Uomini che vogliono le “Ali”

Alchimia del FuocoLa mente fisica – La mente superiore – L’Opera in Bianco

Nell’umanità si possono trovare tre classi con diverse caratteristiche. Una «maggioranza grigia» prigioniera degli impulsi della natura inferiore; una «minoranza diversamente colorata» che lotta per liberarsene utilizzando gli strumenti del sapere e la memoria storica; una «minoranza oscura» che usa superstizioni ed ignoranza per soggiogare le masse.
In questa suddivisione le diverse Scuole iniziatiche rappresentano i diversi metodi con cui le «minoranze colorate» hanno elaborate le strategie della propria “liberazione”. Ecco perchè metodi anche molto diversi sono uniti da uno stesso scopo: trasformarsi per liberarsi dai vincoli della materialità.

Uomini che vogliono le “Ali”

di Athos A. Altomonte

Sommario: La mente fisicaLa mente superioreL’Opera in Bianco

Nell’umanità si possono trovare tre classi con diverse caratteristiche. Una «maggioranza grigia» prigioniera degli impulsi della natura inferiore; una «minoranza diversamente colorata» che lotta per liberarsene utilizzando gli strumenti del sapere e la memoria storica; una «minoranza oscura» che usa superstizioni ed ignoranza per soggiogare le masse.

In questa suddivisione le diverse Scuole iniziatiche rappresentano i diversi metodi con cui le «minoranze colorate» hanno elaborate le strategie della propria “liberazione”. Ecco perchè metodi anche molto diversi sono uniti da uno stesso scopo: trasformarsi per liberarsi dai vincoli della materialità.

Che il significato di “trasformazione” si coniughi con quello di “liberazione” lo si evince anche dal Caduceo Ermetico, dove il concetto è simbolizzato da un paio di Ali.

È indubbio che il principio iniziatico si raggiunga al termine di un processo di elaborazione e di liberazione, che coinvolge i tre grandi piani dell’essenza umana: il corpo, il pensiero e lo spirito. Elaborazione e trasformazione, quindi, diventano il binario che guida all’iniziazione attraverso il superamento di stazioni alchemiche, che hanno per laboratorio la mente e come athanor la coscienza (v. L’athanor vivente).

La mente fisica

La prima liberazione avviene perfezionando pensieri e sentimenti della mente concreta, legata all’aspetto materiale (v. elemento terra). Razionalizzando se stesso, l’alchimista spirituale si libera da una eccessiva dipendenza con le sensazioni fisiche, istintive e passionali (v. elemento acqua). Antichi ermetisti chiamarono questo metodo Trasmutazione metallica, gli alchimisti spirituali Alchimia mentale. Trasformare i metalli è un modo simbolico per chiamare il lavoro da fare su se stessi , per cambiare prospettive alla natura materiale, fisico-animale. Seguendo i criteri di “archetipi sottili”, l’alchimista spirituale “macera, dissolve, coagula e sublima” l’identità primitiva, dando forma ad una mente impersonale, che elabora sentimenti ed idee parimenti sottili.

La mente superiore

Con la mente impersonale l’alchimista spirituale raggiunge i piani alti della sua coscienza, aprendo le vie dell’intelletto all’intelligenza creativa (v. elemento aria). Quest’ultima si distingue dalla mente ordinaria, quantunque dotata d’intelligenza, perchè non avverte nessuna identificazione con gli impulsi né col disordine della ragione emotiva (v. distacco) .

L’intelligenza creativa è sostenuta dall’intuito; sviluppandosi fa sì che da fenomeno saltuario, incontrollabile ed incontrollato, l’intuito possa diventare una presenza stabile anche nella coscienza ordinaria, mettendola in grado di percepire prima i ritmi di natura, poi i ritmi planetari e sistemici (v. Il Gran Libro di Natura).

