Libro delle dodici Porte – Dodicesima Porta

AlchimiaDella Proiezione

La Proiezione è la prova che la nostra pratica è vera, facendoci riconoscere se la tintura della nostra Arte o Segreto è permanente: lo saprai se getti un poco della tua Medicina su del Mercurio volgare; perché lei si legherà come la pece, e lo tingerà, ed entrerà lì da sola e sopporterà ogni tipo di Fuoco.

La Proiezione

di George Ripley
traduzione da testo francese a cura di Giuseppe Barbone

Dodicesima Porta

La Proiezione è la prova che la nostra pratica è vera, facendoci riconoscere se la tintura della nostra Arte o Segreto è permanente: lo saprai se getti un poco della tua Medicina su del Mercurio volgare; perché lei si legherà come la pece, e lo tingerà, ed entrerà lì da sola e sopporterà ogni tipo di Fuoco. [Con la proiezione, entriamo nel mistero estremo dell’alchimia, nella parte che gli Artisti hanno raramente descritto: è l’ultimo arcano. Dom Pernety non ne parla nelle sue Favole. Nei lavori di Fulcanelli e di E. Canseliet, non si trova alcun riferimento al termine Proiezione. Questo non deve sorprendere nessuno, è solo in Jung che troviamo il termine: Proiezione. Non abbiamo dubbi che egli conferisce alla Proiezione un carattere che non troviamo negli Alchimisti:

“Questa sostanza – spirito è simile all’argento vivo che si nasconde, invisibile, nel minerale, e che ha il dovere di essere espulso prima, se si vuole recuperarlo nella sostanza. Quando si possiede questo Mercurius penetrante, si può proiettarlo su altri corpi e farli passare dall’imperfezione alla perfezione.” [Psicologia ed alchimia, p. 380 ]

Figura VI, Mercurius penetrante, Speculum veritatis, mss del XVII secolo

Ma è facile rilevare che Jung si sbaglia associando l’immagine della proiezione della Figura VI; perché questa immagine si riferisce all’apertura delle nature metalliche nell’acqua permanens, in pratica nel Mercurio. Uno dei personaggi porta infatti l’emblema dello zolfo e trafigge il serpente contro la quercia, simbolo della calce trasformata in veleno; mentre l’altro personaggio trafigge un personaggio doppio – l’uomo doppio igneo che porta la prima corona – ed ha in mano il simbolo del Mercurio, la quale azione sarà di imbiancare il bronzo, simboleggiato da questo uomo doppio, primo stato dell’Ottone. Quest’uomo sta giocando su due piani, quello simbolico e quello psicanalitico, che riesce ad isolare la vera natura della proiezione. Ecco ancora due parole di Jung che ci permetteranno di chiarirci le idee:

“L’autonomia psichica del pneuma [considerato nel suo più vero significato che è il vento, fenomeno aereo, da dove l’equivalenza aer – pneuma] è attestata dai neo-pitagorici; secondo loro, l’anima è stata inghiottita dalla materia eccetto lo spirito [del noûs]. […] Rompe il cerchio delle sfere e si china verso la terra e l’acqua (questo vuol dire che è in procinto di proiettarsi negli elementi). La sua ombra cade sulla terra ma la sua immagine si riflette nell’acqua Ma appena è sceso, Physis lo stringe in un abbraccio appassionato. Da questa stretta nascono i primi sette esseri ermafroditi. Questi sette sono un’allusione evidente ai pianeti, ed anche ai metalli, che secondo la concezione alchemica, provengono dal Mercurius ermafrodita.” [Psicologia ed Alchimia, p. 386]

