti. Evitando di considerare quanto di essa hanno raccontato alcuni discepoli radiati dall’Ordine e ritrovatisi nella scuola Alessandrina, rimane della parte esoterica solo l’uso del Monocordo. Come ampiamente mostrato in un mio lavoro precedente (vedi Primo Rotolo), suono-colore e luce sono elementi d’un corpo unico che si manifesta attraverso la Vibrazione ed il Moto, nella materia come nell’universo.

La Piramide Musicale ed il Rateo di Fibonacci, solo per citare due tra gli elementi presentati in quel lavoro, stanno a dimostrare proprio le interazioni tra le energie manifestate da qualsiasi tipo di Forma materiale ed immateriale, di cui suono-luce e colore sono i primi elementi di costituzione.

Noi dobbiamo per ora, solo prendere atto, della presenza dell’argomento per non lasciare nella nostra cultura templare, un vuoto pericoloso. Per fare questo ho selezionato cinque immagini tratte, la prima dall’opera di Stanley Della Storia della Filosofia, mentre le ultime quattro dall’opera di Fludd il De Musica Mundana dagli studi della Philosophical Research Society, di Los Angeles California e condotta dall’illustre Fr. ricercatore Manly P. Hall.

In questa prima immagine, Stanley mostra gli intervalli e le armonie del concetto Pitagorico di Musica delle Sfere. L‘intervallo tra la Terra e la sfera delle stelle fisse, va considerato (anche se impropriamente) come in un diapason, il più perfetto degli intervalli armonici.

Il diagramma mostra le frequenze degli intervalli rappresentati dai Pianeti, tra Terra e stelle fisse.

Tra la sfera della Terra e la sfera della Luna, un tono. Tra la sfera della Luna e quella di Mercurio, un semitono. Tra Mercurio e Venere, un semitono. Tra la sfera di Venere ed il Sole, ancora un tono e mezzo. Tra quella del Sole e sino a quella di Marte, un tono. Tra Marte e Giove, un semitono. Da Giove e sino alla sfera di Saturno ancora un semitono ed il medesimo intervallo d’un semitono tra Saturno e le stelle fisse (dell’Orsa Maggiore).

La somma di questi intervalli eguagliano i sei toni completi dell’ottava.

Fludd in De Musica Mundana, da cui è tratta questa seconda illustrazione espresse le Armonie del Monocordo Sovramundano nel suono di 15 sfere d’energia. Dall’eterna Vita Una ai sette Pianeti Sacri, sino ai quattro elementi della materia nei 15 piani delle due Piramidi dell’essere.

Ecco il Monocordo Sovramundano nelle sue proporzioni ed intervalli.

Fludd mostra con questo diagramma la teoria della Musica Universale. L’intervallo tra gli elementi della terra ed il più alto cielo è considerata l’ottava doppia. Col Sole, s’emana l’ottava più bassa del cielo più alto, con la Terra s’emana l’ottava più bassa del Sole.

Quindi Sole e Terra vibrano sulla medesima ottava ma su toni diversi.

Della teoria della Musica Elementale, questo quarto diagramma mostra la relazione armonica tra i quattro elementi primari e l’Armonica di Pitagora. È bene notare come il moto dell’onda sonora, forma sempre un sinusoide.

Ancora un diagramma in cui l’Autore mostra gli intervalli armonici nella relazione dei quattro elementi.

Il senso di queste immagini è apparentemente senza utilizzazione immediata per il Fratello. In realtà l’auspicio è che rimanessero collocate nelle pieghe della sua memoria, per poi riscoprirle al momento che toccherà in una voluta più alta della Sua istruzione, il cosiddetto dai profani, Suono Perduto e poterlo così ricollegare immediatamente ed al giusto posto, nel Tempio Massonico.

Attualmente il testo universalmente ed exotericamente riconosciuto come il più avanzato sull’argomento è il “Leherbuck der Harmonik” di Hans Kaiser (vedi Scienza dell’Armonica).

Per i Fratelli che non volessero attendere un prossimo lavoro sull’armonica esoterica e volessero affrontare in maniera risolutiva l’argomento dei Rapporti, nei e tra i tre mondi, consiglio senz’altro di rivolgersi alle Opere di Matematica Sinergetica di R. Buckminster Fuller, una vera “bibbia” nel suo genere.

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