Rituale del Primo Grado – Introduzione all’Iniziazione

Quattuor CoronatiIntroduzione al significato d’Iniziazione – La Sfinge tetramorfa – Gabinetto di Riflessione ed Alchimia Spirituale – Preparazione del Tempio all’Iniziazione al grado di Apprendista – Preparazione del Candidato

Rituale del Primo Grado – Introduzione all’Iniziazione

a cura di Athos A. Altomonte e Adriano Nardi

I “riti iniziatici” sono derivati da fonti multiple: iniziazioni operative e di consorteria, “misteri dell’antichità, rituali gnostici, alchemici, ecc.., e per quanto concerne i Rituali degli Alti Gradi, di origine Rosa+Croce, l’ermetismo cristiano.

LA SFINGE TETRAMORFA

Il Tetramorfo

Toro

Uomo

Aquila

Leone

Il Macrocosmo

Terra

Acqua

Aria

Fuoco

I Simb. Alchemici

Il Microcosmo

Corpo

Mente

Anima

Spirito

Corrisp. Umana

Vita Materiale

Filosofia

Religione

Iniziazione

I Segni

Toro

Acquario

Vergine

Leone

I Pianeti

Saturno

Venere

Giove

Marte

La Tetractys

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Purif. Dantesca

Inferno-Purgatorio

Fiume Lete

I 9 Cieli

Empireo

Purif. Esatta

Gab.di Rifles.

I Viaggio

II Viaggio

III Viaggio

GABINETTO DI RIFLESSIONE ED ALCHIMIA SPIRITUALE

L’aspirante attua una “ri-flessione” e cioè, nel senso etimologico della parola, un ripiegamento su se stesso.

Il profano rappresenta la “materia prima” della Grande Opera Alchemica; il Gabinetto di Riflessione corrisponde all’alambicco (Zohar) dell’alchimista, al suo uovo filosofale (di origine orfico – pitagorico) ermeticamente sigillato. Il profano vi trova il sepolcro tenebroso nel quale deve volontariamente morire alla sua esistenza passata, per rinascere quindi rigenerato. Il Gabinetto di Riflessione realizza una specie di sintesi della Creazione, essendo condizione primaria, per qualsiasi generazione, l’assenza totale di luce. La parola V.I.T.R.I.O.L. è l’anagramma della formula ermetico – alchemica: “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem” (Visita l’interno della terra, rettificando troverai la pietra nascosta). È un invito alla ricerca dell’EGO, che altro non è se non l’anima umana, nel silenzio della sua meditazione.

Il profano è “spogliato dei suoi metalli” in modo da ricondurlo simbolicamente allo stato naturale (i metalli tolti rappresentano la civiltà con tutto ciò che comporta di artificiale), e in modo da non intralciare gli influssi magici ai quali sarà esposto l’aspirante (i metalli ostacolano la circolazione delle correnti magiche).

Si denuda parte del petto, segno di franchezza e di sincerità, una gamba, segno d’umiltà, e gli si mette attorno al collo un nodo scorsoio che rappresenta tutto ciò che trattiene il profano al mondo circostante.

SIGNIFICATO DELL’INIZIAZIONE

L’iniziazione è un processo apparentemente formale ma profondamente evocativo, destinato a realizzare psicologicamente nell’individuo il passaggio da uno stato dell’essere, reputato inferiore, ad uno stato superiore: la trasformazione da profano in iniziato. Con una serie di atti simbolici, di prove morali e fisiche, si cerca di comunicare all’individuo la sensazione che egli “muore” per “ri-nascere” realizzando l’introduzione in un mondo superiore, in uno stato psichico più perfetto di quello profano. Al limite estremo, l’iniziazione dovrebbe configurare una vera e propria sublimazione, che propone al soggetto di proiettarsi aldilà di qualsiasi stato condizionato.

L’iniziazione è intesa dunque come una realizzazione puramente interiore dell’essere umano, la realizzazione di una personalità che l’individuo aveva in sé allo stato virtuale. L’iniziato è colui che per sua inclinazione è avviato sul cammino della conoscenza: in questo l’iniziato si distingue dal mistico che è un “irregolare”, un “isolato”, mentre l’iniziato può essere tale prevalentemente per effetto di una organizzazione iniziatica, donde il carattere “sociale” dell’iniziazione. Ciò che può essere fornito dal di fuori (cioè la presenza dei membri dell’organizzazione) è per l’iniziato solo un aiuto, un appoggio, una catena di “corrente magica”, ma l’opera principale è svolta dal singolo su se stesso.

In questo senso il segreto iniziatico è incomunicabile, perchè ognuno “personalizza” in qualche modo i dati del simbolismo rituale. I riti agiscono quasi impregnando il subcosciente cui danno una potenza ed un’efficacia reale.

L’iniziazione è l’autenticizzazione di un’esistenza finalizzata ad asseverare valori da tradurre successivamente in atti di vita.

