Le costellazioni dello zodiaco in alchimia /3

AlchimiaCancro – Leone – Vergine

Abbiamo visto che nel segno dei Gemelli vengono stabilite quelle coppie di opposti, quelle «direzioni individuali» che aiutano l’uomo ad orientarsi nel mondo. Nel segno del Cancro gli esseri scelgono il luogo ove situarsi, la loro «dimora», lungo ogni direzione e tra ogni coppia di opposti.

Le costellazioni dello zodiaco in alchimia /3

di Alessandro Orlandi

Cancro

«Per essere trascinati nella trasmigrazione dal proprio agire chi è l’estraneo? O chi il parente? Persona a persona si attacca per illusione. Nel tempo passato, infatti, è accaduto che il parente fosse per te un estraneo e, nel tempo che ha da venire, l’estraneo ti sarà parente. Come il convenire di uccelli qua e là nella sera, così di nascita in nascita l’unione di estraneo e parente. Come i viandanti convengono a rifugiarsi in diversi rifugi e ancora tornano indietro dopo averli lasciati, così è l’incontro di consanguinei. In questo mondo, per natura spezzato, nessuno è il caro di nessuno; l’universo animato, come sabbia nel pugno, è collegato da effetto e da causa».

Asvagosha – Nanda il Bello

«Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli?». Poi, stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli, perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

Matteo – 12,46

Abbiamo visto che nel segno dei Gemelli vengono stabilite quelle coppie di opposti, quelle «direzioni individuali» che aiutano l’uomo ad orientarsi nel mondo. Nel segno del Cancro gli esseri scelgono il luogo ove situarsi, la loro «dimora», lungo ogni direzione e tra ogni coppia di opposti. Ciò significa identificarsi con un «qui» e realizzare un «lì» come altro da sé, determinando la propria appartenenza o estraneità rispetto a luoghi, tempi, persone, qualità. È in questo segno che vengono riconosciute le fonti dalle quali trarre il proprio nutrimento fisico, psichico e spirituale ed è qui che emergono le forme nelle quali l’Io è destinato a riconoscersi e ad abitare. Il segno del Cancro è pertanto in rapporto con il simbolismo delle radici, con il sangue e le relazioni di parentela, con la madre, con la casa, con la memoria, con il passato. L’inizio del segno inoltre coincide con il solstizio d’estate. Come l’altro punto solstiziale, all’inizio del Capricorno, questo momento dell’anno è stato tradizionalmente associato ad una porta dalla quale si crede che l’Estate entri nel mondo, mentre il tempo destinato alle ore di luce comincia a diminuire e quello destinato all’oscurità aumenta. Questa porta è nota anche come «porta delle anime», la porta dalla quale gli esseri entrano nel mondo per incarnarsi, oppure ne escono per seguire la Via degli Antenati [1]. Le porte solstiziali del Cancro e del Capricorno sono anche collegate alle due porte dei sogni di cui parla Omero, una d’avorio, da cui provengono i sogni mendaci e illusori, da riferirsi al Cancro, l’altra di corno, da cui provengono i sogni profetici e le visioni, detta porta degli Dèi, da riferirsi al Capricorno. Se non compie un lavoro profondo sulle proprie radici, sulle fonti da cui si alimenta, la coscienza umana resta immersa nelle proprie condizioni iniziali di nascita e stirpe, schiava degli aspetti più negativi e malefici dell’archetipo della madre e degli incubi sublunari che lo accompagnano. Così il segno del Cancro viene anche associato alle vite passate, alle tare ereditarie, al subconscio, alle condizioni iniziali in cui ci si trova nascendo.

Abbiamo sottolineato i rischi di un orientarsi tra le coppie di opposti senza una opportuna purificazione, senza un lavoro profondo sulle fonti della propria alimentazione, sulle proprie radici. Tuttavia l’identificazione con una delle polarità per ogni coppia di opposti, è proprio ciò che consente a un’anima di nascere, di venire alla luce, di nutrirsi e agli esseri umani di costruire il «cerchio magico» della propria personalità, delimitando un dentro e un fuori. Dobbiamo allora riconoscere l’esistenza di un apparente paradosso tra la necessità di elevare l’anima al di là dei conflitti tra le opposte polarità e quella di individuarla e delimitarla.

