Servire l’Umanità

Bene ComuneColoro fra di voi che cercano di servire l’umanità e di unirsi allo sforzo gerarchico per guarire un mondo nel dolore, devono imparare a penetrare dietro le apparenze, dietro ai metodi e agli schemi, ai risultati e agli effetti sul piano fisico, e tentare di entrare in contatto con le forze spirituali, oltre che con il bisogno umano che ha prodotto questi metodi d’espressione, vedendoli così per ciò che sono: non sistemi logori e sforzi infantili di miglioramento, ma piani in embrione tramite i quali un giorno potrà venire la liberazione, con la cultura e la civiltà della Nuova Era.

Servire l’Umanità

a cura di Massimo Mancini

Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e del Maestro D.K.

Coloro fra di voi che cercano di servire l’umanità e di unirsi allo sforzo gerarchico per guarire un mondo nel dolore, devono imparare a penetrare dietro le apparenze, dietro ai metodi e agli schemi, ai risultati e agli effetti sul piano fisico, e tentare di entrare in contatto con le forze di Shamballa o della Gerarchia, oltre che con il bisogno umano che ha prodotto questi metodi d’espressione, vedendoli così per ciò che sono: non sistemi logori e sforzi infantili di miglioramento, ma piani in embrione tramite i quali un giorno potrà venire la liberazione, con la cultura e la civiltà della Nuova Era. Se cercate di illuminare i luoghi oscuri della terra (che significa le menti degli uomini), necessariamente dovete voi stessi veder chiaro e collegare l’astratto e il concreto in modo tale che nella vostra vita sia visibile un idealismo operante; solo così sarà possibile vedere anche un realismo operante di carattere nazionale, razziale e umano. Bisogna usare tanto la testa quanto il cuore, e molte persone zelanti tendono a dimenticarsene…
È riconoscendo ciò che accade al genere umano nel suo insieme e dietro le scene, che i pensatori del mondo e il Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo possono meglio servire: ciò che importa è lo sviluppo della coscienza umana in risposta alle attuali condizioni di un paese o dei paesi; lo “stato mentale umano” comincia soltanto ora a concentrarsi sulle cose importanti e ad esprimersi in modo vivo. I pensatori e i servitori devono imparare a concentrarsi sulla coscienza che si risveglia e non sui movimenti superficiali. Questo risveglio procede velocemente e, fratelli miei, in modo soddisfacente. La forma e le forme possono anche soffrire, ma la consapevolezza intrinseca dell’uomo, in questo secolo acquista espressione divina.

Se è così difficile, fratelli miei, risvegliare aspiranti come voi al servizio urgente e al pieno senso di responsabilità; se uomini e donne così bene informati come siete voi non possono essere risvegliati allo sforzo e al sacrificio, potete farvi un’idea dell’ampiezza del compito che la Gerarchia deve affrontare in questo momento. Forse potete rendervi conto del senso quasi di frustrazione che potrebbe assalirmi (se fossi limitato da qualche concetto di tempo) quando per esempio, coloro ai quali mi rivolgo per ottenere cooperazione si preoccupano dei propri affari, non hanno alcun senso d’immediatezza e preferiscono concentrarsi sul proprio sviluppo, sulle loro famiglie e i loro problemi, piuttosto che aprirsi ad una veduta più ampia del mondo che li condurrebbe alla piena collaborazione. Lo scopo dei nostri sforzi è di evitare un disastro mondiale, e per questo scopo ho chiesto il vostro aiuto. (scritto nel Gen. 1939)

Dall’idealismo che è alla base delle attività di molti, in molti paesi, nasce un po’ di confusione. È l’importanza dell’ideale un poco nuovo del bene dello stato nel suo insieme, opposto al bene dell’individuo e al bene dell’umanità. Nella coscienza dell’idealista lo stato diviene un’entità quasi divina. Questa fa necessariamente parte del piano evolutivo, ma in quanto costituisce un problema, è troppo grande perché l’individuo possa risolverlo da solo senza aiuto. Posso però assicurarvi di una verità fondamentale. Quando tutti gli uomini cominceranno, entro i confini del loro stato particolare e mentre ne sostengono l’autorità e la civiltà, a pensare in termini di genere umano, allora l’opinione pubblica diverrà tanto potente e giusta nella sua inclusività, che la politica dello stato dovrà conformarsi inevitabilmente all’ideale più ampio, e non sarà possibile sacrificare in gran numero gli individui e l’umanità al singolo stato. La parte sarà vista nel suo giusto rapporto con il tutto maggiore. È questo risveglio dell’opinione pubblica ai diritti del mondo, agli interessi umani inclusivi e alla collaborazione internazionale, che rappresenta il vero scopo di tutto l’attuale sforzo spirituale. (scritto nel Mag. 1940)

Cosa può fare l’individuo per aiutare la causa dell’umanità ed arrestare la marea del male? Se egli già combatte dal lato delle Forze della Luce… conosce il suo destino e il suo servizio. Ma quelli che chiedono cosa possono fare, e tuttavia desiderano vedere chiaramente e fare la loro parte quando abbiano la giusta visione? Ad essi vorrei dire quanto segue:

i. Eliminate dalla vostra coscienza il pregiudizio, l’orgoglio nazionale e le antipatie religiose… L’infelice passato di tutte le nazioni oggi è usato come alibi da coloro che non scelgono di assumersi delle responsabilità o di sacrificare qualcosa alla causa dell’umanità. Oggi è necessario che tutti riconoscano le proprie manchevolezze ed occorre lo spirito di tolleranza e di perdono.

