Suoni e Nomi Silenziosi

MassoneriaUn esempio d’esoterismo iniziatico

I neofiti credono che l’esoterismo sia materia di studio. Mentre è soprattutto un metodo d’indagine, che si serve di antiche “memorie”, per raggiungere i significati profondi di ogni proposizione iniziatica.
Di ogni proposizione, la maggiore chiave di lettura è data dal significato dei numeri. Superata, però, dall’interpretazione sonora.
Ma in questo non c’è conflitto, perché, la conoscenza degli armonici (note sonore) nasce dall’interpretazione dei numeri e dai rapporti geometrici che definiscono lo spazio interiore d’ogni forma.

Suoni e Nomi Silenziosi

di Athos A. Altomonte

Un esempio d’esoterismo iniziatico

Esoterismo è un termine molto abusato. Dalla sostanza indistinta, perché, una divulgazione mercantile ha offuscato i principi originari con un nozionismo immaginifico, che lo rendesse un “prodotto” fruibile ai ceti iniziaticamente meno dotati.

Così, viene ribadito l’assunto che l’emissione di un principio iniziatico ha sempre due risvolti. Quello positivo è la sua diffusione. Quello negativo è che, come avviene sistematicamente, la sua volgarizzazione possa distorcere la natura sottile dei suoi significati.

I neofiti credono che l’esoterismo sia materia di studio. Mentre è soprattutto un metodo d’indagine, che si serve di antiche “memorie”, per raggiungere i significati profondi di ogni proposizione iniziatica.

Di ogni proposizione, la maggiore chiave di lettura è data dal significato dei numeri. Superata, però, dall’interpretazione sonora.

Ma in questo non c’è conflitto, perché, la conoscenza degli armonici (note sonore) nasce dall’interpretazione dei numeri e dai rapporti geometrici che definiscono lo spazio interiore d’ogni forma.

Non a caso al vertice delle arti liberali è posta la musica. Anche se la musica propriamente detta, è solo il risvolto exoterico del suono. Difatti, la musica è arte, ma fa parte della cultura profana.

Contrariamente a quanto avviene nelle cerimonie exoteriche, la ritualità iniziatica e misteriosofica non utilizza accompagnamenti musicali per dare “ritmo” ai propri lavori. Utilizza, invece, le Colonne d’Armonia.

Va detto che in molte Logge massoniche esiste una confusa commistione tra i generi musicali scelti per accompagnare le diverse fasi cerimoniali. Forse data dal fatto, che non è chiaro come i criteri sonori della ritualità iniziatica, hanno ben poco in comune con gli accompagnamenti musicali delle circostanze profane.

La Colonna d’Armonia non è musica ma un aspetto della Scienza del Suono, usato negli Alti Cerimoniali iniziatici.

La Colonna d’Armonia è un insieme di vibrazioni e suoni (v. onde sinusoidali), pensate per interagire con l’energia interiore (emozioni-sentimenti) dei partecipanti al Rito, così da esaltarne al massimo la sensibilità mentale. Una sensibilità che potrebbe sembrare un sentimento ma che in realtà, è una vibrazione interiore (tono) prodotta dalla mente, dall’anima, o dallo spirito.

La rispondenza al suono può ingenerasi dalla mente, o dall’anima, o dallo spirito. Questo dipende dall’evoluzione di coscienza raggiunta dall’Iniziato.

Alla Colonna d’Armonia, dunque, cor-risponde una vibrazione interiore (tono) che colora le emozioni dei partecipanti, con una gradazione cromatica che rispecchia, riflette, il valore interiore di ognuno di loro. Ecco come, l’Iniziato, riflette e proietta nel cerimoniale il proprio carisma iniziatico-intellettuale, animico, o spirituale. Esprimendo, così, il primo aspetto esoterico del magismo rituale.

Nel caso di iniziati minori che non hanno maturato il vero carisma iniziatico, questo viene sostituito da paramenti e da ornamenti esteriori. Che sono la metafora dei valori interiori che l’adepto dovrà raggiungere.

Quando avviene l’interazione tra suono esteriore (tono della Colonna Armonica) e vibrazione interiore (tono interiore del partecipante), suono e sensibilità dei partecipanti rispondono e corrispondono tra loro. E nel Cerimoniale si con-fondono in una stessa Colonna d’Armonia.

Per semplificare il concetto, possiamo dire che i cerimoniali exoterici sono comunemente accompagnati da colonne musicali di cultura profana. Nei Cerimoniali iniziatici, invece, la Colonna d’Armonia interagisce con le Colonne d’Armonie generate dai partecipanti, che sommano al suono esteriore le proprie vibrazioni interiori.

Se a questo “vortice sonoro” si unisse l’enunciazione di giuste parole rituali, il risultato sarebbe la “formazione” di un Eggregore rituale, ch’è un atto altamente rituale.

L‘Eggregore rituale si manifesta come punto vibrante e centro della Catena iniziatica, ripercuotendosi (risuonando) nel cuore degli astanti elevandone, così, la vibrazione (colore) energetica. E questo “arricchimento” permane, conservandosi nell’Iniziato oltre l’atto Rituale.

Nessuna tradizione exoterica menziona la Scienza del Suono. E non può essere altrimenti, visto che la scienza del suono si basa sul principio della risonanza degli spazi vuoti, mentre le didattiche exoteriche sono impostate sulle pienezze di avvenimenti e concetti. Infatti, nella visione exoterica l’uomo è un corpo di materia “piena”, mentre nella visione esoterica l’uomo è una struttura energetica che “suona e risuona”.

