Massoneria Filologia Rito

L'Opera al RossoPrefazione al testo “Massoneria Filologia Rito” L’opera rituale di Ivan Mosca

Senza la concreta presenza di Ivan Mosca la Massoneria Italiana sarebbe oggi certamente più povera. Dotato di una straordinaria e vertiginosa cultura, e non solo di ordine esoterico, i suoi interessi hanno spaziato in lungo e in largo facendone una personalità di irripetibile rilievo internazionale. Abilissimo pittore, profondo studioso di tutte le discipline esoteriche anche quelle “eccentriche” alla libera muratoria propriamente detta, Mosca è stato un protagonista lasciando una traccia profonda nella storia dell’esoterismo del secondo novecento.

“Massoneria Filologia Rito” L’opera rituale di Ivan Mosca

di Bent Parodi

Prefazione al testo “Massoneria Filologia Rito” L’opera rituale di Ivan Mosca – Ed. Luz

Senza la concreta presenza di Ivan Mosca la Massoneria Italiana sarebbe oggi certamente più povera. Dotato di una straordinaria e vertiginosa cultura, e non solo di ordine esoterico, i suoi interessi hanno spaziato in lungo e in largo facendone una personalità di irripetibile rilievo internazionale. Abilissimo pittore, profondo studioso di tutte le discipline esoteriche anche quelle “eccentriche” alla libera muratoria propriamente detta, Mosca è stato un protagonista lasciando una traccia profonda nella storia dell’esoterismo del secondo novecento. Molti di noi, una volta giovani massoni, ci siamo abbeverati alla fonte dei suoi inimitabili quaderni di simbologia, che furono uno strumento insostituibile di analisi e di approfondimento nei primi anni 80. Più che opportuna si rivela oggi la decisione della edizioni Luz di pubblicare l’opera omnia del grande Iniziato. L’impresa editoriale, meritoria ed onerosa, è singolarmente opportuna giacché riattualizza a beneficio delle nuove generazioni tutte le articolazioni di un pensiero complesso che non può e non deve essere dimenticato.

Da più parti, ed a più voci, tantissimi Fratelli hanno richiesto all’Editore, Maurizio Camerata, maggiore e diretto discepolo di Ivan Mosca, la pubblicazione di tutto il materiale edito e soprattutto inedito, detenuto nei suoi archivi privati per la nota vicinanza di studi e di pensiero. Chi leggerà queste pagine si renderà facilmente conto di quanto ampio sia stato la trama o l’orditura degli interessi coltivati da Ivan Mosca. Così accanto alla versione completa dei Quaderni, ritroviamo, finalmente in modo organico, gli studi, gli articoli, e i frammenti di una inesausta ricerca: un materiale vastissimo che ci ricorda come la Massoneria sia realmente, di la dalle sue fragilità storiche, un Ordine iniziatico in cui tutto è compreso e nulla escluso.

La vastità degli interessi perseguiti dal grande esoterista, investono non solo tematiche di stretta pertinenza Muratoria, ma propongono una analisi morfologica di ogni aspetto della ricerca esoterica di ogni tempo. Si va così da problematiche storico religiose, quale la disamina del mito alla magia, all’astrologia, all’ermetismo con tutte le implicanze simboliche. La carenza degli studi rituali, non solo italiana, ma mondiale, non si riempie soltanto con la disanima personale, o con conoscenze esoteriche trasmesse in ambiti iniziatici particolari, ma si evince dagli ultimi cento anni di studi antropologici, in cui si è dimostrato che la simbologia e la tecnica rituale è simile e spesso uguale in ogni tempo ed in ogni luogo. La conoscenza di Ivan delle tecniche rituali non è tuttavia soltanto antropologica, ma deriva dalla sua padronanza del quadrivio delle scienze iniziatiche, l’ermetismo, la magia, l’astrologia e la cabala.

I suoi scritti, finalmente raccolti in questo volume, indicano come davvero la Libera Muratoria costituisca una via laica al trascendente e ci fa comprendere come il massone sia in questo mondo senza tuttavia essere di questo mondo. Mosca è estremamente rigoroso nel suo insegnamento; l’esoterismo, in tutte le sue sfaccettature indica un percorso coerente e rigoroso che va affrontato con il giusto spirito, con il giusto linguaggio, con la coerenza di un comportamento fiero e mai alieno da ulteriori ricerche. Una struttura aperta dunque, che ci rivela tutta la ricchezza della conoscenza simbolica. Come affermava Oswald Wirth , il simbolo non è soltanto un ponte fra l’essere ed il divenire, che si avvale di modalità analogiche, ma è davvero “una finestra aperta sull’infinito”. Conoscere vuol dire soprattutto esperienza, perché ciò che si sa vale soltanto in quanto lo si è vissuto, come ben ricorda il mithos.

La società attuale è ormai irrimediabilmente impregnata dalla ragione discorsiva scientifica, che noi tutti abbiamo ereditato dalle categorie platoniche aristoteliche del pensiero greco: certamente una conquista, e tuttavia limitativa dell’inesauribile reale. La scienza, infatti, seleziona conformamente al significato etimologico del Logos, parcellizza i saperi sino all’odierno abnorme proliferare dei settori del “sapere”. La conoscenza simbolica invece, è per sua natura assolutamente sintetica e stabilisce una perfetta identità tra colui che vuol conoscere l’oggetto della conoscenza e l’atto stesso del conoscere, nella coscienza che tutto è Uno. Unione mistica con il Tutto quale fu vagheggiata dal neo platonismo, ma anche dalle correnti misteriosofiche del tardo mondo antico.

La forza della massoneria, la sua legittimità tradizionale, dipende dal fatto che essa (anche se non tutti i massoni se ne rendono conto), è una via alchemica. Basterebbe, al riguardo, ricordare il monito dell’acrostico – VITRIOL – proposto al candidato nel gabinetto di riflessione. L’iniziazione richiede una progressiva metamorfosi del nostro essere tramite un processo di interiorizzazione e di riconsiderazione della realtà. Venendo al mondo, ciascuno di noi è posto di fronte a due opzioni fondamentali: vivere la vita o essere vissuti dalla vita stessa. I più, purtroppo, scelgono la seconda soluzione, perché più comoda, li deresponsabilizza come acque inerti sospinte in onde sul mare. Chi vuol vivere veramente la vita, sceglie di essere protagonista della propria storia personale e di quella altrui in spirito di servizio. Ma forse è proprio questo l’identikit più efficace dell’iniziato autentico, colui che ha saputo morire alle ragioni esclusive del mondo per rinascere ad una nuova e superiore forma di coscienza.

L’opera di Ivan Mosca ci rafforza nella nostra convinzione e ci offre una straordinaria opportunità di rimeditare tutti gli aspetti dell’esoterismo inteso come strumento principe di palingenesi. Ivan Mosca a lasciato questo mondo il 25 novembre del 2005 lasciando lo sconforto tutti coloro che gli furono vicini e che ebbero modo di attingere alla sua esperienza. Il volume della edizioni Luz lo riporta idealmente in vita poiché – come insegnano gli antichi saggi – la coscienza, la sapienza che è in lui, non può morire. E per dirla con gli antichi romani desimunt ista non pereunt, queste cose cessano ma non muoiono.

Opera preziosa per l’istruzione corretta a beneficio degli apprendisti ma anche dei maestri, ma soprattutto una irripetibile indicazione verso la conquista dell’immortalità.

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