Prima di esaminare i bassorilievi e l’operazione alchemica che essi illustrano, vorremmo segnalare un’anomalia nella successione dei 12 segni dello zodiaco che compaiono nel portale sinistro della cattedrale di Notre Dame: c’è un’evidente inversione tra il segno del Cancro e quello del Leone [2]. Sul significato di questa inversione torneremo parlando del segno del Leone. Nel bassorilievo superiore una figura umana, che reca un cartiglio che raffigura un ariete, sta dando o ricevendo un oggetto reso irriconoscibile dall’usura del tempo. Ma nell’analogo bassorilievo della cattedrale di Amiens si vede che la donna sta ricevendo (o dando) un mantello a un uomo. Nel bassorilievo sottostante, invece, un uomo si appoggia con la mano destra a una pietra squadrata ed ha la mano sinistra avvolta in un manicotto. Nella cattedrale di Amiens si vede che l’uomo si sta appoggiando a un cofano e dall’altra mano scivolano delle monete [3].

Fig. 9 e 10

La figura del bassorilievo superiore reca nel cartiglio un ariete, simbolo della primavera e dell’alba, collegato con Marte, col fuoco segreto e con il Magnete segreto degli alchimisti (secondo Fulcanelli con l’acciaio dei Filosofi o «nostra calamita»). Il drappo che sta donando (o ricevendo) rappresenta le vesti che rendono finalmente visibile l’Agente misterioso all’adepto in questa fase dell’Opera, da invisibile che era. Da nudo e privo di orpelli il principio segreto si ricopre di nuove vesti. Fulcanelli interpreta il bassorilievo inferiore di Notre Dame come la figura di un vecchio appoggiato alla Pietra dei Filosofi che attende senza agire l’esito dell’azione del fuoco, ora detto «fuoco di ruota», e ravvisa in questa figura la prima fase della seconda opera o «regno di Saturno». Nelle raffigurazioni di Amiens e Chartres le monete (che servono a scambiare, convertire le cose tra loro, a riscattarle, o a cederle) rappresentano il Mercurio o principio di equivalenza che diviene visibile. Il Cancro « filosofico», cioè il segno del Cancro vissuto come fase del processo alchemico, si distingue dal Cancro profano, legato all’ordinario tempo ciclico, per il fatto che la ricerca delle proprie radici, l’«individuazione dell’anima», avviene per effetto del fuoco e del magnete filosofici che, mentre disfano le forme esteriori agendo come solventi universali, sottraggono l’operatore agli oggetti delle sue proiezioni e, disfacendo le forme-pensiero, inviano l’energia solare verso il «corpo glorioso», legano l’anima al sale nascosto che le è destinato [4].

Si tratta di un’azione tutta rivolta verso l’interno che diviene possibile soltanto se l’operatore ha svolto correttamente le tre operazioni precedenti, volgendo l’energia del sole ermetico in un luogo che secondo Natura sarebbe rimasto vergine e non toccato dalla luce.

 

Leone

“È raro che le illuminazioni divine non siano improvvise: perché i servi non pretendano di averle preparate”

Ibn ‘ata Allah – Sentenze e colloquio mistico

“Come il ferro ha la sua calamita che lo attira con amore invisibile e meraviglioso, egualmente il nostro oro possiede pure un magnete che è la prima materia della nostra grande pietra; se mi comprendi in queste parole sei il più felice e ricco di tutto il mondo. Ti esporrò inoltre un esempio di questo punto con un uomo che osserva in uno specchio. Se vi portasse una mano non toccherebbe niente tranne lo specchio in cui si è guardato. Allo stesso modo da questa materia deve essere tratto fuori lo spirito visibile che tuttavia è inafferrabile”.

Basilio Valentino – Pratica con le 12 chiavi e appendice sulla grande Pietra degli antichi sapienti

“…Tu sei nel mio cuore
Non c’è altri che ti conosca
Tranne tuo figlio Akhenaton
Tu l’hai fatto partecipe dei tuoi disegni e della tua potenza
Il mondo è nella tua mano, anche se tu ci hai creati
Quando tu sorgi essi vivono
Perché tu sei la stessa durata della vita
Attraverso te vivono gli uomini
Con gli occhi sulla tua bellezza
Finché non ti nascondi
Tutti i lavori si mettono da parte
Quando tu cali ad occidente”

Inno ad Aton, il Sole, del faraone Akhenaton

Quanto abbiamo detto a proposito del segno del Cancro può forse illuminarci sul motivo dell’inversione tra Leone e Cancro sul portale sinistro della cattedrale di Notre Dame di Parigi: la fase dell’Opera prevista nel segno del Cancro può compiersi solo se il raggio del Sole ermetico si unisce alla Terra Vergine, al Sale ermetico, seguendo un percorso che va contro quello che la Natura vorrebbe. Il simbolismo di quel raggio si esprime compiutamente, appunto, nel segno del Leone. Il simbolismo astrologico attribuisce al segno del Leone le caratteristiche della Natura al culmine dell’estate: la luce, il calore, il potere di irradiare e, in generale, tutto il simbolismo connesso all’astro solare. Quindi al Leone viene associato il potere di emanare e cedere energia all’esterno, la capacità di amare, la generosità, la creatività, tutto ciò insomma che, per estensione, può essere attribuito a un “portatore di luce”, a un rappresentante del Sole sulla Terra.

