Francken Manuscript /XXIV grado – (prima parte)

Quattuor CoronatiCavaliere Kadosh o Cavaliere Dell’Aquila Bianca e Nera – XXIV grado

Francken Manuscript /XXIV grado

a cura di Franco Cenni

CAVALIERE KADOSH

O CAVALIERE DELL’AQUILA BIANCA E NERA

APARE ET LEGE, DICE AUT TACE

XXIV  GRADO

Il Nec Plus Ultra Della Massoneria

Capitolo dei Grandi Ispettori delle Logge, Grandi Eletti Cavalieri Kadosh, ora conosciuti con il titolo di Cavalieri dell’Aquila Bianca e Nera.

Il Superiore in questo Grado è il Tre Volte Illustre Federico III, re di Prussia, che porta il titolo di Tre Volte Illustre Cavaliere Gran Commendatore.

Premesse

Il Capitolo, o Concistoro, dei Grandi Eletti deve comprendere almeno cinque Fratelli insigniti di questo Grado. Devono essere vestiti di nero e portare guanti bianchi. La Fascia del Grado è un largo nastro nero portato dalla spalla sinistra al fianco destro. Il Gioiello, formato da una Croce rossa identica a quella dei Cavalieri dell’Ordine Teutonico sulla quale s’incrociano due spade, che formano così una croce di Sant’Andrea, si porta appeso alla Fascia. In questo Grado non c’è Grembiule.

In questo Capitolo non vi sono né decori né emblemi, i drappi devono essere completamente tolti. Unica figura all’entrata del Tempio, la Scala Misteriosa che, in occasione di un’iniziazione, deve restare coperta fino al momento in cui il candidato abbia prestato Giuramento.

Attenzione, non dovete mai ammettere in questo eminente Grado chiunque non vi abbia dato ogni prova di fedeltà.

Dei cinque Fratelli che sono indispensabili in questo Capitolo, due devono raggiungere il candidato, in un altro locale, fino al suo ingresso. Gli altri tre rimangono nel Capitolo per preparare l’iniziazione.

Nota bene: In un luogo lontano, un Cavaliere Kadosh, o Cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera, non può iniziare un altro Fratello se non ne abbia ricevuta l’autorizzazione scritta da un Grande Ispettore o da un Vive Grande Ispettore. Questa patente deve essere scritta di proprio pugno dal Grande Ispettore e portare il suo sigillo.

In occasione di un’iniziazione, l’Oriente dev’essere isolato da un tendaggio dietro il quale prenderà posto il Gran Commendatore, in modo che il candidato non possa vederlo ed ignori così chi l’ha iniziato.

Apertura

D: Illustre Cavaliere, siete voi Eletto?

R: Si, Tre volte Illustre Gran Commendatore, lo sono.

D: Come foste eletto?

R: Ha deciso la sorte.

D: Quali prove potete darmi di questa elezione?

R: Ne fu testimone una Caverna.

D: Cosa avete fatto in questa caverna?

R: Ho fatto Giustizia.

D: Siete andato più lontano?

R: Si, T. V. Ill. Gran Commendatore.

D: Perchè dovrei credervi?

R: Il mio nome è Cavaliere Kadosh o Cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera, mi capite?

D: Se è così, datemi il Segno per convincermi del vostro sapere e per premunirmi contro ogni sorpresa.

A queste parole, tutti i Cavalieri sguainano le spade, ciò che costituisce il Segno. Il Gran Commendatore batte un gran colpo sulla tavola posta innanzi a lui e annuncia:

“Illustri Cavalieri, il Capitolo è aperto.

Iniziazione

Uno dei Cavalieri rimasto con il candidato nel vestibolo, nel sentire il gran colpo battuto dal Gran Commendatore, batte una volta alla porta del Capitolo. Uno di quelli che sono all’interno viene alla porta, la socchiude e domanda:

“Che volete?”

Il Cavaliere che ha bussato risponde:

“Un Cavaliere servente chiede di essere ammesso al Grado di Grande Eletto poichè possiede tutti i Gradi massonici necessari”.

Questa richiesta viene ripetuta al Gran Commendatore che dichiara:

“Possiamo ammettere tra noi un Libero Muratore senza correre rischi d’indiscrezione da parte sua?”

