Uomo notturno e Uomo diurno

Letture d'EsoterismoSapersi dirigere sulla via iniziatica – Parlare all’Eggregore – Luce che acceca e luce che illumina – Armageddon? Il conflitto tra la natura notturna e quella diurna

«Quanto è facile che un Fratello di grande esperienza decida di dedicarsi a se stesso, anziché (sop)portare il peso dei gravami comuni?»
Prima di rispondere penso che sia giusto domandarsi come può una mente comune figurarsi i pensieri di chi una mente comune non ha. Supporre i pensieri di “un Fratello di grande esperienza” comporta essergli eguali, oppure prossimi. A meno di fare esercizio di logica e deduzione.

Uomo notturno e Uomo diurno

di Athos A. Altomonte

Sommario: Sapersi dirigere sulla via iniziaticaParlare all’EggregoreLuce che acceca e luce che illuminaArmageddon? Il conflitto tra la natura notturna e quella diurna

«Quanto è facile che un Fratello di grande esperienza decida di dedicarsi a se stesso, anziché (sop)portare il peso dei gravami comuni?»

Prima di rispondere penso che sia giusto domandarsi come può una mente comune figurarsi i pensieri di chi una mente comune non ha. Supporre i pensieri di “un Fratello di grande esperienza” comporta essergli eguali, oppure prossimi. A meno di fare esercizio di logica e deduzione. Così facendo comincerei dal dire che una mente capace è incapace di risposte codarde come “fate come volete” oppure “l’argomento non mi interessa”. È improbabile che “un Fratello di grande esperienza” abbandoni il campo di servizio, in cui opera in modo non sempre visibile. Forse per ri-creare attorno a se le condizioni affinché chi cerca, possa trovare, capire ed infine amare la cultura iniziatica. Oppure, chiarendo la differenza tra il nozionismo culturale, ch’è di natura exoterica perchè si avvale della ragione fisica; e la cultura iniziatica, ch’è di natura esoterica perché si avvale della visione interiore.

Sapersi dirigere sulla via iniziatica

È probabile che “un Fratello di grande esperienza” lavori per rendere comprensibili due fattori assoluti: l’orientamento orizzontale che interessa la mente attratta dal senso interiore della propria coscienza; e il ri-orientamento verticale che interessa la coscienza attratta dalla «luce interiore» della sua controparte sottile. Senza conoscerli il dis-orientamento diventa pressoché certo.

Parlare all’Eggregore

Il Corpus massonicum (come altri Corpi profani) è fatto ad immagine di Uomo, e gli Organi gestionali sono le “pance” fatte per amministrare e distribuire le risorse periferiche. Così è anche per la Chiesa e la Massoneria. E mi sembra naturale che né un Santo né un Iniziato abbiano a posizionarsi nell’addome, ma altrove. Lontano dalle consuetudini, dalle prassi e dalle riproduzioni formali, che sono le «ombre delle Idee». Quindi, per la regola del diamagnetismo, chi volesse trovare una mente capace, dovrebbe cercarla lontano dall’ombra. Nella testa (del sistema) dove si generano le Idee. Oppure nel cuore (del sistema) dove si genera il calore dell’intelligenza spirituale.

È più facile trovarli per chi sappia, che loro sanno “parlare agli Eggregori” che animano i “corpi fatti di uomini”

Luce che acceca e luce che illumina

«“Se il nostro uomo (un Iniziato n.d.r. ) ridiscendesse e si rimettesse a sedere sul medesimo sedile, non avrebbe gli occhi pieni di tenebra, venendo all’improvviso dal sole?” “Sì, certo” rispose (Glaucone)». Questo ci racconta Platone nel “Mito della Caverna”.

Da uomo comune non potrei sollevare obiezione, tuttavia l’educazione iniziatica non solo mi consente di dissentire, ma mi rende capace di dare assicurazione che così non è. La luce iniziatica non è la luce del sole fisico che acceca. Poi, quello che acceca l’iniziato minore non è la luce del giorno ma la fiamma dell’orgoglio mentale (nozionismo).

Quando parla di “luce” l’Iniziato non intende la luce dell’intelligenza, ch’è una prerogativa minore, ma la “luce dell’anima” che non accende l’orgoglio ma ravviva l’altruismo, spinge alla ricerca di bene comune squarciando l’ombra della superstizione e dell’ignoranza.

L’iniziato cerca la luce andando “verso la Luce”, non “contro la luce”. La “luce” non può accecarlo perchè non è quella del sole: non è di fronte a lui ma è dentro di lui. La luce dell’Iniziato è quella dell’anima.

L’iniziato cerca la luce dell’anima e quando la trova, poi vi rimane, perchè entrambi si appartengono. Infatti, l’anima “anima” l’uomo e l’uomo esprime il suo progetto sul piano fisico. Così, raggiunta la luce interiore l’Iniziato maggiore diventa lui stesso un punto di luce, che illumina le coscienze e cancella le ombre attorno a lui.

Armageddon? Il conflitto tra la natura notturna e quella diurna

La luce che emerge dall’Iniziato “illumina lo spazio circostante”. Dice un antico Commentario: «…con la parola l’iniziato infuoca lo spazio…». Ritengo che significhi che la luce di saggezza (v. sapere per contatto) consenta all’iniziato di illuminare le ombre esteriori che lo circondano (l’illusione, archetipo della materia), scacciandole. A questo punto bisognerebbe discutere i metodi di trasmissione iniziatica, come quello detto “bocca orecchio”, che molti insistono a voler circoscrivere al solo significato letterale.

So che “un Fratello di grande esperienza” non sparisce, perchè sarebbe un atto di egoismo e contro-iniziatico. Cambia, però, la sua prospettiva di mente e coscienza, e questo gli fa cambiare la posizione nel mondo, così, per chi resta ancorato alla “vecchia prospettiva” diventa difficile individuarlo, capirlo, quindi vederlo. Rispetto a prima, quando era uomo di natura notturna, l’Iniziato si è completato con la luce dell’anima. Questo ha fatto prevalere la natura diurna della componente solare (la monade). Qui sta la vera difficoltà ed il conflitto della via iniziatica, che può essere risolto solo dalla “grande scelta”. La grande scelta è rinunciare a se stessi, ma perchè?

Il notturno in cuor suo vorrebbe la luce ma in realtà, poi, la sfugge perchè sfugge al paragone con il diurno, che annienterebbe la sua identità notturna (la natura fisco-animale). Si configura, così, il conflitto tra la natura animale che non vuole “mollare” il predominio della “mente che mente”, impedendo con ogni mezzo alla coscienza sottile d’illuminarla.

La natura notturna non combatte solo ogni barbaglio di luce interiore, ma anche quella che potrebbe venire da fuori. Ecco perchè la presenza di un diurno (l’Iniziato) viene osteggiata con la sordità, la smemoratezza e i dubbi interiori.

Vogliamo capire il senso dell’Armageddon? Basterebbe studiare davvero il subdolo conflitto che impegna l’uomo naturale (natura notturna) contro la luce interiore, e contro qualsiasi strumento di luce. E sarebbe solo un piccolo assaggio di esoterismo.

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