Beato quell’uomo che, mentre esegue strettamente i doveri della vita quotidiana sul piano oggettivo temporaneo, adempiendo ad ogni singola legge del suo paese ed in breve dando a Cesare quel che è di Cesare, in realtà conduce un’esistenza spirituale e permanente, una vita che non ha soluzione di continuità, squarci, interludi, neppure quei periodi che sono i posti di blocco del lungo pellegrinaggio della vita spirituale pura.
(continua) Istruzione n° I Diagramma IIn questo diagramma vediamo che l’uomo fisico (o il suo corpo) non condivide l’onda pura diretta dell’Essenza Divina che sorge dall’Uno in Tre, il Non manifesto, attraverso il Logos manifesto (la facciata superiore nel diagramma). Purusha, lo Spirito primordiale, tocca la testa umana e si ferma lì. Ma l’Uomo Spirituale (la sintesi dei sette principi) è direttamente connesso con esso. Diagramma I 1˚. – Macrocosmo ed i suoi 3, 7, o 10 Centri di Forza Creativa.
2˚ – Microcosmo (l’Uomo Interiore) ed i suoi 3, 7 o 10 Centri di Forze Potenziali.
3˚ – Microcosmo (l’Uomo Fisico) ed i suoi 10 Orifizi, o Centri di Azione.
E qui dobbiamo aggiungere qualche parola sulla comune elencazione exoterica dei principi. Dato che a coloro che non hanno fatto i voti non può essere affidata la verità completa, viene fatta e resa nota una suddivisione approssimativa. Il buddismo esoterico comincia con Atma, il settimo, e finisce con il corpo fisico, il primo. Ora, né Atma, che non è un “principio” individuale, ma una radiazione dal Logo immanifesto ed un tutt’uno con esso; né il corpo, che è l’involucro o guscio materiale dell’uomo Spirituale, possono essere considerati strettamente come “principi”. Inoltre, il “principio” a capo di tutti, uno non menzionato sinora, è l’“Uovo Luminoso” (Hiranyagarbha) o la Sfera Magnetica Invisibile in cui ogni uomo è avviluppato (così come gli animali, le piante e perfino i minerali). Reichenbach non comprese ciò che imparò da sensitivi e chiaroveggenti. È il liquido odico, o meglio aurico o magnetico che emana dall’uomo, ma è anche qualcos’altro. È la diretta emanazione:
Il settimo aspetto di quest’aura individuale è la facoltà di assumere la forma del suo corpo e diventare il “Radiante”, l’Augoeide Luminoso. È ciò che a volte, strettamente parlando, diviene la forma chiamata Mayavi Rupa (Corpo Pensato). Perciò, come spiegato nella seconda parte del diagramma (l’uomo astrale), l’Uomo Spirituale consiste solo di cinque principi, come insegnano i Vedantini (vedi “Dottrina Segreta” Vol. I, p.157 – nuova Edizione I, 181, per l’elencazione exoterica Vedantica), che sostituisce implicitamente per il fisico questo sesto, o Aurico, corpo e confluisce il Manas doppio (doppia mente o coscienza) in uno. Per questa ragione parlano di cinque Koshas (involucri o principi), e chiamano Atma il sesto non “principio”. Questo è il segreto della critica della divisione di Buddhismo esoterico ad opera del tardo Subba Ror. Ma ora lasciamo imparare allo studente la vera elencazione esoterica. Tavola ILa ragione per cui la menzione in pubblico del Corpo Aurico non è permessa è dovuta alla sua sacralità. È questo il corpo che con la morte assimila l’essenza di Buddhi e Manas e diviene il veicolo di questi principi spirituali, che non sono oggettivi e dunque, con la piena radianza di Atma su di esso, ascende come Manas Taijasi nello stato Devachanico. Per questa ragione è chiamato con molti nomi. È il Sutratma, il “filo” d’argento che “incarna” dall’inizio del Manvantara, e alla fine appende su di sé le perle di esistenze umane; in altre parole, l’aroma spirituale di ogni personalità che segue attraverso il pellegrinaggio della vita (Vedi Lucifero, Gen. 1889, Dialogo sui Misteri del Dopo-Vita). È anche il materiale con cui l’Adepto forma i suoi Corpi Astrali, dagli