… Quello che vorrei tanto, è trovare un maestro.
D: … Quello che vorrei tanto, è trovare un maestro. R: Caro Amico, se ritieni la tua richiesta “stramba” ti ritroverai in buona compagnia con una mia risposta dall’apparenza altrettanto stramba. Per quanto mi riguarda, l’unico vero Discepolo è quello interiore (l’Ego sup. o Corpo Causale) ed è attraverso lui che puoi tu, personalità, entrare in contatto con il tuo Maestro interiore. Questa è la mia convinzione personale, basata sui fatti. Il problema, allora, è come arrivarci. Due sono le possibilità: trovare una guida che ti conduca (impersonalmente) verso l’illuminazione (presa di coscienza) dei piani inferiori della tua personalità (vitalità del subconscio o sub-personalità inconsce), altrimenti, tentare la via empirica (sperimentazione diretta). Il nostro lavoro, tenta di formulare a distanza degli “agganci” mentali (prima possibilità) per formare in chi ci è vicino quel nucleo di coscienza (conoscitivo) che permetta di porre in atto una sperimentazione su sé stessi. Mi rendo conto che, detto così, il tema possa apparire quanto mai “ermetico” ma ti assicuro che non lo è, anzi. Lo scopo del ricercatore è quello di sciogliere quanto è “annodato”, di rendere comprensibile ciò che appare “misterioso” o enigmatico, rendere reale ciò che appare metafisico, dal momento che ogni cosa è presente nell’intimità naturale dell’uomo, anche il cosmo. Quindi, non rimane che trovare una guida. Anche su questo non so darti consigli. Posso dirti, però, che anche la scelta del percorso e dei punti di riferimento è una prova. Allora, la prova non sta solo “nel fare” ma inizia già sulla tua scelta del “come e del quando“. Infatti, spesso si sceglie male e si finisce “per non fare“. Per quanto riguarda il Maestro, rafforzo la mia prima asserzione aggiungendo che, non è a questo punto della nostra evoluzione (cammino iniziatico) che ne possiamo incontrare uno. Perché ogni incontro, soggiace ad una condizione d’utilità di cui pochi riescono a creare i presupposti. E questa condizione non si raggiunge certo con le chiacchiere. A questo proposito voglio ricordarti una frase che, in gioventù, mi colpì come una fucilata (un piccolo choc emotivo) e mutò sostanzialmente il tragitto della mia vita: parlare non fa cuocere il riso. So che la frase appare modesta, ma il suo significato è stato per me molto grande. Dice la regola: riconoscendo sarai riconosciuto. Allora cerca e vedrai che quanto ti serve è più vicino che mai. |