Le caratteristiche dei nuovi gruppi
Questo breve riassunto permetterà d’indicare i requisiti elementari e, in ampie linee generali, le principali ragioni che giustificano la formazione dei gruppi. Possiamo forse allargare la prospettiva della visione e nello stesso tempo considerare i gruppi in modo più particolare.
Estratti dagli scritti di Alice A. Bailey e del Maestro D. K. Le caratteristiche dei nuovi gruppiQuesto breve riassunto permetterà d’indicare i requisiti elementari e, in ampie linee generali, le principali ragioni che giustificano la formazione dei gruppi. Possiamo forse allargare la prospettiva della visione e nello stesso tempo considerare i gruppi in modo più particolare. Una delle caratteristiche che distinguono i gruppi di servitori e di conoscitori mondiali è che l’organizzazione sul piano esteriore, che li mantiene integrati, sarà così fluida e sottile da sembrare inesistente a chi osserva dall’esterno. Il gruppo sarà tenuto insieme da una struttura interiore di pensiero e da uno stretto rapporto telepatico. I Grandi Esseri che noi tutti cerchiamo di servire sono collegati fra loro in questo modo, e alla minima necessità possono comunicare con il minimo dispendio di forze. Sono tutti sintonizzati su una vibrazione particolare, e questi gruppi dovranno sintonizzarsi in modo analogo. Riuniranno così persone che dimostrano la grande diversità esistente in natura, diverse per raggio, nazionalità, ambiente e tradizione. Oltre a questi fattori, che si notano immediatamente, diverse saranno anche le esperienze delle anime interessate. La complessità del problema cresce ancora grandemente se si pensa alla lunga via che ciascuno ha percorso, i molti elementi e le caratteristiche che originano in un passato remoto, che hanno fatto di ciascuno quello che è. Se si considerano dunque le difficoltà e i probabili ostacoli, è logico e giusto chiedersi: cosa consente questi mutui rapporti di gruppo? Cosa fornisce il terreno d’incontro? La risposta è d’importanza capitale ed è necessario esprimerla con franchezza. Nella Bibbia si legge: “In Lui viviamo, ci muoviamo e siamo”. Questa è l’affermazione di una legge fondamentale della natura ed enuncia la base della relazione fra l’unità anima, vivente in corpo umano, e Dio. Inoltre determina, nella misura in cui è realizzato, il rapporto tra anima e anima. Viviamo in un oceano di energie. Noi stessi siamo una congerie di energie, le quali sono tutte in stretto rapporto e formano il corpo sintetico di energia del pianeta. Tenete presente che il corpo eterico di ogni forma della natura è parte integrante della forma sostanziale di Dio stesso, non la forma fisica densa, bensì ciò che gli esoteristi considerano come la sostanza che fa le forme. Dove con il termine “Dio” intendiamo l’espressione unica della Vita Una che anima ogni forma sul piano oggettivo. Il corpo eterico o di energia di ogni essere umano è perciò parte integrante di quello del pianeta e di conseguenza del sistema solare. Per suo tramite ogni uomo è fondamentalmente collegato a ogni altra espressione della Vita divina, minuscola o immensa. La funzione del corpo eterico è di ricevere gli impulsi di energia o le correnti di forza emananti da qualche sorgente, che lo sospingono all’azione. In realtà esso non è altro che energia. È composto di miriadi di fili di forza o minuscole correnti di energia, tenuti in rapporto con i corpi emotivo e mentale e con l’anima dal loro effetto coordinatore. Queste correnti di energia a loro volta producono un effetto sul corpo fisico e lo spingono a qualche tipo di attività, secondo la natura e la forza dell’energia che governa il corpo eterico in un dato momento. Attraverso il corpo eterico circola perciò energia proveniente da qualche mente. L’umanità nel suo insieme risponde inconsciamente ai dettami della Mente Universale; ciò attualmente è complicato dalla crescente rispondenza alle idee di massa, detta talvolta pubblica opinione, della mentalità umana che rapidamente evolve. Nella famiglia umana si trovano pure coloro che rispondono al gruppo interiore di Pensatori i quali, operando con la sostanza mentale, dal lato soggettivo della vita controllano l’emergere del grande Piano e il manifestarsi del proposito divino. Questo gruppo di Pensatori si suddivide in sette categorie principali ed è presieduto da tre grandi Vite o Entità supercoscienti. Sono il Manu, il Cristo e il Mahachohan. Essi operano soprattutto influendo sulle menti degli adepti e degli iniziati. Questi, a loro volta, influenzano i discepoli del mondo i quali, ciascuno al proprio posto e sotto propria responsabilità, elaborano il loro