I Costruttori di Cattedrali, erigevano i propri manufatti con geometrie studiate per amplificare le assonanze tra i diversi spazi vuoti (interni), che si sommavano, fino a costituire una determinata “nota” (v. l’elevazione del gotico), ch’esaltasse lo spirito di chi sostava tra quelle mura.

Essi seguivano i criteri di una tradizione millenaria, contenuti nella Scienza del Suono (la sonorità degli spazi vuoti) che, in occidente, ebbe in Pitagora il suo precursore.

Pitagora s’iniziò in Egitto ai misteri di Osiride (il sole interiore, v. plesso solare). Poi, una volta tornato in patria, costruì un Monocordo, con cui “disegnò” le armoniche sonore che “animavano” le strutture, rendendole vive.

Questo procedimento gli permise di determinare anche le “armonie planetarie”, che chiamò il “suono silenzioso” delle sfere (celesti). Il procedimento, detto in parole povere, era quello d’applicare al sistema solare le “relazioni sonore” apprese sul monocordo, considerando i pianeti i “nodi musicali” del sistema.

Spero che mi si perdoni questo eccesso di semplificazione.

Da Pitagora a Fludd (v. immagine) e fino ad H. Kaiser, gli studiosi hanno continuato ad approfondire la conoscenza delle “armoniche”. Attribuendo, con la matematica, un suono ad ogni forma esistente. Scoprendo, così, la correlazione tra suono e forma, che l’antica tradizione sacerdotale definiva nomi occulti.

Dio aveva un Nome inconoscibile e intrasmissibile, perché, la sua essenza era un Suono e non una Parola.

Il mito religioso rievoca come “Dio era il verbo, ed il verbo era presso Dio, e che il verbo era Dio”. Indicando senza dubbio che la sua è un Essenza sonora. E racconta ancora che Dio comandò all’uomo di dare “un nome” ad ogni cosa ed essere vivente (nephesch).

Altri miti ricordano il senso misteriosofico del suono. La Massoneria, ad esempio, ricorda la Parola Perduta (v. articolo) che nessuno dei suoi adepti possiede.

Tutto ciò ci riporta all’unisono tra forma e nome, che dal punto di vista iniziatico sta a significare: l’assonanza tra forma e suono.

Non stupisce, perciò, che lo studio combinato di Numero, Suono e Colore sia la parte più evoluta dell’esoterismo. Che, oltre l’apparenza, studia la struttura energetica dell’essere umano e delle Entità sottili. Uno studio che segue il postulato per cui ogni Forma (materiale) e ogni Presenza (divina) risuonano di una nota sonora propria, dinamica e al contempo attrattiva (v. “Il metodo dell’alleanza” ne i “Segreti dell’Aura /2“).

Seguendo i canoni dei suoni silenziosi (i Nomi Occulti di cose e persone), diventa di capitale importanza, per l’iniziato, ricollegare l’aspetto energetico che unifica le forme fisiche (energia densa della forma materiale) alle presenze metafisiche (energia pura delle forme sottili e spirituali).

Ogni Presenza (energia sottile) e forma fisica (energia densa) emanano, anzi, più esattamente, vivono di una nota (ri-sonanza interiore, o anima), che le distingue, ma che anche le attrae immancabilmente l’una all’altra.

Ecco che ci si ritrova davanti al cosiddetto Nome Occulto.

Tra gli intermediari che possono identificare un essere vivente, c’è il nome exoterico, espresso da una parola fisica (il nome profano). Oppure il nome esoterico, silenzioso e segreto, perché si manifesta attraverso la sua “sonorità interiore” (la nota dell’anima).

La nota dell’anima è il “nome occulto” dell’iniziato. Che gli si svela come luce che illumina al compimento del processo di trasmutazione (v. metamorfosi e viaggio interiore).

Quando la tradizione misterica dei Grandi Iniziati (Iniziati Maggiori) fa riferimento al “nome occulto” di una Presenza irrivelabile (Entità divina), o di un Iniziato (spirito vivente), non intende riferirsi ad un nome proprio, come alcuni sono portati a credere, ma al suo suono interiore (la nota spirituale), che fisicamente appare come luce di amore e conoscenza.

Il postulato del suono silenzioso (v. nota dell’anima e nota dello spirito) scaturisce un teorema che comprende 4 aspetti.

1)

l’energia genera moto;

2)

il moto produce suono;

3)

il suono determina la luce;

4)

la luce da origine a colore e calore.

Questo è il senso esoterico del quaternario dei 4 elementi che anima ogni forma materiale.

Del significato iniziatico di “nome occulto”, oggi resta solo la parvenza usata negli ordini exoterici. Che non essendo in grado di raggiungere la nota interiore (il nome spirituale), fanno cambiare ai propri adepti il loro nome con un altro nome, ma della stessa stregua, cioè, profano. Così, del nome iniziatico è rimasta solo l’approssimata liturgia di una metafora incompresa.

Con questo ragionamento si è cercato di dimostrare, che non esiste vero mistero, né segreto iniziatico, ma piuttosto l’incapacità di vedere ciò che non si è educati a riconoscere.

La cecità intellettuale investe soprattutto i canoni della scienza sacra, basati sui rapporti tra Forme, Numeri, Suoni (v. toni, semitoni e leggi dell’ottava), Luce e Colori.

Questo “quaternario” è il solo “ponte” che unisce il cielo alla terra (interiori) e viceversa.

torna su