D’altro canto questa costellazione simbolica si dispiega in altrettante caratteristiche negative, che fanno parte anch’esse della simbologia solare: il dispotismo, l’autoritarismo, l’eccessiva selettività, l’egocentrismo, la scarsa recettività e capacità ad ascoltare, l’idolatria di se stessi, la vocazione di Lucifero, l’inflazione dell’Io [5]. In ogni caso il Leone rappresenta una energia che, individuatasi nel segno del Cancro, comincia ad emanare verso l’esterno. Qui la divaricazione tra il significato “profano” del segno e quello che riguarda l’Opus alchemicum non potrebbe essere maggiore, da una parte abbiamo un’anima che si è individuata nel segno del Cancro e che emana secondo la sua soggettività, non temperata da alcun tipo di lavoro, né interiore, né esteriore; dall’altra invece l’adepto ha isolato quel misterioso Mercurio che conduce l’anima verso il suo corpo glorioso, verso il suo Sale ermetico.

Nel primo caso si è al servizio unicamente della propria individualità, le proprie azioni e i propri pensieri sono guidati da criteri che hanno carattere solo personale. Dall’altra è avvenuta una purificazione, il vecchio uomo è morto e un nuovo uomo sta nascendo ed è il raggio del sole ermetico a illuminare e a mostrargli il cammino. Esaminiamo ora i due bassorilievi. Sopra una donna reca nel cartiglio una bandiera (ad Amiens il cartiglio è sormontato da una corona). Sotto un uomo si trafigge con una spada [6].

Fig. 11 e 12

Senza dubbio la bandiera sormontata da una corona indica che le proprie forze sono state messe al servizio di un Re. Fulcanelli osserva anche che i tre colori della bandiera alchemica dovrebbero essere nero, bianco e rosso, le tre fasi dell’Opus (Nel Mistero delle cattedrali Fulcanelli non descrive però entrambi i bassorilievi). L’immagine inferiore sembra invece indicare come si deve operare per servire il proprio Re: il fuoco segreto (l’azione, il ferro, l’acciaio, Ares) va rivolto verso l’interno.

Tenendo conto che, nel nostro viaggio attraverso lo zodiaco, abbiamo stabilito una analogia tra il Sole e i suoi raggi, il cuore con le sue volizioni e l’immaginazione attiva con le sue creazioni, alcune delle cose che abbiamo detto fin qui andranno quindi riferite anche al cuore e all’immaginazione attiva. Ricordiamo infine che il Leone è collegato con Boaz, la seconda colonna del tempio di Salomone, simbolo della Forza, del sole, del colore rosso e della relativa Opera (mentre Joakim, la colonna collegata al Toro, è simbolo della Luna, della Stabilità, del colore e dell’Opera al bianco). Approfondiremo questo argomento parlando dei segni della Bilancia, dell’Acquario e dei Pesci.

 

Vergine

«Vedi come colui che sembra essere uno, non è uno, ma in lui appaiono tante persone quante sono le sue peculiarità»

Origene – Omelia del Levitico 5,2

Mercurio: «Prendi me come esempio, sarò uno da mille goccioline, da una dò molte migliaia di gocce; e poiché il mio corpo è nei tuoi occhi, se sai giocare con me potrai dividermi in tutte le parti che vorrai, di nuovo sarò uno; dunque che dire del mio cuore che, sempre, da una minutissima parte ne produce molte migliaia?»… «Il nostro Sale…è una Vergine intatta e tuttavia partorisce e abbonda di latte…la nostra Pietra è il Sale e il nostro sale è una terra e questa terra è vergine.»