Augoeidi ed i Mayava Rupa in giù. Dopo la morte dell’uomo, quando le sue particelle più eteree hanno attirato in sé i principi spirituali del Buddhi e del Manas superiore, e sono illuminate con la radianza dell’Atma, il Corpo Aurico resta o nello stato di coscienza Devachanico o, nel caso di un Adepto completo, preferisce lo stato di Nirmanakaya – cioè, uno che ha purificato il suo intero sistema così tanto che è al di sopra della divina illusione di un Devachano. Tale Adepto resta nel piano Astrale (invisibile) connesso con la nostra terra, e da lì in poi si muove e vive in possesso di tutti i suoi principi, eccetto il Kama Rupa ed il suo corpo fisico. Nel caso del Devachano, il Linga Sarira – l’alter ego del corpo che durante la vita è all’interno dell’involucro fisico, mentre l’aura radiante è al di fuori – rafforzata dalle particelle materiali che quest’aura si lascia dietro, resta vicino al corpo morto e al di fuori di esso, e presto svanisce. Nel caso del pieno Adepto, il corpo da solo diviene soggetto alla dissoluzione, mentre il centro di tale forza, che era la sede del desiderio e della passione, scompare insieme alla sua causa – il corpo animale. Ma durante la vita di quest’ultimo tutti questi centri sono più o meno attivi ed in costante corrispondenza con i loro prototipi, i centri cosmici, ed i loro microcosmi, i principi. È solo attraverso questi centri cosmici e spirituali che i centri fisici (i sette orifizi superiori e la triade inferiore) possono beneficiare dalla loro interazione occulta, dato che questi orifizi, o aperture, sono canali che conducono nel corpo influenze che la volontà dell’uomo attrae ed usa, cioè: le forze cosmiche. Naturalmente questa volontà dovrà agire prima di tutto attraverso i principi spirituali. Per chiarire ciò, facciamo un esempio. Per arrestare il dolore, diciamo, nell’occhio destro, bisogna attrarre verso di esso il potente magnetismo dal principio cosmico che vi corrisponde, a questo occhio ed a Buddhi. Create, con un potente sforzo di volontà, una linea immaginaria di comunicazione tra l’occhio destro ed il Buddhi, situando quest’ultimo come il centro nella stessa parte del capo. Questa linea, sebbene si possa chiamare “immaginaria” è, una volta che si riesca a vederla con l’occhio della mente e a darle forma e colore, vera e buona e reale. È una linea nel sogno eppure non lo è. Inoltre, la vostra influenza agirà a seconda del colore prismatico di cui dotate la vostra linea. Ora Buddhi e Mercurio corrispondono l’uno all’altro ed entrambi sono gialli e radianti, o color oro. Nel sistema umano l’occhio destro corrisponde a Buddhi e Mercurio ed il sinistro a Manas e Venere o Lucifero. Quindi se la vostra linea è dorata o argentea fermerà il dolore; se è rossa, lo aumenterà, poiché rosso è il colore del Kama e corrisponde a Marte. Scienziati Cristiani e della mente si sono trovati di fronte a questi effetti senza comprenderne le cause. Avendo realizzato per caso il segreto per produrre tali risultati, dovuti all’astrazione mentale, li attribuiscono alla loro unione con Dio – se poi sia un Dio personale o impersonale, questo lo sanno loro – mentre è semplicemente l’effetto di un principio, anziché un altro. Comunque sia, sono sul cammino della scoperta, sebbene rimarranno a vagare ancora per lungo tempo. Che gli studenti della Scuola Esoterica non commettano lo stesso errore. È stato spesso spiegato che, né i piani cosmici di sostanza né i principi umani – eccetto i piani o mondi materiali inferiori ed il corpo fisico che, come è stato detto, non sono “principi” – possono essere situati o pensati nello spazio e nel tempo. Dato che i primi sono sette in Uno, così noi siamo sette in Uno, lo stesso Assoluto del mondo, che è sia materia che non-materia, spirito e non-spirito, essere e non-essere. Tenete questa idea bene a mente, tutti voi che studiate la misterica del Sé. Nella tavola I vediamo che Atma non è un “principio” ma si mantiene separato dal’uomo, i cui sette “principi” sono rappresentati come segue:
