…quello che penso, ma è una mia opinione, è che una vera organizzazione iniziatica, non dovrebbe mai rifiutare l’iniziazione a coloro che, si dimostrano idonei spiritualmente a riceverla, solo perché non possono pagare un’iscrizione ed un mensile fuori dalle loro possibilità economiche. Non tutte le organizzazioni iniziatiche sono uguali. Per fortuna, ve ne sono alcune, parlo per esperienza, che sono alla portata di tutti, ricchi e poveri.
D: …non essere del tutto poveri, certamente aiuta nel percorrere la via, ma vi sono organizzazioni iniziatiche, soprattutto la Massoneria, dove i costi (iscrizione ecc.) sono un po’ troppo elevati per un uomo con un reddito medio …quello che penso, ma è una mia opinione, è che una vera organizzazione iniziatica, non dovrebbe mai rifiutare l’iniziazione a coloro che, si dimostrano idonei spiritualmente a riceverla, solo perché non possono pagare un’iscrizione ed un mensile fuori dalle loro possibilità economiche. Non tutte le organizzazioni iniziatiche sono uguali. Per fortuna, ve ne sono alcune, parlo per esperienza, che sono alla portata di tutti, ricchi e poveri. Tutta via, non voglio assolutamente disdegnare la Massoneria …” R: Caro amico, hai ragione. Ciò che affermi sui “costi” per entrare a far parte della Massoneria si basa su calcoli troppo personali per essere ritenuti un criterio generale. Opinioni su cui, evidentemente, grava la misura di un “Compasso” dall’apertura particolarmente esigua. Quindi, considerata la realtà dei fatti, non mi sembra il caso di soffermarsi su considerazioni utopistiche. Ma ciò non toglie che nello scritto non vi siano altri spunti che meritano attenzione. Infatti, è stato toccato un tema ben più pregnante di quello di un computo tra costi e ricavi. Un tema che affronto con grande senso di responsabilità, volendo fare chiarezza sul punto più equivoco della realtà massonica. E non mi solleva affatto sapere che lo stesso equivoco grava sulla gran parte delle organizzazioni iniziatiche: a partire da quelle misteriche, fino a quelle mistico-devozionali. Il nodo da affrontare si chiama “iniziazione”. Comincio con l’affermare che, nonostante le alte ambizioni, nessun massone è in grado di “trasmettere” alcuna iniziazione che non sia un’espressione puramente simbolica. Perché, la percezione massonica del cerimoniale non è più quella teurgica, ma solo quella della “rappresentazione simbolica”. Ovvero, un uso del “potere rituale” iniziaticamente “incompiuto”, che resta cristallizzato nelle forme superficiali ed emblematiche del Rito. Ed io non credo che si possa considerare vera una iniziazione virtuale. Che valore avrebbe una cena dove i piatti di portata, ancorché splendidamente cesellati, restano vuoti e privi di buone pietanze? Si gioca sull’equivoco scambiando realtà e apparenza. E questo avviene anche sul versante delle “iniziazioni mistiche”. Che in vero, non contengono altro che una coloritura emotiva e devozionale. Ma la Massoneria moderna non è solo artifizio. L’unico suo artifizio è quello di riunire sotto un unico suggello il ricordo di diversi percorsi iniziatici. Così che, al contrario di altri, la Massoneria è il contenitore di un sistema coerente. Ma anche un sistema coerente, si trasmette unicamente attraverso superfici che ne riflettano i contenuti. E queste superfici riflettenti non sono certo le consuetudini di una Associazione iniziatica, ma solo la mente e la coscienza dei suoi adepti. Questo in linea teorica. Nella pratica ci si accontenta più di emulare l’esteriorità del principio iniziatico (la Luce spirituale o Gnosi) che di rifletterne il Modello, accontentandosi di rivestirne i simboli, anche senza averne assorbiti i significati. Ecco che non è il sistema ad essere incoerente, ma lo è l’atteggiamento di quei massoni, anche di rango elevato, che rendono la Massoneria un’altra delle tante Associazioni che dispensano ai propri membri psicodrammi virtuali ed exoterici. Nonostante l’atteggiamento di molti tra i suoi maggiori aderenti appaia ambiguo, tronfio e saccente, la Massoneria contiene ancora tutti i semi dell’iniziazione. I cui canoni sono ancora capaci d’illuminare i Misteri dell’umanità con la sola Luce possibile, quella spirituale. Il vero patrimonio della Massoneria, allora, non è quello dei suoi codici muratorii, ma è quello trasmesso con l’eredità di una antica simbologia gestuale, vocale, pittorica e letterale di cui è resa nota sola la crosta esterna. Un guscio che nelle proprie forme, protegge, contiene ma anche oscura delle verità che non tutti sono disposti a trovare. Perché, capire quei significati vuol dire anche perdere sé stessi. Lasciar cadere il proprio guscio esteriore. La propria sub-stanzia materiale. E per molti questo significa cedere alla paura. Al timore di perdere una sicurezza fondata su modelli profani. Modelli che sono come muri, che nascondono ma anche proteggono da visioni troppo vaste e lontane. Quindi è la paura di sacrificare una parte di sé a bloccare molti massoni sul confine delle buone intenzioni. Fermati dal timore di abbandonare la certezza dei “vili metalli”: per una meta incerta quale è l’iniziazione. All’incertezza, allora, si preferisce la tangibilità della sponda exoterica. Perciò molti optano per la formula associativa. Quella del bell’arredo, della sembianza aristocratica, dei titoli che titillano le vanità nascoste, delle vistose decorazioni e dei paramenti di stoffe pregiate. Tralasciando d’affrontare una ben più difficile Piramide iniziatica, quella fatta di valori interiori. Per quanti scelgono la via esteriore, gli antichi segni (colori), le parole rituali (suoni) e simboli (forme) rimarranno come pugni chiusi. Coppe insondabili, protette da fedeli custodi che formano il Cerchio Silenzioso della Fratellanza iniziatica. Fraternamente |