Metodo della Presenza

Alchimia del Fuoco«La meditazione è una tecnica mentale che instaura relazioni giuste e senza ostacoli; ciò significa, in altre parole, allineamento. Si tratta dunque di stabilire una linea di comunicazione diretta non solo fra la fonte unica, la Monade e la sua espressione, la personalità purificata e disciplinata, ma anche fra i sette centri delveicolo eterico umano.»

Metodo della Presenza

di Athos A. Altomonte

 «La meditazione è una tecnica mentale che instaura relazioni giuste e senza ostacoli; ciò significa, in altre parole, allineamento. Si tratta dunque di stabilire una linea di comunicazione diretta non solo fra la fonte unica, la Monade e la sua espressione, la personalità purificata e disciplinata, ma anche fra i sette centri delveicolo eterico umano.»

Questa definizione di allineamento, mi offre l’occasione, di riproporre un utilissimo metodo dettato dai Tre Maestri di raggio, per “avvicinarsi” all’anima che, come è noto, è il solo vero Discepolo. Avvicinarsi all’anima, significa per il Discepolo accettato avvicinare anche il proprio Maestro di raggio. Questa, potremmo dire, è una “via asenso unico” senza alternative.

Avendone riferito più volte, mi limiterò per ora a riproporne alcuni tratti importanti, sperando che possano offrire un buon punto dipartenza nella ricerca della Verità.

Introduzione e breve esposizione del Metodo della Presenza

Il Raja Yoga el’addestramento alla visualizzazione, accelerano il manifestarsi delle condizioni che portano all’apertura diquella particolare visione mentale che, metaforicamente, è detta “TerzoOcchio”.

È la consapevolezza dell’anima, della sua Presenza e del “riflesso” del suo Pensiero (l’Ego sup. o vero Sé).

Allinearsi con l’asse coscienziale dell’anima (v. telepatia verticale e baricentro egoico) consolida quella capacità di coscienza che i mistici chiamano visione spirituale. Questo processo d’avvicinamento tra le “due parti della stessa coscienza”, ha inizio concretizzando nella mente gli aspetti superiori dell’Arte di visualizzare, com’è dettato nell’insegnamento esoterico dell’Agni Yoga (lo Yoga del Fuoco spirituale).

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Il nome di questa tecnica (interiore) d’avvicinamento ai Maestri, è chiamata Metodo della Presenza.Che non è, però, un metodo d’ordine generale. Perché, sono troppi gli “stati di autocoscienza” che differenziano Allievo da Allievo, quindi, come si comprenderà facilmente, l’Istruttore potrà solo trasmetterlo singolarmente seguendole varianti d’ogni specifico caso (v. Psicologia Esoterica).

Il Metodo della Presenza consta di fasi d’avvicinamento tra l’io inferiore (la personalità impermanente) e l’Ego superiore (la parte manifesta della triade animica). Per le diverse “tensioni energetiche” che caratterizzano l’io personale e l’Ego transpersonale, le fasi d’avvicinamento sono accompagnate da momenti d’intensa sofferenza psichica. Che va sopportata e rivissuta più volte, affinché la mente fisica si abitui alla vibrazione più intensa proveniente dai piani sottili dell’Ego. Con questo metodo, la mente personale dovrà “crescere” in frequenza (espansione), per poter raggiungere il“sollievo” di un contatto equilibrato con il Sé superiore.

L’Ego sup. o Sé permanente, è la “Porta” della Gerarchia Bianca.

I Maestri di raggio, se non nei casi legati al Servizio planetario, non operano mai al di sotto del piano buddhico. Quindi, è compito primario raggiungere quel piano dentro di sé. Perciò, l’Aspirante avanzato deve imparare a raggiungere quel livello di coscienza, e può farlo solo sviluppando l’intelligenza intuitiva (v. articolo sul Dharma). Con l’aiuto sapiente dell’Istruttore, il discepolo in prova dovrà imparare a “crescere” di livello energetico (da qui l’assioma: intensità energetica=vibrazione-suono-colore), sino a che non si giunga apercepire la presenza dell’anima.

Ecco come nasce il termine: Metodo della Presenza. Dalla “percezione” in se stessi della presenza dell’anima. Una presenza che dall’Istruttore deve essere riconosciuta per veritiera e non sorta acausa di suggestioni devozionali.

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Ecco alcuni tra i fattori significativi della “crescitamentale” dell’Aspirante.
La disposizione a sopportare la sofferenza della rivelazione.

Poiché è molto difficile sopportare il peso della verità, l’umanità ha sempre preferito “costruire” attorno a sé mondi di sogni e d’illusioni, così da non doversi confrontare con la responsabilità del vero e del reale.

Infatti, è più facile non “vedere” ciò che si teme come la paura di nascere, la paura di vivere, la paura di morire.

La capacità di persistere nella “luce” della rivelazione.

La rivelazione interiore è la condizione del Discepolo avanzato, che resiste nella Luce dell’anima. Questa “posizione” mentale viene espressa dal motto: “E così, nella Luce, saldo io sto”.

