Tenuto conto della natura astrusa dei soggetti con cui abbiamo a che fare, questa istruzione inizierà con una spiegazione di alcuni punti su cui sembra ci siano delle contraddizioni.
Gli astrologi, di cui abbiamo molti rappresentanti tra gli Esoteristi, saranno probabilmente confusi da alcune affermazioni che chiaramente contraddicono i loro insegnamenti; mentre coloro che non sanno nulla del soggetto potrebbero trovarsi in contrasto fin dall’inizio con coloro che hanno studiato i sistemi exoterici di Cabala ed Astrologia. poiché, diciamolo con chiarezza, niente di ciò che è stampato pubblicamente, e disponibile ad ogni studente nelle biblioteche pubbliche o musei, è veramente esoterico; sarà deliberatamente “velato” o non potrà essere compreso e studiato con profitto senza un glossario completo di termini occulti.
Istruzione n° II – Strettamente Privato e ConfidenzialeTenuto conto della natura astrusa dei soggetti con cui abbiamo a che fare, questa istruzione inizierà con una spiegazione di alcuni punti su cui sembra ci siano delle contraddizioni. Gli astrologi, di cui abbiamo molti rappresentanti tra gli Esoteristi, saranno probabilmente confusi da alcune affermazioni che chiaramente contraddicono i loro insegnamenti; mentre coloro che non sanno nulla del soggetto potrebbero trovarsi in contrasto fin dall’inizio con coloro che hanno studiato i sistemi exoterici di Cabala ed Astrologia. poiché, diciamolo con chiarezza, niente di ciò che è stampato pubblicamente, e disponibile ad ogni studente nelle biblioteche pubbliche o musei, è veramente esoterico; sarà deliberatamente “velato” o non potrà essere compreso e studiato con profitto senza un glossario completo di termini occulti. Le seguenti informazioni e spiegazioni, perciò, potranno essere di aiuto allo studente, assistendolo nel formulare gli insegnamenti dati nelle istruzioni precedenti. Nel Diagramma I si osserverà che i centri 3, 7 e 10 rappresentano rispettivamente quanto segue: il 3 riguarda il Mondo Spirituale dell’Assoluto – interessa i tre principi più alti nell’uomo; il 7 appartiene ai mondi Spirituale, psichico e fisico ed al corpo dell’uomo – Fisica, Metafisica e Iperfisica sono la triade che simboleggia l’uomo su questo livello; il 10, o la somma totale di questi, rappresenta l’Universo come un intero, in tutti i suoi aspetti, ed anche il suo Microcosmo – l’Uomo, con i suoi dieci orifizi. Lasciamo da parte per il momento la Decade Superiore (Cosmo) e la Decade Inferiore (Uomo); i primi tre dei sette numeri separati hanno un riferimento diretto con Spirito, Anima ed Involucro Aurico dell’Essere Umano, così come con il Mondo Superiore Super-sensuale. I quattro inferiori, o i quattro aspetti, appartengono anch’essi all’Uomo così come al Cosmo Universale, l’intero essere sintetizzato dall’Assoluto. Se questi tre gradi discreti o distributivi sono concepiti, secondo la simbologia di tutte le religioni orientali, come contenuto in un Ovum o Uovo, la natura di quell’Uovo sarà Swabhavat, o il Tutto-Essere sul piano manifesto. Questo Universo non ha, in realtà, né centro né periferia; ma ha questa definizione nella mente individuale e finita dell’uomo, conseguenza naturale dei limiti del pensiero umano. Nel Diagramma II, come già affermato, non si deve tener conto dei numeri usati nella colonna di sinistra, dato che si riferiscono alle Gerarchie di Colori e Suoni sul piano metafisico e non sono i numeri caratteristici dei princìpi umani o dei pianeti. I princìpi umani sfuggono all’elencazione, poiché ogni uomo differisce da ogni altro, così come due fili d’erba saranno assolutamente differenti dovunque sulla terra. La numerazione qui è una mera questione di progresso spirituale e la naturale preponderanza di un principio sopra un altro. Per una persona potrebbe essere Buddhi ad essere indicato con il numero uno; per un’altra, per esempio un sensualista, i Manas Inferiori. Per uno il corpo fisico, o forse Prana (il principio-vita) sarà sul primo e più alto piano, come sarebbe nel caso di un uomo estremamente sano, pieno di vitalità; per un altro questo potrebbe essere il sesto o il settimo. Ancora, i colori ed i metalli corrispondenti al pianeta ed ai princìpi umani (come osserveremo) sono quelli non conosciuti exotericamente dagli astrologi