Credo che il metodo d’indagine iniziatica della Massoneria si possa riassumere nel “nosce te ipsum”, scritto su tutti i nostri templi….. Ma nel conoscere noi stessi… ciò che impedisce una reale indagine introspettiva è l’attività del nostro io… ch’è il primo grave ostacolo ed infatti V.I.T.R.I.O.L., rettificando noi stessi (chissà quante volte), potremmo giungere alla pietra occulta… servendosi del filo a piombo, come una retta che trafigge la nostra “pelle”…. visitando l’interiorità… se non destrutturiamo la nostra mente, rischiamo di essere dei logorroici che, quattro volte al mese, si trovano in certi luoghi a discettare sul sesso degli angeli…
D: Credo che il metodo d’indagine iniziatica della Massoneria si possa riassumere nel “nosce te ipsum“, scritto su tutti i nostri templi….. Ma nel conoscere noi stessi… ciò che impedisce una reale indagine introspettiva è l’attività del nostro io… ch’è il primo grave ostacolo ed infatti V.I.T.R.I.O.L., rettificando noi stessi (chissà quante volte), potremmo giungere alla pietra occulta… servendosi del filo a piombo, come una retta che trafigge la nostra “pelle”…. visitando l’interiorità… se non destrutturiamo la nostra mente, rischiamo di essere dei logorroici che, quattro volte al mese, si trovano in certi luoghi a discettare sul sesso degli angeli… R: A titolo personale non posso che darti tutta la mia solidarietà sull’indirizzo di ricerca menzionato. Che anche secondo me, è l’unico percorso per uscire da quella che viene chiamata cultura onirica. Che non appartiene ad un’Istituzione (la Chiesa) piuttosto che ad un’altra (la Massoneria), ma ad una categoria di caratteri, che per semplicità chiameremo devozionali. Di cui la Massoneria è colma, nonostante le sue origini misteriosofiche. Come vedi, bastano poche parole per arrivare alla mente, al carattere, l’io profano, ovvero, la personalità condizionata, o coscienza fisica di chi agisce, spesso senza sapere prima il perché di una scelta. La sfera psichica (la coscienza di sé stessi) dove si sviluppano le decisioni è “terra ignota” ai più. Ma è lì l’unica «Porta d’accesso» alle risposte dei propri perché. La “terra ignota” degli inferi personali; abitati, come diceva Socrate, dai nostri dèmoni (distruttivi) e demòni (protettivi). Questa è anche la strada di V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem), di cui i “dotti” parlano molto, ma di cui pochi, pochissimi, provano il desiderio-dovere di conoscere, perché, si tratta di un processo discendente, lungo e doloroso. Ed i lunghi processi non si confanno ad animi irrequieti, o immaturi. Per questo, a chi sa riconoscere le allusioni iniziatiche, viene detto che la “visita della propria terra”, s’interrompe quasi sempre ai primi “3 passi di apprendista“. Vuoi per le difficoltà di guardare il proprio volto interiore e scoprire i veri pesi e misure della propria realtà interiore, oppure, per paura, mancanza di conoscenza o inadeguatezza d’animo: che fini dicitori vorrebbero coprire con le abilità dialettiche Per paura, alla pratica della discesa interiore (V.I.T.R.I.O.L.), molti preferiscono teorizzare sul sacro, perché non potendoci essere smentite sull’argomento, è facile credersi “dotti”. Ricoprendo ciò che si teme con addobbi rituali, ritenuti divini, o con smaglianti decorazioni, ritenute iniziatiche. Privilegiati, io credo, sono quelli che capiscono il grande vantaggio di scoprire i difetti, che posso essere corretti (rettificare) con un’attenta opera di educazione, da rivolgere a sé stessi. Quei privilegiati, sanno che scendere a “visitare la propria terra interiore” è una “prova intellettuale” di grande vantaggio al progresso iniziatico. Poiché, conoscendo e correggendo, si può crescere dentro. E crescere dentro produce quell’elevazione che fa “toccare” il nostro cielo interiore. In altre parole, raggiungere la Cupola dell’Iniziazione. Tutto il resto, è il “sesso di angeli decaduti” non ancora ri-svegliati. |