Consapevoli del proprio presente

Letture d'EsoterismoBisogna programmare il futuro, consapevoli che è necessario operare con lungimiranza nel presente, perchè, come si sa, è nelle scelte dell’oggi che comincia a comporsi ciò che accadrà domani.

Consapevoli del proprio presente

di Marco Macrì

Man mano che ci allontaniamo dal momento della nascita, il cervello accumula ricordi che vanno a creare quel sentimento comunemente conosciuto come “nostalgia”.

La nostalgia condiziona tutta l’esistenza e non ci fa apprezzare il presente. La televisione, le canzoni, i film, i libri, i giornali ci riportano costantemente indietro nel tempo ed il nostro cuore si riempie di tristezza per quello che è stato ed oggi non è più. Ecco come le persone che vivono di ricordi si lasciano sfuggire il presente.

Un amore passato, vecchi amici, la scuola, i parenti affollano di ricordi e la nostra mente, talvolta condizionandola in senso negativo. Il tempo, inoltre, cancella quanto di cattivo accompagna i ricordi e ci lascia soltanto visioni idilliache. Se il mondo si fosse fermato al tempo trascorso, non ci sarebbe l’evoluzione, per cui vivremmo ancora in modo antico o primitivo.

Le persone anziane vivono soltanto di ricordi e continuano a proporsi come se avessero sempre vent’ anni, mentre con il trascorrere del tempo cambiamo, diventando persone diverse in ogni senso. Quando ci si rivede dopo tanti anni anche i vecchi amici possono essere diventati perfetti estranei. Inoltre, col tempo, la mente distorce ogni ricordo colorandolo con le proprie aspettative. E lo dimostra il fatto che rivedendo un luogo, o rileggendo un libro, o riascoltando una canzone, ci accorgiamo come siano diversi da come li ricordavamo.

Viene detto che “chi vive di speranza disperato muore”. Ciò significa che s’inganna chi, senza agire, vive nella speranza che sia il futuro la soluzione dei propri problemi; mentre attendere passivamente è soltanto una aspettativa di morte anticipata. Bisogna programmare il futuro, consapevoli che è necessario operare con lungimiranza nel presente, perchè, come si sa, è nelle scelte dell’oggi che comincia a comporsi ciò che accadrà domani.

Vivere il presente assaporando ogni momento prima che diventi un ricordo è una forma di meditazione attiva di chi si applica con coscienza ad ogni azione quotidiana, riconoscendo il valore anche di quelle che appaiono insignificanti. Tutto è vita, perciò, vivere il momento ed applicarsi per migliorarlo, non solo migliora la vita presente ma condiziona al meglio la vita futura.

Epicureo è il filosofo del “carpe diem” che non voleva significare l’effimera ricerca di godimento fine a se stesso. L’invito a “vivere l’attimo fuggente” è di più. Significa vivere con l’intelligenza di apprezzare ogni attimo, consapevoli che gioia e dolore, arte e dramma sono i risvolti ineluttabili della nostra vita, fatta di ombre ama anche di luci. E se bisogna avere la forza di sopportare le ombre, è anche vero che cercheremo di vivere intensamente i momenti di luce, facendo tesoro di quello che ci lasciano.

La consapevolezza del proprio presente, quindi, è l’atteggiamento della mente evoluta, protagonista consapevole di un presente che può essere fatto diventare la porta di un cammino verso la luce.

SE…

Se riesci a conservare il controllo quando tutti

Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;

Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti

Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;

Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,

O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,

O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,

E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio:

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;

Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo.

Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina

E trattare allo stesso modo quei due impostori;

Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto

Distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi,

O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita infrante,

E piegarti a ricostruirle con arnesi logori:

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite

E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,

E perdere e ricominciare di nuovo dal Principio

E non fiatare una parola sulla perdita;

Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi

A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,

E a tener duro quando in te non resta altro

Tranne la Volontà che dice loro: «Tieni duro!».

Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto,

E a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente,

Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,

Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;

Se riesci a occupare il minuto inesorabile

Dando valore a ogni istante che passa,

Tua è la terra e tutto ciò che è in essa,

E – quel che è più – sei un Uomo, figlio mio!

( R.Kipling )

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