I due Cavalieri che l’accompagnano rispondono:

“Lo giuriamo e lo promettiamo a suo nome”.

Dopo aver battuto un gran colpo, l’Illustrissimo Gran Commendatore viene verso gli altri due Cavalieri. Tutti e tre si prendono per mano e prestano il Giuramento seguente:

“Noi promettiamo e giuriamo, per il Dio Vivente e sempre Supremo, di vendicare la morte dei nostri antenati. Che chiunque di noi, in qualunque maniera avvenga, commettesse la più leggera indiscrezione riguardo ai segreti del nostro Ordine, sia sotterrato sotto il trono di questa illustre assemblea!

Che dio ci protegga nella nostra impresa e ci conservi in Equità e Rettitudine!

Amen!”

Dopo questo giuramento, il candidato può essere introdotto. I due Cavalieri rimasti all’esterno, trascorso il tempo necessario al giuramento, dopo il gran colpo battuto dal Gran Commendatore, mettono mano alla spada, aprono la porta e fanno entrare il candidato. Lo conducono poi davanti al tendaggio all’Oriente. Allora i quattro Cavalieri si ritirano, lasciando il candidato solo in presenza del Gran Commendatore, e vanno a montare la guardia davanti alla porta del Capitolo e di quelle dei locali adiacenti. Il candidato non può vedere il Gran Commendatore e nessuno deve assistere all’iniziazione perchè mai nessuno è stato testimone dell’iniziazione di un Cavaliere del Tempio.

Il candidato si prostra, faccia a terra, mentre il Gran Commendatore gli ricorda gli episodi principali della Storia della Massoneria, dalle origini all’epoca dell’assassinio di Hiram Abif, la volontà di Salomone di punire i traditori nella maniera più esemplare, come il re scelse i Maestri che inviò alla ricerca degli scellerati per compiere questa vendetta.

Espone al candidato lo zelo, la costanza ed il fervore di cui diedero prova Joabert, Stolkin e Guibelum, che dopo queste faticose ricerche, ebbero la fortuna, per ordine di Salomone, di scoprire, nelle rovine del Tempio di Enoch e sotto il Nono Arco, il prezioso Tesoro dei Perfetti Massoni.

Il Gran Commendatore prosegue nel ricordare al candidato la fermezza della quale diedero prova i Grandi Eletti al tempo della distruzione del Tempio, come affrontarono ogni rischio immaginabile per superare le linee nemiche, giungere alla Volta Sacra e raggiungere la Colonna della Bellezza per impedire, cancellandolo, che il Nome Ineffabile venisse esposto alla vista dei profani.

Poi gli ricorda i settant’anni di prigionia e la clemenza di Ciro, re di Persia, che, alla richiesta di Zurubbabel, non solo rese la libertà ai figli d’Israele, ma ordinò che tutti i tesori del Tempio, che Nebucadnezar aveva preso, gli fossero resi per ornare il Nuovo Tempio che gli aveva ordinato di elevare al Dio Infinito, e li fece Cavalieri. Ricorda anche la clemenza di Dario verso Zurubbabel, nel momento in cui si presentò davanti al Re dei re alla testa di una ambasceria inviata a Babilonia da Gerusalemme per lamentarsi dei Samaritani che rifiutavano di contribuire ai sacrifici del Nuovo Tempio, come gliene faceva obbligo il proclama di Ciro in favore dei Cavalieri d’Oriente, come questa ambasceria ricevette una lettera di Dario indirizzata ai governatori della Samarìa e delle altre località, e come gli ambasciatori vennero accolti al loro ritorno a Gerusalemme ed elevati alla dignità di Principe.

Poi il Gran Commendatore ricorda come, dopo la distruzione del Secondo Tempio, i più zelanti tra i Massoni si unirono attorno ad un capo, lavorarono alla riforma dei costumi, elevarono nel loro cuore un Tempio spirituale e se ne resero degni con le loro azioni. Si distinsero particolarmente all’epoca di Manchin, che fu il più ragguardevole tra loro. Un gran numero di questi Massoni si fecero Cristiani e comunicarono i loro segreti a quei Cristiani che giudicarono degni di conoscerli. Essi vivevano in comunità, formavano una sola e grande famiglia ed il brillante Ordine dei Massoni si mantenne così fino al sesto secolo ma, in seguito, cadde in letargo.