moderni e dagli Occultisti Occidentali. Vediamo da dove prende le sue nozioni di corrispondenza di pianeti, metalli e colori il moderno Astrologo. E qui ricordiamo il moderno orientalista che, giudicando dalle apparenze, attribuisce agli antichi Accadici (ed anche ai Caldei, Egizi ed Hindu) la nozione che l’Universo, ed allo stesso modo la Terra, sia come un vaso a forma di campana capovolta! Questo l’ha dimostrato indicando le rappresentazioni simboliche di alcune iscrizioni Accadiche e le sculture Assire. Non è questa la sede adatta per spiegare quanto l’Assiriologo sia in errore, poiché tali rappresentazioni sono semplicemente simboliche del Khargak-Kurra, la Montagna del Mondo di Meru, e si riferisce solo al Polo Nord, la terra degli Dei. (vedi “Dottrina Segreta” Vol II, p.357 – nuova ed. II; p. 375) Gli Assiri organizzarono il loro insegnamento exoterico sui pianeti e le loro corrispondenze come segue:
Questa è la sistemazione ora adottata dagli Astrologi Cristiani, con l’eccezione dell’ordine dei giorni della settimana, di cui, associando i nomi solari planetari con le settimane lunari, hanno fatto una terribile confusione, come dimostrato nell’Istruzione I. Questo è il sistema geocentrico Tolemaico, che rappresenta l’Unverso come nel diagramma seguente, mostrando la nostra terra al centro dell’Universo ed il Sole come un pianeta, il quarto: E se la Cronologia e l’ordine dei giorni della settimana Cristiani vengono quotidianamente denunciati per essere basati su fondamenti astrologici completamente sbagliati, è tempo di cominciare a fare delle riforme anche in Astrologia, costruita sulle stesse basi e che ci giunge completamente dalle masse exoteriche Caldee ed Assire. Ma le corrispondenze date nelle nostre Istruzioni sono puramente esoteriche. Per questa ragione ne consegue che quando ai pianeti del sistema solare viene dato un nome o vengono simboleggiati (come nel Diagramma II), non si deve supporre che ci si riferisca ai corpi planetari stessi, ma su un piano puramente fisico della natura settenaria dei mondi psichici e spirituali. Un pianeta materiale può corrispondere a qualcosa di materiale. Perciò quando si dice che Mercurio corrisponde all’occhio destro, non significa che il pianeta oggettivo abbia alcuna influenza sull’organo ottico destro, ma che si corrispondono misticamente tramite Buddhi. L’uomo deriva la sua anima spirituale (Buddhi) dall’essenza del Manasa Putra, i Figli della Saggezza, che sono gli Esseri Divini (o angeli) che dominano e presiedono il pianeta Mercurio. Allo stesso modo Venere, Manas, e l’occhio sinistro sono considerati corrispondenze. Esotericamente non c’è, in realtà, un’associazione di occhi fisici e pianeti fisici, ma esotericamente esiste; poiché l’occhio destro è “l’Occhio della Saggezza”, corrisponde magneticamente con il centro occulto nel cervello che chiamiamo “Terzo Occhio” (vedi “Dottrina Segreta” Vol. II, 302 e seg.), mentre il sinistro corrisponde alla mente intellettuale, o quelle cellule che sono l’organo sul piano fisico della facoltà di pensiero. Il triangolo Cabalistico di Kether, Chokmah e Binah mostra che, Chokmah e Binah, o Saggezza ed Intelligenza, il Padre e la Madre, o ancora, il Padre ed il Figlio, sono sullo stesso piano e reagiscono reciprocamente l’uno all’altro. Quando la coscienza individuale si rivolge verso l’interno, ha luogo la congiunzione di Manas e Buddhi. Nell’uomo spiritualmente rigenerato questa congiunzione è permanente, il Manas superiore si avvinghia a Buddhi oltre la soglia di Devachan, e l’Anima, o meglio lo Spirito, che non deve essere confuso con Atma (il Super-Spirito), si dice abbia “l’Occhio Singolo”. Esotericamente, in altre parole, il “Terzo Occhio” è attivo. Ora Mercurio è chiamato Hermes e Venere Afrodite, e dunque la loro congiunzione nell’uomo sul piano psico-fisico gli dà il nome di Ermafrodito, o Androgino. L’uomo assolutamente Spirituale corrisponde direttamente ai “cerchi colorati” superiori, il Prisma Divino che emana dall’Uno Infinito Cerchio Bianco; mentre l’uomo fisico emana dalla Sephira, che sono le Voci o i Suoni della Filosofia Orientale. E queste “Voci” sono inferiori ai “Colori” poiché sono le sette Sephire inferiori, o i Suoni oggettivi, visti, non sentiti, come lo Zohar (II, 81,6) mostra, ed