Per cercare la realtà del concetto alchemico, visto dal punto di vista iniziatico, si dovrebbe cominciare a “scrostarne” la superficie, dai significati fiabeschi di cui è stato ammantato dall’immaginario popolare.
Significato esoterico di Alchimia
di Athos A. Altomonte
L’Alchimia è lo studio dell’Energia della materia.
L’Alchimia Spirituale è lo studio dell’Energia nella Forma.
L’alchimista è colui che libera l’energia dalla materia.
L’alchimista Spirituale è colui che libera l’Energia dalla Forma.
D. O. M. A.
(Do optimo maximo Artista)
Per cercare la realtà del concetto alchemico, visto dal punto di vista iniziatico, si dovrebbe cominciare a “scrostarne” la superficie, dai significati fiabeschi di cui è stato ammantato dall’immaginario popolare. Di chi, infatti, nella sua ricerca del meraviglioso, ha scambiato i veli dell’allegoria, posti a protezione dell’idea, con l’idea stessa. Dunque, prima d’affrontare il tema sarà bene distinguere l’operatività della “chimia” fisica da quella dell’alchimia speculativa, che poi è la sola ad interessare l’iniziato.
Esonet ha già trattato questo argomento pubblicando un trattato dal titolo: Alchimia spirituale. Dalla lettura del testo, parrà evidente come l’Alchimia speculativa sia una via interiore e coscienziale, dove i metalli pesanti o volgari, sono le abitudini, consuetudini, concetti e pregiudizi derivati dai modelli profani. Elementi egocentrici che, ruotando attorno alla personalità inferiore, la rendono di una consistenza in realtà irreale.
Questi sono gli elementi che l’alchimista dovrà “mutare”, elevandone la sostanza, tanto da renderli risplendenti come l’oro. Concetti luminosi, perciò, di consistenza aurica (i versi d’oro di Pitagora ne sono un antico esempio) che, però, nulla hanno a che vedere con il comune oro fisico. Quindi, bisogna considerare l’alchimia come una via iniziatica di “trasmutazione” di tutti gli aspetti profani, da mutare in prerogative iniziatiche e spirituali.
Ecco allora la trasmutazione metallica. L’arte con cui l’Iniziato di talento trasmuta sé stesso: “…da vil piombo in oro zecchino”. Questa trasmutazione interiore è l’antica scienza della “metamorfosi filosofale”. E la Pietra Filosofale è la conoscenza di Sé quale spirito divino. Uno spirito capace di “trasmettere” la propria sostanza anche al piccolo io personale, facendogli ricordare, parafrasato un brano dell’antica dottrina iniziatica: «l’immortalità mi è nota».
L’alchimista è, soprattutto, un esperto di energia-pensiero. Non sorprenda, allora, che sia un esperto di psicologia esoterica, materia del tutto sconosciuta ai principianti.
La trasformazione di sé è una faccenda che si svolge in un “Gabinetto interiore”. In quell’Athanor chiamato Psiche. Perché, la mente superiore è l’unico Laboratorio capace di sciogliere ogni genere di pulsione e con l’aiuto della coscienza superiore (il superiore incognito), trasmutarla in forma-pensiero intelligente e definita.
La strada della trasmutazione, o metamorfosi filosofale, può essere percorsa sotto l’egida di Istruttori qualificati, che permettono di accedervi solo dopo aver vagliato le reali intenzioni del ricercatore, dopo averne soppesato qualità, capacità di resistenza e determinazione. Come? Tentando di scoraggiarne gl’improvvisi entusiasmi, o cercando di depistarne le passioni verso soluzioni facili e a portata di mano. Chi non cadrà in queste “tentazioni” potrà avere accesso nel mondo interiore di V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenis Occultum Lapidem) per dare inizio alla Grande Opera, con l’aiuto delle “piccole vite” che incontrerà dentro sé stesso. E quest’ultima affermazione non è frutto né di leggenda né di fantasia
Quindi, prima d’approcciare la via alchemica, sarà bene porsi lungo una corretta linea ideale, accettando l’assunto che: solo trasmutando i propri sentimenti sarà poi possibile “trasformare sé stessi”.