A questo proposito, riportiamo un passo emblematico delle condizioni energetiche che si evolvono dai ritmi. Uno studio di particolare valore, se si considera che la sua stesura è avvenuta in tempi non moderni:

« … è necessario penetrare mentalmente nel silenzio degli alti livelli. La quiete della mente dipende dal ritmo. Se vibra in molte direzioni e registra pensieri da ogni lato, il ritmo non può agire. Calma e pacatezza sono necessarie per conseguire l’equilibrio. La legge delle vibrazioni e lo studio dello stato atomico della sostanza sono intimamente connessi. Quando si conosceranno meglio gli atomi e le loro attività e interazioni, si sapranno controllare i corpi con rigore scientifico, sincronizzando ritmi e vibrazioni. Ritmo e vibrazione sono identici, eppure diversi. Sono aspetti della gravitazione. La Terra stessa è un’entità che, di proposito, trattiene a sé tutte le cose. È una questione oscura, poco ancora se ne sa. La sua respirazione influisce potentemente sulla vibrazione della materia fisica. Inoltre, questo processo è collegato alle fasi lunari …».

L’Opera in Bianco

L’ultimo processo elabora una liberazione che si muove al contrario del “comune sentire”.

L’alchimista spirituale non si meraviglia che la cultura iniziatica, si muova controcorrente rispetto ai modelli profani. Il processo iniziatico, come lui sa, mira a “liberare” il piano spirituale (v. elemento fuoco), verso l’esterno (in basso, secondo i profani), facendo sì che possa manifestarsi sul piano fisico. Quello di portare “il cielo in terra”, ovverosia il mondo interiore (sottile) verso quello esterno (materiale), è l’Opera in Bianco, che i “pontefici” (coloro che costruiscono ponti tra cielo e terra) chiamano sacralizzazione della materia. Si arriva così, allo stato chiamato “illuminazione”.

Alle «3 cause prime» (piano fisico, mentale e spirituale) si riallaccia tutto il complesso dei rami esoterici, dove le differenze tra scuole iniziatiche d’oriente e d’occidente riguardano più i linguaggi che usano, che la sostanza di ciò che trasmettono.

Riassumendo, la liberazione mentale comincia dal rigettare i modelli culturali mondani, i pregiudizi e gli egoismi individuali. Prosegue in ambito allargato, combattendo l’ingiustizia, le sopraffazioni ed i soprusi. La lotta diviene più sofisticata, e la mente man mano si protende verso i piani più alti della coscienza. Se prima è stato sufficiente cambiare modo di pensare, per avanzare adesso è necessario cambiare se stessi, modificando la struttura di mente e coscienza.

In tal senso un acuto insegnamento iniziatico sottolinea che «… la comprensione dei “misteri” non avviene per la trasmissione di nozioni, ma per effetto del mutamento mentale e coscienziale, che permette all’Iniziato d’intendere ciò che prima gli era velato».

Crescere per intendere, dunque, sembra la formula che porta alla conoscenza. Si ripropone, allora, la questione dell’illuminazione quale segno di un traguardo iniziatico.

Piccola illuminazione, accesso ai Misteri minori

Lavorare sulla mente (v. accelerare le sinapsi elettro cerebrali)

La prima conquista dell’alchimista spirituale è consentire alla parte di coscienza sottile (la coscienza animica che non viene coinvolta nella natura inferiore, fisico-animale), di manifestarsi nella ragione materiale (mente fisica) fino ad illuminarne l’intelletto.

Grande illuminazione, accesso ai Misteri maggiori

Lavorare sulla coscienza (v. sapere per contatto)

La conquista maggiore è di consentire alla coscienza spirituale (v. coscienza monadica, monade) di manifestarsi nella coscienza sottile, che a sua volta si è stabilizzata sul piano fisico, illuminandola.

La nozione di base di questo procedimento è riassunto nel termine di «precipitazione psichica». Ed è importante notare come il senso esoterico del procedimento si muova al contrario del comune pensare. Infatti, nella cultura profana ed exoterica viene detto che sia l’uomo a “salire” in alto, verso l’anima o lo spirito. Mentre la cultura iniziatica afferma che sia la parte sottile dell’uomo a procedere verso il basso (in realtà l’esterno, cioè in fuori) al fine di manifestarsi, attraverso la coscienza dell’uomo fisico, nel mondo materiale. Il misticismo concorda con tutto ciò, definendo “anima, o spirito incarnato” la conclusione del processo di esteriorizzazione delle parte “spiritualmente illuminata”.

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