Ne frattempo, vi furono sempre dei Massoni fedeli ed è questo che spiega la brillante maniera in cui l’Ordine della Massoneria resuscitò nel 1110, quando undici Grandi Eletti e Perfetti Massoni tra i più zelanti si presentarono a Garinous, Principe di Gerusalemme, Patriarca e Principe massone, e pronunciarono i loro voti nelle sue mani. Lo informarono degli avvenimenti accaduti nel succedersi dei tempi, e dei progressi compiuti dopo l’epoca in cui i Principi se ne andarono a riconquistare la Terra Santa, dell’Alleanza che all’epoca venne fatta con questi Principi, e del Giuramento che i Massoni avevano contratto, di versare fino all’ultima goccia di sangue per ristabilire a Gerusalemme il culto dell’Altissimo.

Il Gran Commendatore espone poi al candidato come la pace che seguì a queste guerre, impedì ai Massoni di compiere i loro disegni e che questi non furono più perseguiti che in maniera teorica, visto che avevano giurato di compierli nei fatti. I Massoni non ammisero più nel loro Ordine se non coloro che avevano dato prova della loro fraternità, costanza e discrezione.

Per finire, il Gran Commendatore espone una storia generale delle origini dell’Ordine Massonico, dei suoi progressi, del suo declino e il modo in cui sopravvisse, dall’epoca delle Crociate fino a che le circostanze autorizzano l’esistenza del Grado al quale il candidato aspira, un Grado che gli conferirà una perfetta conoscenza di tutti i Gradi precedenti come anche in che modo la Massoneria sia giunta fino a noi. Dopo quest’esposizione, il candidato presta giuramento con la mano destra sulla Bibbia e la sinistra passata sotto il drappo e posta nelle mani del Gran Commendatore.

Giuramento

“Io, A. B., prometto e giuro di giammai rivelare a chiunque i segreti dei Grandi Eletti Cavalieri dell’Aquila Bianca e Nera, di vendicare la Massoneria nella persona dei traditori, di non ammettere mai in questo Grado chiunque non possieda già i Gradi di Principe di Gerusalemme e di Cavaliere Principe del Sole e ciò solamente se autorizzato da un decreto di pugno d’un Gran Commendatore, e recante il suo sigillo.

Prometto d’essere sempre pronto a partire per riconquistare la Terra Santa, se mi viene richiesto di farlo, di conformarmi all’obbedienza che è dovuta ai Principi del Real Segreto e, se dovessi venir meno al mio Giuramento, desidero che tutte le pene previste dai miei giuramenti precedenti mi vengano subito inflitte.

Amen!”

Il candidato bacia quindi la Bibbia prima di rialzarsi.

Seguito dell’Iniziazione

Il Gran Commendatore prosegue:

“Mio caro Fratello, Colui che vi ha appena conferito questo Grado al quale aspiravate e che qui viene chiamato Gran Commendatore, Grande Ispettore di tutte le Logge e Grande Eletto, è cosciente dell’importanza dei segreti che vi sono già stati confidati. E’ importante raccomandare a coloro che portano il titolo di Cavalieri dell’Aquila Bianca e Nera la più grande prudenza. Essi devono sempre essere attenti a non dare la più piccola indicazione riguardo ai nostri misteri, al nostro Ordine, ai suoi progressi o a quant’altro riguardi la Massoneria. L’imprudenza e l’indiscrezione di troppi fratelli ha permesso al mondo di conoscere alcuni dei nostri segreti e la Massoneria ne ha grandemente sofferto e non se ne riprende che con difficoltà. Questa indiscrezione ha causato la perdita o le dimissioni di numerosi ed potenti Fratelli che erano gli ornamenti ed i sostegni del nostro Ordine e delle nostre Logge. In questo Grado, mio caro Fratello, ogni indiscrezione sarà senza rimedio poichè non vi è più segreto che vi sia nascosto, che tutto sta per esservi spiegato e rivelato. La minima indiscrezione potrebbe dunque cagionare enormi conseguenze e lo comprenderete meglio quando avrete ricevuto le mie istruzioni.