ii. Rifiutare di temere qualsiasi risultato di un’azione giusta e positiva. Oggi dietro a molti atteggiamenti di dissenso c’è la paura, e la paura uccide la verità, cela la visione e arresta l’azione giusta. La grande Guida di quest’era cristiana ci ha ammoniti di non aver paura di coloro che uccidono il corpo, ma di temere soltanto quelli che uccidono l’anima…

iii. Dopo aver percepito la visione, riconosciuti gli ostacoli, ed eliminato pregiudizi e paura innati, vi sarà evidente…ciò che dovete fare. Non sta a me dirvelo. I dettagli li dovete decidere voi; i metodi da impiegare vi diverranno chiari; i problemi umanitari vi saranno sempre più evidenti; e allora vi schiererete dalla parte delle Forze della Luce e sosterrete l’azione di coloro che combattono per la pace e la sicurezza mondiale, in preparazione all’inaugurazione del nuovo ordine mondiale. Lo farete senza pensare a voi stessi. Affronterete la vita veracemente e sinceramente col pieno sacrificio di tempo, denaro, di sé e, occorrendo, della vita. Vi renderete dinamicamente conto che l’atteggiamento dello spettatore passivo non è quello dell’agente delle Forze della Luce o di chi ama l’umanità.

iv. Imparerete anche a tener sgombra la mente dall’odio, rifiutando di odiare il peccatore illuso, anche se dovrete imporgli la punizione del suo peccato. L’odio e la separazione devono cessare e cesseranno quando il singolo aspirante li avrà eliminati dalla propria vita. Il grande errore di chi ha una mentalità neutrale e del pacifista è il rifiuto d’identificarsi costruttivamente con il dolore umano. Perfino quando reagisce con emozione violenta alle sofferenze, per esempio dei bambini… ne dei rifugiati senza difesa, in realtà non si preoccupa abbastanza per fare qualcosa di fronte alla situazione, ciò che implica sacrificio. Queste parole possono sembrare dure, ma è la necessaria affermazione di una realtà. La simpatia che non produce un’azione positiva di qualche genere diventa una piaga suppurante.

Così, con il pensiero, la parola e i fatti, chi ama l’umanità entrerà nella battaglia contro il male, completamente dimentico di sé si dedicherà alla causa dell’umanità, non nascondendosi dietro il senso di inutilità né cercando un alibi in un idealismo male interpretato. Affronterà i fatti della situazione del momento alla luce che proviene dalla visione stessa. Si affretterà ad andare avanti verso l’era dei giusti rapporti umani, dell’unità spirituale e della ripartizione delle risorse con totale fiducia, perché il suo senso dei valori sarà assestato. Sa che l’umanità ha una missione divina che dev’essere compiuta sulle ali dell’amore, con l’azione comprensiva, il servizio altruistico e disposti a morire in battaglia, se questo è l’unico modo per servire e liberare il proprio fratello. (scritto nel Giu. 1940)

Qualsiasi aspirante che pensi con chiarezza ed applichi l’insegnamento alla vita quotidiana, offre un prezioso contributo alla consapevolezza di gruppo.
Spesso l’aspirante si chiede: “A che posso mai servire? In che modo nella mia piccola sfera, posso essere utile al mondo?”. Risponderò che pensando questo libro nelle menti degli uomini, esprimendo davanti a loro l’insegnamento che contiene, e vivendo in modo conforme ad esso, renderete un servizio molto efficace.

Ciò comporterà necessariamente di consacrare totalmente la personalità ad aiutare l’umanità, e a promettere al Sé superiore che ci si sforzerà di perdere di vista il sé nel servizio, servizio da svolgere nel luogo e nelle circostanze che il destino e il dovere impongono. Voglio dire uno sforzo rinnovato per purificare tutti i corpi, in modo che tutto l’uomo inferiore possa essere un canale sgombro, uno strumento attraverso il quale la forza spirituale possa affluire liberamente. Intendo il conseguimento di un atteggiamento in cui l’aspirante nulla desidera per il sé separato, e considera tutto ciò che possiede come cose da offrire sull’altare del sacrificio per aiutare i fratelli. Se tutti voi che leggete poteste vedere gli effetti di un simile sforzo unito, ne deriverebbe un’attività di gruppo, condotta con intelligenza, capace di compiere grandi cose. Molti sono coloro che corrono qua e là per seguire questo o quell’individuo, per svolgere questo o quel lavoro e, agendo senza coordinazione intelligente, non conseguono nulla, e non ottengono risultati di gruppo. Ma l’azione congiunta di gruppo si risolverebbe nella riorganizzazione ispirata del mondo intero, e nell’eliminazione degli ostacoli; si compirebbero veri sacrifici, e si abbandonerebbero aspirazioni e desideri personali per servire i fini di gruppo.

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