anche il Vecchio Testamento. Infatti, se tradotto correttamente, il verso 18 del Capitolo 20, Esodo, dice: “E la gente vide le Voci,” o (Suoni) sono le sephire. (Franck’s Die Kabala, p. 314 e seg.) Allo stesso modo le narici destra e sinistra, in cui si inala il “Respiro della Vita,” (Gen. II, 7), si dice corrispondano al Sole ed alla Luna, come Brahma-Prajapati e Vach, od Osiride ed Iside, sono i genitori della vita naturale. Questo Quaternario, cioè i due occhi e le due narici, Mercurio e Venere, Sole e Luna, costituisce gli Angeli Custodi della Cabala dei Quattro Angoli Della Terra. Lo stesso succede nella Filosofia Esoterica Orientale che, comunque, aggiunge che il Sole non è un pianeta, ma la stella centrale del nostro sistema e che la Luna è un pianeta morto, da cui se ne sono andati tutti i princìpi; ed entrambi vengono sostituiti, il primo da un pianeta invisibile inter-Mercuriale e l’altro da un pianeta che sembra ora essere completamente scomparso dalla vista. Questi sono i quattro Maharajah della Dottrina Segreta (vol. I, p.122 – nuova ed. I, 147), i “Quattro Santi” connessi con Karma ed Umanità, Cosmo ed Uomo, in tutti i loro aspetti. Essi sono: il Sole, o il suo sostituto, Michele; la Luna, o il sostituto Gabriele; Mercurio, Raffaele; e Venere, Uriel. Non c’è bisogno di ripetere che i corpi planetari stessi, essendo solo simboli fisici, non hanno riferimenti nel sistema exoterico ma di regola le loro forze cosmiche, psichiche, fisiche e spirituali sono simboleggiate sotto questi nomi. In breve, i sette pianeti fisici sono le Sephire minori della Cabala ed il nostro Sole fisico, di cui vediamo solo il riflesso, è simboleggiato, o meglio personificato, dalla triade superiore o Corona Sephirotica. Tutto ciò sarà dimostrato. Intanto indichiamo, come le opere di Origene confermano, quando dice che “i sette demoni dominanti” (Geni o dominatori planetari) sono Michele, il Sole (dall’aspetto di Leone) il secondo in ordine, il Toro, Giove o Suriel, ecc.; e tutti questi, i “Sette della Presenza”, sono le Sephire. L’albero sephirotico è l’Albero dei Pianeti Divini come indicati da Porfirio, o l’Albero di Porfirio, come è chiamato di solito. D’altra parte sarà bene specificare che i numeri legati ai princìpi psichici nel Diagramma I appaiono al contrario di quelli nella Tavola I. Anche questo è dovuto al fatto che i numeri in questa connessione sono puramente arbitrari e cambiano in ogni scuola. Alcune scuole ne contano tre, alcune quattro, alcune sei ed altre sette, come tutti gli Esoteristi Buddisti. Nella Tavola I, i numeri dei princìpi non coincidono con i numeri usati nel Diagramma I, semplicemente perché i primi sono quelli usati da ora in poi negli insegnamenti semi-exoterici di Teosofia, per esempio nel Buddismo Esoterico. Come già detto – nella Dottrina Segreta vol. I, p. 122; nuova ed. 1, 147 – sin dal quattordicesimo secolo la Scuola Esoterica è stata divisa in due scomparti, uno per i Lanoo superiori o Chela Superiori e l’altro per il circolo esterno, o chela profani. Al Signor Sinnett fu detto chiaramente, nelle lettere che ricevette da uno dei Guru, che “non gli poteva essere insegnata” la vera Dottrina Esoterica, elargita solo ai discepoli impegnati del Circolo Interno. Perciò sarebbe forse più semplice se ogni studente aggiungesse all’enumerazione exoterica dell’ordine nella Tavola I, quella segreta data nel Diagramma II. Ma anche questo richiede uno studio speciale. I numeri ed i princìpi non procedono in sequenza regolare, come le bucce di una cipolla, ma lo studente deve dedurre da sé il giusto numero per ognuno dei suoi princìpi, quando per lui giunge il tempo di entrare negli studi pratici. Ciò di cui sopra suggerirà allo studente la necessità di conoscere i princìpi per nome e le loro facoltà, indipendentemente da ogni sistema di numerazione o per associazione con i loro centri d’azione corrispondenti, colori, suoni, ecc.; fino a che questi non diventano inseparabili. L’antico e familiare modo di riconoscere i princìpi, indicato nel Buddismo Teosofico ed Esoterico, conduce ad un’altra contraddizione, che però è solo apparente. Nella Tavola I si vedrà come i princìpi numerati 3 e 2 cioè: Linga Sarira e Prana, o Jiva, sono nell’ordine opposto di quello dato nel Diagramma I. Un attimo