Il Quarto elemento dell’Iniziazione

Domande e Risposte… Beh, da apprendista quale sono, taccio ed ascolto…

Il Quarto elemento dell’Iniziazione

di Athos A. Altomonte

D: … Beh, da apprendista quale sono, taccio ed ascolto…

R: Come “introdotto”, però, puoi pensare e da subito, che lo “spirito iniziatico” non arriva ad illuminare il ventre amministrativo delle varie “ragionerie”, dove vivono uomini che, per i più svariati motivi, non tutti splendidi, hanno scelto di dedicarsi all’aspetto più prosaico dell’Isituzione. I quattrini.

Anche gli “ammistrativi”, come i “politici” delle più prestigiose Istituzioni, hanno una loro ragione d’essere; e fanno parte di una realtà delle cui “ragioni” si deve prendere atto. Ma bisogna anche riconoscere un’altra verità, per altri versi più scomoda. Quella che in Massoneria non tutti diventano veri iniziati, come non tutti gli universitari diventano ricercatori, o premi nobel, e nemmeno i religiosi diventano tutti veri santi. La maggioranza s’accontenta di “partecipare” all’esperienza.

Massoneria, Università e Chiesa universale rappresentano il modello più elevato di conoscenza, scienza e spiritualità dell’Essere umano. A cui l’iniziato fa riferimento, per raggiungere quell’Iniziazione, detta reale, che racchiude in sé tutti e tre gli aspetti citati.

Ma com’è noto, “elevarsi” tanto è difficile, perché chiede dedizione assoluta al progetto, che non può essere assoggettato ad interpretazioni, od alla parzialità degli individualismi.

Pochi sanno realizzare quei modelli, ed ancora meno coloro che riescono a capire come essi possono essere sommati, e formare il “quarto elemento”, metafisico, ch’esprime la quarta via dell’Iniziazione, a cui allude la Dottrina ermetica.

Nonostante l’ampio uso di arredi e di paramenti sgargianti, sono molti quelli che ancora non vedono, non sanno e perciò non possono capire. La maggioranza si accontenta di vivere tuttora il “lato d’ombra” delle Istituzioni, incapace d’immaginarne un “lato solare”.

Per cui, è ingiusto giudicare le Istituzioni iniziatiche attraverso l’operato di chi non ne “vede lo spirito” e perciò non giunge a concepirne la metafisicità di un quarto aspetto.

Fraternamente

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