Il Cosmopolita – Dialogo tra l’Alchimista, il Mercurio e la Natura – Il nuovo lume chimico

«Il Signore mi ha posseduta all’inizio delle sue vie. Io ero prima che egli plasmasse qualsiasi altra creatura. Io ero nell’eternità prima che venisse creata la terra. Gli abissi non erano ancora e io ero già concepita. Le sorgenti non erano ancora uscite dalla terra; la pesante massa delle montagne non era ancora stata formata; io ero già nata prima delle colline. Egli non aveva ancora creato né la terra, né i fiumi, né consolidato la terra mediante i due poli. Quando egli preparava i cieli io ero presente; quando circoscrisse gli abissi con i loro limiti e stabilì una legge inviolabile; quando stabilizzò l’aria attorno alla terra; quando equilibrò l’acqua delle sorgenti; quando rinchiuse il mare nei suoi limiti e quando impose una legge alle acque perché non superassero i confini loro assegnati; quando gettò le fondamenta della terra, io ero con lui e regolavo tutte le cose.»

Inno a Iside – dall Asino d’oro di Apuleio

Abbiamo visto che nel segno del Leone c’è una emanazione di energia verso l’esterno. Nel mercuriale segno della Vergine tale emanazione deve essere commisurata a ciò che viene percepito come esterno (e cioè, dato che nei Gemelli è stato fissato un orientamento del macro e del microcosmo mediante coppie di opposti e nel Cancro ci si è identificati con una delle polarità, l’esterno verrà percepito come la polarità con cui non ci si è identificati).

Nella simbologia astrologica profana il compito della Vergine è, di volta in volta, stabilire un confine preciso tra interno ed esterno, scegliere gli obiettivi delle proprie azioni e spiegare ciò che accade facendo riferimento sia alla propria interiorità che agli eventi esterni, alla propria produzione psichica, razionale, fantastica o simbolica, ma anche alla solida realtà delle cose. Per questo motivo caratteristiche del segno sono l’autoanalisi, l’introspezione, il senso critico, l’esercizio del dubbio, ma anche la vocazione a mettersi al servizio del prossimo e la tendenza a fare confusione tra i propri interessi e quelli delle persone amate. La predisposizione ad altalenare tra realtà e proiezione e a dubitare continuamente dei propri confini polarizzerà l’attenzione su tutto ciò che è limite, confine, argine, linea di separazione tra due universi, siano essi corporei o mentali. Verrà inoltre sottolineata ogni disarmonia tra interno ed esterno con tutte le varianti del caso, che potranno manifestarsi in molti modi: da una forte tendenza verso l’ordine, all’ipocondria. Siamo immersi, come si vede, nella simbologia di Mercurio, che ha infatti in Vergine il suo domicilio notturno e la sua esaltazione. Chi abbia seguito nei primi cinque segni dello zodiaco il cammino dell’Opus alchemicum riuscirà allora, come Ercole nella sesta delle sue 12 fatiche, a deviare il corso del fiume Alfeo per pulire le stalle di Augia. Il misterioso raggio del Sole ermetico, anziché emanare dall’interno verso l’esterno, verrà deviato verso l’interno con l’aiuto del Magnete di cui abbiamo parlato. In tal caso si potrà allora parlare di una Terra Vergine mai toccata dal fuoco e dall’attenzione, una terra misteriosa che, come nel passo di Origene citato nella nota 1 alla prima parte, «è un altro mondo in cui ci sono il sole, la luna e anche le stelle». Quella terra sapienziale, data in dote ad ogni uomo alla sua nascita e sepolta nelle profondità del suo cuore, diviene allora accessibile. La condizione è che si sia passati attraverso una vera e propria morte psichica, infrangendo proiezioni e forme-pensiero, solo in tal modo il tocco del fuoco ermetico potrà risvegliare il corpo addormentato di Osiride, dopo un letargo durato un tempo lungo quanto l’intera vita.

Veniamo ora alla sesta coppia di bassorilievi [7].  Questa volta visiteremo le cattedrali gotiche di Notre Dame di Parigi, di Chartres e di Amiens (le immagini che rappresentano la serie dei vizi e delle virtù sono praticamente le stesse nelle tre cattedrali, con alcune piccole variazioni), perché proprio le differenze tra i soggetti rappresentati potranno illuminarci sul loro significato. Nel bassorilievo superiore una donna ha un cartiglio con una croce (Notre Dame), ad Amiens ha nel cartiglio una coppa sormontata da una croce e a Chartres nel cartiglio è raffigurata una coppa.

Nel bassorilievo inferiore [8] un uomo è inginocchiato in atteggiamento di preghiera davanti a uno specchio che riflette una figura umana (Notre Dame), a Chartres è inginocchiato in preghiera davanti a un diavolo che ha in mano una coppa e ad Amiens la figura è simile a quella di Chartres.