di attenzione sarà sufficiente a spiegare l’apparente discrepanza tra l’enumerazione exoterica, come stampata nella Tavola I, e l’ordine esoterico dato nel Diagramma I. Nel Diagramma I, Linga Sarira è definito come il veicolo di Prana o Jiva, il principio-vita che come tale, su un piano esoterico, deve necessariamente essere inferiore a Prana, e superiore all’enumerazione exoterica suggerita nella Tavola I. La parte colorata della Tavola è profondamente esoterica, ma l’antica e più familiare enumerazione exoterica è stata usata per imporre all’attenzione dello studente il fatto che i princìpi non stanno uno sull’altro, e perciò non possono essere presi in ordine numerico; il loro ordine dipende dalla superiorità e predominanza di uno o di un altro principio, dunque differiscono in ogni uomo. La Linga Sarira è l’archetipo doppio, o protoplasmico, del corpo, che è la sua immagine. In questo senso, nel Diagramma II, è definito il genitore del corpo fisico, cioè la madre per la concezione di Prana, il padre. Questa idea è espressa nella Mitologia Egizia dalla nascita di Horus, il figlio di Osiride ed Iside, sebbene come tutti i Pithoi consacrati, questa è diventata un’applicazione tre volte spirituale e sette volte psico-fisica. Per concludere l’argomento, Prana, il principio vita, può, in verità, non aver numero, poiché esso pervade ogni altro principio, o la totalità umana. Ogni numero dei sette sarebbe quindi naturalmente applicabile al Prana-Jiva exotericamente come al Corpo Aurico esotericamente. Come Pitagora dimostrò, il Cosmo non fu prodotto attraverso nessun numero, ma geometricamente, cioè seguendo le proporzioni dei numeri. A coloro che non sono familiari con le nature astrologiche exoteriche attribuite in pratica ai corpi planetari, può essere utile sistemarle allo stesso modo del Diagramma II, in rapporto al loro dominio sul corpo umano, i colori, metalli, ecc., e spiegare allo stesso tempo, perché la Filosofia Esoterica è su di una lunghezza d’onda diversa da quella Astronomica.
* * * In questo modo si può vedere che l’influenza del sistema solare sull’Astrologia Cabalistica exoterica è distribuita con questo metodo sull’intero corpo umano, i metalli primari e le gradazioni di colore dal nero al bianco; ma che l’esoterismo non riconosce né il bianco né il nero come colori, poiché si attiene religiosamente ai sette colori solari o naturali del prisma. Nero e Bianco sono colori artificiali. Appartengono alla terra e sono percepiti in virtù della speciale costruzione dei nostri organi fisici. Bianco è l’assenza di tutti i colori e dunque non è un colore; nero è semplicemente l’assenza di luce, e perciò l’aspetto negativo del bianco. I sette colori prismatici sono dirette emanazioni dalle Sette Gerarchie dell’Essere, ognuna delle quali ha un pronto effetto in relazione con uno dei princìpi umani. Ogni colore prismatico è chiamato in Occultismo il “Padre del Suono” a cui corrisponde; il Suono è il Verbo Logos del suo Padre Pensiero. Questa è la ragione per cui i sensitivi collegano ogni colore con un suono definito, un fatto ben riconosciuto nella scienza moderna, come ad esempio in “Natura e Nutrimento” di Francis Galton. Ma bianco e nero sono colori completamente negativi e non hanno rappresentanti nel Mondo dell’essere soggettivo. L’Astrologia Cabalistica dice che in questo modo viene definito anche il dominio dei corpi planetari nella mente umana: vi sono sette gruppi primari di facoltà, sei dei quali funzionano attraverso il cervello ed il settimo attraverso il cervelletto. Esotericamente, questo è corretto. Ma quando, successivamente, si dice che Saturno governa le facoltà devozionali, Mercurio le intellettuali, Giove di comprensione, il Sole le facoltà di gestione, Marte l’egoismo, Venere la tenacia e la Luna l’istinto – diciamo che la spiegazione è incompleta e fuorviante. Poiché, in primo luogo, i pianeti fisici possono governare solo il corpo fisico e le funzioni puramente fisiche. Tutte le facoltà mentali, emozionali, psichiche e spirituali, sono influenzate dalle cause Occulte della scala di cause che si emana dalle Gerarchie o Dominatori Spirituali dei pianeti e non dai pianeti stessi. Questa scala, come è data nel Diagramma II, porta lo studente a percepire nel seguente ordine:
|