Quante volte abbiamo rievocato questa allegoria dell’incarnazione dell’anima nel Corpo [carne] che introduce la vera proiezione dello Zolfo rosso nel toyson d’oro [Zolfo bianco]? Queste sono esattamente le parole che ha scritto Jung in una prospettiva, è vero, radicalmente differente. Ma, cosa straordinaria, il risultato si rivela essere identico in un caso come nell’altro. Jung rievoca la Natura [   ] che in latino è anche il nome di una pietra preziosa… Ma   , è anche l’azione di produrre, la formazione, in senso dinamico. È l’esatto equivalente di una proiezione. Non bisognerebbe perdere di vista, difatti, che il Mercurio è considerato come il “matto” dell’opera ed a questo titolo, contrae degli inattesi rapporti con la proiezione, considerata nella sua accezione psicanalitica: perché il Mercurio è inseguito dall’artista che non sa inizialmente come sublimarlo, fissarlo e scioglierlo. In una parola, vela un Mercurio inseguito. Troviamo anche nella Figura III, parte destra, una proiezione in 2D della forma triangolare della Pietra – cf. Figura II. Se osassimo, potremmo commentare con un tratto di cabala questa singolare proiezione: la parola   , che significa lanciare, con un’idea di proiezione, può essere accostata a   – con un gioco di parole su   ed il demo attico   , vale a dire verso il dème “gragnola di pietre” – lasciamo al lettore la libertà di giudicare la portata ermetica di questa assonanza.]

Ma parecchi per ignoranza rovinano ciò che hanno fatto, quando fanno la Proiezione su un metallo impuro; perché a causa della corruzione la loro tintura sviene, perché con la corruzione non hanno tolto affatto, dopo la Proiezione, alcuni Corpi che sono fragili, blu e neri. [Il punto di laison Lapis-christus trova la sua consacrazione nella proiezione. Bisogna citare a questo riguardo un’altro passaggio di Jung:

“Secondo le testimonianze contemporanee, ciò che è stato proiettato è il demonio divino, Noûs (spirito), l’uomo-dio, il pneuma, ecc. Nella misura in cui il punto di vista della psicologia complessa è realistico, vale a dire basato sull’ipotesi che i contenuti della psiche sono delle realtà, si potrebbe dire che le figure che ho appena richiamato caratterizzano una parte incosciente della personalità alla quale è attribuita una coscienza superiore, come una superiorità, sull’essere umano ordinario. L’esperienza mostra che tali figure esprimono sempre delle qualità o delle intuizioni superiori che non sono ancora coscienti e di cui è generalmente problematico poter dire se devono essere attribuite all’io, in senso proprio del termine, o no. Il problema dell’attribuzione che appare come una finezza gratuita al profano, riveste in pratica una grande importanza. Un’attribuzione inesatta può provocare delle pericolose inflazioni che il profano giudica unicamente senza importanza perché non sa che disastri interiori ed esteriori sono causati dall’inflazione. In effetti, si tratta qui di un contenuto che, finora, fu solamente molto raramente attribuito alla personalità umana. L’unica grande eccezione è il Cristo. […] egli incarna l’uomo-dio, in quanto incarnazione del Logos, proveniente dalla prima procreazione pneumatica, è un avatar del noûs divino. Così, la proiezione cristiana si fa sull’ignoto nell’uomo, o sull’uomo sconosciuto che diventa, portatore di un mistero spaventoso ed inaudito. Invece, la proiezione pagana va oltre l’uomo, colpisce l’ignoto nel mondo materiale, la sostanza sconosciuta ignota che, come l’uomo-eletto, è riempita in qualche modo da Dio. Parimenti nel cristianesimo, la divinità si nasconde sotto forma del servitore, parimenti nella filosofia si nasconde nella pietra gracile [nel senso di Lapis, vilis, exilis = pietra dal prezzo meschino, gracile].

