Anatomia della Psiche

PsicosintesiIl Sé è stato chiamato con vari nomi presso varie tradizioni: “la coscienza di diamante”, “il gioiello nel loto”, “la scintilla dell’anima”, ecc.
Plotino così lo descrive: “Le sue dimensioni sono al di là di ogni misura, non è circoscritto dai limiti di una qualsiasi forma, né può essere aumentato in grandezza, perché è senza confini (…) è totalmente incommensurabile” (Plotino Enneadi).

Anatomia della Psiche

di Piero Ferrucci (brano tratto dal libro Crescere – Ed. Astrolabio)

Il diagramma cosiddetto “dell’uovo” di Assagioli (fig 1) rappresenta la totalità della nostra psiche. Le tre divisioni orizzontali dell’ovale rappresentano il nostro passato, presente e futuro: tutti e tre questi livelli sono attivi in noi, anche se in modi differenti.

L’inconscio inferiore (1) rappresenta il nostro passato psichico in forma di contenuti repressi o dimenticati. Per facilitare la crescita psicologica è necessario esplorare l’inconscio; in caso contrario esso può essere causa di difficoltà, e accumulare energia repressa, controllare le nostre azioni e privarci della nostra libertà.

L’inconscio medio (2) è il livello in cui esistono tutte le nozioni, le capacità e gli stati d’animo che possono essere volontariamente portati nel campo della coscienza (4), che per il lettore in questo momento è questo testo e le parole che sta leggendo. Per esempio, il ricordo di ciò che abbiamo fatto ieri o del nostro numero di telefono, sono nell’inconscio medio, a meno che non decidiamo di farli venire nel campo della coscienza.

Il nostro futuro evolutivo include quegli stati di essere, di sapere e di sentire a cui diamo qui il nome di superconscio (3). Secondo Assagioli, il superconscio è quella regione psichica da cui “provengono le intuizioni e le ispirazioni superiori, artistiche, filosofiche e scientifiche; le creazioni geniali; gli ‘imperativi’ etici; gli slanci all’azione altruistica; gli stati d’illuminazione, contemplazione, estasi” (R. Assagioli Principi e metodi di psicosintesi terapeutica).

L’esplorazione del superconscio è uno dei nostri compiti più belli ed importanti.

La distinzione tra inconscio “inferiore” e inconscio “superiore” o superconscio si riferisce allo sviluppo, e non a una valutazione d’ordine morale. L’inconscio inferiore è semplicemente la parte più primitiva di noi; non è “cattivo”, è semplicemente più antico. Il superconscio, d’altra parte, è tutto ciò che possiamo raggiungere nel corso del nostro cammino evolutivo. Non è solo una possibilità astratta, ma una realtà vivente, con una sua esistenza e una sua autonomia.

La nostra psiche non è isolata. È immersa invece nell’oceano dell’inconscio collettivo (7). Secondo Jung, che ha coniato questo termine, l’inconscio collettivo rappresenta “il presupposto di ogni psiche individuale, al modo stesso in cui il mare è il presupposto e l’alveo delle sue onde” (C. J. Jung La psicologia del transfert).

È bene notare che le linee sono ovunque tratteggiate, per indicare che non c’è una rigida separazione fra i vari livelli, fra i quali anzi ha luogo una interazione continua.

Chi è che conosce tutti questi livelli? Il . Negli stadi primitivi dello sviluppo umano la consapevolezza del sé non esiste neppure; per molti di noi è più o meno confusa; il nostro compito consiste nel prenderne coscienza allo stato puro come io o sé personale (5). A mano a mano che questa consapevolezza si intensifica, subisce un ampliamento; questo processo culmina nel raggiungimento del Sé Transpersonale (6). Molti individui nel corso della storia dell’umanità hanno avuto l’esperienza del Sé Transpersonale, e alcuni di loro hanno lasciato testimonianze scritte.

Il Sé è stato chiamato con vari nomi presso varie tradizioni: “la coscienza di diamante”, “il gioiello nel loto”, “la scintilla dell’anima”, ecc. Plotino così lo descrive: “Le sue dimensioni sono al di là di ogni misura, non è circoscritto dai limiti di una qualsiasi forma, né può essere aumentato in grandezza, perché è senza confini (…) è totalmente incommensurabile” (Plotino Enneadi).

Il sé personale è un riflesso del Sé Transpersonale. Ma non ci sono due sé: una stessa realtà è percepita a livelli differenti: è la nostra essenza, al di là di ogni maschera o condizionamento.

Il diagramma “della stella” di Assagioli (fig. 2) rappresenta le nostre funzioni psicologiche, e serve a chiarire la relazione delle nostre varie funzioni psichiche con il sé personale e la volontà.

Nel processo psicosintetico un individuo, da una mescolanza disordinata di tendenze in conflitto, passa all’armonizzazione dei suoi vari elementi attorno a un centro: il sé. In una personalità integrata, il sé, mediante l’azione della volontà, è in grado di coordinare le varie funzioni dell’organismo psico-fisico.

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