Ricordate che soltanto con i nostri sensi fisici a disposizione, nessuno di noi può sperare di andare oltre la materia volgare. Possiamo farlo solo attraverso uno dei nostri sensi spirituali, tramite la pratica oppure se siamo nati veggenti. Eppure perfino un chiaroveggente che possieda tali facoltà, se non sia un Adepto, non importa quanto onesto e sincero possa essere, ma se ignora le verità della Scienza Occulta, sarà guidato dalle visioni che vede nella Luce Astrale fino a confondere Dio o gli Angeli con gli abitanti di quelle sfere che potrà occasionalmente intravedere – come testimoniano Swedenborg ed altri. Questi nostri sette sensi corrispondono ad ogni altro settenario in natura ed in noi. Fisicamente, attraverso l’invisibilità, l’Involucro umano Aurico (l’Amnio dell’uomo fisico in ogni età della vita) ha sette strati, proprio come lo Spazio Cosmico e la nostra epidermide fisica. È quest’aura che, a seconda del nostro stato di purezza o impurità mentale e fisico, può aprirci la vista su altri mondi o chiuderci fuori completamente da tutto ciò che non è questo mondo di materia tridimensionale. Ognuno dei nostri sette sensi fisici (due dei quali sono ancora sconosciuti alla scienza profana) ed anche dei nostri sette stati di coscienza – cioè:
Ognuno di essi è anche collegato con uno dei Sacri Pianeti e sotto la sua diretta influenza (vedi “Dottrina Segreta” Vol. I, p. 572-4 – Nuova Edizione, I, 626-68.). Questi appartenevano ai Misteri Minori, i cui seguaci erano chiamati Mystai (i velati), dato che erano in grado di percepire le cose attraverso una nebbia, come se avessero “gli occhi chiusi”; mentre gli Iniziati o “Vedenti” dei Misteri Maggiori erano chiamati Epopti (coloro che vedono le cose senza veli). Solo a questi ultimi erano insegnati i veri Misteri dello Zodiaco e le relazioni e corrispondenze tra i dodici segni (due segreti) ed i dieci orifizi umani. Questi ultimi sono naturalmente dieci nella donna e solo nove nell’uomo, ma questa è una differenza puramente esteriore. Nel secondo volume della “Dottrina Segreta” si afferma che fino alla fine della Razza della Terza Radice (quando l’uomo androgino si separò in maschio e femmina) i dieci orifizi esistessero nell’ermafrodito, prima latenti, poi funzionali. L’evoluzione dell’embrione umano ce lo dimostra. Per esempio, l’unica apertura formata all’inizio è la cavità orale, una “cloaca” che comunica con l’estremità anteriore degli intestini. Questa diviene successivamente la bocca e l’orifizio posteriore; il Logos che differenzia ed emana materia volgare su un piano inferiore, in linguaggio occulto. La difficoltà che alcuni studenti incontreranno nel conciliare la corrispondenza tra lo Zodiaco e gli orifizi può essere facilmente spiegata. La Magia è coeva della Razza della Terza Radice, che cominciò creando attraverso Kryasakti e terminò creando le specie nel modo attuale (vedi “Dottrina Segreta” I, p. 207, e seg. – Nuova ediz. I, p. 228). La donna, rimasta con il numero intero o perfetto del Cosmo – 10 – il numero Divino di Geova, fu ritenuta superiore e più spirituale dell’uomo. In Egitto, nei tempi antichi, la funzione matrimoniale conteneva un articolo che sosteneva che la donna doveva essere la “signora del signore” ed il vero signore al di sopra di lui. Il marito giurava di essere “obbediente a sua moglie” per la produzione di risultati alchemici come l’Elisir della Vita e la Pietra Filosofale, dato che l’aiuto spirituale della donna era necessario all’Alchimista. Ma misero l’Alchimista che