Nella proiezione cristiana il descensus spiritus sancti (discesa dello Spirito Santo) si ferma nel corpo vivente dell’Eletto, il quale è tutto proiettato verso la fede, egli è un vero uomo ed un vero Dio; in alchimia, invece, la discesa va fino nelle tenebre della materia inanimata, i quali strati inferiori sono, secondo la concezione neo-pitagorica, governati dal Male. Il Male e la materia insieme formano la diade, la dualità. Questa è di natura femminile, un’anima mundi (anima del mondo), il femminile Physis che desidera ardentemente la stretta de l’uno, della monade, del buono e del perfetto. La prosa Giustiniana la descrive come l’Eden: con la parte alta del corpo di una vergine e la parte bassa di un serpente [è qui l’origine del Misto di Paracelso]. Per vendetta, lei combatte il neuma, perché quest’ultimo, sotto la forma del démiurgo, seconda forma di Dio, l’ha abbandonato perfidamente. È l’anima divina, incatenata negli elementi che bisogna liberare”. [Psicologia ed alchimia, pp 388-390]

Figura VII (rappresentazione simbolica della corrispondenza che esiste tra lo zodiaco e gli uomini)

  nel mss di Chantilly, Le ricche ore del duca di Berry, pag. 14, XV secolo,

Questa figura, l’abbiamo già presentata nella “Filosofia naturale restituita”, di Espagnet, e succede, per un effetto del caso, che ci viene sottomano alla p. 391 della Psicologia ed Alchimia… Abbiamo voluto citare interamente questo passaggio perché si rivela molto penetrante in quanto all’interpretazione ermetica che si può dare, comparata certamente, alla sua interpretazione nel mondo del cristianesimo. Perché è una buona lettura su due piani che bisogna interpretare come un dramma in due atti. Nel primo atto, è l’artista [Ercole, Cadmos, Perséo] che agisce in modo attivo dividendo gli elementi: è chiaro che il Noûs, questo Spirito, rappresenta il nostro Mercurio, nel quale l’anima o zolfo rosso, simboleggiato dal pneuma, il vento, si è sublimata e come volatilizzata nel Noûs. Il secondo atto è molto diverso e come principio e come durata. Perché nel primo atto, gli elementi della Pietra sono passati al crogiolo, soffrendo per così dire il martirio e “salgono” letteralmente al cielo chimico [Tollius, Ulstade, Philalèthe, ecc.] questo atto dura meno di un terzo dell’opera. Il 2° atto è molto più lungo e richiede solamente la presenza passiva dell’alchimista, il cui ruolo si limita a regolare il fuoco. È Physis, la Natura che opera e sancisce l’apocalisse del nostro piccolo mondo, dove i corpi rinnovati saranno uniti in modo radicale per non formare più che un: Escarboucle dei Saggi. Ma, verso l’inizio del secondo atto, dei segni, forieri della parodia ermetica, si manifestano ancora con colori iridati ed altri, dicono i testi, anche se vediamo non ci sono che dei passaggi allegorici. In quanto all’anima divina incatenata negli elementi, rievoca due passaggi dell’opera: quello dove il pneuma si trova legato al Noûs e forma con lui il cielo firmamentale, e l’altro, quando il dramma cessa, e l’anima rinata si trova appesantita ancora degli elementi spirituali decaduti, in qualche modo scorie di spirito, ed un terzo-agente è richiesto per rompere ciò che si chiama il sigillo vetroso di Hermès. Ma oltre l’ideologia ispirata al mondo cristiano, Jung ci dice che:

“[…] l’ideologia di questo mysterium è anticipata nei cicli di miti di Osiris, di Orphée, di Dionysos, di Ercole e nella concezione del messia dei profeti ebrei.”

con una nota esplicativa molto interessante:

