Decisi di scegliere il cuore della cristianità per capire come e quanto, l’Ottava e le geometrie ad essa ispirate, facessero parte anche della “nostra” storia religiosa e le sorprese non tardarono, anzi….
Decisi di scegliere il cuore della cristianità per capire come e quanto, l’Ottava e le geometrie ad essa ispirate, facessero parte anche della “nostra” storia religiosa e le sorprese non tardarono, anzi…. In Internet riuscii a trovare delle foto riguardanti San Pietro e le sorprese lasciarono il posto allo “stupore”, infatti, tramite alcune immagini e, contrariamente ad ogni mia aspettativa, già dall’esterno della basilica cristiana appariva palese e lampante come l’Ottava, questa volta trasformata in 8 Direzioni, fosse perfettamente rispettata ed inserita. Essa appariva in tutta la sua semplice, ma grande bellezza, in piazza San Pietro, dominata dal famoso obelisco di Ramsete II, chiusa dal magnifico colonnato del Bernini. Erano dati tecnici indiscutibili, che volevano quell’ ovale papale caratterizzato da un diametro pari a 240 metri, cosa che, molto mi faceva pensare alla simbologia numerica del Labirinto, ma soprattutto, quella era la testimonianza di un sapere, condiviso anche dai “vertici” della cristianità, in modo tale da immaginare come lo stesso Bernini fosse stato in qualche modo “costretto” ad ottemperarne la sua presenza al centro della sua “opera”. Ma le meraviglie non si esaurirono certamente con la famosa piazza, anzi, si esaltarono proprio grazie ad un’altra opera, sempre del Bernini: il Baldaccchino, posto al centro di un autorevole incontro porporato nell’immagine da me “scaricata”. Nella foto, presa dall’alto, la nomenclatura cristiana sedeva intorno all’opera berniniana in solenne raccoglimento, in probabile ascolto delle parole papali, ma la cosa che più mi colpiva era la geometria sulla quale tutto ciò stava avvenendo. Un meraviglioso Cerchio marmoreo faceva da “base” a quel consesso, come a quell’ opera, con caratteristiche alquanto discutibili; esso infatti appariva senza dubbio suddiviso in “16 parti”, 8 delle quali intervallate dalla simbologia dorata e direzionale dell’Ottava. La cosa però, a questo punto, oltre a riempirmi di sorpresa, mi allarmò, la scelta numerica inerente al frazionamento di quel “pavimento” circolare si dimostrava essere una scelta foriera di un sicuro sapere vibrazionale intenzionalmente di “parte”. La Puerta “giusta”La cosa era per me chiara già da tempo, in quanto grazie allo studio dello Zodiaco di Dendera , come della Puerta del Sol, mi ero reso conto di come fosse possibile, a livello numerico, rispettare l’eterno rapporto femminile e maschile all’interno di un sistema numerico semplice, ma essenziale, come quello sonico, per riuscire a capire come l’Ottava e Dio, probabilmente, si comportava durante l’atto creativo. Emerse infatti nei miei studi, grazie allo zodiaco egiziano per primo, come le 12 Figure preposte alla creazione dell’Universo egizio fossero suddivise attraverso un frazionamento ferreo, pari a 1/3 e 2/3 dei 12 esseri, frazionamento riconfermato proprio in occasione della Puerta dove, questa volta con molta più pertinenza con l’esempio papale, apparivano sì 48 esseri, ma suddivisi in 2 zone da 24 esseri ciascuna. Continuando nella disamina, quei 24 esseri erano suddivisi a loro volta in tre file di 8 personaggi dalle caratteristiche composite: 16 esseri, infatti, portavano impresse fattezze umane, mentre solo 8 sembianze animali. Ora, esattamente come nel Labirinto di Collemaggio, la simbologia delle Tre Ottave era stata sostituita da 24 esseri volanti che, comunque, rispettavano il frazionamento di Dendera , quindi era logico dedurre come i 16 esseri alati caratterizzati dalle “stesse” sembianze, corrispondessero alla parte “maschile”, così come i restanti 8 esseri non fossero altro che uno dei tanti modi di rappresentare la parte femminile, in ciò che, millenni prima di San Pietro, era ritenuto il potere sonico creativo dell’Ottava. Sostanzialmente, la Puerta oltre a darmi delle informazioni preziosissime, si comportava come un pianoforte, i cui tasti, costituiti da 48 incisioni alate, rispettavano il cuore androgino dell’essere creatore. Partendo da questi presupposti e ritornando all’immagine del baldacchino, era per me doveroso constatare, per l’ennesima volta, come si fosse scelto, intenzionalmente, questa volta per il “centro” della cristianità mondiale, un riferimento geometrico, il cerchio, suddiviso “solo” in 16 “parti”, sulle quali senza tema, era possibile dire “riuniti” esclusivamente “uomini“. In altre parole, all’interno di san Pietro, un Cerchio veniva suddiviso ottemperando numericamente solo alla sua parte maschile e tralasciando completamente quella femminile, una scelta equilibrata consona alla creazione, avrebbe voluto quel “Pavimento”, suddiviso in 24 parti, avrebbe voluto un “ministero” spirituale aperto agli uomini come alle donne, avrebbe dovuto ricercare equilibrio nell’amministrare la spiritualità, invece di considerare il femminino “Peccato”. Forse i padri della nostra chiesa, come di altre religioni, sapevano cosa “UNA” Donna a Dendera fosse capace di fare e sostenere rispetto a “DUE” uomini? Ma soprattutto: perché, improvvisamente, l’Ottava era apparsa in modo così prepotente nell’ambito religioso, dopo essere stata utilizzata nel passato, in contesti completamente differenti dalle civiltà più disparate? Dovevo forse immaginare di allargare la mia ricerca a tutto il mondo religioso? Continuavo a collezionare perché, ma le risposte stavano arrivando… |