Etica Vivente /5

Agni YogaDisciplina, primo requisito per progredire

Autocontrollo – Azione ed Armonia – Disciplina – Disciplina dell’Obbedienza – Memoria di “Buone Qualità”

Disciplina e pazienza non sono state poste invano alle basi di ogni antico Insegnamento. E nell’Insegnamento che ci è stato trasmesso, la necessità della disciplina nel pensiero e nell’azione è stata messa particolarmente in evidenza.

Estratti dalle «Lettere di Helena Roerich»

Traduzione di Renato Siderati
A cura di Adriano Nardi

Disciplina, primo requisito per progredire

AutocontrolloAzione ed ArmoniaDisciplinaDisciplina dell’ObbedienzaMemoria di “Buone Qualità”

Autocontrollo

Il Signore Buddha insegnava ai suoi discepoli, che imparassero prima d’ogni altra cosa, ad acquisire il controllo del proprio temperamento. Quando la briglia dello spirito avesse contenuto tutti i sentimenti del discepolo, solo allora il Benedetto sollevava di poco il velo del Sacro Insegnamento.

Il sentiero dell’Insegnamento è ora lo stesso che a quei tempi. Lo stesso identico prerequisito è richiesto per poter avvicinarci e per la massima confidenza: rispetto per la Gerarchia e disciplina dello spirito.

Azione ed Armonia

Il Cosmo è tenuto insieme dall’azione e dall’armonia degli atomi. L’uomo è il riflesso del Macrocosmo, egli deve quindi aspirare all’armonizzazione di tutti gli atomi che penetrano nel suo microcosmo. Karma è azione, ed ogni azione crea una conseguenza.

“Come il rapporto luce-ombra crea e satura un’azione, così l’equilibrio si afferma secondo lo sviluppo della volontà.” (Mondo del Fuoco III)

Quindi, l’azione diretta da una volontà disciplinata che è in accordo con le leggi cosmiche, afferma armonia e crea equilibrio. La volontà personale, colorata dai desideri egoistici, genera gli orrori della distruzione, collisioni tra forze disarmoniche causando esplosioni nel Cosmo che aprono la via al caos.

Disciplina

La disciplina porta in ultimo all’autodisciplina. La disciplina quando viene imposta da qualcuno, e non è frutto di un riconoscimento interiore, non comporta alcun avanzamento spirituale.

Di solito si fa l’ipotesi che sia più facile percorrere il Sentiero con il Maestro. Tuttavia, se ci rifacciamo alla storia, ci troviamo di fronte ad un fatto curioso: tanto più grande il Maestro, tanto più piccolo il numero dei discepoli. Ma i fatti di oggi non confermano questa legge di Corrispondenza di proporzionalità inversa? Questo fatto non prova che è difficile seguire il Maestro? In realtà il sentiero del discepolato non è per niente facile!

Certo, un maestro qui in terra con la sua aura ignea e purificata può accelerare con la sua sola presenza l’avanzamento di un discepolo. Ma per questo è necessaria una totale armonizzazione della coscienza e anche la profonda devozione del discepolo all’ideale incarnato dal maestro. Allora veramente sono possibili i miracoli. Ma, come ha detto un Grande Maestro: “Vi sono troppe dita su una mano per contare il numero dei discepoli”.

Disciplina dell’Obbedienza

Il Maestro non ha pensieri interessati; assolutamente tutto è diretto e dato per il Bene Comune. Quindi chi altera o dubita delle indicazioni dovrebbe vergognarsi. Tutto ciò che è fatto a metà porta a mezzi risultati. La completa obbedienza alle indicazioni e la loro precisa esecuzione dà salute e porta alla grande vittoria e alla grande Luce.

Nei tempi antichi l’obbedienza era un gradino verso la successiva realizzazione. Chi non era capace di comprendere a fondo la disciplina dell’obbedienza, non poteva mai giungere ai gradi superiori. Solo chi sapeva obbedire ed eseguire poteva prendere su di se, grandi responsabilità e capire l’immutabilità dell’ordine. Con tutto ciò, si deve comprendere fermamente che tutti gli ordini dati non possono rendere schiavo lo spirito di un discepolo, perché c’è sempre posto per la libertà dell’espressione individuale e sappiamo quanto possiamo raffinare senza limite la qualità dell’esecuzione di ogni incarico. Solo uno schiavo si può ribellare contro un ordine. Solo la coscienza minuscola ha paura di perdere la sua individualità nell’eseguire gli ordini del suo Maestro.

Confidare solo sulle nostre accumulazioni, rifiutando tutto ciò che possiamo assimilare dalla maggiore coscienza del Maestro, significa rifiutare nuove possibilità. È veramente felice chi può attingere dal tesoro della Grande Coscienza. Voglio citarvi dal libro Infinito:

“L’idea dell’obbedienza al Maestro sembra estranea agli uomini. Ma come può lo spirito perdere quando il Maestro è la Luce che Guida? Come può il discepolo perdere i suoi fuochi quando il Maestro invece accende tutti i suoi fuochi? Come può lo Scudo del Maestro trattenere il discepolo all’indietro se egli è già ispirato dal suo Maestro? Quanto poco l’umanità desidera impegnarsi nel lavoro mutuamente benefico! Ma l’umanità deve imparare ad agire interdipendentemente e a materializzare tutti i pensieri affermati dal Maestro. Così la Mente Cosmica adempie l’evoluzione. Così l’umanità deve apprendere a costruire con misure maggiori. Veramente, seguendo l’Insegnamento del Maestro assimilate la sua Immagine.

Come possiamo arrivare alla comprensione del magnete se mettiamo in dubbio le Indicazioni del Signore? Come possiamo trionfare su un nemico se dubitiamo del potere che c’è stato conferito? Come possiamo aspettarci di aver costruito qualcosa di saldo se non ammettiamo le incancellabili Indicazioni della Gerarchia? Può sembrare che mi ripeta ma, a causa del vostro passo esitante nell’azione, c’è bisogno di un attento studio delle Indicazioni. Ricordatevi di come l’Insegnamento promuove il progresso del lavoro.”

Tutto ciò che è spasmodico è condannato alla distruzione, poiché è impossibile costruire convulsamente.

Disciplina e pazienza non sono state poste invano alle basi di ogni antico Insegnamento. E nell’Insegnamento che ci è stato trasmesso, la necessità della disciplina nel pensiero e nell’azione è stata messa particolarmente in evidenza.

Che cosa è la Gerarchia se non disciplina? In tutte le antiche religioni e nelle scuole filosofiche esisteva un insegnamento comune ed uno per i devoti. E, precisamente in questo insegnamento per i devoti, veniva insegnata la disciplina dello spirito, e l’obbedienza ne era il primo passo.

Ogni guida deve prima di tutto imparare ad obbedire, come potrà altrimenti sapere cos’è un comando e cosa ne comporta l’adempimento.

Memoria di “Buone Qualità”

É possibile aiutarsi considerevolmente tramite lo sviluppo del richiamo costante alla mente della qualità della pazienza, in ogni circostanza della vita. In realtà, ottenere tale memoria è necessario, poiché indipendentemente da qualsiasi altra cosa, essa resterà costantemente vigile nella tua coscienza, pronta in ogni momento a rammentarti che esiste.

Anche un antico mantram ricordava il rafforzamento di questa memoria. Più esattamente, la memoria giova all’autodisciplina, la quale è molto difficile da attuare. Trascorrono molti anni prima di riuscire ad imbrigliare i nostri sentimenti, sempre pronti a riflettere una loro minima ed inaspettata stimolazione.

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