“I principali punti sono: Osiris, la sua natura di uomo-dio che garantisce l’immortalità umana, la sua natura di grano, il suo smembramento e la sua risurrezione; da Orphée, il dominio delle passioni, il pescatore, il buon pastore, il maestro di saggezza, la lacerazione; da Dyonisos, il suo carattere di vino, le rivelazioni estatiche, la simbologia del pesce, lo smembramento a la resurrezione; da Ercole, la sottomissione ad Eurysthée ed Omphale, l’opera difficile, principalmente liberare dai suoi mali l’umanità tormentata, la croce formatasi nello spazio con i suoi viaggi: i lavori da 7 a 10 conducono al sud, al nord, all’est ed all’ovest, ed i lavori 11 e 12 formano una verticale [cf. Paul, Eph, 3: 18: “così riceverete la forza di comprendere con tutti i santi ciò che è la Larghezza, la Lunghezza, l’Altezza e la Profondità”], l’auto-incenerimento e la sua sublimazione allo stato divino” che vela gli enigmi che un cabalista innamorato della scienza può comprendere! Per Osiris, vedere: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 – per Orphée, vedere: 1 – per Dyonisos, vedere: 1, 2, 3, 4 – o Bacco: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15 – per Ercole, vedete le sezioni recenti: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 – dove si tratta di questo mysterium che Pernety, nelle sue Favole egiziane e greche ha saputo intuire tutto l’esoterismo che si nascondeva sotto le leggende; il riferimento allo smembramento o alla lacerazione ed alla risurrezione. Esamineremo questi cicli in una futura sezione.]

Ora affinché la tua tintura possa essere stabile su essi, lancia prima la tua Medicina sul Fermento, ed allora sarà fragile come il vetro, dopo getto questa materia fragile sui Corpi mondificati e puri, così tu vedrai che saranno colorati abbondantemente e sopporteranno per sempre ogni esame. [Rileggete su questo punto preciso ciò che diciamo della devitrificazione e della preparazione dell’aventurine.]

Fai la Proiezione, tre, quattro o cinque volte, finché la tua Medicina comincia a diminuire, ed allora bisogna cessare. Ma ricordati di gettare l’inferiore più su, aumentando sempre il numero come fanno e dicono i Saggi. Perché se si unisce l’elisir coi Corpi impuri, egli non sa che si tratta di Proiezione.

Se moltiplichi prima per dieci farai cento, e cento per dieci diventerà ancora mille, e mille per dieci faranno diecimila, poi per dieci faranno ancora centomila, così per dieci andrai sempre all’infinito.

Continua a tenere il tuo vaso sul Fuoco moltiplicando sempre di più, perché i Saggi dicono che non porta danno. Qui finiscono le nostre dodici Porte, segue dopo un breve riassunto di tutti i nostri Segreti, se comprenderai la Teoria e la pratica, le figure ed i colori. Allora potrai dirti Scienziato.

Riassunto

Considera prima la latitudine della Pietra, cominciando dal lato che si trova verso l’occidente, dove il Maschio rosso e la Femmina bianca sono congiunti con lo spirito di vita per vivere un amore; la Terra e l’acqua perfettamente proporzionata, è la cosa migliore, anche una parte di Terra per tre dello spirito è una buona proporzione, che sono dodici di spirito per quattro di Terra.

Occorre che tu prenda tre parti della donna ed una parte dell’uomo, tanto meno spirito ci sarà in questi elementi e meglio farai la Calcinazione. Procedi allora prima dal Nord oscurando l’uomo rosso e la sua donna, chiamata eclissi; alterandoli e sciogliendoli tra l’inverno e la primavera, intorno alla Terra oscura e senza luce.

Di là sali in Oriente con diversi colori, là ci sarà la Luna piena che appare di giorno; allora è passato il purgatorio ed il suo corpo è alla sua fine, perché il Sole si alza ed appare bianco e lucido. Là c’è l’estate dopo l’inverno, ed il giorno dopo la notte. Allora la Terra e l’acqua dopo la nefandezza sono mescolate nell’aria, quindi le nuvole e le tenebre saranno passate, ed ogni cosa sarà di un candore molto brillante.

E dato che l’ovest era il principio di questa pratica, ed il Nord il mezzo perfetto di questa alterazione, così l’est è dopo il principio della speculazione, ma subito termina il suo corso verso il mezzogiorno. Allora gli Elementi si trovano là per circolazione trovata nel Fuoco. Ecco perché non c’è nessun dubbio che i tuoi desideri non si avverino, perché gira intorno alla ruota della nostra Filosofia.