prendesse questa affermazione nel senso puramente letterale dell’unione fisica. Tale sacrilegio diverrebbe magia nera e ne conseguirebbe un fallimento sicuro. Il vero Alchimista dell’antichità prendeva assistenti anziane ad aiutarlo, evitando accuratamente le giovani. E se una di loro era sposata, trattava la moglie come una sorella prima e durante le operazioni. L’errore di ritenere che gli antichi conoscessero solo dieci dei segni Zodiacali è spiegato nell’“Iside Svelata” (Vol. II, p. 456, 461, 465 e seg.). Gli antichi sapevano dell’esistenza di dodici, ma vedevano questi segni in modo diverso da noi. Non prendevano la Vergine e lo Scorpione in considerazione singolarmente, ma li consideravano due in uno, dato che ci si riferiva ad essi direttamente e simbolicamente come il primordiale uomo doppio e la sua separazione nei sessi. Durante la riforma dello Zodiaco, la Bilancia fu aggiunta come dodicesimo segno, sebbene sia solo un segno equilibratore, durante la svolta – il mistero dell’uomo separato. Fate che lo studente impari anche questo. Intanto ricapitoliamo ciò che è stato detto. (1) Ogni essere umano è un’incarnazione del suo Dio – in altre parole, “Tutt’uno con il suo Padre Celeste”, proprio come ha detto Gesù, un Iniziato. Quanti uomini sulla terra, altrettanti Dei in Cielo; eppure questi Dei sono in realtà Uno, poiché alla fine di ogni periodo di attività si ritirano come i raggi del Sole che tramonta nella luminaria Genitrice, il Logos Non-Manifesto, che è a sua volta assorbito nell’Uno Assoluto. Dovremmo chiamare questi nostri “Padri”, sia individualmente che collettivamente e in qualunque caso, i nostri Dei personali? L’occultismo risponde: mai. Tutto ciò che un uomo mediocre sa del suo “Padre” è ciò che sa di sé stesso attraverso ed entro sé stesso. L’Anima del suo “Padre Celeste” è incarnata in lui. Quest’Anima è lui stesso, se riesce ad assimilare la Divina Individualità mentre è ancora nel suo guscio animale fisico, come lo Spirito, si aspetta di essere sentito dall’Assoluto. Le nostre preghiere e suppliche saranno vane, a meno che aggiungiamo atti potenti a parole latenti, e rendiamo l’aura che circonda ognuno di noi così pura e Divina che il Dio dentro di noi possa agire esteriormente, o in altre parole diventare come se fosse una potenza estranea. Dunque facciamo in modo che agli Iniziati, ai Santi e agli uomini temperanti e puri, veramente sia concesso di aiutare gli altri, oltre a sé stessi, nel momento del bisogno, e di produrre quelli che scioccamente sono chiamati “miracoli”, tutti con l’aiuto del Dio dentro sé stessi, che loro soltanto hanno potuto permettere che agisse nel piano esteriore. (2) La parola Aum o Om, che corrisponde al triangolo superiore, se pronunciata da un uomo veramente puro e santo, richiamerà o sveglierà non solo le potenze meno esaltate che risiedono negli elementi e negli spazi planetari, ma anche il suo Sé Superiore, il “Padre” in lui. Pronunciata da un uomo mediamente buono, nel modo giusto, rafforzerà la sua moralità, specialmente se tra due “Aum” egli medita profondamente sull’Aum dentro di sé, concentrando la sua attenzione sulla gloria ineffabile. Ma misero l’uomo che pronuncia questa parola dopo aver commesso qualche colpa grave; poiché da quel momento in poi egli attrarrà sulla sua fotosfera impura forze invisibili e presenze che altrimenti non potrebbero attraversare l’involucro Divino. Tutti i membri della E. S., qualora onesti nella loro intenzione ad imparare, sono invitati a pronunciare la Parola Divina prima di andare a letto e come prima cosa al risveglio. Il giusto accento, comunque, si dovrebbe ottenere da uno degli ufficiali della E. S. T. AUM è l’Amen originale. Amen non è un termine ebreo, ma così come la parola Hallelujah che gli Ebrei ed i