Stimolato dalle domande di un amico, vorrei qui aggiungere delle considerazioni su quella che viene indicata e riconosciuta come oscillazione emotiva.
In modo semplice, così da non dover affrontare l’aspetto profondo dell’argomento, che sarebbe la costruzione (stabilizzatrice) di ponti coscienziali, che renderebbero meno “oscillante” la struttura psichica ed emotiva dell’individuo.
Stimolato dalle domande di un amico, vorrei qui aggiungere delle considerazioni su quella che viene indicata e riconosciuta come oscillazione emotiva. In modo semplice, così da non dover affrontare l’aspetto profondo dell’argomento, che sarebbe la costruzione (stabilizzatrice) di ponti coscienziali, che renderebbero meno “oscillante” la struttura psichica ed emotiva dell’individuo. Ci si potrebbe, quantomeno, soffermare sul merito del termine: oscillazioni. Date da cosa e perché? Potrebbe essere una prima domanda. Di cui, per esempio, potremmo indicare le cause più generiche con: oscillazione emotiva tra il conoscere e l’immaginare. Oscillazione emotiva data dalla conflittualità tra sfera emotiva e sfera razionale. Oscillazione tra l’impulso mascolino all’idea (lobo cerebrale sinistro) e l’impulso femminino (lobo cerebrale destro). Le oscillazioni si attenuano fortemente in corrispondenza di un ambito coscienziale (coscienza di sé) chiamato baricentro egoico, composto da coscienza impersonale e mente astratta, non influenzata dagli attributi fisico-animali. Ecco che in prima istanza appare la correlazione tra oscillazione ed emotività. Una fase dello sviluppo psichico certamente non molto evoluto. L’emotività è un costrutto mentale proveniente da una coscienza ancora immemore di sé e, perciò, ancora fortemente influenzata dai sensi (e sensazioni) fisici carnali, che tendono al naturale soddisfacimento degli impulsi della sfera fisico-animale. Il cambiamento epocale di una personalità, avviene con la “decisione” (esotericamente detta “la scelta o bivio”) che porta al riorientamento tra i rapporti di “sudditanza” tra mente e stati emotivi. E avverrà quando la coscienza individuale, in piena autonomia, comincerà ad affidarsi più all’intelletto superiore (v. orientamento verticale) che alle sensazioni della ragione fisica, che molti pensatori, con umorismo, hanno definito la mente che mente. A questo punto, appariranno altri tipi di oscillazioni. Questa volta di origine verticale. Causate dalla tensione che si avverte tra due diversi “punti di vista”. La direzione di vita scelta dalla mente fisica (v. orientamento orizzontale) e la direzione a cui tende la volontà egoica (coscienza impersonale), la cui associazione è all’origine del distacco dai piani più bassi dell’io personale. L’argomento psiche (mente fisica) e Psichè (mente animica) è affascinante e quanto mai profondo. È ed è stato sempre oggetto di studio dei più grandi pensatori, sperimentatori ed iniziati, e non lo si può affrontare con faciloneria. Quanto meno, non lo si dovrebbe affrontare con i soli strumenti dell’opinione, o peggio, delle sensazioni. Altrimenti il tema scadrebbe subito nei limiti di una chiacchierata esclusiva (a me piace questo, io penso quello), priva di un qualsiasi vero costrutto conoscitivo. Conversazione basata, piuttosto, sulla precarietà di una singola opinione. |