PREPARAZIONE DEL TEMPIO

INIZIAZIONE AL GRADO DI APPRENDISTA

Il Tempio è immerso nella penombra ed è decorato con i simboli dei quattro elementi

Terra

Presso la Soglia del Tempio (Verde)

Acqua

Presso il 2°Sorv. (Blu)

Aria

Presso il 1°Sorv. (Giallo)

Fuoco

Presso il M.Ven. (Rosso)

Nel Tempio preparato per l’iniziazione al grado di Apprendista dovranno essere presenti i seguenti strumenti:

una Coppa delle Libagioni per i liquidi dolce e amaro;

un recipiente in terracotta contenente sabbia di mare (presso la soglia del Tempio);

una capace bacinella con acqua pura per la prova dell’acqua;

un cartone resistente e flessibile per la prova dell’aria;

un piccolo tripode contenente alcool per la prova del fuoco;

alcuni ostacoli da usare per il secondo e terzo viaggio;

un grembiule ed un paio di guanti bianchi.

PREPARAZIONE DEL CANDIDATO

Il profano generalmente deve essere condotto dal Fratello proponente; questi, appena giunto nella sede della Loggia, deve togliergli ogni arma e bendarlo, affinché non veda il luogo dove dovrà entrare. Giunto così nella sala attigua al Gabinetto di Riflessione, lo consegnerà al Maestro Esperto Preparatore, vestito con la cappa nera. Questi, battendogli dolcemente la spalla e prendendolo per la mano, gli dirà:

“Io sono la vostra guida, abbiate fiducia in me e seguitemi.

Detto ciò gli farà fare qualche giro nella camera e lo introdurrà nel Gabinetto di Riflessione. Fatto sedere il candidato, il Maestro Esperto Preparatore gli toglie la benda dicendogli:

“Profano, io vi lascio in balia delle vostre riflessioni e di fronte alla vostra coscienza; non sarete solo: Iddio vede tutti”.

Il Maestro Esperto Preparatore toglierà al candidato tutti gli oggetti mobili di metallo, tutto il denaro e porterà tutto su di un vassoio sul trono del Venerabile. Così lascia solo il candidato, chiude a chiave la porta, per poi ritornare con la domanda di rito.

Ritornato poco dopo nel Gabinetto di Riflessione, il M. Esperto Preparatore dirà al candidato:

“Profano, la Società di cui volete far parte desidera che voi rispondiate alle domande che io vi presento. Le vostre risposte faranno decidere l’Assemblea se potete o no essere ammesso”.

La dichiarazione del candidato dovrà essere sempre scritta e firmata in duplice copia sulla seguente formula:

A.G.D.G.A.D.U.

Signor …… …… ……

e rispondere alle domande che seguono:

D. – Che cosa dovete all’Umanità?

R. …… …… …… …… …… ……

D. – Che cosa dovete alla Patria?

R. …… …… …… …… …… ……

D. – Che cosa dovete a voi stesso?

R. …… …… …… …… …… ……

Data …… …… ……

Firma dell’iniziando …… …… ……

Suo domicilio …… …… ……

Firma del Ven. …… …… ……

Le risposte che costituiscono il “Testamento” saranno discusse in Loggia.

Dopo l’approvazione del Testamento da parte della Loggia, il Fratello Esperto Preparatore, su invito del Maestro Venerabile, si reca dal profano e gli da spiegazioni sul significato degli atti che sta per compiere e gli dirà:

“Profano, voi dovete assoggettarvi a delle prove; l’Istituzione della quale desiderate far parte si aspetta da voi coraggio e fiducia, condizioni essenziali perché possiate ricevere la Luce. Lasciate che io vi prepari”.

Riferendosi alla consegna dei metalli e del denaro:

“Vi presentate spoglio di ogni sostanza metallica e del denaro, per significare che il Fratello Libero Muratore non abuserà mai delle ricchezze”.

Togliendogli la giacca, slacciandogli il colletto e scoprendogli il cuore:

“Il fianco sinistro è scoperto in segno di sincerità e franchezza e sta a significare che nessun sentimento egoistico deve isolare il Libero Muratore dai suoi Fratelli”.

Scoprendogli la gamba destra:

“Ciò sta a significare l’imperfezione della vostra mente offuscata dagli errori, dai pregiudizi e dalle superstizioni”.

Facendogli togliere la scarpa dal piede sinistro e facendogli calzare una pantofola:

“Ciò si richiama ad un usanza degli orientali che si scalzavano prima di calpestare il suolo di un recinto sacro”.

Mettendogli una corda al collo:

“La corda simbolizza il cordone ombelicale che trattiene il bimbo alla sua matrice, nello sforzo supremo di venire alla Luce; tale corda sarà simbolicamente tagliata con la cerimonia dell’Iniziazione”.

Mettendogli la benda sugli occhi:

“Questa benda sta a significare, con l’apparente cecità, la vostra ignoranza nei confronti della Libera Muratoria”.

Dopo essere stato così preparato, il Candidato viene condotto alla porta del Tempio dove il Maestro Esperto gli fa battere ripetuti colpi da profano.

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