concetto del Piano e cercano di esprimerlo per quanto possibile. Finora questi discepoli hanno lavorato per lo più da soli, salvo quando rapporti karmici li hanno posti in contatto fra loro, e il rapporto telepatico è stato fondamentalmente limitato alla Gerarchia di adepti e iniziati, incarnati o no, e al loro lavoro individuale con i loro discepoli. Quindi i gruppi che fino a questo momento hanno operato soltanto soggettivamente, sono e saranno duplicati anche sul piano esterno e i nuovi gruppi che si formeranno saranno in gran parte come una esteriorizzazione, per ora sperimentale, di quelli che hanno operato dietro le scene, mossi dal gruppo centrale, la Gerarchia dei Maestri. L’esperimento riguarda per ora soprattutto l’integrazione di gruppo e il metodo per realizzarla. Il concetto di gruppo è una tendenza precisa della nuova era e ciò spiega il tentativo operato da Coloro che vivono sul lato interiore. Cercano di utilizzare la crescente inclinazione dell’uomo alla coesione e integrazione. È bene tuttavia ricordare, e sempre, che ove manchi la coesione soggettiva, le forme esterne sono destinate a disintegrarsi o a non connettersi del tutto. Il successo dipende esclusivamente dai vincoli e dal lavoro soggettivi e questi, specialmente nel nuovo lavoro di gruppo, devono essere basati su rapporti egoici e non su attaccamenti o simpatie personali. Questi ultimi servono solo dove esista anche il riconoscimento del rapporto egoico. In questo caso è possibile formare qualcosa d’immortale e duraturo come l’anima stessa. Una questione pratica è da chiarire. Per un determinato periodo i nuovi gruppi avranno il ruolo di “gruppi modello”, e dovranno quindi essere formati lentamente e con molta cura. Ogni membro sarà sottoposto a prove ed esami, e soggetto a grande pressione. Ciò è indispensabile in vista delle difficoltà di questo periodo di transizione. Non sarà facile ai discepoli comporre questi gruppi. I metodi e le tecniche sono così diversi da quelli del passato. Alcuni avranno vero desiderio di partecipare alla vita di gruppo e alla sua attività, ma sarà difficile per loro conformare l’esistenza e la vibrazione personale alla vita e al ritmo del gruppo. Per seguire lo stretto sentiero di tutti i discepoli (e agli inizi i gruppi saranno principalmente formati da coloro che sono sul Sentiero della Prova o su quello del Discepolato) è necessario obbedire a certe istruzioni pervenuteci da un passato molto remoto. Bisogna seguirle spontaneamente e ad occhi aperti, ma non si richiede o si attende una rigida adesione alla lettera della legge. È sempre necessaria una certa flessibilità entro dei limiti autoimposti, purché essa non sia dettata dall’inerzia della personalità o dagli interrogativi della mente. Questo grande esperimento di formazione di gruppo, iniziato ora sulla terra da una nuova attività della Gerarchia, dimostrerà alle Guide dell’umanità fino a che punto i discepoli e gli aspiranti sono disposti a subordinare gli interessi personali al bene di gruppo; quanto sono sensibili, come gruppo, alle istruzioni e alla guida interiore; quanto siano liberi i canali di comunicazione fra i gruppi esterni e il Gruppo Interiore, e fra quelli e le moltitudini che infine dovranno raggiungere. Interiormente il gruppo di discepoli di un Maestro forma un organismo integrato, caratterizzato dall’amore reciproco e da una vita interdipendente. Le relazioni sono esclusivamente mentali e astrali, e di conseguenza non sono avvertite le limitazioni del corpo eterico, del cervello e del corpo fisico. La comprensione e gli scambi sono quindi facilitati. Si ricordi che la potenza astrale è percepita in modo molto più forte che ai livelli fisici, e per questo motivo tutti i trattati sul discepolato e sul modo di pervenirvi insistono tanto sul dominio del desiderio e delle emozioni. L’esperimento in atto tende a verificare la possibilità di realizzare anche sul piano fisico una attività e dei rapporti di gruppo di questo genere, che includano quindi l’apparato del corpo fisico e il cervello. Le difficoltà sono dunque grandi. Quale tecnica impiegare in una situazione così complessa, resa possibile solo dalla grande efficacia che ha avuto l’opera dei gruppi dei Maestri? Molto potrebbe dipendere dalla nostra reazione a questi rapporti e dal peso che avranno nella nostra vita. Ciò comporta un metodo di lavoro occulto molto pratico. Le reazioni astrali e fisiche del cervello devono essere considerate come inesistenti, e lasciate cadere sotto la soglia della coscienza di gruppo, a morirvi per mancanza di attenzione. L’accento è mantenuto costantemente sui rapporti mentali ed egoici. |