La parola con la quale i nostri Fratelli chiudono i loro Giuramenti, Amen, significa perchè non c’è niente di più, perchè non ci sarà niente di più, perchè quello non sarà niente mai più. Questo non dev’essere più per molto un segreto per voi, che ben presto riceverete la spiegazione delle origini della Massoneria e di ciò che ha fatto nascere la Società. La Verità trapassa nuvole ed ombre, noi possiamo sfuggir loro, per giungere alla conoscenza di ciò che fummo una volta come Cavalieri Kadosh o ancora Cavalieri dell’Aquila Bianca e Nera, come si dice oggi, per sapere perchè siamo oggi dei Massoni simbolici e per comprendere cosa possiamo fare per accelerare la distruzione dei nostri nemici”.

Preghiera

Preghiamo!

O Tu Eterno, Grande Architetto dell’Universo benefico e pieno di grazia, dal più profondo segreto dei nostri cuori Ti offriamo un sacrificio vivente, Ti preghiamo umilmente d’ispirare ai nostri nemici una giusta comprensione del male che ci hanno fatto perchè, se avessero coscienza dei loro torti, potrebbero espiare le numerose ingiurie che non riguarda noi, Tuoi servitori, vendicare. Ma che i loro occhi si aprano e noi saremo riconciliati, in un’unione fraterna riprenderemo possesso della Terra Santa, là dove è stato edificato il Tuo Primo Tempio, là dove, uniti in un solo gruppo, celebreremo insieme le Tue sante preghiere sulla Montagna Sacra, nelle viscere della quale è seppellito il Tuo Nome per sempre glorioso, benedetto e spaventevole.

Amen!”

Seguito dell’Iniziazione

Il Quadro di Loggia viene ora scoperto ed il Gran Commendatore spiega:

“Sappiate che la più infima indiscrezione potrebbe distruggerci irrimediabilmente, potrebbe gettarci nei più spaventosi abissi dove vedremmo seppellire tutto l’Ordine Massonico, tutto ciò che resta del nostro illustre Ordine il cui eroismo al servizio dei più sfortunati rese glorioso, così grande quanto abbia potuto esserlo allorquando il suo potere e le sue ricchezze erano al loro apogeo e quando l’illustre nascita dei suoi membri celebrava la sua gloria.

Esso non fu più lo stesso, al momento della sua ingiusta e vergognosa fine, quando la nobile fermezza dei Cavalieri si mostrò nel fuoco, nelle fiamme e nelle torture. Cosa pensiamo della profezia di Jaques de Molay, che si è verificata poco tempo dopo? Che rispetto abbiamo noi per lo zelo coraggioso di quelli che salvaguardarono i preziosi resti di un Ordine che il più nero dei tradimenti, l’invidia e la più atroce malignità non poterono distruggere? Come si può non provare odio per gli usurpatori che si sono accaparrati la ricchezza e la dignità di quest’Ordine! Non si può vedere in essi che dei potenti nemici, di cui solamente le ceneri potranno cancellare quest’epoca sfortunata, quando infine il nome dei Cavalieri Kadosh, o Cavalieri dell’Aquila Bianca e Nera, sarà così accresciuto, sotto gli auspici e la conduzione di un Potente Commendatore, da poter restaurare il nostro Ordine, i Cavalieri riprendere possesso di tutte le ricchezze e di tutte le dignità che furono le loro in passato e che sono oggi in possesso di coloro che non hanno nessun altro titolo che l’ingiustizia e la malignità.

Che questo, mio caro Fratello, non sia di natura tale da intimidire coloro che, come voi, aspirano a questo Grado, che stiamo per conferirvi oggi. Questo non ispiri loro che un ardore ed uno zelo discreto. E’ essenziale che ciascuno attenda in silenzio e, se la fiducia è la più autentica testimonianza di una sincera fraternità, tutti devono augurarsi di vedere accrescere il numero dei cavalieri, ma anche temere di conferirlo con troppa fiducia ad un amico del quale non sia sufficientemente assicurata la discrezione.