Il Discepolo avanzato resta focalizzato sulle immagini che gli provengono dalla rivelazione interiore (v. Insegnamento occulto) trasferendole, poi, attraverso la visualizzazione, a quella parte di coscienza immedesimata nel cervello fisico. Così, lui riesce ad “illuminare” la sostanza fisica del cervello rendendone, allo stesso tempo, più limpida e veloce la capacità di percepire e trasmettere i pensieri formulati dalla mente.

Da questa affermazione si può giustamente dedurre come cervello (l’organo) e mente (l’energia autocosciente dell’Aura) non siano la stessa cosa.

L’immaginazione è l’aspetto mentale che precede la visualizzazione.

Sviluppare la facoltà di creare complesse immagini psichiche (sentire, vedere, toccare, gustare, odorare nel piano eterico e mentale) mette acontatto la mente (Aura, campo radiante dell’energia cosciente) e cervello fisico, esprimendo così anche sul piano della personalità losplendore svelato dall’Ego.

Per sviluppare la capacità d’immaginazione il Discepolo in prova (Chela) viene educato ad approfondire gli esercizi di Meditazione attiva. Che significa visualizzare in tre dimensioni simboli e mandala (ancora sentire, vedere, toccare, gustare, odorare nel piano eterico ementale), così da imparare come penetrane le forme (ingannevoli) esteriori (la rappresentazione exoterica) sino a raggiungerne i “significati occulti” che vi sono riposti. A questo servono gli esercizi di visualizzazione.

L’Arte della Visualizzazione è una vera forma di arte creativa. È una funzione del pensiero dell’Ego sup. Per questo l’Allievo d’ogni grado, meditando, si allinea a questa funzione, non più focalizzando l’attenzione sui significati esteriori delle forme (segni e scritture), ma sul mondo dei loro significati interiori.

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Breve esposizione del Metodo della Presenza

Il termine “allineamento” (del piano eterico, astrale, mentale inf., Mentale sup., Egoico, Buddhico, ecc. ) è una formula che fa riferimento ad un modello d’Insegnamento dettato dai Tre Maestri di raggio.

Il Metodo della Presenza consta di diversi fasi, tutte necessarie a raggiungere diversi scopi.

I punti 1) 2) 3) sono glistadi preliminari della pratica dell’Allineamento.

1) Evocazione dello stato ditensione:

tensione ottenuta mediante il completo dominio dell’io o sepersonale (l’io impermanente) così che possa venire a contatto col Sé reale.

2) Conseguimento di uno stato difusione con la Triade (v. AngeloSolare)

3) Mantenere la mente salda nella luce della Triade:

costanza nel mantenere il proprio sé inferiore presso il punto ditensione dell’anima (v. baricentro egoico), senza più sforzo o resistenza da parte della personalità ormai “integrata”.

I punti 4) 5) 6) 7) e 9) costituiscono la base di un’attenta quanto intelligente riflessione (Meditazione attiva), che si mantiene stabile durante tutte le fasi della vita quotidiana e l’adempimento dei Doveri ch’essa impone. Dunque, la Meditazione attiva è un modo di essere e di divenire e non un’attività a cui dedicarsi in certi particolari momenti.

In questo caso, l’Aspirante avanzato ed il Discepolo in prova dovranno imparare a vivere una vita “simultanea e duplice”, fatta di attività  esterna: la vita profana; e d’attività interna: l’intensa riflessione spirituale posta a Servizio del Vessillo Bianco della Gerarchia spirituale.

4) Intento determinato e persistente a percepire la “presenza” dell’Anima cosmica in tutto l’universo, in ogni sua forma, non solo come teoria, ma come risposta vibrante alla “Sua esistenza”.

5) Comprendere ciò che per mezzo suo, il principio divino sta cercando di incarnare. Il «grande proposito», ch’egli mostra ad ogni momento del suo ciclo evolutivo.

6) La posizione presa su ogni particolare problema mondiale o progetto individuale che la mente abbia elaborato per il bene comune attraverso il cuore e nella “triplice luce dell’intuizione”.

7) Stati preparatori alla rivelazione:

a) Rinuncia della personalità individuale alla Via Superiore

b) Ri-concentrazione della Psiche nella coscienza dell’Angelo Solare

c) Ricominciare ad operare costruttivamente sotto l’influsso dell’Angelo Solare

d) Costruzione di Forme-Pensiero (idee-azioni) che possono incarnare la Rivelazione

e) Interruzione detta “Pausa che precede la Presentazione”

8) Presentazione della Rivelazione e delle verità impartite dal piano buddhico (spirtuale) che, una volta immesse nel mondo dell’illusione, distruggono le forme ingannevoli edificate dall’uomo.

Questo è il “Cimento del Fuoco”. Una parte del Fuoco esistente in ciò che è stato rivelato torna alla Sorgente da dove è venuto, un’altraparte distrugge gli aspetti sfavorevoli del Rivelatore, mentre un’ultima parte arde gli aspetti sfavorevoli di quanti si riconoscono nella Rivelazione.

9) La Rivelazione è sopraffatta dalla generale illusione.

La rivelazione interiore discende nel mondo dell’annebbiamento emozionale del mondo astrale, dove, di conseguenza, scompare come rivelazione e diviene dottrina e principio teorico.

Tutti e nove gli stadi costituiscono la formula per un più avanzato metodo di meditazione.

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