Credo che pochi possano approcciarsi alla disciplina esoterica non solo come lettori, ma anche come co-protagonisti attivi. Mi chiedo come è possibile diventare “ricercatrice”, “massone”, allieva, adepta? Chiedo venia per la mia non conoscenza dei termini adatti. Tuttavia, la mia domanda è: quali requisiti bisogna possedere per far parte di un così elevato progetto?
D: Gentili Ricercatori, ho trovato il vostro sito molto interessante. Sono psicologa clinica e trovo molto utile focalizzare l’attenzione sulle reazioni individuali tra le altre cose. Credo che pochi possano approcciarsi alla disciplina esoterica non solo come lettori, ma anche come co-protagonisti attivi. Mi chiedo come è possibile diventare “ricercatrice”, “massone”, allieva, adepta? Chiedo venia per la mia non conoscenza dei termini adatti. Tuttavia, la mia domanda è: quali requisiti bisogna possedere per far parte di un così elevato progetto? R: Cara L., chiedi quale siano i requisiti per diventare una ricercatrice esoterica. Certamente l’esigenza deve nascere da uno stato di necessità che a differenza di una curiosità intellettuale, assai meno tenace, ha il potere di non far svanire davanti ai propri occhi il proprio obiettivo, anche a fronte di insuccessi ed ostacoli. Pertanto prima bisogna indagare la propria intenzione. Servono poi una mente aperta, utile a dissolvere i propri pregiudizi, unita ad un cuore puro, capace di empatia con i valori che rendono l’uomo “umano” rispetto alla natura “animale”, ancora oggi prevalente per la maggioranza dell’umanità. Se si pensa all’individuo come ad un’entità biologica, psicologica e spirituale e si riconosce la necessità di armonizzare queste parti, affinché questa triplicità si risolva in un’unità, allora si può iniziare la propria ricerca alla conoscenza di sé. Poi il sentiero che si sceglie per giungere in vetta dipende dal proprio temperamento, e dalla propria cultura, ma una mente che si libera dai propri pregiudizi saprà nel suo percorso riconoscere anche altri linguaggi oltre quello che più gli è affine o del quale è “innamorato”; di certo la vetta è una e durante la salita si trovano compagni di viaggio adatti a proseguire tratti della via. Questo avviene per quel “magico accordo” che la psicologia riconosce nelle affinità elettive. Ciò che si dona contestualmente alla propria crescita è proporzionale alla capacità di rendersi strumenti utili, ma questo vale in ogni ambito umano e quindi anche in quello spirituale. |