Vi ricordate, mio caro Fratello, del Giuramento che avete fatto nelle mie mani, all’inizio di questa cerimonia, e che é di amministrare la Giustizia che voi servite. Ho una troppo buona opinione di voi da temere la benché minima indiscrezione da parte vostra per ciò che concerne le nozioni iniziali che vi ho rivelato, concernenti quest’ultimo Grado della Massoneria.

Se provaste qualche reticenza a pronunciare il giuramento che noi dobbiamo pretendere da voi prima di esporvi, più avanti, questo Grado di Grande Eletto Kadosh, consultate il vostro cuore e verificate se siete disposto ad andare oltre, come ad assolvere scrupolosamente tutti i punti del Giuramento che state per prestare davanti a me, legandovi a noi per sempre.

Il Gran Commendatore osserva allora una pausa di alcuni minuti. Se si verificasse che il candidato fosse spaventato o esitante a pronunciare nuovi Giuramenti, il Gran Commendatore, senza andare oltre, lo farebbe uscire e chiuderebbe il Capitolo. In rapporto a ciò che il candidato conosce già dei segreti di questo Grado, il Giuramento che ha già prestato, ci assicura della sua perfetta discrezione. Se, al contrario, il candidato persiste a proseguire, ed a prestare il suo secondo Giuramento, il Gran Commendatore prosegue la cerimonia come segue.

 

Giuramenti

Il candidato s’inginocchia di fronte al Gran Commendatore, pone la mano destra sulla Bibbia e la sinistra tra le mani del Gran Commendatore, che gli dice:

“Giurate voi, su ciò che avete di più caro e di più sacro, di praticare le opere di carità, di vivere e morire nella vostra Religione e di non rivelare mai a nessuno chi vi abbia iniziato o chi abbia assistito alla vostra iniziazione in questo Grado?”

Il candidato risponde:

“Lo prometto e lo giuro!”

Il Gran Commendatore dice poi:

“Dite con me ‘t Sed halaad

e il candidato ripete queste parole. Il Gran Commendatore continua:

“Promettete e giurate di essere in buona fede in ogni vostra azione e, di conseguenza, di non accettare mai in questo Grado un Fratello, che non sia vostro amico intimo, e ciò con l’espresso consenso di due Grandi Eletti Ispettori o con il potere di una patente datavi per farlo?”

Il candidato risponde:

“Lo prometto e lo giuro!”

poi ripete, dopo il Gran Commendatore, la parola Scharlabac.

Il Gran Commendatore prosegue:

“Promettete e giurate che, con tutta la dolcezza di spirito della quale siete capace, amerete e avrete cari i vostri Fratelli, come voi stesso, che li aiuterete nel bisogno come nell’avversità, che li visiterete e li assisterete quando saranno malati e che non impugnerete mai le armi contro di loro, sotto qualsiasi pretesto?”

Il candidato risponde:

“Lo prometto e lo giuro!”

poi ripete, dopo il Gran Commendatore, la parola Moteck.

Il Gran Commendatore prosegue:

“Promettete e giurate di conformare sempre le vostre parole sulla Verità e di osservare la più grande prudenza in ciò che concerne questo Grado di Grande Eletto e Cavaliere Kadosh o Cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera?”

Il candidato risponde:

“Lo prometto e lo giuro!”

E ripete, dopo il Gran Commendatore, la parola Emunah.

Il Gran Commendatore prosegue:

“Promettete e giurate di viaggiare alla gloria e per il progresso del Cielo e di obbedire punto per punto a tutto ciò che vi sarà ordinato o prescritto dagli Illustri Cavalieri e dal Gran Commendatore ai quali avete giurato sottomissione ed obbedienza in ogni circostanza e senza nessuna restrizione di qualsiasi tipo?”

Il candidato risponde

“Lo prometto e lo giuro!”

e ripete, dopo il Gran Commendatore, la parola Hamach Sciata.

Il Gran Commendatore prosegue:

“Mi promettete e giurate di essere paziente nell’avversità e di non iniziare giammai in questo Grado, senza un qualsiasi pretesto che sia, un Fratello che non sia assolutamente libero, simile a un monaco religioso o ad uno di coloro che hanno pronunciato, senza restrizioni, dei voti di obbedienza assoluta nei confronti dei superiori?”