Fig. 13 e 14

Fig. 15 (Chartres)

Con questa coppia di bassorilievi termina la prima parte del cammino che conduce dall’esterno del portico della cattedrale verso l’entrata.  La croce nel cartiglio del bassorilievo superiore rappresenta naturalmente la crocefissione di Nostro Signore Gesù Cristo, ma anche i quattro elementi e il divenire, in particolare quella legge di enantiodromia che fissa i limiti posti al crescere e diminuire delle cose, di cui abbiamo già parlato all’inizio (nella parte prima di questo articolo). La coppa accanto alla croce potrebbe essere la coppa del Graal, destinata a contenere il sangue salvifico del Cristo, la coppa che, nella messa, contiene il vino eucaristico che si trasforma in sangue durante la transustansazione. Coppa e croce, l’una accanto all’altra, ci dicono che nella Vergine l’adepto è chiamato a realizzare la fissazione del Mercurio, l’inafferrabile e volatile «servitore fuggitivo» che si dilegua tra le dita ad ogni tentativo di afferrarlo.

Questa interpretazione viene rafforzata dall’esame del bassorilievo inferiore: a Notre Dame l’uomo in preghiera davanti allo specchio suggerisce, attraverso la cabala fonetica, che egli, che prie le mirroir, prega davanti allo specchio, ha pris le mis-roi, cioè si è impadronito del Re del mondo di mezzo, di Mercurio. Secondo Fulcanelli lo specchio rappresenta lo specchio dell’Arte, nel quale «si vede apertamente tutta la Natura». In effetti guardare nello specchio dell’Arte significa vedervi riflesse le proprie energie interiori, che erano intrappolate e proiettate nelle forme esterne della Natura. In definitiva, al termine delle prime sei tappe del percorso che conduce a realizzare l’Opera, l’alchimista si è impadronito della materia prima, costituita unendo lo Zolfo e il Mercurio con il Sale alchemico, dopo aver sottratto queste misteriose sostanze alle «loro miniere». Nell’immagine di Chartres l’alchimista è raccolto in preghiera davanti al diavolo, che ha in mano una coppa. Ricordiamo l’identificazione tra il diavolo e lo spirito del Mercurio (su questo argomento scrisse anche Jung [9]).  Anche in questo caso potremmo applicare la cabala fonetica e l’alchimista che prega il diavolo, prie le diable, ci apparirà come qualcuno che ha pris le diable, obbligando il Re di questo mondo a restituire i tesori che egli sottrasse agli uomini a causa del Peccato Originale.

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Note

1. Cfr. R. Guenon, in I simboli della scienza sacra: Il geroglifico del Cancro, Alcuni aspetti del simbolismo di Giano, Janua coeli, Il simbolismo dello zodiaco nei pitagorici, I due san Giovanni. (^ torna al testo)

2. Ne parla diffusamente Gobineau de Montluisant (op. cit.). (^ torna al testo)

3. Nell’interpretazione tradizionale le due figure vengono collegate alla virtù della Carità e al vizio dell’Avarizia. (^ torna al testo)

4. La capacità di portare l’universale nell’estremo particolare spiega perché in Astrologia Giove sia esaltato nel Cancro. (^ torna al testo)

5. L’Io, con la ferocia di una belva ferita, si ribella ad ogni frustrazione, contro ogni umiliazione o confronto che lo veda perdente, contro ogni insegnamento o esperienza che tenda a ridimensionarlo. Forse è per questo che l’immagine che rappresenta il tarocco della Forza è quella di un uomo che tiene ferma la bocca di un leone. (^ torna al testo)

6. La virtù qui rappresentata è la speranza, il vizio, la disperazione. (^ torna al testo)

7. In questo caso la virtù rappresentata è la fede, il vizio l’idolatria. (^ torna al testo)

8. Nella cattedrale di Chartres la disposizione delle sculture è diversa e non si può parlare di bassorilievi superiori ed inferiori. (^ torna al testo)

9. Nel Misterium Coniunctionis e in Psicologia e alchimia, ma particolarmente interessanti per chi legge sono gli articoli Lo spirito Mercurio e Il Problema del Quarto, contenuti nella raccolta La simbolica dello spirito, Einaudi, Torino 1975. In particolare, nell’ultimo articolo citato, la contrapposizione tra Diavolo e Spirito Santo. (^ torna al testo)

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