Alcuni sostengono che il lavoro stanca e persino nuoce alla salute. Così dicono i pigri e gli indolenti.Se è ripartito in modo adatto il lavoro non può stancare.
Se invece si chiamano al lavoro i centri opposti, si evita tutto il riflesso della tensione di prima. In vero, ciò implica grande mobilità, che si ottiene per esperienza cosciente. Quando il medico prescrive un cambiamento, si trova il tempo e l’occasione. Nello stesso modo si possono apportare ragionevoli variazioni a qualsiasi lavoro. È triste incappare in quell’immobilità mentale che impedisce l’azione dei centri superiori. È bene ricordare che certe posizioni del corpo sono da evitare – o almeno da mutare di frequente. Star chini in avanti in posizione eretta disturba il plesso solare. Rovesciare il capo all’indietro blocca i centri cerebrali. Le braccia tese in avanti affaticano l’aorta. Star supino può bloccare il centro di kundalini , o stimolarlo. Chiarezza di pensiero può giungere improvvisa se si migliora la luce. Basta volgersi verso essa, o allontanarsene, per notare la reazione. Ricordate soprattutto che ogni posizione ha i suoi vantaggi, ma se siamo come banderuole al vento, il sistema dell’ascesa si sgretola. da Foglie del giardino di Morya II – Illuminazione |