Il candidato risponde

“Lo prometto e lo giuro!”

e ripete, dopo il Gran Commendatore, la parola Sabael.

Il Gran Commendatore prosegue:

“Infine, promettete e giurate di mantenere inviolabili i segreti che sto per confidarvvvvi, di sacrificare i traditori alla Massoneria, di considerare i Cavalieridi Malta come nostri nemici, di rinunciare per sempre di entrare nel loro Ordine e di vedere in essi gli ingiusti usurpatori dei diritti, titoli e dignità dei Cavalieri del Tempio, dei quali sperate di entrare in possesso un giorno, con l’aiuto del Potentissimo?”

Il candidato risponde

“Lo prometto e lo giuro!”

Il Commendatore allora dice:

“Ripetete con me Choemel, Binah, Tabinah.

Dopo che il candidato abbia pronunciato queste tre Parole, il Gran Commendatore lo fa alzare e gli dice:

“Per i Sette Giuramenti ed in virtù dei poteri che mi sono stati conferiti e trasmessi, che ho meritato per la mia discrezione, per i miei viaggi infaticabili, il mio zelo, il mio fervore e la mia costanza, io vi inizio Grande Ispettore di tutte le Logge, Grande Eletto Cavaliere del Tempio.

Ma prima che prendiate posto tra i Cavalieri Kadosh, titolo che porterete d’ora in avanti, tengo a che voi non dimentichiate, è indispensabile, Fratello mio, che voi saliate la Scala Misteriosa che intravedete qui. Questa vi servirà e vi istruirà sui misteri del nostro Ordine del quale è assolutamente necessario che possediate una vera conoscenza.

Il candidato sale la Scala e pronuncia a ciascuno dei gradini che sale, il nome corrispondente. Quando il candidato è sul Settimo ed Ultimo Gradino ed ha pronunciato le ultime tre parole, La Scala viene abbassata verso il retro di modo che il candidato ne superi la sommità, perché egli non deve ritirarsi nella direzione dalla quale è venuto, come farebbe se rinculasse. Sarebbe contrario al suo Giuramento il ritirarsi per il cammino dell’arrivo. Infine, il candidato legge le parole poste in alto sulla Scala, Nec plus Ultra.

Il Gran Commendatore abbraccia il candidato e gli dice:

“Mio caro Fratello, ora vi sto per comunicare il Segno, Toccamento e Parole, nonché la Parola di Passo dei Grandi Eletti e Grandi Ispettori. Poi vi darò la spiegazione della Scala Misteriosa che avete appena salito, senza sapere perché lo abbiate fatto.

Questa Scala, caro Fratello, è assolutamente essenziale ed è il simbolo della storia che sto per narrarvi. Siccome una scala dispone di due montanti, cio che vi darà un giusta immagine dell’abilità di Filippo il Bello, re di Francia, nell’alleanza con Papa ClementeVI.

L’unione dei due montanti e delle sette traverse vi dà una giusta immagine delle sette condizioni che Filippo il Bello impose al vescovo Bertrand Got per farlo diventare Papa. Le sette traverse fissano tra loro i due montanti, proprio come queste sette condizioni legarono e vincolarono il suddetto Papa a Filippo il Bello e furono la base fondamentale dell’alleanza conclusa tra il re e il Papa.

Queste sette traverse simboleggiano anche i Sette Punti del Giuramento che avete appena contratto,allo stesso modoche Filippo il Bello impose i suoi sette articoli a ClementeVI. Gli fece giurare la distruzione definitiva dei Templari allo stesso modo secondo cui, attraverso i Sette Punti del Giuramento, voi avete giurato di portare un odio implacabile ai Cavalieri di Malta, vi siete impegnato a dedicarvi alla loro totale distruzione ed a rivendicare i diritti e le dignità dei quali si sono ingiustamente inpossessati.

E’ infine il momento, caro Fratello, di confidarvi tutti i segreti del Grado di Grande Eletto e di darvi una conoscenza veritiera delle vie per le quali la Massoneria ci è pervenuta. State attento ai fatti principali di questa Storia, potrete ancor meglio trarne le conseguenze in quanto sarete stato messo di fronte al segreto dei nostri misteri.

Ora ascoltate questa storia.”

 

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