Ma ti occorre ancora rileggere due volte, per vedere cosa hai compreso dei Segreti della nostra Filosofia, esposti nei dodici capitoli precedenti. Se comprendi bene come devi carbonizzare e sciogliere perfettamente, dividere e putrefare, saprai infallibilmente tutti i Segreti della nostra Astronomia inferiore, con una perfetta conoscenza dei poli che sono nel nostro Cielo luccicante, con colori mai visti.

Pallido e nero, falso e citrine, bianco e rosso imperfetti, coda di pavone [1, 2, 3, 4, 5] di colore allegro, l’arcobaleno, la pantera maculata, il leone verde, ed il becco del corvo. Tutti i colori appaiono prima del perfetto biancore ed ancora parecchi altri. Dopo la quale appare il grigio e falso citrine, ed apparirà infine il sangue rosso invariabile. Ed allora avrai la tua Medicina al terzo grado, moltiplicata nel suo stesso genere.

Sappi anche questo Segreto infallibile che il nostro uomo rosso non tinge, neanche la sua donna, finché non saranno tinti. Ecco perché se li vuoi dominare nascondi l’altezza dei tuoi Corpi e mostra la loro profondità in ciascuno dei tuoi Corpi o Metalli: distruggi la prima qualità e ripara subito in essi i secondi più eccellenti, e che il tutto sia fatto in un solo Bicchiere e con un solo regime, convertendo le quattro nature in una. [sul bicchiere, vedere l’arte della Vetreria di Loysel, che parla di cose molto interessanti relativamente al nostro argomento.]

Avvertimento

di George Ripley

Dopo tutto ciò che abbiamo detto sulla Pietra, ti voglio avvertire, per carità cristiana, delle vane esperienze che ho fatto, e delle false materie sulle quali ho lavorato. Ti dirò dunque che né il cinabro, né il Mercurio sublimato, valgono qualcosa nella nostra Opera. Perché ho fatto parecchie Sublimazioni di spiriti, di Fermenti, Sali, ferro, acciaio; ma ho perso il mio tempo. Ho fatto delle Acque corrosive e delle Acque ardenti che aprivo in diversi modi. Ho carbonizzato Uova due o tre volte, ho fatto montare l’olio di calce per separare gli Elementi uno dall’altro; ma tutti non hanno valore.

[Secondo una tecnica molto provata, Ripley come tanti altri, mischia abilmente il falso ed il vero; siamo d’accordo, tuttavia, nel dire che il cinabro ed il mercurio sublimato non sono di nessun uso nell’opera per la via secca. Il mercurio, particolarmente il sublimato corrosivo, è invece utile nella via umida, per la preparazione dei cloruri di stagno, essi stessi indispensabili per la preparazione della porpora di Cassius. Le acque ardenti – in quanto acqua livella – sono inutili per via secca ma, per la via umida, conducono agli scioglimenti aurei ed per questo che si è convenuto chiamarle “l’oro potabile”, sostanza molto tossica in effetti che non ha nessuno rapporto con l’oro potabile che si utilizza oggi per il trattamento di certi reumatismi infiammatori cronici.]

