Coaching e counseling sono due termini inglesi piuttosto diffusi, con un significato molto simile tra loro. Il primo deriva dalla parola inglese “coach”, che in questo caso significa “insegnante privato, allenatore, facilitatore”, mentre il secondo si riferisce alla pratica del “dare consiglio” attraverso la promozione di atteggiamenti e comportamenti funzionali al miglioramento della sfera personale e lavorativa.
Coaching e counseling sono due termini inglesi piuttosto diffusi, con un significato molto simile tra loro. Il primo deriva dalla parola inglese “coach”, che in questo caso significa “insegnante privato, allenatore, facilitatore”, mentre il secondo si riferisce alla pratica del “dare consiglio” attraverso la promozione di atteggiamenti e comportamenti funzionali al miglioramento della sfera personale e lavorativa. La pratica del “coaching” richiama al significato di supporto tramite formazione e affiancamento, allo scopo di facilitare il compito da svolgere spingendo i risultati alle più alte performance possibili nel tempo, inclusa la gestione dello stress e la promozione del benessere sul posto di lavoro; la pratica del “counseling” ha invece l’obiettivo di formare, sempre sul piano delle prestazioni e degli affetti, ma in modo più indiretto, attraverso dialoghi aristotelici (nella pratica del counseling non è previsto l’affiancamento). In entrambi i casi si tratta dunque di uno “stare assieme semplice e complesso”, volto all’attivazione di energie e allo sviluppo di competenze necessarie per la trasformazione delle potenzialità latenti, in realizzazioni obiettivamente valutabili e spendibili all’interno di una vasta gamma di contesti. L’essere umano è infatti ben più complesso di una macchina da lavoro: ogni giorno esprimiamo moltitudini di bisogni e desideri sempre diversi e in continua evoluzione. Se cerchiamo di comprendere a fondo ciò che accade dentro e fuori di noi ci accorgiamo ben presto che non è facile stare al passo con i flussi di informazioni che la vita ci costringe ad elaborare. Questi dati si trasformano ben presto in dinamiche [1], ovvero in movimenti molto potenti verso persone o cose, e tendono a produrre al tempo stesso difficoltà e occasioni di crescita [2]. Le difficoltà della vita personale e lavorativa si intrecciano continuamente tra loro e le energie che dobbiamo utilizzare per farvi fronte non sempre vengono convogliate nella giusta direzione e si perdono in infiniti rivoli; per non parlare dei cambiamenti improvvisi e degli eventuali traumi che possono rendere la situazione ancor più difficile da gestire. Lavorare sulla triade del pensare, del sentire e del volere diviene pertanto una necessità ineluttabile: col pensare possiamo far luce sui contenuti inconsci e pre-consci abituandoci alla riflessione; col sentire possiamo affinare la percezione di ciò che avviene fuori e dentro di noi e smettere di subire l’emotività e col volere possiamo scegliere quale direzione dare alle nostre energie [3]. Talvolta può essere prioritaria la gestione di situazioni conflittuali potenzialmente esplosive: si pensi ai danni economici che possono derivare dalla mancanza di competenze comunicative nella sfera privata (es. divorzi) e in quella lavorativa (es. risarcimenti per mobbing). In questa prospettiva i denari spesi per le consulenze non rientrano nella voce “costi” ma in quella “investimenti”! Attraverso un buon counseling, per esempio, è possibile individuare i punti deboli della persona o del gruppo e promuoverne la trasformazione in occasioni di crescita anziché di frustrazione. L’obiettivo dell’esperto è di promuovere l’acquisizione di competenze in modo che le caratteristiche personali che generano sofferenza, quali la dipendenza affettiva (non posso vivere senza te), possano lasciare spazio alle relazioni interpersonali fondate sul benessere e sulla interdipendenza (preferisco stare insieme a te). Si acquisiscono così capacità fondamentali quali la fiducia in se stessi e negli altri, si definiscono di volta in volta nuovi obiettivi lavorando con metodo e utilizzando dati ed esempi concreti; soprattutto ci si concentra sulle risorse e non sugli aspetti negativi che hanno generato eventuali blocchi cognitivi e affettivi. In altre parole, il coaching e il counseling hanno l’obiettivo di promuovere in noi la giusta quantità di verità su noi stessi e sugli altri, lavorando alle avanguardie dei nostri limiti o difetti di funzionamento, con microscopi e occhiali sempre più potenti. Lavorando sui livelli di consapevolezza è possibile giungere anche alle leve della motivazione, che sono strettamente connesse con il retto utilizzo della volontà. Il soggetto diviene quindi sempre più il protagonista che esprime se stesso con risultato e nonostante gli eventuali condizionamenti familiari e culturali. __________ Note1] “Dinamica” da “dinamite”: i due termini sono in affinità allo scopo di esprimere una forza effettivamente esplosiva! (torna al testo) 2] Si veda il significato dei due ideogrammi che compongono la parola “crisi” nella lingua cinese. (torna al testo) 3] Esercitare la volontà significa soprattutto scegliere la direzione per le nostre energie e non sforzarsi nel fare qualcosa. (torna al testo) |