Indra, lo «Yoga della sintesi»

Letture d'Esoterismo OrientaleUn nuovo Gruppo ch’è ora in procinto di formarsi, finirà di sviluppare un nuovo «yoga», con scuole che a poco a poco sostituiranno sia il Raja che il Bhakti Yoga.
Lo «yoga della sintesi» non è ancora stato descritto, per ora.

Indra, lo «Yoga della sintesi»

a cura di Athos A. Altomonte
dagli scritti del Maestro D.K.

Vi dirò che un nuovo Gruppo (il nuovo Gruppo di Servitori del Mondo) ch’è ora in procinto di formarsi, finirà di sviluppare un nuovo «yoga», con scuole che a poco a poco sostituiranno sia il Raja che il Bhakti Yoga.

L’insegnamento sarà aperto solo a chi ha imparato a controllare la mente e le emozioni. Il metodo non sarà né facile né breve, e sarà adatto solo per chi ha raggiunto la condizione coscienziale di personalità coordinata ed intelligente.

La sua nota fondamentale sarà la sintesi, la sua meta lo sviluppo cosciente dell’intuizione e ciò sarà ottenuto per due direttive.

  • Primo: sviluppo dell’intuito e della vera percezione spirituale;
  • Secondo: uso esperto della mente come strumento d’interpretazione.

Nel libro Agni Yoga è trapelata una parte del nuovo insegnamento, anche se limitatamente a quanto riguarda l’aspetto volontà.

Lo «yoga della sintesi» non è ancora descritto, per ora.

Dopo il «Bhakti yoga», cioè l’unione raggiunta attraverso la devozione, oggi, tra i Discepoli avanzati è preminente l’apprendimento del «Raja yoga», ovvero l’unione per mezzo del potere della mente.

Parlare di unione attraverso la sintesi sembra una ridondanza, ma non è così. Si tratta dell’unione ottenuta identificandosi con il tutto (empatia, n.d.r.), e non tramite un processo di realizzazione o perseguendo una visione.

Badate bene a questa distinzione, poiché è la chiave del prossimo progresso umano.

Lo yoga della devozione fu insegnato dalla Bhagavad Gita.

Patanjali raccolse i precetti dello Yoga mentale.

Il Vangelo narra la realizzazione, ma il segreto dell’identificazione non è ancora stato divulgato. Esso è custodito da pochi, che fanno parte del nuovo Gruppo di mistici e conoscitori che si va integrando col Piano del Fuoco (Agni, n.d.r.).

Sarà elaborato nella fornace delle loro esperienze individuali e poi dato al mondo: ma non è ancora il momento. Il Gruppo deve prima rafforzarsi e migliorare sia per “conoscenza” che per “intuito”.

Cosa impedisce di far parte di questo Gruppo?

Sono quattro motivi e solo quattro, lo affermo con enfasi.

  1. la personalità non coordinata con il Sé.
    Ciò significa che la mente fisica è impreparata e l’intelletto ancora privo di vigore (1° raggio n.d.r.).
  2. il senso di separazione, di distinzione, di essere diverso o estraneo al proprio simile.
  3. l’adesione ad un credo particolare e distinto che, per quanto ottimo, inevitabilmente provoca separatività, poiché esclude ogn’altra visione.
  4. ambizione ed orgoglio.

Allora cosa occorre per qualificarsi? Seguire tre semplici norme:

a) praticare l’innocuità;

b) non desiderare nulla per il sé separato;

c) scorgere il divino in ogni cosa.

Sono regole semplici, ma pur difficilissime da maturare.

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