Ho lavorato con lo Zolfo ed il Vetriolo, che i pazzi chiamano il Leone verde, in orpimenti, in debili principio , era il mio principio, nel Sale di vetro [il sale di vetro è chiamato ancora fiele di vetro o maiale. È una specie di fuliggine del vetro temuto dagli artigiani. Possiede tuttavia nel nostro campo, delle curiose virtù che lo fanno riconoscere come utile per i maestri dell’arte. Contiene del sale marino, del sale ammirevole di Glauber e dell’Arcanum duplicatum. Vedere Loysel sull’argomento così come Maier]. Sale alcali. Sale albrot, salgemma molto chiaro, Sale di tartaro, Sale comune, Sale attincar, Salnitro, Sale di soda. Ma ho rovinato il mio stomaco ed il mio denaro; ti avverto di tutte queste cose, e ti tengo soprattutto lontano dall’odore dell’argento vivo, non mischiarti neanche col Mercurio precipitoso, né coi Metalli imperfetti rubificati. [Qui, Ripley è quasi totalmente enigmatico: i solfuri, i solfati, i vetrioli, l’olio di vetriolo sono indispensabili in un dato momento dell’opera. il sale alcali vela la via dell’alkali fisso, vale a dire: la via dei carbonati di potassa e di soda; il sale albrot è un altro nome del sale alembroth. Dom Pernety ci dice:

“Alembroth è ancora il nome che alcuni Chimisti hanno dato al sale di tartaro, che hanno anche chiamato il Magistero dei Magisteri. Johnson. Rull.” [Dizionario mytho-ermetico]

Il sale di tartaro che è o del tartaro vitriolico, o dell’olio di tartaro per deliquum, vale a dire del carbonato di potassa idratata e concentrato, è molto importante nella via secca. Il sale attincar è l’altro nome della borace, fondendolo è anche utile in collaborazione con altre sostanze fusibili. Ma Pernety lo segnala come essere: “Attingat o Atingar. Verderame”, vale a dire, dell’acetato di rame. Non insisteremo sul sal-nitro né sul sale ammirevole di Glauber.]

Ho provato con le uova ed il sangue, con l’anima di Saturno, con le squame di ferro che i marescialli fanno cadere nel battente [Maier stima che i battenti di ferro hanno un’importanza di primo piano. Al punto che raccomanda di sapere in quale posto le ossa di Oreste saranno trovate], l’antimonio. Ma tutte non valevano niente; tuttavia ne estraevo delle belle tinture rosse e bianche che purtroppo erano falsate. [Vedere a proposito delle tinture: via umida – tintura – Mercurio – Zolfo.]

Ho fatto dell’olio di Luna con un grande lavoro, carbonizzandolo col Sale comune preparato da sé stesso, con caldo violento, sgretolandolo con l’Aceto finché non ero stanco, ed anche con Acqua di Vita acquosa spianata sul marmo. Ma tutto fu perso. [L’olio di Luna corrisponde forse allo Zolfo bianco]

Ho fatto parecchi amalgami che intendo fissare con profitto, perciò presi del Tartaro, dello Zolfo, l’albume delle uova, dell’olio di chiocciole. Ma inutilmente.

Ho fatto dell’olio e del latte, del limo, delle stelle che cadono in terra. Ho perso parecchie libbre di Mercurio, ed ha fatto delle Pietre di Cristallo. Ma tutto è stato inutile.

Fuggo dunque tali compiti ed altri simili, perché possono provenire solamente dal male. Prova finché vorrai e troverai la tua borsa vuota e la tua salute diminuita dai cattivi profumi ed i perniciosi fumi.

Non ho mai visto un’Opera vera se non quella di cui ti ho mostrato la verità in questo trattato. Studiala bene e falla, così tu guadagnerai oro, argento e salute.

Ricordati che l’uomo chiamato altrove il Maschio, è la più perfetta creatura terrestre che Dio abbia creato; nel quale c’è una neutralità dei quattro Elementi proporzionati dalla Natura che non costano niente ed è condotta fuori dalla sua mineraria con l’Arte. Certo i nostri Metalli non sono altro che le nostre due minerarie del nostro Sole e della nostra Luna. Raymond Lulle dice così:

“La chiarezza della Luna e del Sole così lucido, è scesa in queste due Minerarie; sebbene il chiarore sia nascosto alla vista, ma con l’Arte puoi farla apparire chiaramente. Ecco perché putrefai questa Pietra nascosta—una sola cosa—, rimettila nel suo liquore, finché diventa bianca, per farla fermentare saggiamente. Ecco tutto”.

FINE

torna su