Greci presero in prestito dai Caldei. La prima parola si trova spesso ripetuta in alcune iscrizioni magiche su coppe ed urne tra i resti Babilonesi e Niveani. Amen non è “così sia” o “in Verità” ma in tempi lontani aveva quasi lo stesso significato di AUM. I Tanain (Iniziati) ebrei la usavano per la stessa ragione degli Ariani. Gli Adepti usano AUM, e con simile successo, il valore numerico di AMEN in lettere ebree che è 91, lo stesso del valore intero di YHVH, (Jod-Hovah), o maschio-femmina sul piano terrestre, come inventato dagli ebrei ed ora adattato a significare Geova; ma che in realtà e letteralmente significa “che dà l’essere” e che riceve la vita, 26 ed ADONIA, 65 o 91. Entrambe queste parole significano l’affermazione dell’essere o l’esistenza del “Dio” asessuato dentro di noi. (3) La Scienza Esoterica ci insegna che ogni suono nel mondo visibile, risveglia il suo suono corrispondente nel regno invisibile e chiama all’azione l’una o l’altra forza sul lato occulto della natura. Inoltre, ogni suono corrisponde ad un numero e ad un colore (una potenza) spirituale, psichica o fisica e ad una sensazione su un qualche piano. Tutte queste trovano un’eco in ciascuno degli elementi sviluppati sinora e perfino nel piano terrestre, nelle vite che pullulano nell’atmosfera terrena, spingendole all’azione. Una preghiera, dunque, a meno che sia pronunciata mentalmente ed indirizzata al proprio “Padre” nel silenzio e nella solitudine della propria “stanzetta”, deve avere risultati più disastrosi che benefici, visto che le masse sono completamente ignoranti sui potenti effetti che esse producono. Per produrre buoni effetti, la preghiera deve essere recitata da “uno che sa come farsi sentire in silenzio”, quando non è più una preghiera, ma diviene un comando. Perché si dice che Gesù proibì ai suoi ascoltatori di andare nelle sinagoghe pubbliche? Certamente ogni uomo che pregava non era un ipocrita o un bugiardo, o un Fariseo che amava essere visto in preghiera dalla gente; dobbiamo pensare che avesse una ragione. Lo stesso motivo che spinge l’Occultista esperto ad evitare che i suoi allievi vadano in posti affollati ora come allora, dall’entrare in chiese, stanze di sedute, ecc… a meno che non siano in armonia con la folla. Questo è un consiglio da dare ai principianti che non possono evitare di andare nella folla; potrebbe sembrare superstizioso ma sarà efficace in assenza di conoscenza occulta. Come è ben noto ai buoni astrologi, i giorni della settimana non sono nell’ordine dei pianeti di cui recano il nome. Gli antichi Hindu ed Egiziani dividevano il giorno in quattro parti ed ogni giorno era sotto la protezione (come la magia pratica ha constatato) di un pianeta; ed ogni giorno, come Dion Cassius verificò giustamente, ricevette il nome del pianeta che governava e proteggeva la sua prima parte. Fate che lo studente si protegga dai “Poteri dell’Aria” (Elementali) che riempiono i posti pubblici, indossando o un anello che contiene un Gioiello del colore del pianeta presidiante, o il metallo ad esso consacrato. Ma la migliore protezione è una coscienza pulita ed un forte desiderio di beneficiare l’umanità. I pianeti, i giorni della settimana,
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NUMERI |
METALLI |
PIANETI |
PRINCIPI UMANI |
1 e 10 Chiave di volta dell’uomo Fisico. |
Ferro |
Marte Il Pianeta della Generazione |
Kama Rupa Il veicolo o sede dell’istinto animale e delle passioni |
2 Spirituale della Vita e Fisico della Vita
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Oro |
Sole Colui che dà la Vita Fisicamente, Spiritualmente ed Esotericamente, il sostituto per i Pianeti inter-Mercuriali sacri e segreti per gli Antichi. |
Prana, o Jiva. Vita.
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