Letture d'EsoterismoCiò che determina il passaggio da un’esistenza materiale ad una orientata verso la luce interiore, è quel momento di insoddisfazione in cui egli riflette sulla caducità delle cose che non riescono più a soddisfarlo. In quel momento si sente solo in mezzo al creato, e lo sconforto lo attanaglia fino a quando non oltrepassa la via iniziatica.
Questo è il motivo per cui siamo portati a ricercare, invece di restare placidamente immersi nelle ambizioni e nelle passionalità terrene.

Solitudine

di Marco Macrì

Nel corso delle incarnazioni l’uomo può svolgere la vita terrena a vari livelli di consapevolezza ed in base al suo livello evolutivo. Ciò che determina il passaggio da un’esistenza materiale ad una orientata verso la luce interiore, è quel momento di insoddisfazione in cui egli riflette sulla caducità delle cose che non riescono più a soddisfarlo. In quel momento si sente solo in mezzo al creato, e lo sconforto lo attanaglia fino a quando non oltrepassa la via iniziatica. Questo è il motivo per cui siamo portati a ricercare, invece di restare placidamente immersi nelle ambizioni e nelle passionalità terrene.

Tuttavia, nel momento in cui imbocchiamo la via della luce interiore la solitudine non ci abbandona. Da soli, proseguiamo il sentiero iniziatico fino a quando ci accorgiamo della presenza di altri “Viaggiatori”.

La solitudine che fa seguito alla morte profana scompare quando veniamo a conoscenza di essere partecipi di un universo in cui ogni cosa è dipendente dall’altra. Quando cade l’egoismo dell’auto-apprendimento e viriamo verso l’amore universale usciamo da quel deserto illusorio che, prima, ci dava tanta tristezza.

Nel solitario dolore abbiamo bruciato i vapori della mente del corpo fisico umido, femminino e soggetto alle illusioni. In noi si comincia a diffondere il calore del fuoco interiore che, dalla via umida della materia ci fa passare alla via secca del sole spirituale, facendo di noi la Coppa in cui discende il fuoco iniziatico (il sacro Graal).

All’inizio bisogna porre attenzione a quello che cerca di fuorviarci dal cammino. Soprattutto dobbiamo smettere d’inseguire le chimere che compaiono alla vista, riconoscendone la natura illusoria, residui di quel mondo astrale dal quale invece si vuole sfuggire. L’uscita dalla solitudine si ha soltanto quando l’aspirante riordina la personalità fondendola col principio spirituale del Tutto. Nel momento in cui raggiunge l’unione (in sanscrito: yoga) si è realmente sulla strada che conduce al Creatore e la disperazione si dissolve magicamente. In quel momento si accorge di essere una cosa sola, con tutti i regni della natura e con tutti gli umani.

Purtroppo molti continuano a girare nelle oasi delle proprie illusioni, prigionieri di una cristallizzazione mentale che impedisce al fuoco igneo di bruciare il ghiaccio che racchiude, come in una bara di vetro, i loro cuori.

Le strade verso la luce sono diverse, mai separate, perchè la meta è unica. Gli aspetti che levigano la coscienza sono:

la tolleranza,

il distacco,
l’equilibrio,
il servizio altruistico,
la forza di volontà,
la concentrazione,
il retto pensiero,
la retta parola,
la retta azione,
il retto modo di vivere,
l’autodisciplina
lo studio esoterico ed il raccoglimento nel profondo della propria interiorità.

Nella ricerca della “Luce” spesso si corre come piume al vento, in lungo ed in largo, a scopiazzare questo o quello studioso, orientale e occidentale, dimenticando che dobbiamo, prima di tutto, scoprire le nostre radici; le radici della propria individualità.

Se noi come spirito (e lo Spirito non sbaglia) abbiamo deciso d’incarnarci in un posto, oriente o occidente che sia, è insensato inseguire un insegnamento che ci gratifichi, solamente, in una piccola parte della nostra esistenza. Ciò significa che il vero insegnamento è quello che proverrà dalla vita che abbiamo scelto in armonia con quello che “anima” la risposta del cuore. Il vero insegnamento non è quello che stuzzica la curiosità mentale o che ci fa credere di poter diventare potenti, ma è il riconoscimento interiore del giusto, che viene avvertita come un onda armonica di felicità e di gratitudine. La gratitudine è quella del cuore alla felicità dell’anima che si sente proiettata nella giusta direzione.

Questo è il motivo dell’esistenza di tante vie iniziatiche. Sono linguaggi umani che corrispondono ad altrettanti “linguaggi” della mente e del cuore. Tra questi dobbiamo trovare la nostra via. Senza sbagliare, farsi abbagliare, o fuorviare. Perchè, il fattore fondamentale per ogni iniziato è la via che sceglie per il proprio percorso, che deve essere il suo, e non quello congegnato per altri destini.

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