La donna e la pienezza dei diritti

Agni YogaLa Madre del Mondo! Sembra che al solo proferire queste parole balzi chiara la grandiosità del concetto, ma la vita prova il contrario. Poeti e cantori sono soliti glorificare la donna, ma i governi restano sordi ad accordarle la semplice parità dei diritti.
È una vergogna storica che finora ciò non sia ancora avvenuto.

La donna e la pienezza dei diritti

a cura di Adriano Nardi

È vero quanto si dice del potere dell’amore per l’umanità. Si può amare il giardino e disprezzarne i fiori? Come venerare la bellezza senza rispettare l’amore? Affermo che il potere che adorna l’Universo è la Madre del Mondo, l’Origine femminile! Molti argomenti scientifici si potrebbero citare a sostegno della missione creativa della donna. Chi ne nega l’evidenza, si ricordi che la donna è spontanea nel donare. Non è detto che chi ha i diritti sia quello che li esercita. Ecco perché il sentiero della donna è chiamato dell’offerta volontaria.

Certo nel Cosmo tutto è interconnesso, ma il genere umano trasgredisce le leggi della Ragione suprema. In verità, l’Origine femminile è bellissima! In verità, la vetta dell’Essere non potrebbe esistere senza quella. Come orrendamente l’uomo ha mutilato le leggi dell’Universo! Quanto si è allontanato dalla Verità !

Chi ha il Calice colmo è chiamato da Noi donatore volontario.

da Infinito I

Da quanto precede si vede quanto sia indispensabile affermare nello spirito il Principio femminile: invero il Vessillo del grande Equilibrio è stato affidato alla donna. È giunta l’ora per lei di combattere per i diritti che le sono stati usurpati e cui ha rinunciato di sua volontà. Quante memorie s’affollano nello spazio a ricordare le imprese del Principio femminile!

Come il Maestro crea tramite i suoi discepoli, così la donna crea tramite il principio maschile. È la donna dunque che eleva l’uomo, col fuoco. Ciò ne spiega anche la degradazione, poiché senza vera cavalleria lo spirito non sale.

da Mondo del Fuoco III

La Madre del Mondo! Sembra che al solo proferire queste parole balzi chiara la grandiosità del concetto, ma la vita prova il contrario. Poeti e cantori sono soliti glorificare la donna, ma i governi restano sordi ad accordarle la semplice parità dei diritti.

È una vergogna storica che finora ciò non sia ancora avvenuto. L’allevamento e l’educazione femminile non sono allo stesso livello delle maschili, e la stessa maternità non è protetta.

Chiunque per primo si ponga come portatore di tale impresa, di valore universale, procederà in armonia con l’evoluzione.

La donna stessa deve dare esempio di unione. Si sa come sia rara una simile armonia. Ma, per accentuare una sola vera ragione, è impossibile non prestare ascolto solo per aderire a vecchie abitudini. In effetti, molte di esse hanno una base storica, ma sono ostruzioni da rimuovere.

Donne di ogni nazione e di ogni credo, con le loro stesse mani, asseconderanno le mosse evolutive. Non lo si può rimandare!

Incontrerete due tipi di oppositori all’uguaglianza dei diritti: uno, partigiano della regola dell’harem, sosterrà che non si devono disdire i vecchi costumi; l’altro, sdegnando il passato, pretenderà la supremazia per se stesso, in ogni cosa. Entrambi sono ben lontani dal corso evolutivo. Non è lecito trascinare antiche offese nel futuro; non è lecito conservare una maniera di vivere già ossificata; non è lecito erigere ostacoli alla libertà di apprendimento.

La vera parità dei diritti si potrebbe meglio chiamare la pienezza dei diritti. Gli obblighi ad essa attinenti sgombreranno la vita da abitudini grossolane, dal linguaggio indecente, dalla menzogna, dalla monotonia polverosa. Ma la nuova evoluzione deve esordire presto nella vita, se i pensieri che la riguardano non sono stati lampi isolati.

Si sente che oggi molte donne intendono per perfezione il valore della pienezza dei diritti. In tutto il mondo si può fare affidamento su loro.

La pienezza dei diritti implica la pienezza dei doveri. Se non lo si comprende, diventa licenza. Le donne avranno la coscienziosità occorrente per provvedere la qualità evolutiva. Senza un anelito innato per la qualità non si acquisisce il desiderio di perfezione.

La donna può essere giudice, e anche avvocato, e l’ingiustizia diminuirà quando i tribunali avranno eliminato il principio maligno. È una distinzione che trasformerà tutta la vita.

Quando dico: «Donne, voi sapete cooperare», è per evocare i fuochi latenti nel profondo dei loro cuori.

Quando l’energia psichica avrà il ruolo che le spetta, quando la donna assumerà il compito di proteggere la cultura, quando la collaborazione sarà posta a base della struttura, tutta la vita sarà trasformata. Il sapere e l’attività creativa saliranno al loro posto. Dico «al loro posto», perché già in epoche remote si trovano casi in cui il valore della scienza e dell’arte fu ben compreso.

La cooperazione rivela facili vie verso la perfezione.

Migliorare se stessi e la salute di un popolo sono questioni strettamente connesse. Chiamate la donna all’uno o all’altro compito, che non tanto abbisognano di decreti statali, quanto di impegno familiare. Non si può obbligare alla purezza di mente e di lingua. Non si può imporre la sana pulizia delle abitazioni.

Solo l’illuminazione afferma la salute dello spirito e del corpo.

da AUM

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